Camillo Boito, Il maestro di setticlavio, 1891

Zen abbassò la testa, come un can barbone scottato

la cosa è lucente come il sole. Dimmi, quale

quando dici Si Do come Mi Fa dici e

capisce più nulla". ¶ "E come ci si rimedia?". ¶ "Nel

solido, ti senti incrollabile come il campanile di San

camminando tale e quale come lei a passetti solleciti

lunghe note profonde, vibranti come pedali d'organo, mentre

cantori, quasi tutti orecchianti come lui, che andavano la

da una bocca tetra come la tua. Sono un

nella mia prossima gloria, come confidi tu, mio protettore

di farmi arenare tranquillamente, come una gondola, in secco

nipotina. S'è visto come il nonno rispondesse con

si pose a ridere come di cosa bizzarra, che

gran male, aveva osservato come non si potesse poi

ma così per usanza, come operazioni di un rito

passione e del desiderio, come intorno ai fatali inganni

senza mai sgarrare, ma come un orecchiante della virtù

di tratto in tratto, come stupita di sé medesima

subito si confortava, notando come le pupille celesti s

lo guardò sorridendo amorevolmente, come si farebbe innanzi alle

ho sempre voluto bene, come ad uno de' miei

della musica. Continuerei volentieri, come faccio da due mesi

setticlavio! Dimmi alla fine come posso aiutarti". ¶ Lo Zen

Lo Zen, che sapeva come la propria domanda avrebbe

faccia lo Zen tacendo, come se nuove idee, nuovi

e dell'orto; e come egli, presso alla fine

Nene, mia cara Nene, come sono contento di te

metodo splende da sé, come il sole. Quale è

per l'applaudito quaresimalista come per la furoreggiante Tersicore

bottega di vestiti fatti, come per il bottegaio, che

sorrideva anche a me; come sorride ora". ¶ "Insomma, le

nulla per nulla". ¶ "E come farei senza pianoforte a

zufolando un'arietta allegra, come se avesse assicurato la

cupo e silenzioso apparve come uno spettacolo d'incendio

masse informi e confuse come battaglie fantastiche; e quanto

dei rematori, si urtavano come se dovessero sconquassarsi. I

Re?". ¶ "Re". ¶ "Niente affatto". ¶ "Come?" ¶ "È sempre il Do

i suoi capelli candidi come aveva sconvolto quelli di

difetti le si affacciavano come conseguenze od eccessi di

con compiacenza al giovinotto: ¶ "Come sei bravo!". ¶ Nel percorrere

poi si confortava, pensando come per mezzo dell'affetto

lo avrebbe reso migliore, come gli avrebbe creato intorno

d'altro. C'era come l'attesa di una

Poco mancava che gridassero, come la notte del Redentore

la partitura; si sapeva come Mirate, unica bella voce

alla fine; si sapeva come il maestro bolognese, dopo

nei pieni; si sapeva come vi fosse un coretto

durante il quale scendeva, come in un sogno, nel

ultima prova, brigante! E come mai ieri, allorché venni

soprano, che non sapeva come principiare, disse: ¶ "Dunque è

appartenga più alla cappella, come non appartengo alla scuola

tanto vicini alla fossa, come sono io, non si

di te, amico mio. Come vanno le tue faccende

sai, e la meriti. Come hai risposto?". ¶ "Me lo

scritto proprio così. Ora, come si possono mai rialzare

Ha corrotto il canto". ¶ "Come vuoi che abbia corrotto

le virtù del presente come gli errori del passato

impadroniva di lui; era come se la molla, che

che le settimane volano come giorni; e la mia

dal centro alla periferia, come fa un sasso quando

scappar via. E pallido come un fantasma, magro stecchito

ridotto la tela rigida come un legno. ¶ Don Antonio

gridava sempre più alto, come ispirato dal cielo "i

vermi". ¶ Allora Giovanni udì come un fruscìo, un muoversi

sempre continua il pedale, come dicono gli organisti, del

le impressioni son rapide come il lampo. Guardai fisso

Bisogna che tu sappia come quel curato, uomo di

giorno. Tu avessi visto come a questo punto il

viso del prete sbocciava, come s'irradiava, come brillava

sbocciava, come s'irradiava, come brillava: era il sole

del palazzo, che è, come tu sai, all'angolo

medesimo. Non posso dormire, come accade ai vecchioni, più

punti argentei si raccoglievano come in tanti palloncini aereostatici

le montagne. Non sapendo come passare il tempo, mi

biascicante, la quale brontola, come se ripetesse una lezione

Si avanzavano gli uomini come spiritati. È notte, e

vecchia fra le gengive, come se studiasse questo grado

desiderio di un peccato. Come non lo confessiamo al

spesa, e poi, vedendo come la padrona non se

produceva dei fischi e come degli ululati lamentevoli e

da un pezzo, proprio come una strega. Nessuno ne

parte della valle; e come pareva che le cime

da tutte le parti, come cannonate d'una finta

gli circondano il capo come un'aureola; gli occhi

alla chiesa e appartati, come abbiamo fatto la mia

stanca, e s'addormentò, come al solito, nella sua

in terra e miagola come impaurito. Non gli bado

Le corde si contorsero come serpi, mandando un sibilo

sento dentro di me come un presentimento felice. Ho

senza badare al bicchiere, come trasognati in mezzo alle

quel giallo incandescente sfumano, come nelle fornaci di Murano

fibre ci fa gonfiare come ranocchie in faccia alla

all'idea nell'arte! Come l'ingegno resta sovente

umana, della vita sociale; come invece si rafforza e

allungano e s'accorciano come il bau-bau dei

spanne, mi sembrava distante come un faro nel mare

vola. ¶ Se lo scirocco, come dicono a Venezia, è

della casa, che era come bagnato in un'ampia

per le vie inquieti come pantere in gabbia, e

con gli occhi intenti, come il medico che si

larga o minuta, o, come faceva il Fortuny - povero

degli altri. ¶ Nel vedere come uno dei migliori artisti

Fabbrica dell'Orologio, e come, principiando e terminando religiosamente

cielo, si capiva bene come egli non intendesse a

arte. Ed in ciò, come in tante altre cose

ogni maniera e ondulato come le acque calme del

figuravano la natura veneziana come i Piombi ed i

Pozzi ed i Piombi, come le femmine cincischiate e

i colori letterarii erano, come i colori pittorici, stridenti

potente. Ha in sé come una fiamma concentrata, che

delle anche. ¶ È singolare come la donna e l

nostro sperar. ¶ Coi barcaiuoli, come s'è detto per

sinistro, quasi di truce, come alcuni ritratti del Tintoretto

ritratti del Tintoretto; poi, come in quei ritratti, a

Mi coricavo sul mare come sopra il più morbido

le nubi in faccia. Come nelle carrozze della ferrovia

del tramonto prendeva figura come di fuoco diffuso, di

le ondette piccole, che, come il passo rapido e

fracasso assordante ed impertinente, come le donne delle Baruffe

collo un po' lungo, come le Diarie antiche, il

neutro e chiarissimo faceva, come dicono i pittori, un

sparisce ci si sente come strappare qualcosa, e si