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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tentazione di essere felice, 2015

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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altro che divertente, insomma, come trovarsi di fronte a
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la giornata, un po’ come il mare d’estate
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Insomma, io urino seduto, come le donne. E non
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ad avere vita propria. Come me (e un po
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me (e un po’ come tutti gli anziani), se
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cosa più interessante è, come dicevo, che puoi permetterti
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civico» per me è come un rullino fotografico, una
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l’avanzare dell’età. Come programmare le giornate. Oddio
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perso il lavoro». ¶ «Capisco.» ¶ Come scusa è buona, non
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lo sa. ¶ «Ma, poi, come ti viene adesso?» ¶ «Così
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ne ho fatte parecchie, come sposare Caterina e farci
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che non si ama. ¶ «Come va con Diego?» chiedo
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via Roma. ¶ Non capisco come si possa decidere di
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giornate fra beghe inutili, come se la vita non
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se lo fa piacere, come la madre. Caterina sapeva
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il pianerottolo. Non so come faccia a non rendersene
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rendersene conto e soprattutto come possa trascorrere la vita
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al sottoscritto, forse chiedendosi come faccia io a essere
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età ed è sorda come una campana, cosicché le
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sa mai un domani come andranno le cose, se
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compromesso continuo.» ¶ «Già» ribatto, come se non conoscessi altro
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No, niente, bel nome.» ¶ «Come?» ¶ «Dicevo, bel nome Emma
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unire i suoi nei come i puntini della settimana
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Sì, è vero, forse, come diceva Caterina, sono un
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un’azione tanto semplice come infilarsi un paio di
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con le parole, è come in un cruciverba: una
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stata quella mia collega, come si chiamava, che mi
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sembrava vellutata e profumata come quella di una vergine
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c’è?» ¶ «Ne parli come se non fosse figlio
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mantenere e non sa come fare. E soldi da
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lineamenti duri, occhi neri come gli squali, naso aquilino
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in nero, ’o ssaje come vanno le cose qui
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Ho detto ’forse’...» ¶ «E come?» ¶ «Be’, fidati. Tu dimmi
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Be’, fidati. Tu dimmi come si chiama il titolare
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pochi centimetri di distanza, come due adolescenti su una
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Solo che un vecchio come me non può baciare
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in mano. ¶ «Uè» esordisco, «come mai da queste parti
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prodotti dai sacchetti. ¶ «Allora, come ti va? Novità?» ¶ «Nulla
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po’ di tutto» prosegue come nulla fosse. ¶ Se c
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in sua presenza. È come se avesse sviluppato una
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torna indietro. ¶ «Tua sorella come sta? L’hai sentita
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volta che mi tratti come un vecchio rimbecillito da
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che nemmeno lei saprebbe come cucinare queste diavolerie.» ¶ Mi
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compleanno è ancora visto come un traguardo da mettersi
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fianco è stata muta come un pesce; mai una
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è stata una sventura: come diventare padre una seconda
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ho avvertito un tonfo, come se un oggetto pesante
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ho mai raggiunto. Anche come egoista ho fallito. ¶ Ma
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gente comune». Un po’ come l’omicidio, è difficile
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se non so ancora come. ¶ Credo che ne parlerò
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quasi mi convince. ¶ «E come fai a dirlo tu
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venuta ieri notte, mentre, come mio solito, mi trastullavo
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ho proseguito il giro come nulla fosse, senza voltarmi
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comunque non saprei neanche come stamparla una lettera con
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andrà oltre. Se invece, come penso, è colpevole, inizierà
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quando inizi a capire come vanno le cose suona
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cose suona il gong, come se in un quiz
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vuol bene il vecchiaccio, come io ne voglio a
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pochi gradini dalla meta. ¶ «Come stai?» ¶ «Bene.» ¶ «Senti, l
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troppo alto, quasi stridulo, come una donna in fase
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in cui Sveva sbocciava come bambina e iniziava a
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di Eleonora. E se, come adesso, le imposte sono
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ho soprannominato Belzebù. Fuffy come nome fa schifo, solo
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ho capito nulla di come stanno le cose. ¶ A
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i bidoni dell’immondizia come i ghepardi fra gli
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gira e mi guarda come se avesse appena visto
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in bagno. Devo urinare, come sempre accade quando mi
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tu che ne sai?» ¶ «Come?» ¶ Alzo di un tono
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parte di noi è come le formiche, segue una
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una donna, si consuma come cera sul fuoco. Mai
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Di Anna ero innamorato come può esserlo un pivello
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se serve, un po’ come un cagnolino. In definitiva
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impossibile proseguire la conversazione come nulla fosse. Allora ci
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muoiono mai, un po’ come la casa dei nonni
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guardarmi attorno con circospezione, come una lepre che esce
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vita terrena dovrebbe essere come un viaggio in Oriente
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funziona a dovere. ¶ Emma ¶ Come tutti gli anziani ho
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in banca, al supermercato come al cinema, le code
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manna per i fobici come me, e scivolo furtivo
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a casa. Non capisco come mai i miei colleghi
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le mani ti tremano come un trampolino dopo un
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mio mondo, un po’ come fece Belzebù la prima
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anche per un matusalemme come me. ¶ «Di quanto?» ¶ «Due
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andarmene, ma non so come fare. Lui mi cercherebbe
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Emma riprende a parlare, come se non potesse farne
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in fondo. Un po’ come quando vai a pisciare
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ne fosse una. Mai come adesso sento la mancanza
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il terribile racconto. È come se qualcuno mi si
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che sono vecchio e, come ho detto, non mi
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avrò date a Sveva, come ricordo della madre. ¶ «E
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riempirlo di botte, vada come vada. Poi mi ricordo
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Questa ragazza mi piace, come Rossana, non gira intorno
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mi alzo. ¶ Si comporta come se fosse mia nipote
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molto amato si chiamava come te. Emma.» ¶ Lei stringe
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il buffet, un modo come un altro per complicare
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Lavora fino a tardi.» ¶ Come sempre accade, appena un
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tutto bene. Tu, piuttosto, come te la cavi?» ¶ «Benissimo
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te la cavi?» ¶ «Benissimo, come sempre.» ¶ «Già» risponde lei
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fregano il posto.» ¶ «Fa’ come vuoi. Però credo che
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mentre continuo a sorriderle come un ebete. ¶ «Allora, mi
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devi muoverti e gesticolare come un deficiente. Le donne
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faccia bene a comportarsi come desidera. Solo vorrei che
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eccessiva rispetto alla situazione, come se ci trovassimo su
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i risultati. ¶ Non so come continuare la conversazione nella
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Sveva, al contrario, è come se ce l’avesse
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anche lui lo è, come buona parte delle persone
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per l’organismo, è come le feci: un residuo
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non sono così semplici come le dipingi.» ¶ «Perché sei
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Dante, per me, è come lo specchio in camera
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ha paura di me, come, invece, il fratello. E
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ciò che desideravo e come raggiungerlo, per il resto
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cadeva sulle spalle minute come uno scialle su una
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genitori non dissero nulla. Come non fecero obiezioni quando
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a conoscenza, non so come, del mio titolo di
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e mi feci rosso come un peperone. Di fianco
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breve quanto intensa, così come l’arringa del mio
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un qualcosa di secondario, come una musica da ascoltare
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può trattare il lavoro come una cosa da tenere
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non sono così forte come voglio far credere. ¶ La
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sua dannata poltrona, striscia come una lumaca fino all
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continuare a serrarti dentro come se vivessi in un
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guscio. ¶ «Allora?» chiede lui. «Come va? Novità?» ¶ Non riesco
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di non divertirmi più come all’inizio. Quando il
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una fitta. ¶ «La scriviamo, come no. Anche se non
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per alcuni secondi e, come d’incanto, un foglio
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a noi. ¶ «Grande, ma come hai fatto?» ¶ «Ho ripetuto
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a calarsi sulla tastiera, come un pianista un attimo
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è dovuto partire militare, come soldato avrebbe fatto proprio
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La gattara, infatti, è come se camminasse sempre con
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venuta ad accertarsi di come vanno le cose» afferma
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esclama lei con vigore. ¶ «Come non va bene?» ¶ «Troppo
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fatto suo. Mi piace. Come Rossana e come tutte
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piace. Come Rossana e come tutte le donne che
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mi sono fatto spiegare come si fa...» ¶ «A far
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sul viso. ¶ «Tu sai come si fa?» mi domanda
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e mi scopro emozionato. Come sempre basta una donna
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ad attenderla sotto casa, come un liceale alla sua
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di non poterlo dimenticare. ¶ «Come stai?» fa lei. ¶ «Bene
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per vivere chiede scusa, come se la sua esistenza
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di un aiuto.» ¶ «Figurati! Come la mia vicina di
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senza distogliere lo sguardo, come fossi un felino, con
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le tocchi la gamba come ricompensa. Altrimenti la città
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squilla. ¶ «Papà.» ¶ «Ciao, Sveva, come stai?» ¶ «Bene, perché?» ¶ Mi
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effetti mi sto comportando come un vecchio rincitrullito che
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allora non sa più come difendersi e si arrende
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si arrende al nemico, come un cucciolo indifeso con
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nella vita della figlia. Come sto facendo io adesso
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furgone. Lei mi guarda come fossi un pazzo. Non
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e di Federico, a come farà per camuffare l
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tono di voce austera, come si confà a un
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della serata, io annuisco, come a dire che ho
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ma è troppo buono, come Marino. E ho già
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E ho già detto come la penso sui buoni
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loro funzione, un po’ come le auto che marciscono
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Il tassista sospira soddisfatto, come se fosse scampato a
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certo punto. «Se Sveva, come dici, ti assomiglia, sarà
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che la vita è come questa città, un abbaglio
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ancora non ha capito come confrontarsi con l’altra
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gonna, su un materasso come su un muretto. Chissà
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mi ha fatto emozionare come da tempo non accadeva
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avverte che la cabina, come sempre, è ferma al
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che affronta le rampe come un forsennato. Il cuore
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non ruzzolare per terra, come invece accade al sacchetto
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farò pagare! Già, ma come? ¶ Tiro giù l’asticella
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a proteggerla». ¶ Cristo santo, come si può assistere a
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volto e le chiedo: «Come hai fatto a innamorarti
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di averla e proteggerla. ¶ «Come fai a parlare così
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in bocca. Non so come ribattere e tento di
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stessa con uno sbuffo, come un vecchio autobus giunto
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sono evidenti e pesano come macigni. La mattinata è
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e ha risposto: «Ma come si permette...» ¶ «Mi permetto
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marcia. Mia figlia è come un valico alpino, un
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a scrutarla. Mi chiedo come si possa trascorrere un
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del tavolo, quindi apparecchiano come se si trattasse di
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mangi così?» chiedo quindi. ¶ «Come?» fa lei sorpresa. ¶ «In
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nel foglio di carta come tovaglietta in una sala
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un graffio nell’iride, come nei gatti. E come
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come nei gatti. E come i gatti, se attaccata
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estrae gli artigli. ¶ «Ma come ti permetti di mettere
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sul campo di battaglia. ¶ «Come chi sono?» replico. «Fino
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che fossi almeno coerente, come sei sempre stato. Se
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non ci hai spiegato come va la vita, però
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a pensare di sapere come va il mondo solo
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Sì, io sono felice, come può esserlo un vecchio
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per la pista. Vada come vada. ¶ «Ti ho vista
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piacciono: asettiche, perfette, immobili. Come le riunioni, del resto
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bagno anch’esso asettico, come il luogo dove in
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posso lasciar passare!» ¶ «Ma come fai a fare lo
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momento. ¶ «Bravo, comportati sempre come un idiota. Un vecchio
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e massaggiarmi la mascella, come se davvero qualcuno mi
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respirare, camminare, riflettere, perdonare. ¶ «Come ho fatto a non
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libro non valesse nulla. Come la nostra storia, del
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amore col tempo sfuma, come i colori di una
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l’aria. Non so come faccia Marino a veder
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con i fogli A4 come coperta. Mi sarei dovuto
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miei figli, ma è come se non li avessi
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colpa non è loro, come non è di Caterina
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quando poi un pomeriggio come tanti spalanchi la porta
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il verso sembra riecheggiare, come il fruscio delle fotografie
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e accogliente, un po’ come la poltrona di Marino
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segreta, innamorata e stupida come solo una ragazzina può
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ammicca. ¶ «E il braccio come va?» ¶ «Meglio» risponde e
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di affrontare la mareggiata come possono. ¶ Non so perché
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che a stento conosco. Come non capisco la ragione
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le creature più assurde, come mostri e gatti, qualunque
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non vengono» replico subito. ¶ «Come mai?» ¶ «Be’, questa era
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invece, resto lì, titubante come un uomo sulla riva
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ho esposto il problema, come se mai nulla fosse
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e mi ha ascoltato come avrebbe fatto con un
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Insomma, ho usato Rossana come pretesto per riavvicinare mia
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con una donna accanto. Come per Sveva, d’altronde
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socievole che mi accoglie come fossimo due grandi amici
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poteva essere diversa da come l’avevo immaginata: farro
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interessa, separare i suoni, come le tracce di una
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bada un vecchio approfittatore come me, sa anche affrontare
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anche affrontare uno squalo come Sveva. ¶ «L’altra sera
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mi devo far trattare come un idiota anche dal
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e aggrotta le sopracciglia come se avesse appena ascoltato
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a ridurre il tempo, come un maratoneta che gareggia
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bene, caro Dante, quasi come io conosco te. Strano
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sempre, il più duro. ¶ «Come mai Diego non c
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un altro commento: «Mmm, come è buono ’sto risotto
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Allora, diteci...» esordisce Dante. «Come vi siete conosciuti?» ¶ Lo
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È Sveva a intervenire, come sempre, e a togliere
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te. Io ti ammiro, come uomo e come figlio
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ammiro, come uomo e come figlio. Ammiro e amo
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anche a frignare è come frequentare un neonato. ¶ Sveva
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visita, quindi mi abbraccia, come ha fatto suo fratello
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È sempre stata elegante, come la madre, ma stasera
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di te, un po’ come tutte le figlie!» ¶ Faccio
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chiodi che stava insieme come per magia e rendeva
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che avevo perso, di come la vita fosse venuta
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mi piaci!» esclamo poi. ¶ Come mi piace Leo Perotti
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un sorriso. Sì, è come pensavo, sto diventando davvero
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gli riempio il bicchiere, come se non avesse nemmeno
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brindare. Lui mi guarda come fossi pazzo. ¶ «No, Cesare
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di una donna avvenente!» ¶ «Come ho fatto a esserti
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avuto pazienza. Ma mai come i miei figli, che
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e rido di getto, come spesso mi capitava da
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incontrollato assomiglia al pianto, come questo si serve delle
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a mio fratello. Lì, come detto, c’era Caterina
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mio cognato. Ti spiegherà come vanno le cose qui
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anni di vita. Insomma, come i bambini, Marino era
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generosità e slancio, ma come i bambini, al contempo
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lui riprese a parlare come se niente fosse: «Sono
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doppia rispetto agli altri, come se occupasse il corpo
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riguarda, tentai di aiutarlo come potevo, al lavoro come
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come potevo, al lavoro come in casa, ma lui
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si mise a ridere, come faceva un tempo, però
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e replica: «Mi dica». ¶ «Come vanno le visite? Insomma
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di dire alla signora come deve gestire il suo
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lacrime, eppure provo imbarazzo, come se la mia privacy
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ha la bocca contrita, come le capitava sempre da
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incontra le sue lacrime, come accadeva un tempo, quando
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di scegliere, non fare come me e come il
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fare come me e come il resto del mondo
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Poi inizia a dondolare, come faceva Caterina quando si
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si alternano nella notte, come accadeva tanti anni fa
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in continuazione e russo come un maiale.» ¶ Lei ride
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la storia sembra ripetersi, come un flusso inarrestabile. ¶ Quello
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po’ di Caterina, proprio come a un certo punto
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che se ne accorgeranno. ¶ Come le nuvole ¶ Stamattina mi
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venuto a trovare, puntuale come un orologio, lo stimolo
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con la vescica gonfia come una mongolfiera starsene supini
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e si dimentica di come la notte faccia meno
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a un vecchio scorbutico come me di sentirsi, almeno
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sì, perché io sono come la corda di una
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che, nel frattempo, sembrava come impazzita di fronte allo
269
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bastata lei, una ragazzina come tante, a farmi perdere
270
2015
modo che gli imbecilli come me possano acchiappare al
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vivere qui, non fare come il nonno, impara la
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chiacchieravano e gesticolavano, figure come tante e per questo
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2015
dalla giornata, un po’ come le nuvole della mattina
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mi dava i brividi. Come può un uomo avere
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uomo avere due sembianze? Come fa a non contaminare
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2015
buio sotto la superficie. Come le nuvole, che hanno
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2015
po’ sento altro trambusto, come di mobili spostati e
278
2015
il mondo da lontano, come Marino. Perciò apro e
279
2015
una con l’altra, come le briciole di Hänsel
280
2015
asciugamani sono per terra, come la saponetta, il bicchiere
281
2015
sento bisbigliare, «aiutami tu, come hai sempre fatto!» ¶ Ma
282
2015
Ma Caterina è lontana, come la voce della signora
283
2015
voce della signora Vitagliano, come i miei figli, come
284
2015
come i miei figli, come Rossana e Marino. Sono
285
2015
il mobile. Non so come, ma in un attimo
286
2015
Non si impara mai come affrontare un dolore, si
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2015
si vive e basta. Come sto facendo io, senza
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2015
avverto, non sono granché come compagno di viaggio. Sono
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stanza e ci guarda come fossimo due fantasmi. Emma
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troviamo buio e ignoto, come lo spazio, e a
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lontano, invece sono solo, come lei dietro quella porta
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vagonata di rimorsi. Lui, come me, avrebbe potuto evitare
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di allora per chiedergli come si fa ad abolire
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necessario eliminare la consapevolezza, come nei neonati o negli
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un bene prezioso e, come tale, dovrebbe avere un
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a una stellina gialla come tante altre, all’interno
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questione di prospettiva. Siamo come formiche. E ciononostante c
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la sua energia che, come lava, si incunea fra
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e nessuno ci chiarisce come affrontare le paure, in
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tenderà, invece, a spegnersi, come il sole fra qualche
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non rimaneva che contemplare come un idiota la sua
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e lo sguardo seducente. Come resisterle? E, infatti, una
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il braccio. Rimanemmo così, come una coppia di fidanzatini
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E non so poi come avrei fatto a tornare
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a chiamare la mamma come un forsennato. Due secondi
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si era evoluta. ¶ Mai come in quell’estate la
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prenderlo a schiaffi. Ma come, io le sbavo dietro
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mi strinse a lungo, come mai era accaduto nel
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cera. Se Sveva sapesse come ho trascorso la notte
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ossa del volto frantumate. Come se un trattore le
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perfetta dell’egoismo, non come me che cerco di
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che deve fare e come lo deve fare. Superman
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ma solo pensieri insensati, come il desiderio, per esempio
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lato. Insomma, non so come affrontare il momento. Credevo
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semplici stamani mi appaiono come una montagna invalicabile. Appena
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chiamato tutta la notte! Come stai?» ¶ Vorrei chiudere subito
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domanda in questo momento. ¶ «Come vuoi che stia?» ribatto
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naso. Odorano di buono, come se avessero già accolto
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chiamando per assistere Emma, come se io fossi pratico
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del salotto, mi guarda come fossi un vecchio mobile
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me. ¶ Lei mi guarda come farebbe con il figlio
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resto lì a dormire, come se il problema non
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morire, in realtà, è come sbronzarsi, non ti riesce
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che mi sale su, come un reflusso. Ho fatto
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tu lo abbia capito. ¶ «Come fai a essere sempre
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a noi deciderlo, ma come trascorrere gli ultimi cinque
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ogni ora e piangeva come un bimbo col primo
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contrario della sorella, sa come prendermi. Allora annuisco, non
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mi sembra proprio carina come battuta. E poi ho
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strade che si dipanano come torrenti fra i campi
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Mi state per aprire come un cocomero, non so
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non ha ancora capito come raccapezzarsi su questa terra