Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

strada correndo in retromarcia, come se si trovasse in

con un ingombrante Suv, come farebbe a sfrecciare all

potuto resistere. ¶ “L’appartamento, come le dicevo al telefono

città sotto la neve come, ho poi saputo, non

accadeva dal cinquantasei e come non sarebbe più accaduto

e particolari avvisaglie. ¶ Proprio come una nevicata. ¶ Le espadrillas

a poco tempo prima come segretaria di un vecchio

della camera da letto, come ho detto, affacciava proprio

di espadrillas verdi pistacchio, come piacevano a me, io

ragazzino “scostumato e manesco”, come dicevano tutti, figlio unico

Invece papà mi guardava come se fossi un pazzo

tesoro, o di diventare come il ragazzino di Karate

verde. Non era bella come la Batmobile, ma aveva

stranezze della mia adolescenza, come detto, c’era anche

tu sì pazz’, ma come, collezioni i defunti? Questo

anche Sasà.” ¶ Papà sbuffò, come sempre accadeva quando trovavo

in breve tutti ridevano come matti, tutti tranne me

nonna, che li guardava come se fossero dei diavoli

lasciavo scegliere a lui come occupare la giornata. Il

tanto, non di certo come al nonno, a papà

perché avere un amico come lui, che sapeva come

come lui, che sapeva come difendersi e non si

pseudoscientifiche (che mi procurava, come sempre, mia madre) o

se il primo approccio, come ho raccontato, era stato

avrebbe iniziato a urlare come una matta più per

a calcio e, soprattutto, come detto, parlavo in modo

Mi sono accorta di come diventi quando passa quella

pauroso sentimento con partecipazione, come meritava, io quel giorno

le avrei spiegato di come mi faceva sentire bene

anni mica puoi sapere come arginare una cosa così

scemuniti. È un modo come un altro per non

stessimo usando la macchina come barriera. ¶ Giancarlo, le mani

al pallone e colpirlo come se volessi fare una

riteneva quasi un’offesa, come se non avesse bisogno

il corpo in perpendicolare, come aveva detto il mio

e chiusi gli occhi. “Come volessi fare una piroetta

risposto mamma, “quelli so’ come i topi!” ¶ “Non è

interveniva Piero Angela. Ma come fai a sapere queste

reazioni, non di certo come l’intervento del nonno

era farmi accettare per come ero da chi mi

chi mi vedeva solo come un tipo strambo, senza

pomeriggio ero in porta, come sempre pronto a parare

tutto il suo splendore, come sospinta da un’aura

procedeva fra la gente come un’ombra silenziosa, senza

troppo fuori dall’aula, come faceva Sasà, per intenderci

sbucare Viola e di come il cuore iniziò a

chissà dove, due muccusi, come li apostrofò poi Angelo

mese a casa!”. ¶ “E come?” chiesi indispettito. “Non posso

anni e forme prorompenti (come nostra madre del resto

però tendeva a ripetere come un pappagallo. Fatto sta

uno dietro l’altro, come del resto tutte le

lo sguardo dal giornaletto, “come sei noioso, Mimì! Dovresti

vuoi smettere di parlare come un vocabolario? Puoi far

sei pazzo!” quasi urlai, “Come hai fatto?” ¶ Il trambusto

per intrufolarci nel “paradiso”, come lo aveva chiamato Sasà

centro di Napoli, dirette, come ogni sabato sera, ai

Sasà si guardò attorno come un ladro provetto, infilò

ragionava e si comportava come un adulto; mi dovevo

fatto ridere una ragazza come Nick Kamen faceva ridere

di una persona normale come me: la telepatia. Con

le piastrelle gelate, su come avrei potuto fare mio

fare mio quel potere, come sviluppare e apprendere la

sviluppato la forza, su come avrei potuto utilizzarla, finché

al tavolo, a spassarsela come un bambino per le

si ribellò. ¶ “Ma tu come fai?” chiese alla nonna

prepotente, a volte manesco, come detto, aveva sempre un

interessante articolo che spiegava come raccogliere frammenti di roccia

immagine sotto il naso. “Come chi è? Costanzo Celestini

che non rispondevo, incalzò. “Come te lo sei rotto

ce l’ho anche come amico,” aggiunsi allora, gasato

a sudare non sapendo come dare una sterzata alla

non aggiunsi altro, rimanendo come un deficiente. ¶ Nonostante avessi

Parli sempre di più come un vecchio nobiluomo del

oltre, ma di bugie, come detto, non ne avevo

gli occhi blu cobalto come gli elfi, i capelli

capelli color del rame come le fate, e la

e la pelle lucente come le sirene”. ¶ Giancarlo mi

precisò poi. ¶ Lo guardai come se mi avesse rivelato

parole e non facesse come tutti gli altri, che

No, nessuna spiegazione pseudointellettuale (come avrebbe detto mia sorella

invaso la mia adolescenza come un tornado, facendomi compagnia

momenti più difficili, così come in quelli di gioia

saltare per la casa come faceva il personaggio di

avevo il pene duro come mi capitava solo quando

mano prima di ritirarla come se avessi sfiorato un

a parlare di fretta, come se avesse un’incombenza

di tutta la famiglia, come ho detto) e aveva

sorriso, impacciato, allora Sasà, come se niente fosse, mi

un attimo prima che, come temevo, giungesse il nonno

il quale, non so come facesse, ogni santo giorno

fichissimo. ¶ Mentre riflettevo su come racimolare il denaro per

neri, lui aveva risposto come suggeritogli dal padre (ero

proprio i calzoncini neri, come il mitico Uruguay campione

finito tra i poveri, come me d’altronde, che

dopo per lui era come se nulla fosse successo

Io e te siamo come fratelli, mi puoi anche

sempre allo stesso modo, come un rituale. Alla mezza

nonno, bisognava prepararsi mentalmente, come se anche noi dovessimo

Nonno Gennaro si accomodava come sempre nella sua poltrona

finita te la spiegava come se fosse stato lì

scienziato, o un dottore, come diceva mamma, o ancora

prendere dal delirio popolare, come Beatrice che, seppur assonnata

dal finestrino per cantare come un invasato, mentre stringeva

sue rimostranze. ¶ A Sasà, come detto, non dispiaceva certo

Madonna e la emulava, come tutte le sue compagne

Hemingway, non stare lì come uno stoccafisso, aiutami a

Scognamiglio!” aveva esordito papà. ¶ “Come si chiama?” ¶ “Chi? Scognamiglio

quasi mai una battuta, come invece capitava qualche volta

il frastuono che arrivava come un’eco lontana e

La casa è luminosissima, come può vedere, nonostante oggi

è qualcuno?”, e rideva come un imbecille. ¶ Gli sfilai

chi usava l’abitacolo come montacarichi. ¶ Papà aveva lasciato

alle signore e di come, secondo lui, una donna

è quella che sa come camminare e infilarsi una

dei movimenti che hanno come fondamento e come fine

hanno come fondamento e come fine l’organizzazione dei

di tutti, dovevo pensare come pensa l’uomo medio

mi sorrideva da lontano, come sempre. Appollaiato sul suo

furfante?” ¶ Annuii e risposi: “Come la pantera di...”. ¶ “Il

scelto la mia auto come riparo notturno. Lo trovo

Quest’auto è resistente come loro.” ¶ “Allora avrebbe dovuto

e disse: “Ecco qui, come ti avevo promesso”. ¶ Mi

non è un superpotere come quelli inventati nei fumetti

a che ti servirebbe? Come lo useresti?” ¶ Per un

con una persona speciale come te l’esperimento avrebbe

speciale, Mimì, non so come dirtelo. Ti sei fatto

sbagliata, sono un ragazzo come tanti, un ragazzo normale

piccioni con una fava, come si suol dire...” ¶ “Non

la bocca spalancata. Mai come quella volta assomigliava a

era di nuovo fornito come prima della rapina, e

occhio mi fu rubato come sempre dal costume di

ti si vede più come prima...” ¶ “Sono impegnato con

a ciondolare il capo come se stesse danzando al

sapevo spiegarmelo. Non capivo come potesse farcela senza una

una casa, seppure minuscola come la mia. Qualche volta

mia spiegazione. “Sì, sì, come vuoi tu,” ribatté, “ma

di “fare i soldi”, come diceva Sasà, perciò ribattei

non sa fare niente, come mio zio Michele, che

accanto a Fabio stonava come una macchia di vino

Prost, lo trovo simpatico, come tutti i francesi del

del resto. Mi piace come si esprimono, il suono

loro discorsi,” commentai. ¶ “Ma come parli?” fece subito lui

incontrare una certa resistenza, come se si augurasse che

in realtà, di lei, come del resto della famiglia

contorcevano davanti alla tv come se fossero posseduti dal

la lingua di fuori come i rettili e gli

ritirò subito la mano, come se avesse preso la

erano sparpagliati per terra come se fossero esplosi, e

forza e Shelly partì come un missile in direzione

occhiali che mi penzolavano come sempre storti da un

fece un passo indietro, come impaurita. Poi domandò: “Che

cuore, e mi sembrò come se la paura non

chiesto un consiglio su come rivelare a Viola il

a sostenere la speranza, come uno sbuffo alimenta la

palpebre dipinte di viola come se una bouganvillea si

lo scorrere del tempo, come una moneta che ritrovi

guardare davvero, non fare come la maggior parte delle

il tedesco, un po’ come mi capitava con Giancarlo

qualche modo), e di come sperassi di entrare in

a vedere e sentire come lui. ¶ “Come puoi parlare

e sentire come lui. ¶ “Come puoi parlare di queste

a te coglierli, vederli.” ¶ “Come?”, e mi ero avvicinato

gli avevo infine chiesto: “Come hai fatto a perdere

chi se no?” ¶ “E come?” ¶ “Eravamo in quaranta, e

di fare la punk!” ¶ “Come fai a saperlo? Sei

e cominciò a tossire come un forsennato. ¶ “Sei morto

nostra finestra. Arrivava ruggendo come un ghepardo, suonava il

incomprensibili. Il mio amico, come avevo pronosticato, lo aveva

me ne restai muto come un pesce e i

a fissare la scena come fosse un film porno

li vedevo confabulare, ridere come degli stupidi, darsi gomitate

di mia sorella, proprio come facevo io con la

suoi occhi lucidi, di come le sue piccole dita

sentissi diverso, più maturo, come se il solo fatto

e cercavo di immaginarmi come dovesse essere la sua

Quella sera mi sentii come papà che non tornava

sentissero la vita, proprio come noi, che parlassero fra

miei genitori, Matthias, Giancarlo. Come quelle antenne che vivevano

il cartone che usava come tappeto per tornarsene a

di lentiggini che scoppiavano come popcorn sul volto di

che è contento di come sta gestendo la visita

Be’, sì, può essere”, come se la mia fosse

mia destra, ed è come se la libreria fosse

sorella di Fabio. Lui, come Sasà, non aveva altri

fossero banditi, sia perché, come sosteneva papà, non era

dall’alto in basso come se il suo fosse

che ero bello. ¶ “Sai come sono nate le fate

genuina e domandò: “Ma come fai a sapere queste

vedere...” ¶ Allungo una mano come a voler toccare Viola

a voler toccare Viola, come se la ragazzina di

emettendo dei versi strani, come se stesse per affogare

una specie di ronzio, come se fuori dalla finestra

arrampicarsi lungo la schiena, come se fosse stato pieno

stesso che a lui, come se solo in quel

e Nuvoletta avrebbe avuto come prezzo proprio l’eliminazione

anzi un supereroe!” ¶ “Sì, come no...” ¶ “Se la pensassero

Se la pensassero tutti come te, non avremmo gente

te, non avremmo gente come Giancarlo!” ¶ “È tardi, Mimì

tengo chiù suonn’...” ¶ “E come pensi di far scorrere

lui, “è un modo come un altro per far

era restata a squadrarmi come se il mio parere

apparire ai miei occhi come il miglior ragazzo sulla

sei sedotta dai tipi come quello?”. ¶ Viola, però, non

un giorno Fabio. ¶ “Ma come parli? Portale rispetto!” avevo

era premunita di vietarmi. ¶ “Come sta tua madre?” avevo

casa, non di certo come Sasà, che la prima

eppure seppi cosa fare, come se qualcosa dentro di

al marito: “E mò come facciamo?”. ¶ Lui continuò a

tutti continuavano a mangiare come se nulla fosse. ¶ Nostra

fu di papà che, come al solito, chiese un

di quelle vie intricate come fossero casa sua. Era

presentò il problema di come avrebbe raggiunto il laboratorio

da molti era conosciuta come la mitica “doppietta”, spauracchio

di buonumore mi trattava come fossi un amico con

davanti al sottoscritto chiedendo come mai loro due fossero

non ti fai usare come meglio crede?” ¶ Lui si

signora e Fabio rideva come uno scemo, sarei potuto

non fare il cacasotto come al solito, è una

era legge (un po’ come la televisione per i

l’occhio di soppiatto, come da accordi. ¶ Mi ero

solo un grosso spavento”, come sentiva sempre ripetere ai

avevo iniziato a tossire come un matto e la

accettassi le sue direttive come un cane fa con

infilarci in qualche guaio, come sempre accadeva con i

utilizzare la casa anche come covo personale: salivo nei

poi ricomparivano in piazza, come se stessero effettuando un

vive gli eventi esterni come se fossero i suoi

la testa di lato come un piccione prima di

abito buono che conservava come un cimelio nell’armadio

guancia, ma lei sorrideva come mai aveva fatto davanti

passato mi era parso come un momento di libertà

verso di fermarmi, ero come una valanga che cede

cede senza tentennamenti, vada come vada. ¶ “Non ricordo il

al semaforo, una Simca come quella di papà. Io

vagava per la casa come uno zombie, si dimenticava

la nonna, non so come avremmo fatto; lei apparecchiava

la briga di spiegare come stanno le cose a

sto tentando di capire come fare per fermà ’sta

Che ragazzi?” chiesi invece, come se non sapessi. ¶ “Due

velocemente.” ¶ Rimasi a scrutarlo come se davanti avessi un

extrasensoriali. Un supereroe. ¶ “Ma come fai? Tu non ci

di Mauro, lei che, come il resto della famiglia

noi, passò ad annusare come un invasato il tessuto

anticipò e disse: “Allora, come funziona?”. ¶ “Lo vuoi fare

nessun rumore di fondo, come era precisato nella spiegazione

sui prati.” ¶ “Non saprei come organizzare il rientro...” ¶ “Il

momento più importante. Ma come avrei potuto confessargli che

grande, spaziosa e luminosa, come del resto tutto l

tutto dopo un po’, come fa il mare, in

del balcone. ¶ “Anche qui, come può vedere, abbiamo i

abbiamo i doppi infissi, come nel resto della casa

di alluminio color oro, come si portavano allora, e

fissava a distanza, guardingo, come sempre accadeva quando nei

all’interno del cerchio. Come speravo, quando Bagheera aveva

Viola sorrideva divertita, “ma come hai fatto?” ¶ Mi ero

spalle, ché sei bianco come un melone”. ¶ Ma, dicevo

lei si allontanò dicendo: “Come devo fare in questa

Nonna”, e mi avvicinai come se nemmeno avesse parlato

si impuntava e rispondeva come una belva: “Ma quale

ragazzi presenti avevano riso come se fosse la battuta

del mondo. Fu Sasà, come sempre, a interrompere il

che pure avevo – su come Sasà fosse riuscito a

simulando un saluto generale, come se fosse un assiduo

il tono della voce, come se solo pronunciare quel

nuovo io e lui, come ai vecchi tempi. ¶ Purtroppo

le cose non andarono come avevo immaginato. I soldi

guerriero indiano, ma rasati come un soldato, Viola aveva

avrei affrancato mamma che, come Morla, conduceva un’esistenza

perciò, mamma a vantarsi come sempre dei miei risultati

da papà, anche se, come sempre, la nonna fu

nessuno, nemmeno papà, trovò come ribattere. ¶ Ovviamente di andare

da riportare, un’avventura come quelle di Salgari. Non

passare inutilmente sulla terra, come quasi tutti, aspirerei a

si muoveva per soffocarmi, come se non riuscisse a

il dorso della mano. ¶ “Come immaginavo...” aveva commentato dopo

inguaribile romantico tu, ma come fai?”. ¶ Poi si era

indietro per la strada come se fossero alla ricerca

povero pesce mi cadeva come una cascata ora su

se non a Ferragosto, come avrebbe desiderato, perché non

Se la pensassero tutti come te,” si inserì mia

Russo. Voglia di essere come tutti gli italiani, che

sto coso per favore.” ¶ “Come dobbiamo fare con questo

per un solo istante, come invece suggeritomi da Matthias

e non sembrava allegro come sempre. ¶ “Ciao,” lo salutai

accorgersi della mia presenza, “come stai?” ¶ “Ué, Mimì, oggi

i superpoteri. Gente normale, come te, come me, che

Gente normale, come te, come me, che credeva fortemente

vita ti si aprirà come un ventaglio. Devi essere

sguardo. ¶ “Perché lo dici come se ti vergognassi?” ¶ “Ho

ci demmo il cinque, come ormai facevamo da un

altro lato. ¶ Anche lei, come la nonna, cercava di

naso e a stringermi come mai aveva fatto, forte

sono felice di averti come fratello.” ¶ “Anch’io provo

di gioia nell’averti come sorella,” balbettai per cercare

influenzarti...” ¶ “Sasà è partito, come Fabio del resto, che

so’ tutti sciem’. Sai come si dice... ’Na femmena

di mele senza uvetta (come piaceva a me e

la telepatia e di come, in realtà, con il

essere un ragazzo normale, come tutti gli altri, e

due giorni, la signora, come la Iacobelli, che andava

atteggiamento strafottente e provocatorio, come se l’essersi lasciata

allontanarsi dalla zona. ¶ “E come fa? Non lo vedi

non sono così tranquilli come sembrano, e i maschi

uccello velocissimo definito anche come “Il corridore della strada

sapevo tutto di loro, come per gli altri animali

Americhe. ¶ La pesca è come la vita ¶ Era da

iniziò a istruirmi scrupolosamente, come se a me importasse

non stava a cuore come passassi le giornate, l

madre. Sono fiero di come sei e mi fido

argomenti e non sapevo come comportarmi di fronte a

calma, almeno esteriormente. ¶ “Ma come ci riesci?” ¶ “A fare

un padre, seppur scalcinato come il mio, riesce a

sbucò dall’acqua luccicando come il più prezioso dei

di Sasà, e di come mi sentissi solo. Proprio

dovevo pensare a Beethoven, come mi aveva chiesto lui

il mio amico saltava come un forsennato per l

è molto diverso da come lo ricordavo, più piccolo

di Morla e che, come lei, come tutti quelli

e che, come lei, come tutti quelli che su

all’improvviso e chiacchierava come se non si fosse

di dormire e mangiare, come tutti gli esseri umani

prosegue poi, “il balcone, come vede, è bello grande

prima o poi seccato come la pianta rampicante rimasta

quell’estate si dissolse come un fiore sotto un

balbettava e sembrava sciogliersi come neve al sole. Non

nonno, che si comportava come aveva sempre fatto, come

come aveva sempre fatto, come se la malattia non

non faceva problemi, così come fu sua, sapemmo poi

Mimì ¶ Il diciannove settembre, come ogni anno, la famiglia

amicizia si stava esaurendo, come si esauriscono tutti i

stato un grande fumatore come il nonno, più che

incalzò allora lui. ¶ E come no! Ricordo che papà

tappate con le mani, come se in tal modo

papà, che sapeva sempre come fare per calmarla, l

era riversato per strada, come avveniva solo per le

pioggia si fece fitta, come da tempo non succedeva

aver paura, non fare come mio padre, che è

e mi sentii euforico, come se il suo gesto

se non mi trattengono come al solito in redazione

strinse a sé commentando come al solito: “Grande Mimì

romanticismo. Però non so come modificarla.” ¶ Giancarlo sembrò contento

aveva messo da parte come un fustino sporco. ¶ Perciò

mia strada arrivarono canzoni come Toffee e Ogni volta

fa diventare uno scemunito, come mi chiamava papà, è

a guardare la televisione come se nulla fosse, le

sorriso imbarazzato che mostrò come al solito la macchinetta

campeggiava a qualche metro, come Bagheera che, sdraiato su

mi piacerebbe avere qualcuno come te accanto...”. ¶ Poi smise

hai smesso di desiderarle, come aveva detto Viola una

il povero Red nuotava come impazzito nell’acqua che

scendere. Non troppo, perché, come vede, la casa è

auto in sosta. Nevica, come in quel lontano 1985. ¶ “Wow

Roma), si imbatté chissà come in mia sorella, la

non si chiama Rosario come il nonno perché su

sparì in silenzio, così come aveva sempre vissuto. Fu

adolescente che non sapeva come sognare e che aveva

degli spari perse consistenza, come il sangue sul viso

era dentro di me, come diceva Jack London ne

e, invece, possono tanto, come sapeva bene Giancarlo e

sapeva bene Giancarlo e come diceva anche Rudyard Kipling

nostre vite, a illuminarle come fanno i grandi amori

amori, anche a scemunirci, come avrebbe detto papà, ci

chiude gli occhi. ¶ Proprio come faceva il padre tanto

essere un ragazzo normale. ¶ Come lo era Giancarlo, un

Nuvoletta e Luigi Baccante come mandanti dell’omicidio e

e Armando Del Core come esecutori materiali. ¶ Nel suo

di Cosa Nostra, passavano come “infami”, e ne fu

non sia così. ¶ Grazie come sempre a Gianluca, per