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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cosimo Giorgieri Contri, Le orme del satiro, 1920

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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1920
atteggiamenti come una stanchezza, come un fastidio... Che era
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1920
giovane e pur già come improntata di una patina
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1920
e torbida, ed esprimente come una specie di cinismo
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1920
festaiolo. E si diceva: Come mai? E Noemi usciva
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1920
severi giudizi mutassero. Allora come il senso, come l
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1920
Allora come il senso, come l'intuito della stia
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1920
lo teneva: e insieme come una pietà tenera per
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1920
altra ritrarsi da quella, come paurosa già e precocemente
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1920
pur metteva, ovunque passava, come la gagliardìa di un
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1920
cercar di guarire. Ma come fare? Non aveva egli
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1920
accoglieva sempre gentilmente, semplicemente, come un amico cortese e
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1920
studio cercando di occuparsi come sempre ad altre cose
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1920
conte... ¶ Marco si alzò. Come mai? Bardosi non veniva
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1920
più piede... ¶ – Ha accettato? ¶ – Come volevi che facesse? Era
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1920
ne andò via impettito, come corazzato. Solo sul passo
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1920
si rivolse e disse come chi accerta definitivamente una
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1920
quello di lui, e come, una volta egli ne
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1920
Ah! L'innamorato finiva come un borsaiolo, la mano
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1920
Per lui. E lei?... Come tutti gli uomini, egli
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1920
riflettere, senza più esitare, come mosso da un impulso
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1920
aggiunse: ¶ – È in giardino? ¶ – Come, in giardino? osservò l
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1920
Non l'aspettavo, oggi... Come è stato buono! ¶ Era
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1920
i quali, ella, acuta come le donne, scopriva spesso
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1920
possesso di tal sicurezza, come il possesso di un
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1920
non è piuttosto, invece, come un'impronta che mai
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1920
la signora assente. E, come per abbinare i casi
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1920
e si appartava spesso, come se i colloqui di
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1920
pensiero. ¶ Ella lo guardò, come stupita del tono. E
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1920
stupore, in una attesa. Come se non avesse bene
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1920
palpebre che gli davano come l'impressione di una
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1920
barare! – ripeté Marco, sillabando, come a una bambina che
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1920
di curiosità, di stupore: come di alcuno che non
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1920
interruppe di colpo, sentì, come in una percezione lucida
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1920
piede della fanciulla agitarsi, come se quella storia fosse
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1920
sua voce, placida, assente, come senza tono. ¶ – Ah! Meno
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1920
d'angoscia che sono come una tregua fra gli
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1920
un silenzio soltanto torbido, come per una ignoranza, come
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1920
come per una ignoranza, come per un malumore... ¶ – Meno
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1920
Ah! È grave! È come se avesse rubato, allora
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1920
teneva, la faceva vibrare, come un vento di tempesta
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1920
suo viso pareva pacato, come un'acqua turbata che
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1920
della crudeltà di prima, come un'umiltà l'occupava
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1920
detto. Alle undici... ¶ Poi, come se un pensiero dolce
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1920
undici?... ¶ Egli era contento, come uno scolaro a cui
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1920
fu da quell'ombra, come da una polla nascosta
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1920
sé stesso di amarla come si ama alcun che
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1920
e sete di lei, come tutti gli innamorati. ¶ Riuscirebbe
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1920
fermò. Vi si fermò come il viandante stanco, che
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1920
vecchia città pare svegliarsi come una tartaruga sopita, e
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1920
monotonia, la primavera passa come una animazione, quasi come
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1920
come una animazione, quasi come uno scompiglio. La cintura
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1920
settimane prima, quel timore come di una solitudine, quel
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1920
una solitudine, quel desiderio come di un ignoto o
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1920
Ma difendendo lui, era come se difendesse un'altra
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1920
aumentasse di una novità. Come camminava bene. Egli vedeva
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1920
l'amava? ¶ La seguì, come sospinto da una volontà
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1920
averla perduta. Si precipitò come un ragazzo, smarrito: e
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1920
sua accompagnatrice. Che pensava? Come avrebbe voluto saperlo! Era
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1920
le diffondeva il volto come d'una nostalgia? Tutto
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1920
Tutto in lei aveva come un aspetto primaverile e
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1920
scozzese, a grandi quadri, come costumavano allora, le prestava
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1920
sensualità: ma già avvertendo, come fa l'uomo sempre
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1920
suoi pensieri si empivano come di un senso di
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1920
dicendogli: ¶ – Buon giorno, conte. Come sta? ¶ I suoi occhi
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1920
ombra leggera e delicata, come l'ammaccamento della buccia
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1920
ci aveva più pensato! Come era rimasta con lui
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1920
chiese istintivamente Marco. ¶ – Io? Come? ¶ – Lei non c'è
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1920
un cenno degli occhi, come un palpitar delle ciglia
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1920
arco verde degli ippocastani, come con una leggerezza di
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1920
dolci e calmi, proprio come un crepuscolo mattutino: in
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1920
nella prima sua visita: come se tutto fosse stato
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1920
Giovanni gli aveva sorriso, come a dirgli: ¶ – Siamo tra
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1920
sul bellissimo volto, adesso, come la compiacenza di una
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1920
persone note a Marco come quelle che davano il
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1920
pronunciati con un accento come di conoscenza che si
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1920
faceva parere sempre più come una di quelle amabili
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1920
sorrideva anch'esso discretamente come per intonarsi a quella
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1920
su una sarta comune. Come la signora Almieri si
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1920
momento soli. Egli provava come un'invidia, come la
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1920
provava come un'invidia, come la tristezza di una
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1920
È inutile, rinunciamoci. Sorridiamone. ¶ – Come è bella la vista
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1920
Lei mi crede molto... come dire...? molto frivola? Infatti
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1920
trovò in quella convinzione come una pace non esente
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1920
la casa già apparsagli come un luogo chiuso in
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1920
signora ormai lo accoglieva come un vecchio amico. Talvolta
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1920
vede? È tutto qui. Come se lo immaginava lei
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1920
suoi occhi parvero imbrunirsi, come quando sul verde specchiato
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1920
nuvola, e disse: ¶ – Uhm! Come è cortese! È nel
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1920
credo – rispose Marco gravemente. ¶ Come s'ella non avesse
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1920
serbava talvolta, nelle pause, come un fondo di serietà
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1920
si aprivano talvolta meravigliati, come talvolta si richiudevano timidi
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1920
pareva separato dalla città, come se i tumulti e
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1920
La fanciulla lo accrebbe come di un inconscio rispetto
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1920
un inconscio rispetto; Marco come del senso quasi dolce
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1920
viso più pallido e come concentrato e chiuso. Qualche
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1920
e nei suoi atteggiamenti come una stanchezza, come un
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1920
leggero e gli parve come un frutto che aspettasse
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1920
Di più, di più! – Come ci sono delle ore
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1920
desiderio: c'era intorno come un fremito di mani
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1920
lo intendeva già più, come se avesse voluto soltanto
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1920
po' di scivolìo, leggero come un volo, segnava la
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1920
ammirarla si sentiva preso come da un'abulìa, come
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1920
come da un'abulìa, come da un senso negativo
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1920
un'inquietudine che pareva, come il tappeto verde su
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1920
vestito, i suoi seni, come due camelie in boccio
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1920
camelie in boccio... ¶ Fu come la miccia accesa: come
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1920
come la miccia accesa: come l'irrompere del lampo
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1920
sorriso un po' ebbro, come una cortigiana che la
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1920
esista, nell'amore? ¶ E, come una piccola febbre lo
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1920
Almieri rise anch'ella, come un po' turbata: Noemi
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1920
al gioco di Noemi, come se la cosa non
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1920
veniva verso di loro come una forma bianca in
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1920
aspettazione un po' ansiosa come dinanzi a un pericolo
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1920
corpo pareva tendersi, vibrare, come uno di quegli arbusti
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1920
sue mani guantate battere come due ali di colomba
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1920
occhi i palchi: e come la vide scendere le
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1920
salire in carrozza e come la sera prima si
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1920
montava con loro: salutato, come un trionfatore di battaglie
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1920
un soffio caldo, uguale come di una voluttà robusta
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1920
si sentiva leggermente turbata come sempre, in quell'attesa
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1920
sorse, con la fluidità come di un'apparizione. La
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1920
lenta, calda e insieme come esitante per qualche cosa
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1920
luci, tornò ad assalirlo... Come diversa da quando l
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1920
Qual follia lo travolgeva? Come un bisogno di profanare
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1920
pazzo? ¶ Ella si difendeva come contro un nemico. ¶ L
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1920
la vedeva andar via come l'altra e si
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1920
arrossì di nuovo; poi, come pentita della sua vergogna
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1920
ascultava. ¶ – Allora preferisci me? Come avrei fatto volentieri il
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1920
quasi di aver parlato come un pedagogo; e si
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1920
Cara! – esclamò la madre, come se avesse detta una
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1920
Laurina lo guardava dolcemente, come un fanciullo saggio guarda
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1920
Marco stupito si chiedeva come mai, donde mai, la
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1920
ragazza lo guardò sorridendo? come con una punta di
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1920
Raccontateci... Vi siete divertito? ¶ Come richiamato violentemente al ricordo
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1920
Monte Carlo dove era come fuggito, solo, dopo quella
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1920
Giovanna fece un cenno come a dire: Venga. Poi
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1920
fievolmente di sì: poi, come Marco accennava ad alzarsi
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1920
bimba prendeva la forchetta come se impugnasse un'arma
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1920
divenne, da comune, grazioso. Come poco ci voleva a
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1920
uniti? ¶ E questa, questa, come sarebbe stata degna di
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1920
meglio! – disse Laurina, generosamente, come per non costringere Marco
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1920
disse sbadatamente: ¶ – Laurina è come me... Anch'io, se
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1920
a baciarla sui capelli, come al solito. Sentì un
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1920
solito. Sentì un odore come di primavera, di nido
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1920
non sapeva di che. Come se tante parole battessero
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1920
dimitte nobis peccata nostra, come una supplicazione più profonda
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1920
tranquillità. ¶ Poi la voce, come lo sguardo prima, si
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1920
più umane della salute, come una normale inquietudine materna
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1920
di nuovo. E allora, come da un pezzo non
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1920
si era già ricomposta, come pentita di quell'espansione
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1920
di quell'espansione, e come richiamata già lontano da
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1920
talvolta le aveva dato come un senso di fastidio
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1920
la travolgeva talvolta; e, come aveva preso i suoi
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1920
ancora incatenata a sé, come un padrone un po
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1920
neri, da un'aridità come gonfia di rimpianto. Il
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1920
intorno, nella campagna, soave come un'attesa.... ¶ Chi godeva
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1920
d'azzurro le davano come un'ebbrezza, l'ebbrezza
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1920
consueta. ¶ Vestita di bianco, come le nuvole, fresca, luminosa
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1920
corpo, che rimaneva sdutto, come un gran giglio; il
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1920
d'ambra che pareva come un velo del sole
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1920
tratti le ginestre mettevano come una desolazione vulcanica... ¶ – Non
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1920
Chi è Ninì? ¶ – Andreini... Come lo chiama quella vecchia
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1920
diceva ella a Ginevra. –Come monta bene. Quels mollets
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1920
Si riconosce. Una figura come quella. Una figura splendida
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1920
soffio del mare metteva come un'aridità taciturna, pareva
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1920
un violetto morbido quasi, come certi calici di fiori
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1920
ancora in boccio; chiuso, come loro. ¶ – Noemi! Noemi! ¶ – Eccomi
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1920
un giovane borghese, bruno come un arabo, elegante, il
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1920
ricchezze di liguri, possenti come la loro tempra. Si
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1920
metteva dov'egli passava come la scìa di una
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1920
barone chinò la tuba, come un fumaiolo di nave
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1920
che piove dall'intorno, come una rugiada, che emana
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1920
che emana dagli esseri come una irradiazione interna... ¶ La
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1920
pensava al suo flirt come a un divertimento più
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1920
giardino alto sul mare. Come aveva fatto bene a
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1920
ne risillabò il nome come quello di una ignota
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1920
ella ritornò d'improvviso, come se, rievocata una particella
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1920
nitido d'ambra... Ma, come per confortarlo in qualche
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1920
una campagna remota, remota come i suoi anni di
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1920
pareva che si intenerisse come di sogno. Ecco là
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1920
sul fianco del colle come un alone lunare. ¶ – Le
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1920
provò di quell'assenza come una specie di delusione
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1920
sempre, nella sua vita? ¶ Come ondeggiava fra diversi pensieri
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1920
danza, accordato al ritmo come per una musica che
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1920
curva dei fianchi, rotonda come un'anfora; il busto
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1920
fluide parevano cedere invece come in una ebrietà vincente
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1920
quel corpo di vergine come un tale istinto, un
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1920
sentirsene turbati, senza provare come un impeto oscuro e
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1920
temperato ma non domato come dal senso di quello
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1920
qualche cosa di lontano, come ne dà agli occhi
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1920
so! ¶ Ella rise francamente come una buona amica. ¶ – Si
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1920
è chiaro. ¶ Chiaro, sì, come un'aurora. Marco la
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1920
con una voce neutra come il suo viso: ¶ – Che
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1920
artefice, sostenevano la lode, come una ghirlanda dovuta. ¶ Egli
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1920
così apertamente, per tutti come un idolo; come un
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1920
tutti come un idolo; come un quadro. Quell'ammirazione
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1920
la mano si allungava come una rosa sulla tovaglia
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1920
una rosa sulla tovaglia. Come Landi continuava, la signorina
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1920
una bellezza! ¶ Un sorriso, come un consenso passò, si
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1920
giovane – continuò la signora, come se il dire che
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1920
il cuore di Marco, come di un leggero profumo
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1920
attitudine raccolta, quasi radunata, come di un polledro che
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1920
ella pareva più lontana, come dimentica? In qual modo
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1920
lui e gli parvero come riempiti di una leggera
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1920
questi, fin lì, muto come un pesce, ma perché
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1920
leggera luce negli occhi come se i premi tentassero
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1920
alla sua idea. ¶ Poi, come un buon camerata, rivolgendosi
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1920
anche ella francamente sorrise. ¶ Come sorrideva bene, pensò Marco
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1920
la bocca s'imporporava come se il sorriso muovesse
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1920
sue gote si tingevano come di un'aurora timida
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1920
d'una luce trattenuta, come il sorriso delle labbra
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1920
dopo pranzo che ha come la contentezza di un
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1920
invitò mutamente. Erano accomunati come da un fastidio concorde
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1920
capelli meravigliosi, quell'onde come rapprese di un color
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1920
ella era di ritorno, come una rondine che vola
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1920
stato aspro e pontificante come un pedagogo il suo
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1920
oscuri tranelli del senso, come l'aroma del liquore
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1920
quasi per chiedergli, ancora, come fossero il suo nome
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1920
quelle pause, che sono come gli intervalli nella commedia
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1920
anzi nelle sue parole come una freddezza così profonda
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1920
toccato da quelle parole come in un punto sensibile
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1920
abbassando involontariamente la voce, come se svelasse un segreto
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1920
I marciapiedi erano appiccicaticci, come intrisi di una pece
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1920
vinto, l'altra sera. ¶ Come a contrasto con quest
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1920
fece ancora: ¶ – Uhm! Uhm! – come soddisfatto dell'appoggio dato
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1920
uniforme elegante. Salutò Marco come un vecchio amico, come
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1920
come un vecchio amico, come se per aver pranzato
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1920
più bianco, e fine, come di un cammeo. Ella
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1920
pendere il suo braccio come in un abbandono leggero
230
1920
le cingeva il collo, come un cerchio di nebbia
231
1920
Quel pensiero lo turbò come una contraddizione. Poi si
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1920
e di spirito; ma, come nel secondo atto una
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1920
fece un passo indietro, come per ritornare; voleva rivedere
234
1920
nel caminetto si consumava, come una vita al suo
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1920
era vuota, disadorna, fredda, come una cella. Un gran
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1920
ancora. E volevo sapere come stava. ¶ – Bene, con la
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1920
ella senza aggiungere altro, come se volesse dire che
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1920
mano per baciargliela. E come se la vista di
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1920
protestò di nuovo, ma come se qualche cosa sempre
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1920
preghiera ella rimaneva forse come presa in quella influenza
241
1920
una inquietudine lo prese. Come sapere qualcosa di lei
242
1920
sapere qualcosa di lei? Come? Ma, mentre più la
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1920
smarrita, faceva un gesto come per mandarlo via. Poi
244
1920
sì, tanto quella Giovanna, come ardente di un rancore
245
1920
sul petto, lo stringe come in una frenesia disperata
246
1920
sartina: ma aveva contenuto, come aveva sentito quel giorno
247
1920
era abituato a considerarla come una persona familiare, come
248
1920
come una persona familiare, come considerava la vecchia governante
249
1920
Un possesso senza ardore, come intriso di una melanconia
250
1920
imbarazzo, e aveva pensato: Come è multata! E d
251
1920
la bimba: era alta, come se dovesse assomigliare alla
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1920
accanto a sua madre come per farla partecipare alla
253
1920
partecipare alla sua contentezza, come per ridarle una parte
254
1920
appartamento di via Parini, come adesso... ¶ Marco salì le
255
1920
nel salotto, ammobigliato banalmente come quello antico, come quello
256
1920
banalmente come quello antico, come quello della lor giovinezza
257
1920
è? ¶ Venne subito, vestita come una degna padrona di
258
1920
un poco pesante... ¶ – Tu? Come sei stato gentile! ¶ Da
259
1920
di sentirvi uno sforzo, come un imbarazzo. Ella gli
260
1920
un imbarazzo, ma sorridente, come combattuta fra il piacere
261
1920
di qualche seccatura ignota... ¶ – Come sta Laurina? – chiese Marco
262
1920
Laurina? – chiese Marco alzandosi, come a indicare che la
263
1920
provò un leggero fastidio, come se di essere introdotto
264
1920
qualche tempo, la trovò come cresciuta d'espressione, come
265
1920
come cresciuta d'espressione, come leggermente maturata. Aveva un
266
1920
madre, rifatta per lei come vien viene. Le spalle
267
1920
rimaneva, così, leggermente curva, come per una soggezione improvvisa
268
1920
sentì un po' ruvidi, come ribelli... ¶ – Studiavi? Non ti
269
1920
dovrà guadagnarsi la vita come sua madre! – disse severamente
270
1920
suo sorriso la imbellì come un'aurora. ¶ – Verrò a
271
1920
oscuri: e pur pieni come di una sottile aspettazione
272
1920
a sé un'aridità, come se si facesse il
273
1920
si facesse il deserto, come se la solitudine lo
274
1920
ma pronto ad esplodere, come quei fiori, che se
275
1920
quella inutilità lo riprendeva. Come si chiamava la signora
276
1920
un interesse speciale. Perché? Come poteva averlo distinto nella
277
1920
gli venne, l'aroma come di un ambiente femminile
278
1920
Giovanni lo avrebbe annunciato come nei vecchi romanzi e
279
1920
grana contrarsi un poco, come se il freddo fosse
280
1920
Erano belle, piene; sbocciate come un frutto: delle spalle
281
1920
la faccia in aria come spiegando un ritratto, opera
282
1920
tratti leggiadri ma ancora come inespressi, due occhi grandi
283
1920
denso di color misto come le ciglia, oro rosso
284
1920
allieva del professor Landi... Come andiamo, come andiamo, professore
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professor Landi... Come andiamo, come andiamo, professore? ¶ Landi rispose
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in fretta e facilmente, come i tuoi denari? ¶ La
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la decorazione è eccessiva. Come la toeletta della signora
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lo sguardo leggermente fisso, come una padrona di casa
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Bardosi a Marco; piano, come se gli chiedesse un
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ribatté perentoriamente la signora. – Come Marco. ¶ – Grazie – disse questi
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piano Bardosi a Marco, come accendendosi. – Una donna? ¶ – No
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Bardosi? ¶ Bardosi si protese, come spaventato, aggrottando le sopracciglia
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corresse subito la contessa, come pentita di essersi lasciata
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il suo clericalismo disapprovava. – Come se voi non la
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lontano, contessa! – esclamò Bardosi come per scusarsi... ¶ – Sfido io
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Ella aveva il fiuto come di un'amante, nel
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profondamente, malgrado il rispetto, come un senso di rancore
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dalla i fiducia; ma come una norma che ella
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necessario, era, per lui, come mancare più che a
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un senso di disgusto. Come questo suo senso d
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inganno era passato. E come egli, adesso, in più
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piedi. Aveva tempo. Poi, come il soffio si rinnovò
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Marco sentiva per lui come una affezione, come una
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lui come una affezione, come una inconscia simpatia. Perché
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lei sorveglia la cucina come nessun altro saprebbe... ¶ Bardosi
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nei sensi quel soffio, come di una primavera sua
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di una primavera sua, come di un marzo della
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che adesso si dilungavano, come gli anni anch'essi
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di gente; là oscuri, come oppressi di solitudine. Giovanna
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eleganza che allora era come una specialità della lor
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conte! ¶ Non aggiunse altro, come per lasciare, a disegno
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fissi su di lui come in una interrogazione timida
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della ingenuità del giovine. Come non aveva capito ch
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giovine che le parlava come ad una signora e
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allargava al di là, come la vita, la loro
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bocca di lei arsa come da un fuoco subitamente
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inconscia paura, una paura come di razza, di classe
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delle lor vite, provava come una tristezza inconscia e
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una tristezza inconscia e come il bisogno generoso di
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mutando i passi adagio come per una specie di
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Sotto le gonne lunghe, come si portavano allora, egli
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più comodamente di prima. Come abitavano vicini, ella gli
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inverno subalpino, talvolta nevoso come in un paesaggio polare
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altra sereno e nitido, come per un pentimento. E
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un pentimento. E divenne come più stretto, più intimo
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tornata umile e devota come nei primi giorni. Egli
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quest'altra, reduce, passò come la prima. Ella non
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convegno. La trovò, respirò... ¶ Come andarono lieti per il
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Ella pareva più tenera, come illanguidita. Egli aveva quasi
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che i miei sappiano... Come vorresti che facessero a
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quel rimprovero di lei, come se ella attribuisse al
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mondo lo tentò. Ma come fare? ¶ Ne parlò a
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divertimenti che lo aspettavano. Come Marco mollemente insisteva, l
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lo vide era dolce, come pacato... Tanto pacato, che
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parve ci fosse dietro come una volontà diversa, come
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come una volontà diversa, come un segreto. Provò ad
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otto. Aveva tempo. Ma come mai imbruniva così? Il
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marzo era stato brevissimo: come una rivincita dell'ombra
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studio, note, riempite e come animate di un conforto
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a sua madre. E, come sempre, il bisogno di
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amor proprio nelle forme. Come involontariamente, egli chiese: ¶ – La
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vent'anni diventava adesso come un bisogno di non
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sua voce, un istante come mascherata anch'essa, poi
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ingenua, carezzare e blandire come una bambina; tal'altra
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in sé, raccogliersi quasi, come a coprirsi d'una
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coprirsi d'una difesa, come per meditare una offesa
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gli aveva chiesto, così come se la domanda venisse
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estranea, variopinta e vuota, come questa che gli si
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buttato sopra la vita, come aveva messo i bocconi
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non essere riconosciuta. Poi, come persona che non vuole
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Giovanna! Era rimbellita e come affinata. Aveva sempre soltanto
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senso di placidità diventava come una sicurezza borghese, onesta
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Ma quindici anni fa come era carina e buona
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Marco pensò, un momento: Come mai son venuto qua
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Marco vedeva da vicino, come non aveva mai visto
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brillanti, e la bocca come un segno attirante di
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forse un po' altera, come l'abbandono di qualche
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si appoggiò al parapetto come per installarvisi meglio. Il
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onestà quasi di gesti; come quello che faceva ora
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a parlare senza guardarlo: ¶ – Come mai è venuto a
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occhi erano sereni, adesso, come d'una fanciulla, in
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di amici, di amici come lei. Enguer me ne
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essere trattata del tutto come una signora. E ripensò
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occhi di nuovo incupiti, come leggermente corrucciata. Ma non
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la investì in pieno, come con una violenza di
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agitazione e di rumore: come se la fine prossima
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una fuga di maschere, come inseguite dal tempo, in
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e per irridersi... Ma come mai, quella donna, che
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pensiero tutto parve risplendergli come una scena di teatro
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i quarant'anni. Amare come un fanciullo, come un
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Amare come un fanciullo, come un novizio, come un
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fanciullo, come un novizio, come un tenero, come un
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novizio, come un tenero, come un semplice, avendo vent
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persone, e farle roteare come in un cerchio di
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seduta davanti al fuoco come di consueto, nella poltrona
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la mano con impeto, come in un'effusione di
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La voce pareva intima come la luce; benché fosse
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le dense sopracciglia grigie, come per dire quanto s
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a poco a poco, come un vecchio tappeto che
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tappeto che si stinge, come un vecchio mobile che
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una certa affezione oscura, come ne provava veramente da
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certi angoli della casa, come se quella persona fosse
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lo trattava anche lei come un vecchio mobile, utile
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importa scrollare e sciupare... ¶ – Come si sta a teatri
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da un campanile ignoto, come in un paesaggio campestre
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dolce presenza, l'empisse, come si rianimerebbero! ¶ Tutti i
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pensieri erano teneri; lustri come gli embrici della villa
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faccia a lui, agili come le foglie degli alberi
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con il suo fardello, come dicono in Piemonte, che
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ramaglia, il suo grido come di monello in vacanza
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si ripeté, suonò limpido come il tocco di una
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Marco, con un tono come di galanteria sorridente. ¶ – Non
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Parevano leggeri e fugaci: come i piedi di una
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incontrato quelli di lei, come empiti invece di una
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ginocchi flettevano la gonna come con un palpito... Come
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come con un palpito... Come il sole era caldo
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un muro, si svelavano, come se anche il paesaggio
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destra dal ruscello, e come sconfinante tra il verde
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a Marco. – Poi riscenderemo. ¶ Come ad avvertire, il mezzogiorno
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ora di carrozza. ¶ – Ma come hanno scelto?... ¶ – È comodo
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pur ricoperte di neve, come se il vento che
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vien gente? ¶ – Piccola gente, come dice mia madre, non
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Marco l'ascoltava, preso come nella rete della sua
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bellezza agiva su lui come fa la bellezza femminea
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e aria e grazia, come una creazione leggiadra e
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petto che parevano tendersi come pomi troppo gonfi, verso
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si femminilizzò, lo turbò come se mimasse una carezza
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a quella piccola miniatura come il fascino di una
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catena sul suo petto, come se avesse tema di
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Siamo sole... Miss Craig, come vede, non è una
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Troppo tentante, troppo tentante! Come interrompere quel sogno? Almeno
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ora; tornati alla vita; come reduci da chissà quali
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sprofondavano ora in distanza, come se si collegassero d
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la città pareva aprirsi come un invito. Tutto al
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un momento, gli parvero come compiuti in un sogno
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un pezzo, e verdi come non erano mai stati
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pensiero stupido lo punse; come un presentimento vago, simile
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presenza di lei dappertutto, come se tutto ella animasse
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piedi, di essere pesto come in un martirio. L
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cappelli, le mani odoranti come due fiori colti allora
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Era il salottino attiguo: come un refettorio di pupattole
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batteva alle persiane verdi, come alle pareti di un
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pesò sulla tavola. Erano come stanchi, come turbati, come
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tavola. Erano come stanchi, come turbati, come se portassero
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come stanchi, come turbati, come se portassero ognuno nel
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velati dalle lunghe ciglia, come da due persiane a
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ognuno si raccogliessero, roteassero come in un gorgo. Adesso
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brivido istintivamente, lo colse, come dinanzi ad un mistero
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suo viso era mutato: come chiuso su qualche segreto
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con una voce lenta, come assorta: ¶ – Pensavo a quei
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una fitta al cuore, come se ella con le
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rovina. Disingannarla doveva! Ma come? Poi, un filo di
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pieni d'ombra, ma come se l'ombra vi
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con un lieve imbarazzo. – Come le dicevo, è Ettore
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indicato? – seguitò la contessa, come se pensasse ad altro
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Bene! – commentò la contessa come soddisfatta. ¶ Poi rivolgendosi a
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viso severo e chiuso, come perso dietro un suo
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A La... anche te? Come si chiama quel paese
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tranquillamente la madre, parlando come se Marco non esistesse
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E fece un gesto come per indicare la più
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dicono tutti... Ma gente, come dire, di un altro
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Marco aveva capito benissimo. Come mai, come mai ella
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capito benissimo. Come mai, come mai ella sola, sua
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fuorviata nelle sue supposizioni? Come mai, ella, di lontano
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la trovava sempre innanzi, come un ostacolo fra lui
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la sua mano fece come il gesto di chi
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riprese. E man mano come un senso di tepore
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fasi del suo tempo... ¶ Come quel mese di giugno
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luce e d'ombre, come una estate che ogni
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una rassegnazione di nuovo come dinanzi all'impossibile, talvolta
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acque e ai lumi... Come fu dolce errare con
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si è dileguata così, come un profumo, come un
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così, come un profumo, come un'ombra notturna. E
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riporti, egli non sa come, un po' di sé
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dice Laurina contenta. ¶ Ah! Come gli vuol bene questa
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si rivolga a lui come ad un salvatore. Ettore
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sogno; ed egli traversa come in sogno la piccola
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In complesso, un paesino come tutti quelli dove la
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da presso, il passato, come se ancora dovesse sbarrare
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il nuovo venuto, che, come le persone arse da
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ma graziosa, correrle dietro come un collegiale preso nella
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ella provava di nuovo come un orgoglio, come una
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nuovo come un orgoglio, come una contentezza di sé
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era venuto a fare? ¶ Come il malato, che a
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E anche Noemi sembrava come un arbusto che fiorisce
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scabra, quale una rovina come la Torre, quale anche
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lui entrava nel cuore come la dolcezza di una
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a ravviarseli gli parve come di cogliere una intimità
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tutte le sue fibre, come una carezza e come
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come una carezza e come uno spasimo. Che cantava
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lieve ne' suoi sandali, come una ninfa che errasse
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E cantava, ma basso: come chi teme di svegliare
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adesso si scandevano nitide, come pur esse mutate, in
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piedi forcuti si alternano come buchi in un candido
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rimaneva lì attonito, pallido, come ravvolto d'un sortilegio
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ravvolto d'un sortilegio. Come quella voce vibrava! Veramente
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piena e talor dolorosa come un flutto di sangue
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sognato di te!» – Fu come una confessione ardente, come
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come una confessione ardente, come un grido rattenuto. Indi
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Avevo i tuoi capelli come una nera collana intorno
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vi cadde dentro, quasi, come se veramente quei capelli
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aveva sciolti, erano crollati, come una notte senza crepuscolo
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collo, intorno alla nuca, come serpenti pieni di ebbrezza
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caste: era in esse come alcun che di fatale
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che ardeva e dissolveva: come un'ebbrezza divoratrice. Un
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gli parve realmente arida, come corrosa... ¶ – Non più! non
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ultime parole caddero, calme come un destino. «Quand'egli
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lui. Un'ombra lenta, come una dolcezza di velluto
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investì. Egli era pallido come un morto. Certo ella
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tenerezza folle lo prendeva, come un desiderio di far
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altra un ardore cupo come quello che esalava dalle
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ma la signora sì. Come poteva evitarla? Per un
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era inevitabile sarebbe accaduto. ¶ Come trascorse quel resto di
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avrebbe potuto dirlo. Era come in una febbre lucida
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in una febbre lucida, come in una esaltazione trattenuta
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lontano, lontano. Era dopo. Come un condannato a morte
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era così oscura! Oscura come la capellatura del canto
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febbre lucida e, insieme, come trattenuto da una paura
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il pensiero di Marco: come, nelle novelle dei bimbi
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notte calda, odorante. Poi, come un grido gli uscì