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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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1910
riusciva d’esser bella come di consueto. ¶ Aveva passata
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1910
piedi, un po’ irresoluti, come se ricevessero in casa
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1910
sorse dal cuore, acuta come una sofferenza. ¶ — Ti avverto
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1910
testa. ¶ Ella scattò su come una viperetta: ¶ — No, mio
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1910
una specie di tristezza, come se alcuno, che avrebbe
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1910
la giovinezza ed è come l’ultimo fiore d
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1910
Che modo? ¶ — Non saprei; come se avessero qualcosa da
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1910
presero un’altra via. ¶ — Come sarei contenta se tu
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1910
Non lo diresti così. ¶ — Come dovrei dirlo? ¶ — Niente, non
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1910
non sono più allegra come l’altra volta? ¶ — Invece
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1910
si tese a lui come per fargli conoscere il
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1910
fosse una cosa brutta, come pare a noi, essa
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1910
si costellava di lumi, come un immenso naviglio fermo
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1910
parve loro d’esser come due sconosciuti per una
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1910
atroci e cartelli sanguinolenti come il paniere del boia
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1910
strillava da una portineria, come un’anima dannata. ¶ E
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1910
nelle intemperie dell’inverno come nelle canicole dell’estate
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1910
ella parlasse a lui come al suo primo innamorato
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1910
intimo e lo feriva come una spina infittagli nel
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1910
per tutta la vene, come un’ondata di voluttà
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1910
un’ammirazione infantile, — guarda come sono bianche e come
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1910
come sono bianche e come dormono vicine. ¶ Quelle pecorelle
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1910
aria, lo si assorbiva come una bevanda, e l
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1910
ha tempo di servire come si deve. Ma nei
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1910
nulla è così sbigottito come un’anima semplice che
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1910
di una fanciulla. ¶ — Oh, come parli! — egli esclamò sorridendo
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1910
poco verso di lei, come attratto dal respiro della
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1910
di sorella... Non senti come suona male su la
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1910
Rafa, od un altro come Rafa? Io sono libera
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1910
tacita nacque in lui, come se ne avesse paura
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1910
ferivano i timpani altrui come la nota falsa d
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1910
indovina, e Dio sa come. ¶ — Credi? ¶ — Non costoro, forse
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1910
azzurri, esuberanti e grevi come la più ricca vendemmia
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1910
erbe odorose che vampavano come incensieri; la menta, il
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1910
per l’aria infocata, come una pioggia, un turbine
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1910
guardarlo e ripetergli mutamente, come quando era uscito dalla
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1910
per velo, ¶ con brividi, come un tesoro vietato. ¶ Avrebbe
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1910
le fioriva dalla pelle, come se nelle pieghe del
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1910
il suo busto flessibile come un virgulto, sentì contro
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1910
era sentita male. Veramente, come nella sua visione, egli
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1910
filare di pioppi riapparve, come una vasta nuvola sospesa
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1910
contro la sua spalla, come se un principio di
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1910
il dazio monumentale, maestoso come un arco di trionfo
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1910
della colpa inconsumabile rivestì come un mantello di spine
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1910
trovarlo. Non poteva considerare come insolito il fatto che
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1910
Sono stato occupatissimo, — ripetè, come se non sapesse cos
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1910
occhi Ie si erano come smorzati e volgevano verso
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1910
di scherzare con lei come di consueto, veniva con
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1910
fioraia, incipriata e imbellettata come un pastello, vecchiotta, però
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1910
suo benevolente sorriso, viscido come una lumacatura. ¶ — Come? Non
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1910
viscido come una lumacatura. ¶ — Come? Non le dai nulla
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1910
aspetto ridicolo. ¶ Loretta, impassibile come una statua, guardava in
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1910
Sopra tutto non comprendeva come mai Loretta, che certo
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1910
l’aria un po’... Come direi? Un po’ Folies
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1910
e l’ha inseguita come fa sempre. ¶ — Ma no
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1910
i suoi occhi eran come affascinati dallo splendore di
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1910
fratello e la sorella, come due timorosi amanti, si
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1910
il desiderio degli uomini come una ventata calda, e
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1910
nome, per potergli dir come loro: « Ti voglio bene
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1910
ritornavan le sue parole come un’ eco ininterrotta, e
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1910
volta con lei dolce come un bimbo, qualche volta
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1910
bimbo, qualche volta irascibile come so la odiasse. Perchè
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1910
mandò uno sguardo soave come un bacio. Poi ch
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1910
S’avviarono. ¶ La notte, come una splendente cortigiana, s
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1910
Marzo, tutto questo insieme, come un sottile malefizio, come
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1910
come un sottile malefizio, come una subdola poesia, esagitava
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1910
gli si avvolgeva intorno come per stringerlo in una
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1910
silenzio, indugiavano con ebrietà, come nel tepore d’una
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1910
cervello qualcosa d’inconsueto, come un turbinìo di farfalle
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1910
che attraversano lo spirito come baleni, e pur vi
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1910
s’era infiltrata scivolando, come una piccola donna fasciata
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1910
lasciargli tempo di riflettere, come la sopraffazione di un
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1910
di un profumo voluttuoso, come l’ubbriachezza d’una
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1910
certe paure, certi fremiti, come si hanno talvolta, quando
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1910
vi si fasciò dentro come se avesse freddo, e
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1910
piano, fra i denti, come per mordere la sua
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1910
appoggiandosi contro di lui, come per fargli sentire quanto
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1910
amore... Anch’io vorrei... Come te… ¶ Con le labbra
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1910
velando gli occhi appassiti come due viole mammole. ¶ Era
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1910
tratto imbiancò, s’ammolli come un cencio, rise, pianse
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1910
qualche attimo ella sorrise, come se l’avessero destata
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1910
da un profondo sogno, come se un’ubriachezza svanisse
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1910
saltavano fuor dal verde come smalto vivo; l’ombra
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1910
Venne, quel giorno, vestita come la primavera, di tinte
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1910
In modo avete agito come se lo pensaste, e
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1910
si fece compunta, seria, come Rafa non l’aveva
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1910
di non ridere più... ¶ — Come ti amo, Loretta! — egli
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1910
strada e non ho, come qualche altra, uno stemma
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1910
Vedete che parlo apertamente, come non ho fatto ancora
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1910
scegliere, e scegliere bene, come ha fatto mia sorella
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1910
litigare con le serve come fa mia sorella. Credo
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1910
guardava, sorpreso e perplesso, come alcuno che per la
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1910
saltavano fuor dal verde come smalto vivo; l’ombra
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1910
contro di lui, tremandone come un’amante impaurita. Egli
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1910
poco infatti; era pallida come fosse incipriata, con gli
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1910
tutta lavata, profumata, coltivata, come un fiore prima di
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1910
l’esempio. Certo però, come fratello, dovrei parlarti altrimenti
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1910
mormorò, volgendo il viso, come per occuparsi d’altra
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1910
la fortuna che Rafa, come uomo, proprio non mi
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1910
in fondo siamo fatte come voi, e qualche volta
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1910
petto le fioriva rotondo, come dal gonfio involucro la
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1910
E un profumo delizioso. Come si chiama? ¶ — Chevalier d
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1910
di api morte, luccicanti come lamine d’oro che
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1910
contava più se non come un visitatore avventizio, che
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1910
nulla più. Egli peraltro, come tutti i mediocri, non
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1910
i lavori femminili, cucinava come una cuoca provetta: possedeva
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1910
era divenuto in lei come una malattia cronica, una
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1910
figlia ed averla ornata come la sua Eugenia per
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1910
loro. Un po’ testardo come tutti i piccoli borghesi
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1910
ambizione fino a desiderar come genero quel sempliciotto di
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1910
a macchina ed ignorante come un bue. ¶ Arrigo e
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1910
po’ storditi quella sera, come se andassero a commettere
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1910
la fanciulla, s’illuminò come d’incanto: Loretta, presa
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1910
dall’esclamare: ¶ — Oh, Rigo, come sei buono! Come sei
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1910
Rigo, come sei buono! Come sei caro!... — e mettergli
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1910
sua bocca. ¶ E diceva: — Come potrò mai ringraziarti di
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1910
ella fece, quasi rattristata. ¶ — Come vuoi tu... ¶ — Sì, naturalmente
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1910
con gli occhi fissi. ¶ — Come ti sei pettinata bene
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1910
che turba i sensi come un forte bacio. ¶ Ella
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1910
Se potessimo abitare insieme, come sarei felice! — disse Loretta
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1910
mise a calzarla. ¶ — Oh, come sei bravo! — ella esclamò
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1910
e le rimase vicino, come un uomo che si
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1910
rompevano fuor dal busto come pannocchie dal cartoccio; li
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1910
non si mosse; qualcosa, come un brivido che le
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1910
ma la fasciava strettamente, come una guaina, drappeggiandosi appena
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1910
mondo aveva di morbido come la piuma, di lucido
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1910
la piuma, di lucido come il gioiello, di fragrante
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1910
il gioiello, di fragrante come il fiore, di splendido
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1910
il fiore, di splendido come la bellezza, d’inebbriante
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1910
la bellezza, d’inebbriante come la musica, di tormentoso
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1910
la musica, di tormentoso come l’amore... Tutto per
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1910
propria bellezza viverle intorno come un’altra veste più
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1910
consapevolezza che la inebbria come un liquore vivificante. ¶ Già
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1910
Quella sera il teatro, come un paniere traboccante, fioriva
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1910
Nero, si era scelta come direttore spirituale un lussuoso
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1910
diadema, lucido e greve come una corona. C’era
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1910
per una piccola scossa, come se un nodo solo
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1910
d’uno stagno, nasce come per miracolo uno di
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1910
non lo amava più come al tempo in cui
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1910
rabbia virile; non più come quando ella cercava nell
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1910
la donna irradia talvolta, come un grande miracolo, nell
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1910
voce, buona per lui come nessun’altra voce umana
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1910
era un’amante innamorata come il primo giorno, ch
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1910
era bene in vista, come un frutto esposto in
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1910
linee del volto preciso come quelle del fratello, ma
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1910
Arrigo! Arrigo! Finalmente... — esclamava. ¶ — Come va? — disse il padre
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1910
Arrigo, e gli affari come vanno? È un pezzo
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1910
sibilò Anna Laura, stizzosa come una viperetta. E la
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1910
tutta confusa dal complimento come se le venisse da
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1910
ben altra roba, — fece, come per iscusarsi. ¶ — Eh, no
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1910
pipa. ¶ — Io? Tutt’altro! Come volete che vi prenda
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1910
di potersi abbandonare malamente, come il suo padre, su
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1910
Ma non spendo nulla. ¶ — Come non spendi nulia? ¶ — Abbiamo
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1910
starvene qui a sonnecchiare come ghiri, fareste meglio di
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1910
entrarono insieme nella bottega, come s’ella volesse confidargli
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1910
Io sono un po’ come te, sai... E proprio
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1910
di sera. ¶ Ella entrò come un colpo di vento
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1910
passo oltre la soglia. ¶ — Come mai? Dormi? ¶ — No, riposo
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1910
annoio! Il vederti è come una festa. ¶ Arrigo sorrise
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1910
le somiglia! ¶ — Eh, si, come due gocce d’acqua
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1910
cappello di paglia rilucente come il grano. L’abito
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1910
che lo viveva intorno come il profumo colpevole della
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1910
ella fece con impertinenza. ¶ — Come « anche tu »? ¶ — Perchè me
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1910
pallida; è alto quasi come te: molto elegante. ¶ — Sì
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1910
ben educata... mi trattava come se fossi chissà chi
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1910
perchè, vedi, anch’io, come te, mi sento attratta
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1910
tace, ti pare? ¶ — E come andò a finire? ¶ — Non
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1910
Se Rafa... — egli ripetè, come per aiutarla. ¶ —... Fosse davvero
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1910
tepido, fra loro aleggiava, come un fumo torbido, l
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1910
fece piccola, carezzevole, insinuante come la più scaltra donna
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1910
però ti rassomiglio. Vorrei, come te, giungere lontano, il
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1910
che anche a me, come a te, sorrida una
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1910
contenta. ¶ Egli si agitò come per un malessere. ¶ — Allora
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1910
uscirai di casa vestita come al solito, qui ti
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1910
braccia intorno al collo. — Come ti voglio bene! ¶ Egli
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1910
seta. Ma si trattenne come intimidito, e nel silenzio
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1910
fresca, tutta ilare, odorante come la primavera nuova che
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1910
entra pure, se vuoi. ¶ — Come sei bello in accappatoio
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1910
tempo, — disse Arrigo. — Dunque, come va? ¶ — Non c’è
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1910
arruffati, umidi, e fumava, come di consueto. ¶ — Cos’adoperi
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1910
quel tuo cappello. ¶ — Però, come tutto è caro oggi
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1910
Un cappellino semplice semplice come questo: sessanta lire. Una
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1910
miracoli! ¶ — Mi domando appunto come riesci a vestirti così
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1910
ti passano in casa? ¶ — Come faccio? Como faccio? Non
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1910
amica della padrona. ¶ — Ma come mai ti fanno eredito
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1910
donna mi vuol bene come poche amanti sanno voler
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1910
che tu gli appaia come l’amante necessaria, ma
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1910
bottegaio? Un droghiere qualsiasi come quello che ha sposato
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1910
i miei gusti sono come i tuoi: tu non
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1910
Tu ci sei riuscito come hai potuto... anch’io
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1910
sono pronta a riuscirvi come potrò. ¶ Parlando, gli era
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1910
ad allacciarsi le brettelle, come se non vi fosse
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1910
posso! Avrei taciuto ancora, come taccio da tanto tempo
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1910
le finestre chiuse, infiammandole, come per dire: — Aprite! Io
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1910
aveva sino allora vagheggiato come la sua meta non
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1910
l’amicizia diventa urbana come un’adulazione complimentosa. In
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1910
disprezzabile. ¶ Ed egli vide, come nel sogno d’un
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1910
tanto piacevole ad abitarsi come quando è sgombra dalla
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1910
affittarono una villetta piccola come un nido, che bagnava
200
1910
tranquilla, dove tuttavia pertugia come un barlume quella enorme
201
1910
Questo sorriso è lieve come l’innocenza; nulla promette
202
1910
saluta e lo inchina come un piccolo re. In
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1910
crespa era tuttavia confuso come un collegiale. ¶ Arrigo era
204
1910
Certo... — E gli sorrise, come la prima volta, nel
205
1910
egli sentiva correre intorno come lucertole fra l’erba
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1910
l’altro con semplicità, come se le avesse già
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1910
molte invidie... A proposito come sta la Ruskaia? ¶ La
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1910
a quella vita nuova, come se l’avesse vissuta
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1910
ore dedicate allo studio come so fossero una colpa
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1910
senza lacrime, senza furori, come fra gente già preparata
211
1910
mai, quella incorreggibile marchesa, come il dovere d’una
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1910
ed evitavano di guardarsi come due che avessero in
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1910
lo cercavan dalla ribalta come nei primi tempi del
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1910
guardarono spesso, turbati entrambi, come se fra loro, per
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1910
notato qualcosa e vigilava come un can da guardia
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1910
vecchia madre, non sapendo come altrimenti parlarle, si diede
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1910
vi andò, naturalmente, e, come spesso avviene, tornarono amanti
218
1910
grande, una insolita paura, come in tutte le passioni
219
1910
procinto d’esservi accolti come soci o respinti, seeondochè
220
1910
erano in lei racchiuse come in un cofano prezioso
221
1910
di quella instancabile civetteria, come alcuno che avendo gran
222
1910
vedeva in ginocchio, supplice come un bimbo. ¶ Le sue
223
1910
piena... ¶ Dirgli di sì... come sarebbe stato facile! Ma
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1910
vasi di cristallo stormirono come se fossero su le
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1910
celia la sua mazza come una sciabola, da quell
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1910
Eccolo appunto! E guardate come corre! ¶ II Giuliani passava
227
1910
lo no. ¶ — E allora come sai ch’è una
228
1910
fumante e parava considerarla come un piccolo trastullo. ¶ — Non
229
1910
pieno di burbera tracotanza, come chi sa di può
230
1910
dicendogli: ¶ — Buongiorno, carissimo Riotti; come va? ¶ L’altro borbottava
231
1910
il cappotto, che diamine! Come sta mio padre? E
232
1910
Io vado a trovare. Come sta? E la mamma
233
1910
ancora, con un figlio come voi, vuol dire che
234
1910
le nozze! A proposito, come sta l’Eugenia? ¶ — Bene
235
1910
Eugenia? ¶ — Bene, bene... ossia, come può stare una ragazza
236
1910
Riotti sgangherò la bocca, come se volesse buttarne fuori
237
1910
vispa, furba e graziosa come un furetto. ¶ Di sposarsi
238
1910
genitori minacciava di andarsene come lui, per vivere alla
239
1910
che le davan noia. Come donna di casa valeva
240
1910
con il cranio tondo come un cocomero, due occhietti
241
1910
di Salomè, ed aveva, come disse argutamente uno scultore
242
1910
fece sua. Sua, beninteso, come piace o come torna
243
1910
beninteso, come piace o come torna comodo a questi
244
1910
tardato a sapere il come ed il quando Cesare
245
1910
greve, capaci di supplicare come una voce umile, di
246
1910
sua voce le somigliava, come un profumo può somigliare
247
1910
liscivie opache; profumata era, come se lasciasse ondeggiare nell
248
1910
stringeva, e li opprimeva, come un dolore inebbriante. ¶ Si
249
1910
ne avrebbe forse pianto come un bambino, ma questo
250
1910
per giù li trovava come tutti gli altri; un
251
1910
di maschio, tutto vibrante come una musica concitata, un
252
1910
fin nell’anima, subdolamente, come un veleno. E qualche
253
1910
nell’eco dell’ anima come una tormentosa carezza; la
254
1910
intimo delle sue fibre, come un rumore d’acque
255
1910
a quella donna bella come un sogno si accendevano
256
1910
di possederla, d’impadronirsene come d’una bella preda
257
1910
non voleva piombarle addosso come un inseguitore stradaiolo nè
258
1910
inseguirla, sia pure, ma come per caso, e farsi
259
1910
l’attese nella via, come se lèincontrasse per caso
260
1910
speditezza, e Dio sa come ancora, perchè lo aveva
261
1910
Egli rimase a guardare come un ebete il venditore
262
1910
i muri, tutta curva, come per proteggere una bronchite
263
1910
giù da le spalle come una rotta guaina, sorretto
264
1910
poiché non sapevano affatto come dirsi la prima parola
265
1910
le mandava ogni giorno come un messaggio. Era seduta
266
1910
sensuale, dalla dentatura lucente come cristallo. Quando più tardi
267
1910
molesto e dolce insieme, come se nell’intimo della
268
1910
imprigionava nella sua forza come nel piacere d’una
269
1910
verità, una frase involontaria, come se le sue labbra
270
1910
oscura, gli occhi mutevoli come il colore d’un
271
1910
malvagità subitanea che brillava come una lama in taluni
272
1910
su la tastiera, fuggevole, come inseguendo con ogni nota
273
1910
che parte era sbucato? Come si chiamava? Che faceva
274
1910
gaio di Mammagnuccoli, così come narra nelle sue Note
275
1910
nel suo viso dolciastro come rosolio e miele. ¶ Egli
276
1910
dev’essere uno spiantato. ¶ — Come lo sai? — fecero alcuni
277
1910
di scuola. Lo ricorda come un giovine di famiglia
278
1910
Nei palchetti ove sbocciavano come fiori opulenti le scollature
279
1910
del teatro lirico italiano, come protettori del corpo di
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Questo principe d’Albi, come decano della nobiltà, esercitava
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circoli, vi sboccava transitoriamente come in un’anticamera della
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lui, bella ed altera come una sovrana, la sua
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plebe, che sempre accorre come una docile mandria per
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ammulinava senza tregua parole come il vento le foglie
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un’amante è mutevole, come la sua secretezza malcerta
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molti consideravano sopra tutto come l’affabilissimo Arrigo avesse
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E crollò il capo come per cacciarne una torma
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torma di pensieri bui, come per ribellarsi contro quel
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uno sfinimento ch’era come una morte voluttuosa. E
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sudata, attenta, paurosa, tesa come una corda vibratile... poi
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baci, soavi e selvagge come un ricco miele. ¶ Allora
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trovò uno che cantava — come cantava! — tutta notte, sul
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fiocco, lembo a lembo, come ventagli di carta; e
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una seggiola all’altra, come un’anima senza pace
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le si divincolava intorno come un viluppo di serpi
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dal cervello alle calcagna come una lunga fredda lama
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mestiere, aveva sùbito compreso come ci fosse in lui
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corpo ed un viso come il tuo!... » Ma quella
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lasciami stare. ¶ Arrigo entrò, come in camera sua, buttando
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a mezza voce; — sapete... come accade spesso nelle case
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che si danno sullèerba, come le cavallette. ¶ — Già!... la
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presto! Quanti anni ha? Come si chiama? Cosa fa
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cosa si accomoderà, forse... ¶ — Come? — domandò Arrigo senza badare
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Io, niente! Neanche uno! ¶ — Come neanche uno? E quello
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della sua bocca molle come unèostrica, filò via rasente
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lèEugenia tutta curva, sbiancata come un cencio, un po
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il braccio di lui, come nella vertigine di uno
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china sul grembo straziato come per soffocarne gli spasimi
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ad ogni tratto sussultava, come se un acerbo dolore
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quando il Riotti entrò come un pazzo mettendosi a
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fuori, nella corte, pavido come la morte. ¶ Si trovò
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accasciato, rotto in due, come un uomo che avesse
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di metterla sul marciapiede come una ragazza perduta, ma
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morir di fame, leggeva come prima il giornale, m
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chiedeva a Donna Grazia come andasse la malata. Non
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piedi davanti al Riotti come davanti un giudice. ¶ — Punto
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lèocchialaio. ¶ — Quanto a noialtri, come se non ci conoscessimo
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deciso a cacciarsi nellèuragano come un uomo perduto. ¶ — Me
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borghesia che portava indosso come una veste non sua
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stanze della sua casa come una tartaruga domestica, mangiando
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e covando nel petto, come un tepido scaldino, il
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nell’eruzione delle parole come quegli incendi che vanno
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forse curata la figlia come una figlia lor propria
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farsi rivedere più. Tuttavia come doveva sentirsi abbandonato e
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tale veemenza di parole, come fino allora non aveva
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quale si faceva rossa come fuoco non appena udiva
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che si prenda moglie come si beve un bicchier
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vi pongo una domanda: Come posso io prender moglie
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fosse andarsene, e fece come lui. ¶ Arrigo si diresse
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fortuna. Dopo aver pagate, come ogni altro giocatore, le
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che al giuoco pure, come nellèaltre contese della vita
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con que’ fazzoletti sottili come tele di ragno, con
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giuoco è un affare, come ogni altro affare, dove
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uscire, attillato e azzimato come un damerino, sapere che
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piena d’amor proprio, come tutte le donne venali
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tutto questo era stato, come diceva lui, uno scherzo
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venire al mondo .» E come ricchezza, nella sua storia
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che vanno per via come coditrémole nelle sere d
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che doveva subitamente irrompere come una fiera tempesta nel
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ma finito in nulla come tutti i processi clamorosi
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1910
non poteva essergli fedele, come non lo era stata
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si rassegnò a questa come a tutte l’altre
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vestire; già si azzimava come un piccolo moscardino, faceva
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riga sino all’ultima come faceva il Riotti, e
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occhialaio dalla bella moglie », come lo chiamava con malignità
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dire. Umile e rassegnato come sempre, tollerò che un
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Una vera bolgia dantesca, come diceva il farmacista. C
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trattenne, così nelle piccole come nelle grandi cose della
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suo bel ragazzaccio fatto come lei. ¶ Una volta egli
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vizio quanto per necessità... Come poteva egli campar la
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con le cuciture doppie, come quello che portava Giannotto
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mezzo uno splendido rubino, come il rubino di Giannotto
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volte la settimana, puntuale come un cronometro, e ci
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così via di séguito, come tutti i padri, per
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è pura d’anima come un’ostia benedetta. Laboriosa
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disperdono i pensieri tragici come nuvole di primavera, mettono
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a quel timido occhialaio come ad uno di quei
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entrare in quella casa come un despota, come un
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casa come un despota, come un arbitro, come un
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despota, come un arbitro, come un donatore. Finalmente avrebbe
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avrebbe potuto trattarli tutti come tanti suoi domestici, se
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lisci, annodati con semplicità come quelli di un’educanda
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una specie di pigrizia, come se li così per
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veder bollire le pentole, come parimenti sapeva, con un
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indosso, scempi ed aperti come papaveri di campo, prendevan
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la riga nel mezzo come le nutrici lombarde, i
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quiete che scorron via come ruscelletti, senza far rumore
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uomo per lei possedeva, come gli eroi da romanzo
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lei. Aveva indovinate vagamente, come tutti in famiglia, le
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dov’egli andava azzimato come uno zerbino. ¶ Ma fosse
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di caprifogli che sfiorivano, come grandi profumiere che bruciassero
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torbida e greve. Mai come in quella sera aveva
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corpi salire a lui come una vampa, nell’odore
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profondo, su cui correva come un brivido la fragranza
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quasi bianche, rotonde quasi, come seni gonfi e maturi
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le loro poppe oscillavano come grappoli, tutt’ intorno, quasi
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carne molle, piano piano, come se danzassero, tutt’ intorno
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sbocciare, quando s’alzava, come ghiande sotto la camicia
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notte, lunga e chiusa come una tunica, lasciò che
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di lei che giaceva. ¶ — Come diventa liscia la pelle
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corpo ne sbocciò fuori come una pannocchia dal cartoccio
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poi ritrasse la mano come scottata. ¶ Allora l’Eugenia
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vi si cacciò dentro come in una fodera, raccolse
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fanciulla se ne sentì come sopraffatta. Anche a lei
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i suoi occhi violenti come quelli d’un uccellaccio
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signorina: ¶ — E voi, Lela, come va? — cercava di sorridere
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perchè aveva l’emicrania, come lei stamattina. Vi sono
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uomo serio. ¶ — Peuh... Peuh! ¶ — Come? Ne dubitate? Sapete forse
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amante, e non seppe come dissimulare il proprio turbamento
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è una ragazza originale. ¶ — Come si chiama? ¶ — Anna Laura
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in piedi, vicini, perplessi, come se ubbidissero entrambi ad
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Buttava le parole aspramente come se gli ardessero la
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premendosi forte le tempie come per contenerne i battiti
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s’inginocchiò sul tappeto come se vi cadesse, e
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si morse il labbro, come per inghiottir qualcosa d
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tormentosa, dolce ma inguaribile, come un dolore che non
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che non abbia fine, come un amore che non
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crucciare. ¶ Lo carezzava, piano, come una madre. ¶ — Ah... Sono
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bene venire qui. Ero come un pazzo. Ma non
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dita sottili vi entravan come un pettine. ¶ — Se fossi
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Se fossi ancor ricca come una volta... — ella disse
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un buon sonno; vedi come sei stanco? Prima di
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ordine. Non pensarvi più. ¶ — Come sei buona! Come sei
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più. ¶ — Come sei buona! Come sei buona!... — egli balbettava
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1910
tormentosa, dolce ma inguaribile, come un dolore che non
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che non abbia fine, come un amore che non
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1910
da una moltitudine tumultuosa come un mare, spariva sotto
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scanno dominavano la folla come forsennati arringatori. ¶ Dall’altro
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giovani patrizi, attillati, composti come ad un ricevimento, al
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che sperano in questa come in ogni altra occasione
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abito, passano e ripassano come palafrenieri tra i cavalli
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e mettersi a galoppare come dannati sotto la frusta
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di naturali armonie, traspariva come una statuetta ben modellata
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bellezza insidiosamente lo pungeva, come una rosa dallo stelo
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alla curva si piegarono come un sol corpo su
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1910
segue le prolungate concitazioni, come avvien nel mare dopo
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E sottovoce le disse: — Come sei bella! ¶ — Oh, insomma
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li strappava a fiocchi, come enormi cumuli d’ovatta
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la folla umana, che come le mandrie d’animali
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ci bagneremo un poco. ¶ — Come siete venuti alle corse
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che poteva essere freddo come una lama o dolce
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1910
una lama o dolce come una carezza, la capigliatura
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1910
prato, spesso di gente come un immenso mercato, brulicante
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1910
un immenso mercato, brulicante come un formicaio, ondeggiava di
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alte carrozze, in fila, come un lungo bastione, eran
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1910
ogni parte. Le tribune, come immense finestre spalancate, riboccarono
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1910
sfioccava sul collo arcato, come una capigliatura di donna
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stendeva su la terra come una lunga molla elastica
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quinta; ma va bene. ¶ — Come la vedi? ¶ — La vedo
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in dirittura. — Gabriel! Gabriel! ¶ — Come va Missolungi? — domandò il
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cambia idoli, negli ippodromi come nelle piazze, non dette
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in quei momento suonava come il nome d’Italia
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animali da corsa, nobile come un cuore d’uomo
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Il cuore le pulsava come un timpano sotto i
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1910
Ie gocciolava dal ventre come se le avessero buttato
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piccoli borghesi, tanto lei come il fratello non sapevan
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da corsa, lo chiamerei... ¶ — Come lo chiamerebbe, sentiamo? ¶ — Non
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e tre, ne rimasero come atterriti, e Arrigo, volgendo
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veloce. ¶ Ella non seppe come nascondere la sua confusione
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ad accomodar la cosa. ¶ — Come sai che il Giuliani
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sogno inverosimile si riaccendeva come una possibilità remotissima negli
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che miete nel piacere come una falce instancabile nei
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pomeriggio le campagne sfavillavan come oro: la strada era
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ancora del tu, Loretta, come l’altre volte. ¶ — Non
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ma religiosa e chiara come l’anima d’un
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su la fronte, nitida come una perla. Poi girarono
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a lungo, poi disse: ¶ — Come sei strana! ¶ Ella gli
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Dimmi qualcosa... — ella mormorò come se fosse turbata. ¶ Il
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di lei lo stordiva come il profumo di un
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appariva tra i capelli, come un piccolissimo nido in
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nido in un cespuglio. ¶ — Come? — domando la fanciulla senza
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1910
mani congiunte, concave, serbarono come impressa la forma della
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bella bambina. — E cantilenava come se raccontasse una fiaba
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se mi vuoi. ¶ — E come finì? ¶ — Andò a finire
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primi capelli eran tenui come biada nascente. ¶ Nell’alta
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proprio cuore per mano come un fanciullo obbediente, essere
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specie di sinistra immobilità. Come un cane alla catena
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1910
sera, prima del pranzo, come soleva; e non lo
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fantasma l’ avrebbe inseguito come una presenza dappertutto visibile
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si ricordava di sé come d’uno straniero. ¶ — Signore
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Arrigo. — Partirò forse domani. ¶ — Come vuole, — rispose il domestico
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Parte? Voleva partire? Ma, come mai? ¶ Quasi di corsa
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non rispose. ¶ — Parti? ¶ — Forse. ¶ — Come forse? Hai già i
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svestirla, prenderla in braccio come una bambola viva, odorosa
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soffio di vento gonfiava come pigre vele; passò vicino
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con un movimento femineo, come per fargli sentire su
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1910
ignorava il peccato, tremò, come se ne fosse già
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tutte le vene, soave come una morte che disanimi
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nel grembo, la torceva come una mano crudele. ¶ — Anch
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levarmi dal letto. È come se mi avessero battuta
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e stia li ferma, come se fossi morta. Allora
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male... Se tu sapessi come fa male! ¶ Egli rise
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il capo con violenza, come per ribellarsi alla tentazione
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Io ti starò vicina come fossi una piccola cosa
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1910
che usciva da lei come il profumo da un
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1910
stessi, maltrattati ed insensibili come i loro bauli. Mangiano
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1910
cose vedute: son puntuali come l’orario, minuziosi come
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1910
come l’orario, minuziosi come la carta topografica, pieni
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1910
topografica, pieni di ricordi come un albo di cartoline
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1910
a imparare altri capricci, come se non ne avesse
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1910
perchè va in giro come una farfalla, perchè è
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1910
debole anche in questo, come in tutto, debole fino
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1910
seriamente, perchè sul teatro, come in tutte le riesce
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1910
anni ed un giovine come lui se ne partissero
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vedeva mutato, cupo, scibile, come se un funesto pensiero
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in questo nome trasparente come la purità il significato
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libera e così felice come in quel giorno. ¶ Aveva
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sciame di barche, leggere come i petali di fiori
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era più così tetro come nei giorni passati; un
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di tante piccole premure, come si fa per un
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1910
pure mettersi a correre come un fanciullo; se una
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1910
che in lui pesava come su la terra un
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1910
vene, scendeva in lui come una musica divenuta piacere
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salire con ugual simmetria, come fusi perfetti, e sparire
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della barca navigante, comprendevano come la più dolce cosa
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d’una trasparenza bionda, come i calici delle rose
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limpida e quasi leggera come lei, ma una bocca
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corpo, inondandola di riposo come dopo una fatica. Ed
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gli occhi appassiti, scuri come le violette... ¶ Egli remava
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della gonna. Anch’esse, come la bocca, non rivelavano