parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
sul serio, non sapevano come, né dove, né a
2
1983
sella ai cavalli, correndo come nuvole e lanciando urla
3
1983
e ribollenti, e sentii come ribadivano tra sé la
4
1983
ed esuberante di forze, come era stato visto l
5
1983
le chiesi. ¶ «È kirghiso come me. Un uomo che
6
1983
Un uomo che cavalca come lui non può che
7
1983
i cosacchi sanno cavalcare come loro, ma non correre
8
1983
loro cavalli sono giganteschi come elefanti. Sì, è un
9
1983
a menadito le imprese, come se una voce gliele
10
1983
tutte verdi e fresche come quelle dei ragazzi, perché
11
1983
demolita, subito si riedificava, come il ponte distrutto dalla
12
1983
malattie. ¶ Quelle ferite antiche, come una sua storia d
13
1983
lei aveva provato, così come aveva bisogno di avere
14
1983
in un bronzo solido come quello della moneta di
15
1983
a sentire il lavoro come prima di cominciarlo. Si
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1983
che sentivano la ferrovia come una vittoria sopra la
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1983
con la vita stessa, come il cemento s’impasta
18
1983
là della ferrovia finita, come al di là di
19
1983
per anni. Lo vedevamo come la fine di un
20
1983
realtà e l’imponenza, come conducessi la mia vita
21
1983
anche noi ci sentivamo come fossimo altrettante sentinelle nella
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1983
l’altro, scivolavano via come ombre, e precipitavano in
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1983
i lavori più impegnativi, come ponti o gallerie. Quando
24
1983
nient’altro che operai come noi, soltanto con poche
25
1983
lui era un po’ come avere un contatto, sia
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1983
arscine sotto di lui”, come dicevano i russi, la
27
1983
aspetto flaccido e cascante, come non avesse un’impalcatura
28
1983
stalla e di selvatico come in un esilio forzato
29
1983
eleganti sotto la pelliccia, come se, anziché tra operai
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1983
lui bisbigliava una risposta come controvoglia. Mi pareva sonnolento
31
1983
tempi arcaici e selvaggi, come se sul trono sedessero
32
1983
là fortezze di legno, come quella che era all
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1983
da quella svogliatezza pesante come una malattia, e non
34
1983
solidissimi, che stavano fermi come una statua mentre gli
35
1983
la fatica degli uomini come se ci fosse tra
36
1983
in quelli dell’altro, come i piedi s’infilano
37
1983
più pallida idea di come stavano veramente le cose
38
1983
ci fossero degli ingegneri come il nostro, magari competenti
39
1983
il nostro, magari competenti come lui, ma fiacchi, senza
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1983
Zar o di ribelli come quello ospitato da Anataj
41
1983
cantando un motivo sottovoce, come soldati durante una marcia
42
1983
Jablonovy, e ci avvolgevano come se il cantiere non
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1983
il mantello della neve, come fossero anch’essi animali
44
1983
nostro lavoro sarebbe scomparsa, come se gli uomini non
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1983
infreddolita, perché anche noi come gli animali eravamo immersi
46
1983
sapevamo cosa fare e come passare il tempo. Ci
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1983
dorso nero e arabescato come fossero piccole icone. Giocavamo
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1983
era ghiacciata e dura come la pietra. ¶ Il ghiaccio
49
1983
erano radi e cespugliosi come arbusti nevosi, dove la
50
1983
sopra il lago grande come un mare. Avevo l
51
1983
in una solitudine silenziosa, come si fosse dimenticato chi
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1983
gesti misurati e precisi, come compissero un rito, e
53
1983
un rito, e soprattutto come ci fosse tra loro
54
1983
l’uno all’altro come un coltello si adatta
55
1983
nel villaggio era guardato come un essere strano, o
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1983
gleba, che lui osservava come dall’alto di una
57
1983
con la sua sdegnosità, come ormai da decenni avesse
58
1983
un cenno del capo, come un re che conceda
59
1983
lui sentiva la cosa come un tradimento e una
60
1983
i numeri del calendario, come se in Siberia non
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1983
il tempo lo sentivamo come una dimensione che non
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1983
rileggeva quei fogli avvampando, come contenessero tra le righe
63
1983
lì, davanti a me, come un’anima del purgatorio
64
1983
non gli bastava, così come non bastava a nessuno
65
1983
sventure personali o familiari, come quella dello zio morto
66
1983
i continenti, un po’ come quello ebraico, perché andava
67
1983
di consumato, di vizzo, come se un gran fuoco
68
1983
ceppi fossero diventati cenere, come l’indomani della notte
69
1983
diventasse lento e balordo come un vecchio sonnacchioso. Si
70
1983
di Ajdym. ¶ E io? Come mi sentivo io, di
71
1983
nostri destini si mescolavano come le fiamme di tanti
72
1983
Sapevo che la ferrovia, come ogni grande impresa, era
73
1983
tante migliaia di operai come noi, sopra la dedizione
74
1983
impresa. ¶ Allora pensavo a come sarebbe stato bello poter
75
1983
verdi del mio fiume, come fosse la sfera di
76
1983
che scendevano a fasce come le onde del mare
77
1983
lei e per altre come lei, che erano diventate
78
1983
di Ajdym erano brillanti come fossero sempre reduci da
79
1983
lei tornava il sereno, come fosse un cielo di
80
1983
uomo perseguitato e cacciato come selvaggina. Il forestiero entrò
81
1983
villaggio e dello starosta, come se il fatto di
82
1983
che Ajdym la guardavano come una reliquia. Quando il
83
1983
lungo, con molta serietà, come se dentro ci fosse
84
1983
era per lo più come assente, intristito, istupidito. Pareva
85
1983
al sicuro. Se era come gli esploratori inviati da
86
1983
Anataj era un ribelle, come Ghircik il tartaro, di
87
1983
lo riguardavano fosse muto come un pesce. Mai, neppure
88
1983
sera egli parlò. Fu come se fossi stato Balaam
89
1983
da dove vengo, vero?» ¶ «Come potremmo saperlo? Nessuno ce
90
1983
fermava qui. Andava avanti, come un viandante ostinato che
91
1983
terra, ed eravamo qui come stranieri esuli e dispersi
92
1983
sbattono gli uomini dovunque, come erbe secche della steppa
93
1983
tenevo tutto per me, come avevo cercato di fare
94
1983
parte sommersa dello spirito, come le spugne o i
95
1983
prendevano parte alla giostra come si trattasse di una
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1983
carica di cosacchi. ¶ Essi, come Falalej e Marco, non
97
1983
Russia era sempre vissuto come in fondo a un
98
1983
cosa che lo attirava come un miele segreto. Era
99
1983
disboscamenti, sicché pure lui, come Marco, e un po
100
1983
anche le donne, avevano come perso la trebisonda, e
101
1983
sopra gli operai stranieri, come si trattasse di un
102
1983
luccicare dentro di noi come un brillio di stelle
103
1983
era un nulla colorato, come le iridescenze di un
104
1983
volevano più andare. Erano come uno sciame di formiche
105
1983
Se ne stavano rintanati come grilli in fondo alle
106
1983
fresco e di maestoso, come se nessun piede umano
107
1983
sia attaccato al bosco come un vischio…» ¶ Andava da
108
1983
essi, lavorare. Anche lui, come tutti noi, ci dava
109
1983
nel cantiere. Anche lui, come Bastiano, come Silvestro, come
110
1983
Anche lui, come Bastiano, come Silvestro, come tutti i
111
1983
come Bastiano, come Silvestro, come tutti i compagni, aveva
112
1983
limitava ad eseguirli, così come Bastiano aveva fatto interminabili
113
1983
obbligo sacrosanto. ¶ Neppure Arrigo, come tutti noi, marcava mai
114
1983
aprendo la bocca grande come uno sportello di stufa
115
1983
perché le cose, così come venivano fatte, non gli
116
1983
la testa e soffiava come un cane dopo la
117
1983
Arrigo non sentiva mai, come Marco e me, l
118
1983
riguardava da vicino. Era come quegli uccelli che non
119
1983
villaggio era un po’ come entrare alla cieca nel
120
1983
impastati con le tenebre, come temesse di veder apparire
121
1983
rimasta in mente chissà come. Tutta la mia vita
122
1983
vita in Siberia era come accompagnata da una nenia
123
1983
avvolgeva la mia vita come una nebbia… ¶ Forse nasceva
124
1983
dipendevamo, perché noi, così come eravamo, non ci sentivamo
125
1983
tuttavia a me pareva come l’embrione di un
126
1983
e faticavano sulla terra, come da noi, ciò era
127
1983
troppo a rifletterci su, come avesse una quantità di
128
1983
onde del lago, alte come quelle di un mare
129
1983
quanto non fosse, così come i kirghisi e gli
130
1983
Gurka parlava del Bajkal come se il lago fosse
131
1983
A volte era mansueto come una colomba, a volte
132
1983
colomba, a volte infuriava come un toro, e le
133
1983
A volte era perfido come un pirata, e bisognava
134
1983
uscivano bianchi e nitidi come strisce di carta dalle
135
1983
dal sole e rugoso come un paio di valenki
136
1983
non era più padrone come un tempo. Si stancava
137
1983
resistere il più possibile, come fosse impegnato in una
138
1983
gli occhi di tutti, come volesse far vedere e
139
1983
bambini gli stavano intorno, come trattenuti da una colla
140
1983
tenace, incantati a vedere come gli slittini prendevano forma
141
1983
volargli attorno e circondarlo come uno sciame di moscerini
142
1983
e barconi potevano affondare, come ghermiti dall’artiglio di
143
1983
picco nel lago profondo come l’inferno. Perciò quando
144
1983
lastra, ed era azzurro come nessun altro lago e
145
1983
taiga e le montagne come la sua isba. Applicavano
146
1983
risonante e di dilatato, come se dentro di lui
147
1983
Mi vedevo un po’ come il prete di una
148
1983
segreti del mio spirito, come una tela di ragno
149
1983
attenzione dentro la taiga, come si aspettasse ogni momento
150
1983
boscaioli, in passato, così come eravamo stati anche fornaciai
151
1983
po’ la storia di come avevamo cambiato mestiere ogni
152
1983
poi rovinavano giù roteando, come trascinassero con sé un
153
1983
Il freddo mordeva ancora come un cane rabbioso, ma
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1983
giubbotti di pecora, corti come stiriane e quindi adatti
155
1983
lavorare immerso nel bosco come uno scoiattolo o un
156
1983
nevicare. Guardai in su, come tutti, e capii che
157
1983
essere terrestre o terragno come loro, uno dei tanti
158
1983
me e la terra come un’intesa, un segreto
159
1983
dei vagabondi, un po’ come noi, e nessuno avrebbe
160
1983
che avevano troppa fretta, come individui disadatti. Rifiutava gl
161
1983
misura e serenità, così come è bene affrontare la
162
1983
più) lavoravano ogni giorno come noi in ogni angolo
163
1983
di essermi completamente ritrovato, come mai era accaduto dai
164
1983
portare a termine muore come persona e rinasce come
165
1983
come persona e rinasce come individuo segnato. Bastiano e
166
1983
guardavano verso di me come per regolarsi e prendere
167
1983
di sua madre erano come un’eco che risuonava
168
1983
smarrito, carico di stupori, come non si rendesse conto
169
1983
sulle faccende di casa, come tutti conoscessimo i suoi
170
1983
adesso il padre zoppicava come uno sciancato. Di fare
171
1983
tempo, aspettava quel momento come fosse stato il più
172
1983
estero anche lui. Era come se i giovani, arrivati
173
1983
forniva. Era un po’ come superare le prove rituali
174
1983
avesse fatto anche lui come suo padre, come suo
175
1983
lui come suo padre, come suo nonno, si sarebbe
176
1983
un uomo da nulla, come un riformato alla visita
177
1983
Quando si muovevano, tintinnavano come i carri dei venditori
178
1983
lana. Cominciò a cercarli come un disperato, chiese a
179
1983
dei talismani, un po’ come per me la moneta
180
1983
i colpi della sorte, come quei mendicanti che girano
181
1983
silenziosi, scambiandosi pochissime parole, come fossero un’isola in
182
1983
male gli poteva accadere, come fosse protetto da spiriti
183
1983
tutti responsabili per Marco, come se la madre, le
184
1983
colpo una creatura velocissima, come una lucertola o un
185
1983
ed era riuscito chissà come a convincere il vecchio
186
1983
andato a sbatterci contro come una mosca nella ragnatela
187
1983
sconfitte. ¶ Al cantiere lavorava come un dannato, per riuscire
188
1983
avergli tagliato le ali come si fa ai galli
189
1983
Guardava verso di me come a cogliere nel mio
190
1983
dei dannati del lavoro, come lui. Forse non potevamo
191
1983
in mezzo ai boschi come gli uomini selvatici, erano
192
1983
legno e di legno, come tarli. ¶ Arrigo non aveva
193
1983
di Katja fosse sterile come il deserto di Gobi
194
1983
il suo corpo freddo come quello di una lucertola
195
1983
e il suo grembo come un cimitero. ¶ Nasarka cominciò
196
1983
che rimasero senza frutto come il suo matrimonio. Nasarka
197
1983
dalla gente del villaggio come si conosce una filastrocca
198
1983
In certo modo era come vivessero ancora, e continuassero
199
1983
la bocca alla loro, come faceva da vivo, in
200
1983
dopo che uno straniero come Silvestro aveva preso il
201
1983
dalla loro memoria. Era come se temesse che i
202
1983
in una casa sistemata come se in essa ci
203
1983
lavoro e la fatica, come avessimo commessa qualche colpa
204
1983
invece di farlo crescere come una pianta coltivata con
205
1983
lì non per spassarsela come fossero in vacanza, bensì
206
1983
l’isba e sentirla come fosse casa propria… ¶ Ma
207
1983
chissà dove per ficcarsi come briganti nella casa del
208
1983
dargli di affitto. Siamo come dei cucs. Dico bene
209
1983
le pareti dell’isba come se da un momento
210
1983
con le orecchie diritte come una lepre. Dentro di
211
1983
di sé, che brillava come una nebbia nella luce
212
1983
nella simpatia della gente. Come i russi del treno
213
1983
noncuranza con la mano, come per cacciare una zanzara
214
1983
l’aria di considerarla come un bizzarro capriccio dello
215
1983
frase sull’argomento, era come se parlassero di un
216
1983
a guaire all’improvviso come una povera gallina spelacchiata
217
1983
parlare. Sapeva che era come una serie di taràntas
218
1983
ogni saggio costume. Ah, come predicava, padre Nichanor! Noi
219
1983
passato per il villaggio come un’aurora boreale, come
220
1983
come un’aurora boreale, come l’arcangelo Raffaele, ma
221
1983
si era mai parlato. Come tutte le cose del
222
1983
e difficoltoso, che erano come il suo giorno e
223
1983
qui, a Kirkovsk… Ma come è possibile?» ¶ «I casi
224
1983
incrociarono e si mescolarono come lane filate tra loro
225
1983
lui avido di conoscenze, come si aspettasse che noi
226
1983
parlava di se stesso come avesse accumulato una grossa
227
1983
più di vent’anni. Come gli altri, prima di
228
1983
gli incidenti erano fitti come le mosche. Gli operai
229
1983
Gli operai vivevano malamente, come le bestie, e in
230
1983
sempre qualche epidemia. «Chissà come andrà a finire…» Si
231
1983
L’aria era irrespirabile come quella di uno scompartimento
232
1983
un’estranea, una sconosciuta, come non l’avesse mai
233
1983
sentirsi le ossa sciogliere come colla di falegname scaldata
234
1983
sono sicuro…» Katja rise, come se Silvestro scherzasse, oppure
235
1983
messo in un angolo come una scopa. Confusamente, istintivamente
236
1983
una persona all’altra, come un oggetto che si
237
1983
piacerebbe di saperlo…» ¶ Da come ne parlava pareva che
238
1983
la conclusione dei lavori, come se la sua partecipazione
239
1983
sedia. Lui non era come i vecchi contadini, i
240
1983
compimento carica di speranze, come fosse l’avvento di
241
1983
sul fuoco…». ¶ «Eh, perdiana. Come fai ad esserne così
242
1983
io le conosco da come volano. Scommettiamo che sono
243
1983
conoscenze relative ma rassicuranti, come quello di Ekaterinburg… ¶ I
244
1983
di cogliere altri rumori, come ululati o bramiti, molto
245
1983
dentro di me, sottile come un filo di seta
246
1983
finire mai. Non so come, la taiga mi si
247
1983
ma un’altra cosa. Come mi abituavo subito alle
248
1983
sdrucciolato fuori del tempo, come una slitta che esca
249
1983
cavalli filavano veloci, sicuri, come se la neve fosse
250
1983
Bastiano invece era sveglio come una civetta sul trespolo
251
1983
crescere su me stesso, come cresceva la foresta attorno
252
1983
uscivano da me, era come se tutto rientrasse in
253
1983
Sentii un uggiolio discreto, come soffocato. Un grosso cane
254
1983
Le stelle erano chiare come non le avevo mai
255
1983
esso, la taiga dilagava come un mare, sfiorata da
256
1983
Anzi, era un po’ come se me lo fossi
257
1983
superflui, quasi dei colpevoli, come fossimo noi stessi responsabili
258
1983
in tutte le direzioni, come i cespugli di un
259
1983
fosse semplice e scorrevole, come oliato, e di ogni
260
1983
spalle e a guardarci come ci conoscesse da molto
261
1983
lui, gli andavamo dietro come bambini perché lui, per
262
1983
Si grattava i capelli, come se il gesto dovesse
263
1983
solo. ¶ Noi tre, sperduti come animali portati dai cacciatori
264
1983
ad alcuna causa precisa, come se il viaggio tanto
265
1983
fermi, a testa bassa, come bloccati dall’indecisione. Pareva
266
1983
sapessero più cosa fare, come muoversi, cosa dire. Nei
267
1983
di trovarsi tal forest come mai in tutta la
268
1983
Sentimmo rombare il fuoco come dentro il ventre di
269
1983
locomotiva, e fu davvero come se un treno si
270
1983
stazioni presso di me, come se io e loro
271
1983
aria seccata e sonnolenta, come se avere a che
272
1983
seppe che ero friulano, come Silvestro, l’uomo che
273
1983
era roca e fangosa come fosse una accanita fumatrice
274
1983
scagliava contro di loro come nutrisse un odio inveterato
275
1983
istintivo. Si chiamava Mironicha, come presto avrei saputo, ed
276
1983
veniva da molto lontano. Come per tutte le persone
277
1983
badava in nessun modo, come non ci fosse. Aveva
278
1983
primo era un lituano come lei, gran bevitore e
279
1983
mentre gli animali strillavano come se li scannassero. Lui
280
1983
gran pacca sul sedere, come fosse stato una donna
281
1983
un lamentio sempre uguale, come avesse appreso enigmaticamente l
282
1983
accettare quella verità elementare, come fosse incompatibile con la
283
1983
si infatuò di lei come un ragazzo, quasi gli
284
1983
un siberiano gigantesco, alto come Pietro il Grande, ma
285
1983
era docile e innocuo come un cucciolo di orso
286
1983
anni buoni. Anche Nasarka, come il primo marito, possedeva
287
1983
i loro pranzi erano come musiche che la vita
288
1983
espugnato stabilmente dalle malinconie. Come si poteva continuare con
289
1983
capivo, volevano dire: “Ma come hai fatto a prendere
290
1983
sua pelle diventò vellutata come quella di una pesca
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1983
aggiravo per la casa come mi mancasse l’aria
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1983
chiamato vicino a sé, come per uno strano consulto
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1983
del fiume. Mi vedevo come un uomo astuto e
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pietà per il prossimo, come da un vento malfido
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1983
via. Era ormai buio come dentro a una grotta
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in una rapida successione, come scene isolate, fotografie, quadri
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galoppare e a zoccolare come un cavallo pazzo. Quando
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i particolari. ¶ «E Irina? come sta Irina?» ¶ Mi limitai
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ripartire, ancora una volta, come tanto spesso mi era
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della mia solitudine. ¶ Mai come in quel momento avevo
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1983
quello di un disseccamento, come fossi una campagna seminata
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1983
nello stesso tempo, era come se nello schema della
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dietro l’orecchio, curiosamente, come volesse ascoltare meglio qualcosa
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uscita dall’ospedale, ma come oscurati e appannati. Nonostante
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gran desiderio di leggere, come quando ero con Varvara
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1983
cibi di casa sua, come se almeno a tavola
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una grande distanza, piccolissimi, come ghiri o scoiattoli. Quasi
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vagabondo. Desideri selvatici spuntavano come ortiche in un orto
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piaciuto tornare nella steppa, come ai tempi della Transcaspiana
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Bajkal, era un po’ come se mi fossi mosso
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1983
di chi spediva. Era come se l’uomo si
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stava eternamente in allarme, come potesse capitargli qualsiasi cosa
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poteva generare qualunque sorpresa, come un territorio nemico durante
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1983
dentro un’altra cosa, come un’idea fissa. Era
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anche se allora vivevo come non sapessi più che
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1983
riguardava e ci coinvolgeva, come se la ferrovia non
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dovesse passare dappertutto. Era come se i rumori confusi
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metafore. Mi ero visto come un sapiente antico, di
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del freddo siberiano, aveva come uno sfondo di stupore
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realtà delle sue giornate, come fosse finito dentro di
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solchi in ogni direzione, come una muffa che l
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il caporale che gridava come un ossesso, e che
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riusciva più a trovarle, come si fossero dissolte nel
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restava sulle sue, rigido come un palo. Invece Marco
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e anzi mi pareva come di entrare nelle loro
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abiti se fossero operai come noi, che andavano a
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malinconiche apatie. ¶ Tutti noi, come ognuno dei passeggeri, eravamo
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a dimensioni trascurabili. Era come se fossi calato nel
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destino, dimenticati da tutti, come una merce abbandonata nella
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sera intirizzita e sbiadita, come tutte le precedenti, da
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cosa sarebbe accaduto adesso? Come sarebbe proseguito il viaggio
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completamente calato tal forest, come Bastiano. Avevo visto girandolare
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badava, nessuno chiedeva niente, come non fossimo uomini ma
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parlare e di cantare, come sul treno. Passammo un
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luogo della nostra destinazione, come fosse quello di una
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monti perché anche lui, come Bastiano, veniva dalle montagne
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cui mi sentii felice come quando fui dimesso dall
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ringhiere di legno. Era come se, prima, non avessi
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croce in cima. Ero come nuovo, appena nato, disceso
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suoni, quali che fossero, come li sentissi per la
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tutte grigie o nere, come in una fotografia. Oppure
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essere un povero cieco, come certi mendicanti che stavano
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l’avevo con me, come un monaco antico, che
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Mi godevo quei giorni come fossi uno scolaro in
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1983
occhi un po’ allungati, come se in lei ci
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suonare gradito. Anche Irina, come ogni altra persona prima
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di piccoli rami intrecciati, come macchie scure nei colori
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il padre si muovevano come ombre silenziose, oppresse da
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perché era sempre assente, come in contatto con qualcosa
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Siberia senza neppure sapere come. Sia Irina che sua
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1983
dell’ospedale la vedevo come fosse al di là
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incompletezza. Era un po’ come se avessi perduto di
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di dover nuovamente ripartire, come un eterno vagabondo. ¶ Irina
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1983
lei, e capivo confusamente, come una cosa vista tra
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che qualcosa non quadrasse, come un orologio che rivelasse
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e la facevano respirare come un corpo vivo. Sentivo
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1983
familiarità con le pietre come me, perché fabbricava macine
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di mente singolare, artigiani come lui, che stavano in
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lo rispedirono a casa come insipiente e farnetico. Ma
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Il sentire la terra come madre accorta e misteriosa
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e io la sentivo come quella dei nonni e
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ci mettevamo in ferma come bracchi, e stavamo a
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pieno di pericoli. Farà come i cuccioli delle volpi
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Sentiva con brividi lunghi come si era sfasciata la
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il bambino nascerà, svaniranno come fumo. Tu stessa ne
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e le loro azioni, come monaci votati al culto
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remota, estranea alla gente, come a esempio una delle
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impresa che ciascuno sentiva come avesse grandi riflessi nella
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1983
che gli altri consideravano come una mascotte. Aveva la
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e ariosa, sempre sorridente, come fosse rivolta verso il
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alone nebbioso e ovattato come il nido di lane
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mai percorse. Anche lui come me, quando sentiva il
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in amicizia con Irina, come vedesse in lei una
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di saggezza. Lo vedeva come se sopra i capelli
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sapienza superiore. Lo pensava come un essere lontano, quasi
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le suppliche essendo numerose come le stelle nel cielo
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veleno nelle loro giornate, come tanti ve n’era
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di lui un po’ come le tristi canzoni di
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uno scalpellino coi fiocchi. Come Bastiano, quando si chinava
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fantasie e metafore suntuose, come se ogni blocco venisse
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depositato dentro di me, come il vino lascia la
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in modi attenuati, esitanti, come se il futuro fosse
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nelle cose della Russia come fossero fatti su misura
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ciò che era russo, come se fosse la caparra
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1983
destinate a rapidissime decadenze, come Nerčinsk, dopo la fine
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i villaggi della taiga, come Kirkovsk? Assurdo soltanto pensarci
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e si esalava solitario come un latrato di cane
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cercava di starle lontano come un pulcino dalla poiana
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senza di lei, così come era impossibile immaginarsi un
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sveste davanti a lui, come se lui non se
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e si fa rosso come il fuoco. Ti rendi
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1983
Cosa ne sappiamo di come la pensa, di cosa
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avevano fatto il nido come dei topi, e da
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1983
se ne erano impadronite come una febbre, ed essa
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1983
popolo e lo Zar. ¶ «Come fai a saperlo?» ¶ «Lo
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1983
ferrovia, la Siberia intiera come un’immensa trappola che
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1983
agito su di lui come una pania invischiata sopra
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passavano su di loro come la pioggia sul vetro
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1983
inserirsi uno nell’altro come i pezzi di un
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1983
un gioco a incastro, come una vite dentro il
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1983
nostra vita prendeva significato, come se noi stessi fossimo
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linfa calda e ricca come il sangue. Al di
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1983
vincolo spirituale, un po’ come l’idea di un
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1983
dentro le loro riserve, come fanno i bianchi con
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1983
cantiere dove lavoravano operai come noi, disseminati in qualche
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1983
certamente già mutata, così come era del tutto mutata
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1983
totalità, e dovevamo pensarla come una moltiplicazione infinita di
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di più. Noi eravamo come gocciole di pioggia che
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famiglia, senza donna soli come cani, nel deserto degli
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1983
aprivano dentro di noi come in un cargo troppo
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1983
di navigare. Un lavoro come quello ormai non poteva
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1983
sé, per ragioni naturali, come un seme germoglia nella
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1983
si velavano di lacrime, come quando mi ricordavo di
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1983
riusciamo mai a finire come vorremmo. ¶ Nella vita c
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1983
Il pensiero della ferrovia, come un guscio o un
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1983
noi un alone protettivo come fosse un’isba immensa
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un loro lungo sonno, come i pescherecci o il
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1983
a metallo mezzo vile, come il rame, il nichel
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1983
giacimenti di petrolio grandi come il Ladoga, o il
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1983
nostra riserva del tempo come a una clessidra che
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1983
vivere ancora tal forest, come avessimo avuto duecento anni
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1983
sarebbe sciolto e disfatto, come in quei giochi che
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1983
in confronto a loro come dei veterani che avessero
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1983
nella storia. Li sentivamo come matricole o bocia appena
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1983
loro con estrema naturalezza, come se il ponte ci
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1983
taiga e la natura, come se adesso le difficoltà
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1983
una cosa sola. Fu come se li avessimo incontrati
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1983
epoca, gonfia di speranze come un albero in primavera
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1983
chiedeva le sue vittime, come ogni impresa umana, perché
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imbavagliato le sue grida, come un assassino fa con
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1983
lei in quel modo, come se io fossi la
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1983
di Ajdym subito affiorava, come la panna in una
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1983
chiedeva a Marco. ¶ «E come? E poi, gli animali
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1983
qualcuno entrava nella scuderia, come venissero per fargli ricominciare
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1983
più fresche diceva: ¶ «Ah, come vorrei buttare via il
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Era allegro e agile come un leprotto, e saltava
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saziarla, cercava di soddisfarla come poteva, tra una vendita
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1983
di cose da riferire come fosse una gazzetta vivente
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ah” di meraviglia. Parlò come fosse assolutamente naturale che
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1983
le sponde.» ¶ «E allora come lo sanno?» ¶ «Dagli strumenti
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1983
Nerčinsk e aveva visto come la città s’era
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1983
Irkutsk e Ulan Ude come i carri della sua
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suonare benissimo. Non so come facesse. Le sue dita
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questi smidollati.» ¶ «Io? Ma come potrei, io…» ¶ «Non contare
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1983
più possibile dalla donna, come se il contatto con
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1983
Si snodava nell’aria come una donnola o una
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1983
arrossiva e non sapeva come muoversi e dove tenere
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sua voce mutata, rauca come quella di un gallo
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l’aveva considerato sempre come un innocuo animaletto, di
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1983
altrui, e non sapeva come evitarlo se non isolandosi
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1983
isba, o del paese, come fosse un animale ferito
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1983
gli abiti preziosi ridotti come stracci, che gli garrivano
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1983
e i loro colori come da bambino. Cominciò ad
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1983
in luoghi più caldi, come la Mongolia o la
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1983
dove lui potesse vivere come gli altri. Prese a
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servissero neppure dei vendicatori come Ghircik il tartaro, perché
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1983
di lottare… ¶ Lui era come il vecchio alce cieco
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1983
lui chinò il capo. ¶ «Come vuoi che sia possibile
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vuoti sopra le cose, come se ci vedesse. Dalla
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una cosa imponente, immensa, come aveva pensato. ¶ Stava sempre
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1983
Non chiedeva mai niente, come niente gli mancasse, e
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1983
che serviva per vivere, come a me. Avvertivo d
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potuto diventare un operaio come noi. ¶ Finita la giornata
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1983
l’abbondanza del disgelo, come nel suo rombo soffocato
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1983
stavano attorno li sentivo come appartenenti a una vasta
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1983
appena venuto al mondo, come quello al quale non
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1983
steppa che era, chissà come, penetrata nella taiga, e
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1983
taiga e nella steppa.» ¶ «Come lo sai?» gli chiesi
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1983
mucchietto di ossa bianche, come i mariti di Katja
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storie con la voce, come fa una madre con
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1983
Ghircik aveva nove vite, come le linci, e nell
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1983
quello di Ghircik. Era come se un esercito battuto
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1983
tutto era nitidamente disegnato come un quadro. Di notte
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insieme, formavano un’armonia, come le voci di un
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Silvestro, sempre sotto pressione come una vaporiera. ¶ Silvestro aveva
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1983
avvertiva attorno a sé, come se, allo sbocco di
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1983
delle opere senza conclusione, come la Torre di Babele
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1983
che in lui aderivano come concrezioni calcaree sulle pareti
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Che qui tutto rimarrà come è adesso. La Siberia
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gli acquitrini, i venti come il sarma, che metteranno
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beccheggiava dentro di me come una nave senza timone
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1983
ma non dovevo mostrarlo, come se fossi ancora sicuro
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1983
l’avevamo nel sangue come la gente del villaggio
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apparenza di essere dura come il ferro, e gli
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un colpo nel petto, come il cercatore d’oro
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la vita di ognuno, come una inutile passione, una
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mia vita mi appariva come un seguito di sogni
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vagabondo disperso, spazzato via come un granello di polline
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inutile e di superfluo, come una moneta straniera che
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state piccole e dure come risi, e si poteva
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1983
poteva accompagnarmi o seguirmi, come un silenzioso compagno di
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quale stavolta eravamo scesi come in un burrone, fino
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che creava ogni cosa, come l’alce madre della
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potevano arrivare ancora perché, come apprendemmo con certezza nel
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camminava, faticava e sparava come un uomo della mia
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ad essere per me come al di là di
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noi. Una voce sottile come un filo di ragno
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guardarlo troppo a lungo, come se da ciò egli
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anche mio nonno. È come una nuova palpebra discesa
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tornare i vostri occhi come prima.» ¶ Ajdym s’illuminò