Domenico Starnone, Fare scene, 2010

Concorde sotto la pioggia, come nei quadri di Utrillo

accoglieva quell’ennesima incombenza come un destino, senza smorfie

brutta figura facendosi trovare come una pezzente. Ma mio

fa, ma non dice come eravamo veramente. Lo si

unica traccia del presente come era davvero sta nelle

spezzò di colpo, credo, come un respiro trattenuto troppo

scale, per strada, correndo come pazzi, facendo brooon con

a occhio e croce come i bambini di cui

cattivi, e per farlo come si deve ricorrono alle

sei malato di grandezza come tuo padre. Ma c

parole dei genitori. Uno come me, infiammato dai film

fantasie strabilianti. Se no come facevo a credermi pilota

a fissare lo schermo come un cretino. ¶ Questo aggiunse

amore, illimitato e gratuito come tutti i veri amori

semplicemente malato di grandezza come mio padre, che lei

io vedevo il diavolo come uno sgorbio nero, sant

i marinai, Giulietta bionda come la lavorante di mia

preciso, ordinato sebbene mobile, come al cinema. ¶ Entravo nella

nessuno sentiva la cosa come uno sfregio o una

di un personaggio secondario come se fosse il protagonista

a mio padre che, come spero si sia capito

resto, devo dire, anche come lettore in quegli anni

pensassi che un finale come «Contemplò il suo volto

lui» e «hai visto come le ha risposto lei

perché» e «mi spieghi come mai» e «vatténne, nun

aria estranea al film, come estranei erano i rumori

del filmluce. ¶ Questa parola, come tante altre non del

del buio in sala come tutti i film, potevo

Dovrei dire, dunque, di come vedevo i film allora

film allora e di come, durante gli intervalli e

uomini, donne, piante, edifici come la lama di una

quale fiume scendeva, ah come mi incantava, forse è

cambiassi e mi immaginassi come Gregory Peck o altri

specialmente quando facevano cose, come Gregory Peck in Duello

ecco che mi investì come una rivelazione in Totò

certo – è quel film. ¶ Come si divertiva mio padre

di Totò). ¶ «Hai visto come gli si alza la

Io ero in grado, come no, ma quasi. L

un uomo di merda come Gassman. Infatti – lo sentivo

Insomma la gelosia era come il cinema, diceva, e

un modo per vedere come andavano le cose del

si facevano suore volentieri, come nei Figli di nessuno

la cosa mi rasserenava. Come mi rasserenava apprendere, grazie

a fin di bene come quella di Yvonne Sanson

mio genitore. ¶ Incazzature, poi. Come gli venivano, così gli

segni col gesso, proprio come succedeva a Gregory Peck

altre no. Per esempio, come ho detto, trovava piacevolissimo

età pensavo in tutto come lui. ¶ Del resto, che

Jimmy Stewart, tanto che, come nel Prigioniero di Zenda

col cinema, è diventato come i pezzi di tessuto

delle camicette: uno sfridd, come diceva lei. ¶ Adesso ci

invece aveva miracolosamente ricavato come era possibile costruire nel

una verosimile tenda indiana, come edificare una casetta perfetta

indiani e le rapide, come nella Magnifica preda; mentre

mi suonò in testa come normalmente mi suonava febbre

E poi un pomeriggio, come se avesse soldi da

soprattutto a mia madre, come mai l’aveva comprato

il film sullo schermo. Come si faceva a guardare

l’aveva un padre come il nostro? Chi ce

l’aveva una madre come la nostra? Chi viveva

aveva cominciato a lavorare come guantaia e che poi

sicché, in un ambiente come quello che qui sto

tra l’ammirazione generale, come Ava Gardner, come Jennifer

generale, come Ava Gardner, come Jennifer Jones, come Soraya

Gardner, come Jennifer Jones, come Soraya, come Véronique Passani

Jennifer Jones, come Soraya, come Véronique Passani, la moglie

Gregory Peck, e soprattutto come la compagna di un

se potevamo essere normali come i nostri cugini e

scala sociale, non puntava, come a tratti avrebbe voluto

da arraffare. ¶ Mi ricordo come soffriva se nei giorni

di Humphrey Bogart, era come Humphrey Bogart, e anche

anche meglio. Mi ricordo come diventava sarcastico quando le

un’automobile che sembrava come quelle che si vedevano

una sartoria che realizzava, come diceva lei, modelli esclusivi

casa al mare proprio come veri signori raffinati e

ombrellone, pettinati con cura, come al mare non eravamo

guarda la macchina fotografica come se poco oltre, a

è troppo preso da come sarà fissato per sempre

ritrovo quasi niente di come mi immagino che fossero

fossero e qualcosa di come si immaginavano di essere

della sdraio, vuole essere come si sta battendo per

stessi, nientemeno, sullo schermo. ¶ Come gli attori nei film

a casa a cucinare come la negra di Via

ci fate dispiacere». ¶ «Sì, come no, state sempre a

non fate i capricci come le criature». ¶ Mia nonna

ci contenesse, ma non come una macchina fotografica: vivi

sfondata, che rideva esattamente come rideva, in quello stesso

diventati cinema non eravamo come al cinema. ¶ Quell’impressione

faccia passava al sorriso come quella di una persona

vedere ai parenti commercianti come si spendono i soldi

e potevamo fare proiezioni come se si trattasse della

altro che Jimmy Stewart. Come camminavo male. Come camminavamo

Stewart. Come camminavo male. Come camminavamo tutti male, innanzitutto

considerato bello. E soprattutto come era tutto scombinato, ogni

e metterlo al principio. Come? Bastavano un paio di

cinema erano, non so come dire, compatti. Nei nostri

nostri corpi. Non eravamo come ci immaginavamo. Con la

padre scoppiò a ridere. Come è successo ad Anita

film stava per cominciare. ¶ «Come che differenza c’è

padre considerò la frase come una vera provocazione, l

ma proprio in momenti come quelli, di nervosismi che

era possibile lasciar fuori, come al cinema, lo scombino

americani, tutti, si muovano come si deve e parlino

vedute di Utrillo, era come se vivesse a Parigi

a nitide e precise come dovevano essere cantarellando persino

che si dicevano, su come la telecamera doveva riprendere

simpatia probabilmente gli apparteneva, come anche quel modo di

tempo, ma scriveva anche come bisognava riprenderli con la

aperto scrivendo: vedevano cioè come vede uno quando legge

per recuperarlo in sale come il Tosca, al corso

e una sola testa, come risultava all’apparenza, ma

lì vivere e morire come il barone rampante sopra

di mio padre diventò come un vascello fantasma e

collo e mi colpì come si potesse essere divertenti

farò un film. ¶ Ma come? ¶ Tutto poteva avere una

e forse sapevo anche come. Ero sicuro di essere

è la spiegazione scientifica, come si dice, di esperienze

stesso in quell’ambiente, come appare nelle riprese di

Ieri, sul tram numero 3 (come mai a distanza di

non il mio corpo, come si fa di solito

che non enunciava alcunché. ¶ Come ho reagito? Forse, allo

assomigliava veramente così tanto come avevo creduto? ¶ Ho guardato

in mente Jimmy Stewart come appariva al cinema intorno

con la testa oblunga, come discendenti di popolazioni nordiche

certo – diceva – «non saracene come gli antenati di tua

mio stesso corpo, così come si sono mescolate in

quanti figli ho e come si chiama mia moglie

ne faccio, sostenuto, ingabbiato come sono, mentre racconto, dalla

anzi forse solo quella. ¶ Come adesso, del resto, sullo

girare, ti fanno sentire come un viaggiatore apprensivo che

a lavorare nelle ferrovie come aggiustatore elettricista. Allora le

per sondare il terreno, come se ne fanno ogni

condizione operaia oggi, su come si era modificata l

bravo». ¶ «Ma che dici? Come può essere bravo uno

quanto mi vergogno di come sono diventato, posso mai

vicenda, da esporre però come se fosse una storia

Ci complimentammo calorosamente per come era bella tutta quella

lunga riunione, parlammo di come e quando si erano

Nello fece un’espressione come per dire non è

all’acqua di rose come nella serie televisiva. Il

a un film su come e quando gli operai

idea-guida che mancava: come e quando gli operai

parlando alla nostra agente come se fosse la mamma

età non lavoro gratis come un ragazzino di bottega

Alda. ¶ «Perché non ottanta come al solito?» ¶ «Guarda che

Nello non mi paga come si deve. ¶ Mi rispose

scrivo tutto?» ¶ Si appellò come al solito alla mia

al sequel sulle Poste?» ¶ «Come no». ¶ «E secondo te

di fatica, di dolore, come un alone livido intorno

fabbrica ci raccontarono minutamente come lavoravano. ¶ Mentre li sentivo

ricordai all’improvviso di come mi avevano suggestionato fin

fin da ragazzino parole come macchina da presa e

che azzannava la vita come se fosse una preda

quella gente prima per come mi appariva e poi

appariva e poi per come appariva sul display. Mi

schermo fossero venute male, come succedeva ai parenti quando

scena; oppure, per dimostrarmi come avrebbe fatto recitare attori

volta, per mostrarmi praticamente come sarebbe stata la scena

Questo è vero. Però come l’hai fatto adesso

denti che gli mancano? Come facciamo a simpatizzare con

professore dell’Angelo azzurro, come il suo corpaccione è

parente di mia madre come appariva in un vecchio

della coscienza di classe: «Come mai questa roba è

film in cui raccontiamo come e quando gli operai

un paio di volte, come se si fossero già

le psicologie? Lei parlava come un volantino, lui non

sente fredda. Bravi: e come si fa, concluse Nello

o no? Sì. Perciò come si fa a dire

ma anche depressi da come usavano le parole, quasi

una scema e parla come un cartone animato. ¶ «Bello

sono tutte queste indicazioni: come si muove lui, come

come si muove lui, come si muove lei, i

non ha ancora capito come va il mondo ma

personaggi giovani si esprimevano come ci si esprimeva prima

una ragazza che parla come Tom e Jerry era

interno di grandi mutazioni. Come la coppia, la famiglia

faceva. Schermi televisivi, rispose. Come il nostro protagonista, pensai

un film così insulso, come hai potuto scrivere roba

non sapeva decidersi, era come paralizzato da necessità non

sul set avrebbe fatto come gli pareva. Se cedevo

noi avessimo compensi cospicui come tutti i suoi clienti

mollasse al nostro destino come una corsara che solca

che fosse in apprensione come lo eravamo noi per

quando le chiesi: ¶ «E come pensi di esserci d

i giorni con noi come una studentessa diligente che

la moglie parla di come si erano conosciuti, lei

circolo le braccia tese come se avesse in mano

va bene; ma sai come sono i giovani: le

quella scena – «Bravi, e come fate a comunicare l

chiesi io, ma già come se stessi al cinema

nervosamente sopra la mano come se fosse quella di

che mi faceva esclamare come se fossi stato io

avesse spinta a fare come l’operaio di Ravenna

di volerlo. Susi, pensai come se si squarciasse un

qualcosa di ammirevole: cresciuta come tutti quelli della sua

davanti alla tv, è come se possedesse in un

meravigliandosi lei stessa: è come se fossi nata imparata

me e di Raggalli come si fa il cinema

per telefono – si sentiva come se fosse già morto

faccio un film importante come questo con un milione

dato sette milioni, e come mai sullo schermo tutti

di voi, mi dicesse come sono stati spesi i

settimane per un film come il nostro, non una

tanto tornava dal nulla come un rimorso e mi

che so, qualche premio come sceneggiatore, tipo Nastro d

non mi ricordo né come né quando». ¶ «Perché sei

presto dell’operaio suicida come mi ero dimenticato dei

al monitor a guardare come si pavoneggiava Raggalli e

si pavoneggiava Raggalli e come la promettente Clorinda Sanchez

del genere. Vedemmo anche come se la cavava in

sentii dopo un po’ come una campana che oscilla

piano piano mi orientai. ¶ Come se non avesse mai

con un gesto esagerato, come se premesse il pulsante

cuore. Vero è che, come succede con i primi

un freddo alle ossa come se avessi la febbre

ne parla nemmeno». ¶ Intervenni: ¶ «Come non se ne parla

ti rendi conto di come hai girato la scazzottata

la mia sceneggiatura uno come Herzog – e dico Herzog

tanto Alda mi diceva come stavano andando le cose

si muoveva sullo schermo come un bue sonnolento e

Non trapelò niente su come avessero valutato il film

Mi informò minutamente su come sia gli intellettuali d

io». ¶ «Che bel periodo, come si lavorava bene». ¶ «Eh

è molto autoritario, non come te che sei sempre

si mangiava le unghie come una studentessa imbruttita dall

diversa non solo da come l’avevo vista la

bastonatura; ma anche da come mi era apparsa nei

mappa della prigione, precisa come quelle di Google, individuando

un’altra volta, faccia come le ho detto: vedrà

più forte. Ero cresciuto come quel ragazzino. Ero un

mia, davanti alla tv, come se fossi in sala

per Clo. Ho risposto come al solito: parla col

e Clo a perderci – come ha borbottato squagliandosela – in

era brava a scuola, come le piaceva la matematica

seria, a bassa voce come se chi telefonava potesse

sussulti e agonie. E come crepa allegro Belmondo, nelle

che era inessenziale sapere come erano andate realmente le

le lettere di protesta. Come costruire il personaggio dell

mi vede più. E come per difendersi, è diventata

che pareva fosse proprio come appariva, era finta in

ricamo degli- ¶ Non so come mi è venuto in

telecamera gli scivola addosso come un ragno, lo inquadra

aggiustava angosciosamente la frangetta come se fosse la cosa

ti sbatte nella testa come un’imposta, dissestandoti la

senza abbandono, mi sento come uno che si gode

e il guasto è come una tosse secca: attacca

un angolo il telecomando come un defibrillatore ormai inutile