Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

dà sempre ristor, sí come sai; ¶ però, se vòi

sincero ¶ mi 'l chiede, come sempre deve farsi, ¶ ecco

trascrisse di sua mano. ¶ 18. ¶ Come l'ebbe non so

tutte, e le riprovo ¶ come nemighe d'ogni veritate

pria dispono; ¶ poscia diremo come, quale e quando ¶ e

qualche ingrato e traditore, ¶ come leggendo intenderete poi; ¶ di

ai bellicosi affanni, ¶ e, come era costume, li ebbe

chi col brando, ¶ sí come fece Paolo e 'l

cor l'abbraccia, ¶ ché, come neve al sol, convien

Pazzo che sei, Milon! come non vedi ¶ che non

quel che ragione, ¶ facendo come foglia al vento sòle

andava in simil essercicio ¶ come gli frati in coro

par Plutone, ¶ tant'ale, come e fiamme hanno d

de' galoni ¶ hanno appiccato, come fusser barde, ¶ duo gran

dico) a mezzo inverno, come ¶ spesso mena le gambe

spesso mena le gambe come insano, ¶ acciò di Borea

man saltella e guizza, ¶ come sòl far una luserta

saldo a quella battitura, ¶ come al martello non sta

si ritrasse drento, ¶ sí come la limaca far si

Fugge alla ciambra e, come da 'l costume ¶ d

saetta ¶ l'arrebbe incesa come far si sòle ¶ d

al tornar l'affretta, ¶ come 'l severo padre al

ama quanto sé. ¶ 56. ¶ Sí come aviene, par ch'ognun

carro da gli arzoni; ¶ come talor si vede stanco

salta fore, ¶ e nuda come nacque col suo corno

occhi d'Argo. ¶ Perché, come potrassi dir la causa

nobil brando, Durindana; ¶ e come mai no 'l puòte

sí perch'era ¶ donna, come son l'altre, impaziente

festa e gioco intiero ¶ (come signor che 'l popol

toscano" ¶ appellar deggio sempre, come ancora ¶ Virgilio è detto

Chirie di Iosquino, ¶ sí come assai piú val di

arme, un fante, ¶ e come in terra sia si

Corre a la ciambra come correr sòle ¶ l'amico

la bombarda il foco, ¶ come subitamente il conte tratto

mai vi ha fine, come fa 'l scotista ¶ contra

esser stato mirando e come adorni ¶ ben l'elmo

mostrar che 'l diamante come un giaccio ¶ pottrebesi spezzare

chi l'asta perde, ¶ come sòl far il can

fannosi. ¶ Correno in rota, come gatti in gabbia, ¶ quelli

Milone solo nel stecato ¶ come tal volta sòl far

giú per lunghe scale, ¶ come convien d'un rege

animo rende questa melodia; ¶ come se 'l pescar fezza

ipocrita velato ¶ di santimonia, come va per via? ¶ Non

gli sia; ¶ lo qual, come si dice, si ha

di sua madonna, e come per lui more; ¶ 37. ¶ e

ebbe posto giú, sí come è l'uso, ¶ Berta

dongello, e dilli presto ¶ come Milone nel suo letto

giorno trovaralli anco saltare, ¶ come ben spesso in Corte

timedetta, che non save ¶ come la sorte di Milon

fa ciò dire; ¶ non, come imaginate, condescendo ¶ sí largamente

il Cielo ¶ di me come gli giova, e la

puote da ferro impiegato, ¶ come ordinòr in lui le

sa for del pantano, ¶ come senza robbar n'anche

di bracco, ¶ non vedi come Amor per te m

faccia smorto e brutto, ¶ come in un colmo di

n sta sepolta ¶ sí come donna vergine et onesta

stesso ¶ dia lei marito come par ad esso. ¶ 20. ¶ Milon

bizarria ¶ che cento Maganzesi, come in gabbia, ¶ venne assaltare

l'alta cima, ¶ e come entri 'n palazzo secco

ratti ¶ monti lei porta come fido amante, ¶ se azzaio

la cura d'insegnarli come debbe ¶ caritativamente e con

sta serva del dinaro ¶ come 'l pover dottore a

porta cinto 'l brando, ¶ come sòl far c'ha

buffa ¶ issasi 'l velo, come 'l volgo appella ¶ Quel

trattosi l'arme, nudo come nacque, ¶ buttossi di fortuna

nacque il principe Agolaccio, ¶ come 'l dottore in la

quel fellone, non sa come 'l schive; ¶ egli già

more, corni e giande, ¶ come facean gli antiqui nostri

giunse a salvamento ¶ (sí come dissi poco avanti) ad

il gran dottore ¶ sí come di Pavia re Desidero

a' Longobardi soi. ¶ 53. ¶ E come qui Milone capitando ¶ trovò

de Insubria ricconduce; ¶ e come una citade grossamente ¶ edificaro

asini le schiene, ¶ sí come a l'opre di

levatasi sul braccio, il come, il quando ¶ nacque 'l

citelli ¶ era di Sutri, come far si sòle, ¶ con

arguti drieto vàlli. ¶ 29. ¶ E come avien al troppo baldanzoso

ogni parte. ¶ 36. ¶ Poi scrive come in Cipro giunto Amone

collo torzo a lui come vòl Dio; ¶ e se

già non è brutto come vien dipinto: ¶ non sol

qualche cane; ¶ pur fa' come ti par, ch'in

son parco ¶ di bastonate, come tu di pane, ¶ lo

puttane. - ¶ 53. ¶ E detto ciò, come sboccato alquanto ¶ (ch'e

le sue possanze ¶ son come neve al sole e

Carlone. ¶ 62. ¶ Però tu parli come poco saggio; ¶ né sai

li rapia ¶ sí ratto come il Ciel rapitte Elia

si ti scola; ¶ or come sofri poi di carne

mai sí sopra porto ¶ come correa costui sovra pensiero

non so contare; ¶ perché come potrò i' tòrvi misura

monsignore. ¶ 73. ¶ Eretico non son, come in presenza ¶ del popol

vostra; ¶ anzi vi onoro come grati a Dio ¶ e

a la moglie, e come poi s'abbella ¶ trovando

quel caso lor sponea, ¶ come di Troia fece il

Ben dirvi ancor potrei come Agolante ¶ prese tutta la

di re Carlo; e come Atlante ¶ tolse for de

le cune Malagigi, ¶ e come lo condusse in certe

giorno e notte. ¶ E come in Roma il giovenetto

triunfo di vittoria; ¶ e come né per piano né

tornare a Chiaramonte, ¶ che, come di Turpin scrive l

seme ¶ cacciare virilmente; e come al fonte ¶ questo Mambrin

girando per la piazza come se per doglia di

che lor interpretazioni, cosí come resultano in mio danno

insieme con qualche onore, come sopra la bella canzone

ne la quale, sí come ancora in altri passi