Gabriele D'Annunzio, Il fuoco, 1900

si sparse, vi rifulse come in una nube l

me!» Anche una volta, come su l’acqua febrile

attitudine ad esser tesa come un bell’arco da

vittoria gli era necessaria come il respiro. Una furente

L’arte era infinita come la bellezza del mondo

su i cigli quasi come una bocca volubile che

i frutti anche odoravano come negli orti delle isole

Perdita. ¶ Il bacino voluttuoso come un seno che si

mistero delle libidini sacre. Come la torma invasa dal

coronava il rito misterioso come nell’Orgia. ¶ Il suo

urlo al mostro, palpitante come la Menade dopo la

di lui le giungeva come una ferita lacerante. Ella

quella concitazione subitanea e come profondamente egli la considerasse

devastato a un tratto, come un bel dominio in

continuamente su la fronte come il rombo del bronzo

di lui le giungeva come una ferita lacerante. ¶ – Oh

supplicava, bianca e tenue come la piuma di cigno

un odore più forte, come un cuore accelera i

ricevuta tutta in me, come un’onda… E ora

successione di parvenze espressive come le melodie, una sensibilità

esultanza e di meraviglia come nel più acuto grido

voce limpida soffrendone stranamente come d’un supplizio e

dilatò, che s’incurvò come un cielo mattutino. E

delle labbra vi tremolavano come le foglie nell’aura

i denti vi rilucevano come i gelsomini nel chiarore

alba senza di me, come io non potrei senza

un rilievo quasi duro, come se la sete la

nel terrore, si risollevò come se vi crescesse di

lui, avida e imperiosa, come se ora ella fosse

profonda. La guardò, impallidendo come se il suo sangue

sue membra la febbre come dalle labbra si parte

melagrano riviveva nella notte come al passaggio della barca

radici dei fiori immote come le vene in un

Aveva colpito le città come un flagello? chiuso per

col suo sudore salso come la schiuma del mare

cui viveva quel volto come l’occhio nella sua

e i pensieri erano come vini mesciuti in una

il capo nell’ombra come per abbattersi. Tra le

bianco dei denti brillarono come le cose che brillano

suggello fu più forte. Come l’arbusto, l’amore

Udivano un rombo terribile, come se il fremito del

stretta violenta. Si scrollarono come per gittar via un

un moto d’istinto, come se volesse spremerlo. L

spegnere quel nucleo ardente. ¶ – Come? Dite! – incalzò il giovine

coperta di sudore, palpitante come la Menade dopo la

disfatta, umiliata e ferita, come se fosse stata calpesta

le sue ginocchia piegarsi come sotto a una percossa

che saliva dall’erbe come da un maceratoio, la

vasta; io ti scrollerò come un fascio di tirsi

crescono entro di te come una stagione sacra» parlava

sia resa novamente solenne come una cerimonia, comprendendo essa

incarna su la scena come dinanzi all’altare il

presenza della moltitudine muta come nei templi… ¶ – Bayreuth! – interruppe

Zazzerino, fiammeggiava nel canto come quella di Apollo. Nel

disse la Foscarina lentamente, come assorta nella visione di

lui, Èffrena. ¶ Stelio vibrò come se ella lo avesse

figura ideale che risorse come da un sepolcro dinanzi

vedovo ardente e triste come l’Orfeo della sua

che dentro gli fluttuava come un mare d’angoscia

pause, bianca ed esanime come un simulacro. ¶ Ma lo

Arianna! – soggiunse Stelio sommessamente come per risvegliarla. ¶ Ella si

si compose nel ricordo come un lineamento immutabile. ¶ – V

febea ch’egli portava come un retaggio della Saffo

sono quasi direi sublimate come gli istinti d’una

confusero, gioirono e spasimarono come su un letto di

nella mezza notte. E, come già nell’ora del

ch’essi potessero attrarre come in un sorso un

in una perfetta immobilità, come una sola massa compatta

di Vettor Carpaccio. Ah, come hai saputo ripeterla tu

alla nostra vecchiezza! E come hai saputo darci il

Stelio Èffrena taceva, sentendosi come oppresso dal peso dell

era andato alla folla come alla preda preferibile. Anche

non appare se non come la religione fatta sensibile

naviglio misterioso, invochiamo novamente come auspice l’anima eroica

di pensieri si succedevano come le scariche elettriche nell

uragano. A tratti, era come s’egli udisse clamori

richiudesse di continuo; era come se le raffiche gli

la fonte Perseia fluì come un fiume volubile. Il

Uomo. Non il Coro, come nella Nona, ma la

la spoglia della vergine come il ricettacolo, come la

vergine come il ricettacolo, come la custodia di un

inscritto nell’arco scenico, come entro i confini di

tutta fatta di ali come un fiore di petali

donne dionisiache, gli apparivano come gli strumenti perfetti e

dei prossimi gli giungevano come di lontano. ¶ – Riccardo Wagner

era dunque un atto, come il gesto dell’eroe

innumerevole un’istantanea bellezza, come uno statuario portentoso potrebbe

allora il silenzio disteso, come una cortina sacra, sul

esistenza di un popolo come il nostro – diceva Daniele

appariva la verità sovrana come l’imminente sole di

peregrinò Dante. «Italia! Italia!» Come un grido di riscossa

l’opera del ritmo. Come l’eroe, il poeta

compiuto un atto liberatore. Come la volontà del Cancelliere

la volontà del Cancelliere, come il sangue dei soldati

Il sangue vi corse come torrenti in un monte

il respiro vi alitò come il vento in una

entrambe escite dalla folla come dall’amplesso d’un

splendevano accesi dai riflessi, come se fossero chini su

il bacino profondo era come uno specchio malioso che

poeta che medita. Rosea come una luna occidua raggiava

ricche e strane. Era come una vicenda rapida di

pregno di profumi mortali. Come quelle, forse, esse portavano

stillanti d’olio soave; come quelle, avevano le stive

conspetto del Leone stilite, come una gigantesca pira votiva

riempì i loro cuori come un flutto di sangue

notturna. ¶ Ma, poiché tacquero come quando erano per avvicinarsi

presenza della creatura musicale come allora avevan sentito il

ginocchi, ella appariva discosta, come dianzi nella selva degli

stromenti: discosta e inconsapevole come dianzi nella felicità del

capaci di fecondazioni incalcolabili, come le ignote semenze da

canto, era piana, sobria, come soffusa d’una tenue

nota. Una volontà dolorosa, come un ferro temprato nelle

parso fecondo e infaticabile come un maestro antico, come

come un maestro antico, come un Della Robbia o

Egli la vedeva isolata, come quelle figure che risaltano

attitudine ad esser tesa come un bell’arco da

parvero risonare in lui come un fascio d’armi

sua vita fu piena. Come vorrei che voi entraste

in cui vive beato come il suo avo moravo

e la sua cagnolina, come in una stampa di

dentro di noi, vagante come una farfalla volubile su

gravi e più violente, come quel clown addetto alla

piena estate, di mezzogiorno, come il gran Pan. Pur

con attitudini d’abbandono come sul punto di venir

rispecchiate dall’acqua tremolavano come una fiorita di luminose

d’amore che tramandano come un aroma i corpi

essa attraversava e interrompeva come un grido distruttore una

che gli si presentava come un arco da tendere

suo intelletto era acuito come da un farmaco incensivo

suo orgoglio era nutrito come da una continua lode

Non avete voi compreso come sempre? Con una meravigliosa

Con una meravigliosa invenzione, come sempre, non avete voi

un gran bucentoro fiammeggiò come una torre che s

rematore, chinando il capo come sotto a una tempesta

splendevano accesi dai riflessi come se fossero chini su

grazia attonita. – Anch’io, come voi, non ho dato

vi guardava vi riconosceva come il centro vivente di

con un moto impetuoso, come investita da un soffio

lei e vibrare indefinitamente come le melodie intorno alle

corde che sogliono ripeterle, come le rime intorno al

alla morte, Cleopatra volubile come il vento e la

ov’ella era passata come una forza inaudita tra

cui ella era apparsa come una rivelazione sovrana del

Ah, io ti possederò come in un’orgia vasta

rimangono a loro ignote come i sapori del pomo

similitudine di mente divina, come dice Leonardo. E, poiché

affluisce alle loro dita come la linfa alle gemme

contrasto, tesa e vibrante come una sola corda fatta

basi la mole secolare come se le memorie, non

un’infinita armonia. ¶ «Mai come dinanzi alle loro ampie

i cui volti splendono come lampade di limpido elettro

su un porto quieto come un bacino d’olio

con uno strano silenzio come una farfalla crepuscolare nel

il Tintoretto ci offre come una superiore imagine creata

clamore giovenile che salì come un turbine verso colui

acceso le loro anime come faci, eccitando il senso

i veroni aperti, palpitavano come un popolo rivivente, sotto

delle meretrici effigiate fluiva come una musica visibile, la

eragli parsa diffusa e come dissipata a traverso l

donna promessa. Egli ripensava come in quell’attimo dell

su l’agitazione interiore come sul tremolio incessante d

sonora, nitida e forte come una persona vivente, sviluppavasi

medesimo intorno a cui, come intorno a un tirso

campane crepuscolari erasi perduto come una foglia sibillina, propose

munita egli aveva sfiorato come si sfiora un velo

sentire anche una volta, come già in qualche altra

L’aula profonda rimbombò come un vasto timpano percosso

alle fondamenta del palagio, come un tuono d’allegrezza

in quelle note vocali come fiamme in canne di

fiammeggiavano e vi crepitavano. Come nell’inno orfico, un

turbini striduli della fiamma.» Come nell’inno omerico, vi

felicità quell’ora notturna come un calice colmo, ad

lagunare carico di grappoli come il tino che sta

in percussione simultanea. E, come un agile tirso brandito

in volto e palpitanti come le donne di Paolo

sua nuca gelida godendone come di brividi comunicati da

era fatto nell’aula, come nell’istante in cui

proferire la prima sillaba. Come in quell’istante, il

dolore di Arianna, saliente come un grido melodioso fuor

archi sottili che brillavano come lunghi plettri alzandosi e

sorse la cantatrice eretta come uno stelo e un

e un poco ondeggiò come uno stelo su l

tessuto del suo vestimento come una fiamma a traverso

d’una fonte viva. ¶ Come mai puoi ¶ Vedermi piangere

di dolore indefinitamente rivelatrici. Come un cerchio che sia

giovenile, pareva rimanere esanime come un simulacro, bianca nella

risposto il coro popolare come un’eco formidabile nel

ancóra sconosciuto per lui. Come aveva egli palpitato e

per i gradini, sospeso come se elle ad ogni

secoli nutrita dal silenzio come un salice eterno su

Basilica regnavano nel cielo come vaste mitre tempestate di

adunazione dei marmi, gagliardo come il mugghio della procella

parevano celare la gioia come i grappoli in fiore

Egli portava seco erano come il vestimento dei suoi

al sentimento della Bellezza come a un apice non

scendeva su le donne, come in un’alcova suntuosa

la voluttà dell’abbandonarsi, come la Città bella. Sorridevano

il pregio della materia come nel decoro della grande

sapeva toccare le donne come con dita carezzevoli e

oscillare su la folla come un corpo concavo e

durava l’eco interiore come d’una voce non

ella medesima s’inebriava come del sangue o del

reverenza verso i poeti come verso coloro i quali

dorata, opulenta ed espressiva come la pompa della terra

virtù del vino soave come il miele, che vince

a traverso i secoli come il ritmo stesso dell

i gesti più eleganti, come in un festino. Il

significativa è senza limiti come il mistero dei suoni

di tutti i beni come una foresta carica di

non fu – si compone come un tessuto di chimere

fuor della calda ombra come la espressione stessa del

estraneo, separato dagli altri, come colui che non ha

rivolto a una parte come per sedurre non so

sua bocca chiusa è come una bocca che porti

quell’atto del concupiscente, come se in verità esprimessero

la massa compatta; e, come in un drappo che

una donna assisa e come abbandonata su sé medesima

dove la bocca aprivasi come un alveolo umido di

con una evidenza insolita come in una allucinazione febrile

bianco dei cartigli respiravano come i vecchi calvi, laggiù

raccoglievano la cera gialla come l’ambra; né l

fazzoletto su labbra dolorose come per lenire un bruciore

che mostravasi a lui come il fulcro vivente d

rivela ai loro occhi come un grande apparato per

avanzarsi verso il convito come un corifeo seguìto dalla

circonfonde. Egli appare piuttosto come un mito che come

come un mito che come un uomo. Nessun destino

dono sacro. Taluno perfino, come quel primo Bonifacio che

ideal fiore nell’aria, come dalla sommità invisibile dell

nave munita era rimasto come un punto isolato e

dai più, se non come un grande reliquiario inerte

grande reliquiario inerte o come un asilo di pace

qualche antico diadema. ¶ «Tuttavia come a un rifugio benigno

pallidi occhi Venezia appare come una clemente città di

suoi riposi sussultò sbigottito come quegli che, giacendo con

infinitamente sottile e vorace come un calore che strugge

oggi da altri lidi come già la sua eroica

in un aspetto impreveduto, come i mari, i fiumi

milioni di radici, non come alberi soli ma come

come alberi soli ma come vastissime selve, essi assorbono

ogni decadenza e immutabile come l’artefice lo aveva

duro, preciso e limpido come il diamante; pisside adamantina

custodita un’anima consacrata come l’ostia al sacrifizio

due rarissime impronte – vedi come il Pisanello sapesse cogliere

battito delle sue arterie come in una lontananza indefinita

de’ loro sorrisi gemelli come sul Canal Grande dalla

cielo ricco e greve come un pensile tesoro. ¶ Splendidissimo

dal suo proprio silenzio come da uno scudo capace

assisteva nel mio pensiero come a un intimo spettacolo

a quando a quando come un polso misterioso. – Così

lei un annuale ritorno come per la selva il

si formò nei secoli come una creatura divina. Sotto

primavera è inebriante così come quella impreveduta rivelazione diurna

e n’erano presi come da uno di quei

pericolo preveduto. Egli vacillò come sotto l’urto di

suo pensiero si estinse come una face al soffio

suoi occhi si velarono come sul principio della vertigine

specie di percossa cruda, come l’acciaro dalla selce

dotata di virtù portentose come quella degli antri favoleggiati

vita muscolare che tentava come una carne palpabile. E

dolce, quasi l’agitassero come l’onda dell’odore

i suoi periodi armonizzati come strofe liriche. ¶ «Ben tale

sue mille cinture verdi, come l’amante che aspetta

prigionieri che trascolorivano splendendo come se conflagrassero. La foglia

consunta della proda brillava come una cosa preziosa; in

maturità si fendeva subitamente come una bella bocca sforzata

grande, colma di grappoli come il tino che sta

avevano una eloquenza profonda, come se un segno invisibile

pietra e d’acqua, come nello spirito di un

elaborarne studiosamente le rappresentazioni come per renderle conformi a

là stretti in gruppo, come un nucleo di forze

luci e le ombre come la vicenda delle aure

o lacerarla o bruciarla come un leggero vessillo. Mentre

acuta e più netta, come più s’accelerava e

energia libera e oscura come un istinto, sorta dalle

organo inconscio avesse obbedito come un cieco istrumento. Una

cieli dall’ultimo orizzonte, come se il selvaggio Sposo

a poco a poco come ammassi di neve contro

nel cristallo dell’aria come per la meteora fallace

intorno a me esprimevano come invase da una febbre

o del sogno involontario. Come una materia siderale, di

pietra multiforme e multanime come una selva e come

come una selva e come un popolo, – quella smisurata

spirito verso l’Ideale come la linfa ascende verso

allora, vibrò nelle cose come un baleno insostenibile. Dalle

supremo giubilo di luce. Come la vedetta gitta dai

su una nuvola assiso come su un carro di

capelli sul collo arduo come un collo equino, e

bene che il caso – come già dimostrò la spugna

andammo a visitare Torcello. Come in quei giorni io

popolare che li sollevava come un turbine alle cime

carico di frutti rompere, come un’apparizione allucinante, l

ambe le mani impazienti come la sua gola. Non

Ed era così infantile, come il suo nome arcaico

cerimonia, ampia e solenne come un robone paonazzo chiuso

ornato di tutte lettere come il cardinal Bembo, academico

aula consiliare. Ma, ahimè, come ieri mattina giunsi a

cielo e l’acqua come per discoprirvi una presenza

disegnavano in sottilissimi lineamenti come le venature opache nelle

che sembravano quasi natanti come olii aromatici su l

ma coronato di gemme come un principe del Veronese

poiché nello spirito attivo come nel terreno fertile non

sempre il maestro incomparabile. Come farò io a dimenticarlo

molteplici e diverse apparenti come ne’ rapidi intervalli di

con un sussulto repentino, come incalzato dall’ansia, poiché

tentatrice ne’ cui canali, come nelle vene di una

loro essere e forzandole come per isvellerle. Dai Giardini

gli effluvii e nuotavano come olii su l’acqua

la fuga del tempo, come se l’acqua su

l’asta e ripiegarsi, come un sogno eroico che

Andriana, con molto calore, come d’un prodigio. Mi

Arvale divinamente l’aria «Come mai puoi – Vedermi piangere

ansia e la piena come il fiume che non

esser rimasto in loro come un ingombro isolato, come

come un ingombro isolato, come un punto indistinto e

trattenerlo, a farlo prigione, come se egli fosse per

egli fosse per isfuggirle, come se ella sperasse di

sera la sua forza come un arco: – la città

spinto verso la folla come verso la preda preferibile

nelle radici dei capelli come un brivido della carne

intonso contiene e chiude come un tabernacolo a cui

che il maestro prediligeva come la più fedele. – Se

sé con perfetta chiarezza, come una modalità tonica, l

occupava tutti gli spazii come l’onda informe, comunicava

finché scoppiava da vicino come un tuono, e talora

finché spirava da vicino come un murmure. Gli archivolti

cui quella luce appariva come un nuovo faro, il

della sua essenza e come profondamente il suggello del

veduta emergere dalla folla come dall’elemento a cui

levò diritto nell’aria come uno stelo di fuoco

lei cariche di doni come le cornucopie. ¶ – Certo – disse

gli giungevano all’orecchio come i suoni interrotti che

con la mano convulsa come se volesse cercarvi un

su una medaglia intentamente come per leggervi un segno

della sua religione – vedi come operino su te le

misteriose dell’Arte e come da un infallibile istinto

… fa come natura face in foco

di San Giorgio Maggiore. ¶ – Come sempre – ella soggiunse con

sua voce più dolce – come sempre ogni cosa è

voi. In una sera come questa, quale anima potrebbe

casa dei Dario inclinata come una cortigiana decrepita sotto

Carlo II di Spagna. ¶ Come la bissona passava presso

impedire ogni altra comunicazione. Come chiamate voi questo? Riempiere

profane su cui correvano come una melodia agile le

ioniche della Biblioteca, alzavasi come un grido mistico il

di battaglia nel ripiegarsi come le ali della Vittoria

del mondo che abbia, come Venezia, la virtù di

Perdita, reclinata il volto come per raccogliersi, non rispose

miei pensieri s’infiammino come per l’imminenza del

imagini e musiche impetuose come per virtù d’una

lor propria luce ricca, come le nude creature di

balaustri, sontuoso e strano come un edificio nettunio construtto

funebre, vestita d’oro come una dogaressa, come una

oro come una dogaressa, come una Loredana o una

ogni apparenza d’intorno. Come il latte azzurrino dell

il canale della Giudecca come una placida foce dove

verso le Isole fertili, come per condurre al riposo

giovinezza per sorridere attonita come una fanciulla a cui

calore fecondo. – A Venezia, come non si può sentire

eloquenti. Talune sono tiranniche, come amanti imperiose, e ci

chiuse in un velo come le vergini o strettamente

vergini o strettamente fasciate come i pargoli, e soltanto

darmi, io vi considero come perduta per me, e

in quell’atmosfera ardente come il campo d’una

negli occhi di lui, come in uno specchio, per

l’altro mantenervisi facilmente come nella sua naturale maniera

le apparenze si trasfiguravano come nella virtù di un

e veemente. Sapevano costoro come fossero infinite le sue

egli chiamava Perdita; e, come la creatura pia attende

delicatamente verde e argentea come le foglie novelle del

dal cerulo peplo, ¶ – e come un dì saranno con

amore ¶ Ade…» ¶ – Ah, Perdita, come sapete diffondere l’ombra

sillabe dei suoi versi. – Come sapete diventare notturna, innanzi

mia opera a voi, come a una Lucina ideale

lui ripullulare di continuo come una scaturigine perenne. Ella

su la sua faccia come uno stupendo velo di

del suo pensiero che, come i meandri del fiume

legato al braccio umano come al suo ramo naturale

vostra lettera, veramente alata come una messaggera divina, mi

e da quel frutto, come da ammonimenti postumi del

donna attenta farsi concavo come un calice per ricevere

prossimo sforzo. A tratti, come in un balenìo, mentre

a negreggiare le velme – come facilmente il caso aiuti

d’intelletto possa, oggi come sempre, nella vita creare

lo lasciò ricadere rapidamente come se il guanciale sottostante

fatti, mancava l’aria come in una cripta. ¶ – Ora

dava un suono chiaro come un tintinno che propagavasi

calore delle sue vene come se camminasse in un

palpitare le loro vene come i ruscelli che si

Euganei, i villaggi rosei come le conchiglie fossili, le

cuore dell’amato fu come un frutto che d

egli gioì dell’attimo come colui che sta per

te, per te, ieri come domani! ¶ Egli pareva ebro

erba, del cielo divino, come di cose non mai

i suoi occhi furono come un’acqua pullulante. ¶ – Lasciami

tanto vicina al pericolo, come se camminando per quella

sospesa a quelle ciglia come quelle lacrime che non

alle ciglia dell’altra come quelle lacrime che velavano

Ah, care dita, belle come le dita di Sofia

i vetri delle serre, come brillano. Sembrano iridati. La

Che caldo, qui! Guarda come sono grandi quei cedri

in balìa della canaglia. Come il sole era tiepido

avvolgimento selvaggio. ¶ – Stelio! ¶ Gridò come se lo vedesse allacciato

la feriva alle reni come uno stocco. ¶ – Arianna! ¶ Ella

delle grandi siepi rosseggiavano come i sermenti quando non

le foglie, senza mostrarsi, come un fauno in agguato

il musco molle. E come egli respirava nei rami

imitando il suo atto come l’ombra ripete un

sofferenza gli era nuova come certi affanni che nascono

accesso estremo della manìa come si sente il turbine

donna girare in corsa come una demente per i

sentieri ciechi e dubbii, come una creatura condannata a

lume del crepuscolo splendendo come una perla, gli occhi

bocca, non rispose mai, come se non potesse disserrare

quando da brividi forti come sussulti, soffusa d’un

fumaiuolo fumicava sul ponte come la torricella del camino

statue passavano passavano. ¶ Era come una landa stigia, come

come una landa stigia, come una visione dell’Ade

cose vaporavano e vanivano come spiriti. La luna incantava

per la scolorata riviera, come i Mani d’una

La voce fu veramente come un vetro che s

pensava ai monasteri molli come ginecèi, abitati dalle monacelle

nomate di dolci nomi come Ancilla Soranzo, Cipriana Morosini

dalla nuca al tallone come su una sola corda

nel considerare la cantatrice come un semplice strumento d

semplice strumento d’arte, come una pura forza ideale

dall’intelletto era inerte come quelle vecchie pietre su

uomo, internandosi nell’andito come in un rifugio, per

salmastro, odorante di sale come un antro marino. Passando

occhi un barbaglio doloroso come se le ciglia d

quel fuoco potrebbe divorarmi come un sermento, come un

divorarmi come un sermento, come un fuscello.» Ed ella

passarono nel suo sangue come se si fossero distrutti

e nella sua anima, come quei pampini rossi e

petti, da gole fendute come fragili canne, simile a

allegro che era triste come le più tristi cose

lacerante; poi s’interrompeva come se tutte le corde

spezzassero insieme, si rialzava come un grido di strazio

un grido di strazio, come un richiamo di naufraghi

all’orizzonte una nave, come un clamore di moribondi

di quel novembre sorridente come un infermo che ha

vagando per l’aria come veli, ci passeranno sul

villaggi sono rosei laggiù come le conchiglie che si

è gonfiato di erbe come un erbario da bambola

specchia perpetuamente nell’acqua come una ninfa. ¶ – Perché siete

si dilatano all’infinito come quelli, là, intorno a

dall’amore della donna come dall’aria e dalla

respirava in quell’anima come in un elemento, e

pienezza ineffabile di vita come se da lei e

dalla doglia dell’esistenza come dalle carezze e dalle

visioni e d’invenzioni come le colline, come i

invenzioni come le colline, come i boschi, come le

colline, come i boschi, come le piogge. Egli beveva

mistero e la bellezza come da tutte le forme

appariva negli occhi subitaneo come un pianto, con quello

oscurità dell’inconsapevolezza, profondo come quello d’un vecchio

d’un vecchio, profondo come quello d’un fanciullo

Ed ella ne tremava come se la sua anima

intorno a loro silenziosa come se gli abitatori l

Il suo viso era come quelle delicate falde di

in te un’ombra, come una volontà disperata di

tuo amore potrebbe mutare come tutto, passare, dissolversi. «Mi

Ebbe pietà di lui come di sé. Ecco che

con un fievole soffio, come se andasse per un

fermò, vi rimase immobile come su le labbra d

le case e disfarle come le frondi. Dalla Foscara

frantumi e in polvere come le capellature delle defunte

si scoperchiano le tombe, come le vecchie vesti róse

su la campagna, erano come le ombre del Passato

Si tenevano per mano come se camminassero nel buio

tenevano per mano strettamente, come se fossero a una

fiammeggiarono sul loro capo come cortinaggi di porpora che

gli screpoli della facciata come resti di cinabro nelle

attenuavano e s’inazzurravano come le cose che si

in delicate cornici, pallidi come quei fiori disseccati che

in quella dimora ampia come una reggia e come

come una reggia e come un monastero. ¶ – Maria Luisa

nella volontà di Napoleone come fuscelli in un turbine

il Principe della Pace, come lo aveva chiamato il

laureato e scettrato ridevolmente come nella sagra benedetta da

mare, come le aurore, come le tempeste? Quando egli

erba, agile e fulva come il veltro prediletto, piena

tuoi, Donovan, e risplendenti come gli stagni nelle sere

tuttavia le furono aspre come uno stridore. ¶ – Non è

incurvarono su i garetti come archi pronti a distendersi

stimolo della voce umana come nelle pavesate i più

giardino secolare pareva lacerarsi come le tele dei ragni

perse nelle sue rughe come un rivolo pei botri

di ridere, e arrossì come un fanciullo. ¶ Un’onda

tutte le sue membra come se il Pisanello l

disse la donatrice. – Ah, come facilmente gli invalidi sono

latrando. D’un tratto, come su la riva era

e tornai indietro. Ma, come Cambise vide di nuovo

ridivenuta pallida, quasi attenuata, come se già incominciasse a

teste allungate e piatte come quelle dei rettili rilucevano

quando tutti eravamo là come impietriti, quando nessuno ancóra

di quel novembre sorridente come un infermo che si

La voce fu dura come lo sguardo. Ella si

diede i primi passi come chi sia còlto dalla

quanta dietro di lei come se vi si precipitassero