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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Senza coda, 2005

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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esiste in questa storia ¶ Come faccio a far capire
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che rimase fermo, serrato come un’armatura. Pietro batté
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Guarda tuo figlio. Guarda come è felice di mangiarlo
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basilico dalle foglie grandi come lenzuoli. ¶ “Me le hanno
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adiacente al bagno. Era come entrare in una soffitta
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grandi differenze. ¶ Ma allora come faceva a essere più
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vide un’altra. Era come una pietra scura al
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in avanti e corse come un fulmine, sfiorando Luigi
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accorciavano e si allungavano come una molla. Un momento
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gambe, poi le ripiegò come facevano gli indiani nei
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la polvere, quasi rossa. Come se ogni cosa avesse
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Buonasera, signore.” ¶ “Ciao, Luigi. Come andiamo?” Fece un passo
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lo accarezzò. ¶ “Bene, grazie.” ¶ “Come stanno i tuoi genitori
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non mangio un cannolo come Cristo comanda!” ¶ Luigi annuì
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all’improvviso, si mossero come serpenti pericolosi. Li vide
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poi grandi. Potevano essere come biglie o aprirsi come
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come biglie o aprirsi come tutta la faccia. Sembravano
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agitava forte. Girava furioso come l’acqua mossa che
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conosci tuo padre, sai come è fatto. Per lui
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Per lui urlare è come parlare.” ¶ Ora l’acqua
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per due volte e come in un’arena, quando
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Quei sassi erano dappertutto, come un lago bianco che
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mani. Ci si aggrappò come per strapparlo e lo
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Perché lui solo sapeva come muoverli e accenderli. Lui
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spente. Pietro li salutò, come faceva sempre sua mamma
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fredda. Si era addormentata, come le mani di Pietro
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più calmo. “Lo so come è fatto tuo padre
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mi capita una macchina come questa fra le mani
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era di pelle liscia, come quella della Bianca. Al
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le gambe di ferro, come faceva sua madre quando
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e spessi, lo chiudevano come in una morsa. Il
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ce li ho amici come quelli, io,” sbuffò suo
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Sgommavano pure, ma non come la Bianca. ¶ Pietro disegnò
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Dentro erano in due. Come ogni volta. ¶ Pietro camminò
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righe viola e bianche, come quelli dei pagliacci che
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lenzuoli bianchi che svolazzavano come bandiere giganti. L’ultima
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e lassù, sospeso, disse: “Come lo sai che non
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domandò Luigi mentre scavalcava come un fulmine. ¶ Erano uno
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li stupì. Almeno non come la prima volta. Era
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le gambe gli pesavano come macigni. Un passo alla
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Pietro bussò. Tre colpi, come convenuto. ¶ La serratura cigolò
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era: triste e azzurra come quella che suo padre
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E urlava e strattonava. Come l’ultima volta. ¶ Chiuse
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parlano parlano… Non so come fa a tenerlo ancora
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Non ti vale neanche come amico quello lì!” ¶ “Non
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i veri amici. Gente come tuo padre. Loro sono
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Uno co­me lui, come tuo padre, che fa
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quanti. Un uomo vero. Come tuo padre. Uno che
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Capisci?”. ¶ “Sì,” disse Pietro. “Come mio padre,” aggiunse quasi
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aggiunse quasi sottovoce. ¶ “Bravo, come tuo padre. Devi essere
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Devi essere fiero. Gente come lui e me. Amici
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me. Amici. E non come il giardiniere.” Si rialzò
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l’idea di morbido. Come quelle di sua madre
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cucito un paio stonate. Come una specie di scherzo
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si chiese. ¶ “A proposito, come stanno i tuoi genitori
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sfilò. Bianca e rigida. Come tutte le altre prima
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prendere un coltello e come per l’arancia fare
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delle cose gentili. Non come nella busta dell’altra
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coltello!” ¶ “Io lo so come si fa con il
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Mi ha anche insegnato come si fa a tagliarli
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Pietro, inclinando i polsi come se avesse delle grosse
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papà vuole solo me come aiutante.” ¶ “E lui cosa
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istante il pendolo oscillare come una spada perfetta. Contò
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accesa anche stavolta. Era come una donna con i
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veloci e lo facevano come se non toccassero quasi
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quelle di Aderita era come se loro due ballassero
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piace.” ¶ “Con un padre come quello, è un miracolo
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perché con un marito come quello a casa non
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la porta cigolare. Fu come un lamento, poi neanche
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essere al suo posto come prima. Come prima!” ¶ Il
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suo posto come prima. Come prima!” ¶ Il parquet scricchiolò
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sempre buono con lei come le volte che le
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la faceva ridere moltissimo come la domenica quando il
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guarisce e ritorna bella come quando da ragazza la
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tagliato che è grossa come tre di quelle piccole
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diceva che lei era come una rosa, come un
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era come una rosa, come un sole. Usava parole
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e il velo lungo come quello di sua madre
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tubetto di plastica bianca come quello del dentifricio. ¶ “L
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bellissima.” ¶ “Una macchina?” ¶ “Sì, come quella di tuo padre
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paonazzo. ¶ Poi tutto ritornò come prima. La colla era
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cerchioni delle ruote, era come se qualcuno avesse acceso
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la voglio io.” ¶ “E come dev’essere la tua
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la tua fidanzata?” ¶ “Bella… come mamma, bella come lei
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Bella… come mamma, bella come lei. Con i capelli
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le sue carezze, per come lo guardava. Lei e
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di scale in silenzio, come sempre. Proprio all’ultima
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lavoro. La busta era come nuova. Non c’erano
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sfilavano ai loro lati come soldati sull’attenti. ¶ Pietro
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camminò lento e trascinato come al solito. Arrivò a
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scavalcò in un baleno, come non era mai riuscito
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sotto il telo, fuori.” ¶ “Come hai fatto a sapere
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palazzo verde. Poi rimase come paralizzato, continuando a guardare
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di avere un figlio come lui e che era
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nel naso, sulla pelle come complici silenziosi e naturali
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Quando la incollo, torna come era prima.” ¶ Pietro sorrise
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angolo della carta, erano come sospiri che uscivano e
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le mani in faccia come a strapparsi gli occhi
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ci pensa tuo padre come è vero Iddio”. ¶ Pietro
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larghi da pagliaccio. ¶ 19. ¶ Era come se tutti gli aghi
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la carne. Sentiva questo, come se il corpo non
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appoggiava appena, ma era come se spingesse fortissimo. L
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continuava a urlargli dentro come un tamburo impazzito. ¶ Scese
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faceva ancora male, quasi come il primo giorno. Era
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alla pagina. Ma fu come se lo vedesse, suo
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e sui polpacci. Poi, come una lucertola, iniziò a
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una dietro l’altra, come l’oscurità di quei
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bruciava e che era come un grosso pugno chiuso
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lenzuolo qualcosa si mosse, come un guizzo, come una
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mosse, come un guizzo, come una frusta. ¶ Si chinò
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piccolissime e avevano denti come coltelli. La prima, Pietro
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quasi a fianco e come un fulmine l’afferrò
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alle pareti della pancia. Come una lucertola al muro
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ritorna è tutto buono come ha detto mamma. Buono
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ha detto mamma. Buono come mamma e buono come
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come mamma e buono come Nino. ¶ Fa’ che diventa
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Fa’ che diventa buono come loro, ti prego, Gesù
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questa storia è ancora come vorrei fosse scritta. E