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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
1
1930
lassù, scorciata sul davanzale, come una fata, apparve una
2
1930
cui l’acqua era come olio di lino, il
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1930
visi immobili e atoni come statue. ¶ — Non li fissare
4
1930
di rame eran partiti come fiammelle, la tazza del
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1930
sgranava due occhi mobili come congegnati, per le ciglia
6
1930
manica non armata sventolava come una bandiera. Visionario e
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1930
di un albero smidollato come dentro un’arca e
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1930
si aveva l’impressione come si udisse un uomo
9
1930
là muovendo gli occhi come le teste cernierate sopra
10
1930
tenebroso. Il negro trombonava come un papero strozzato: un
11
1930
vetraglia spezzata, un tonfo come quando si getta un
12
1930
schizzò sulla parete frantumandosi come una bomba. ¶ Quando il
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1930
molinato intorno alle pareti come una mosca a cui
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1930
camminava per la stanza come se volesse misurarne la
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1930
occhi neri e graniti come il ginepro. ¶ — Maledetti i
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1930
poltigliavano sotto i denti come cartone incartapecorito rinvenuto nell
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1930
copertine marmorizzate e viscide come pelle di biacco, sulle
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1930
biacco, sulle pagine tarmolate come le foglie delle pannocchie
19
1930
cassetta rendeva il suono come se lo stampo su
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1930
globo cigolava sull’asse come un girarrosto squinternato. Qualcuno
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1930
geometria; dei solidi acuminati come montagne schematiche, dei cilindri
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1930
studiosi alzavano il capo come se la palla ruzzolando
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1930
qua e là simboli come colti sui “lunari”: tre
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1930
stanza le femmine dinervavano come tralci di salici piangenti
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1930
si mettevano di punta, come soglion fare le cornacchie
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1930
ripiene giù nelle pagine come chi divora la midolla
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1930
nude e grige diacciavano come due sigilli d’acciaio
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1930
un tono di voce come se avesse detto stabilimento
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1930
aveva cacciato dal paese come un lebbroso. I terzi
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1930
castigo tramandato in eterno. ¶ — Come i costumi per mantenersi
31
1930
denso di effluvi eccitanti come il macubino. La città
32
1930
I libri l’avevano come vuotata: — Oh Signore! — pareva
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1930
labbra miscredenti, moriva friggendo come gocce d’argento sulla
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1930
il collo si piegava come un cero vicino alla
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1930
i capelli annodati calciati come sulla fodera di una
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1930
li rimise ci stette come un nocciolo entro la
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1930
fu senza desideri, calmo come un mare d’ottobre
38
1930
quelle cresciute nella penombra come le vecce, che le
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1930
cervello manipolato dalle deduzioni come mani gelide mantrugiano un
40
1930
delle scapole si vedeva come polpa di un uovo
41
1930
ondeggiava sui suoi discorsi come una casa di carta
42
1930
Egli si lasciò condurre come acciecato. ¶ Un grande telo
43
1930
La ragazza lo guardava come si suol guardare i
44
1930
accapigliavano sul proscenio spennandosi come galletti i collari rossi
45
1930
sopra una panchina verde come un fantastico ramarro acquattato
46
1930
sulle braccia del Tarmito come sciolta dal suo alito
47
1930
sipario della notte profonda. Come in sogno vide la
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1930
con la bocca aperta come un fico crepato al
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1930
disse ella — Ti ricordi come era specchiata? Fortuna che
50
1930
Tarmito si lasciò condurre come un ragazzo, traversarono un
51
1930
alla chiave che stridè come se uno nel buio
52
1930
Il Tarmito si sentiva come schiacciato dalla mole rombante
53
1930
che arribisciava sulla murata come un serpe; egli l
54
1930
orbita vuota. Degli strosci come di una cascata d
55
1930
drizzando la prua tagliente come una scure, sull’antemurale
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1930
la città. La luna, come una vela tombata dal
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1930
mare di celeste vivo, come motte di saraghi e
58
1930
lo spirito e diacciò come il ferro dell’ancora
59
1930
alzava verso di lui come sotto un perpetuo fluttuare
60
1930
trasparivano il cielo fuggente come una mandria di tori
61
1930
s’aggroppavano alla carena come conchiglie. Sciami di aironi
62
1930
cielo precipitava loro dietro come una cascata d’astri
63
1930
passavano branchi d’uccelli, come foglie staccate dagli alberi
64
1930
con la testa pesante come il maniglione dell’ancora
65
1930
e le gambe fredde come le pale, al Tarmito
66
1930
mare. Gli orecchi trivellavano come conchiglie che risucchino acqua
67
1930
s’avventurava sull’Oceano come una nave smattata dalla
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1930
parole che erano sonore come le scalpellature dell’onda
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1930
sul cielo. ¶ Si udì come il mugghio del toro
70
1930
in un disco bianco come l’ostia consacrata. ¶ Un
71
1930
mani sanguina e passa come uno spettro. ¶ Il mare
72
1930
sassi del fosso, trema come una vetta e batte
73
1930
i denti dal freddo come una bimba. Le mani
74
1930
e lucenti. La nave come un gigante cieco, guidato
75
1930
gente era sulla coverta come spaurita, tutti tentavano penetrare
76
1930
nella stiva, dall’oblò come quando da ragazzo osservava
77
1930
su per gli angiporti come il prevenuto segue le
78
1930
con gli occhi freddi, come sfebbrati da poco, strisciavano
79
1930
ratto i muri biasciando come le scimmie. Tutti salivano
80
1930
scorza arida e screpolata come arsa, arboscelli chiusi in
81
1930
bozzati di tasselli, bugnati come il sughero si elevavano
82
1930
cielo, le foglie taglienti come di latta accartocciata e
83
1930
si udiva un rotolìo come di ruote dentate che
84
1930
Tarmito saliva e scendeva come un deportato. Su certe
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1930
Tarmito, coraggio, qui sei come in casa! ¶ — Salutatemi il
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1930
la gente? ¶ — Quella è come l’avete lasciata voi
87
1930
là del tavolato, lento come un fiume d’olio
88
1930
uomo guardava la terra come colui a cui è
89
1930
bella parola: Casa mia! Come riempie la bocca: Casa
90
1930
Il rio palpitava argento come se motte innumerevoli di
91
1930
che sguisciavano sul corso come anguille celesti. Uno scenario
92
1930
dell’omino gentili gentili come la pancia delle lucertole
93
1930
scrutò accorto il Tarmito come se consultasse, sulle pagine
94
1930
sei? – L’ometto trasse, come sondaggio, da una stiva
95
1930
grande Michele Bakunin. – E come se qualcuno avesse contestato
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1930
strillone si fissarono sorridendo come due innamorati. ¶ — Dammi la
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1930
tetti di carrozze abissate come cisterne, frammenti di montagna
98
1930
corrente. Ad un tratto, come il fiume in una
99
1930
alle muraglie scabre, taglienti come ciclopiche navi in sfacelo
100
1930
filavano nero sul cielo come i camini di un
101
1930
Lo devono aver fatto come guardingo sul carabotto di
102
1930
era un palazzo rotondo come la poppa di un
103
1930
collezione di giornali, gialli come impastati d’ossa calcinate
104
1930
nacque Mazzini era silenziosa come una tomba. Le coltri
105
1930
Una parola sembrò forare come uno stile acuminato le
106
1930
entro uno specchio plumbeo come uno stagno d’acqua
107
1930
circoscrivevano nel teschio arroventato come una mola arida. ¶ Il
108
1930
dentro il rombo eterno come in una conchiglia vuota
109
1930
viaggi e di tristi come suol fare quella gente
110
1930
di leggende, s’allontanavano come le terre estreme. Minacciati
111
1930
udì un rumore morto come d’onda che si
112
1930
andavano là sul mare come a un posto segnato
113
1930
chiglia fiorivano alghe verdi come le sponde dei fossi
114
1930
croce e il Calvario come segno di fortuna, l
115
1930
tuo figlio sciagurato! ¶ E come va contraria la pianeta
116
1930
ondate pesanti e estese, come un motivo funebre, al
117
1930
estremo al piccolo camposanto come ad un’isola d
118
1930
perchè ivi si parlava come al loro paese e
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1930
taglia in due Genova, come una scure. Di lassù
120
1930
le fumate del “Cretic” come se si levassero dall
121
1930
prua alta e tagliente come una rupe, diede fondo
122
1930
che colavano dalle gubìe come lacrime nere. Il mostro
123
1930
esagitate ed avvogliate, bollivano come in un caldaione e
124
1930
e l’altra aperta come una cipriera d’alabastro
125
1930
sull’orlo delle anche come lievitato, un camice nero
126
1930
quelli che guardano fissi come i morti e gli
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1930
a quelle del Levante, come inebriate di ascisce, uscivano
128
1930
soffitto e vi esplose come un razzo finale; nel
129
1930
battuti loro sulla schiena come coltroni, le perle sfilzate
130
1930
sfilzate piovigginavano sulle scale come goccie d’argento, la
131
1930
senz’ossi e cantò come fosse stata in mezzo
132
1930
la portarono in sala come in trionfo. ¶ — Suda diaccio
133
1930
il camice diventò freddo come pelle d’uovo; ella
134
1930
con certe mani sproporzionate come quelle di chi ebbe
135
1930
La ragazza si sedette come sfinita sopra il divano
136
1930
del Tarmito parve raddoppiato come sotto una lente; i
137
1930
fori del morbo dilatati come bulbi, scoppiavano ognuno un
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1930
si faceva scrutare immobile come sotto i raggi. ¶ — Di
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1930
No. ¶ — Ma io sì. ¶ — Come? ¶ — Perchè da ragazzi si
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1930
ond’ella, impacciata, esclamò: ¶ — Come si conduce, eh? Non
141
1930
le mani sue, diacce come il marmo, sopra quelle
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1930
roventi del Tarmito esclamando: — Come bruci! ¶ La ragazza infatuata
143
1930
e l’ascoltava attento come chi ascolta la voce
144
1930
mi conosci ancora? ¶ — No. ¶ — Come si conduce!... Avvicinati — disse
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1930
gli si inginocchiò davanti come al Santissimo, si segnò
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1930
stette devota, poi disse come in sogno: — Che Dio
147
1930
cadde sulla terra afflosciata come una statua di creta
148
1930
Federico allungò le braccia, come un granchio sulla brace
149
1930
fece girare il capo come una trottola. Fissò attento
150
1930
bianco e nero, appoggiati, come due mendichi al calcio
151
1930
verso il Genovesato biancheggiavano come aironi stanchi sul cielo
152
1930
ammassati sulla camera mortuaria, come un’isola verde lontana
153
1930
soffice terra delle tombe come uccelli sulla battima del
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1930
le mani sul cuore come colui che dice: Pace
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1930
sciamavano sopra i cipressi come coccole alate poi cadevano
156
1930
monti minori, si elevava come una fantastica cattedrale di
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1930
contrasto, sommuoversi. I castelli, come denti di titani cariati
158
1930
screpolate e terrose, insidrite come la scorza dell’olivo
159
1930
verno, dai visi intaccati come le ghiove della terra
160
1930
Qualche uomo, avvinazzato, giaceva come ucciso sopra un pancone
161
1930
disperato, aveva veduto passare, come ossessi, i cacciati dalla
162
1930
focolare che s’agitava come una campana dondolata a
163
1930
porto di Genova apparve come una foresta che avesse
164
1930
abbrumate, rosso sangue erano come fortezze, gli ormeggi afforcati
165
1930
gubìe cerchiate di bianco, come gli occhi delle anitre
166
1930
sartiami i marinari erano come sciami d’uccelli. Gli
167
1930
eruttate dalle ciminiere alte come torri, giallo-terra con
168
1930
K giganteschi e sinistri come capestri, degli H patibolari
169
1930
patibolari, degli Y rigidi come forche spiccavano su poppe
170
1930
cisterne di petrolio, sinistre come navi negriere, caratelli di
171
1930
orientò subito, non esitò come soglion fare i più
172
1930
seduta a gambe incrociate, come suol fare la gente
173
1930
esercito innumerevole, un brontolìo come di fiume in piena
174
1930
ascoltavano. Da quella folla, come da una gregge che
175
1930
i vagiti dei bimbi come belati di agnello. ¶ — Sono
176
1930
gargotte, nei bettolini, bassi come la prua di una
177
1930
entro un camice nero come staccati freschi dal capestro
178
1930
fuori dell’uscio, pensò: Come faremo a intenderci? ¶ Alle
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1930
peluria sulle labbra laide come una matrice abusata. I
180
1930
diverse. Quella gente trattava come nelle fiere del Levante
181
1930
lì, coi piedi piagati come un Cristo, le mani
182
1930
emigranti a branchi innumerevoli come le pecore e le
183
1930
Egli dorme sulla frasca come gli uccelli. ¶ — Lo vedo
184
1930
la testa sul petto come una zucca avvizzita, i
185
1930
dal nero, passavano ratte come se camminassero sul fuoco
186
1930
qua e di là come pazze. Alla base di
187
1930
impietrato, giacevano uomini neri, come disegnati a carbone sulla
188
1930
campi, erano in piedi come quando, a casa, aspettavano
189
1930
Intorno al piroscafo ronzavano, come sciame molesto d’insetti
190
1930
di voci, un urlìo come sopra un mercato. ¶ — Ova
191
1930
con un colpo sinistro come un’enorme campana; il
192
1930
monti brulli, irradiati, lucevano come diaspri, il ritmo possente
193
1930
caldaia di ranno bollente, come i beccai soglion fare
194
1930
che aveva a punta come le anguille di padule
195
1930
indietro sopra una sedia come un fantoccio di legno
196
1930
sentivo confitti nella nuca come due lesine. Lo sguardo
197
1930
in tante altre, bianca come una tomba. Da una
198
1930
con una faccia tonda come una palla d’avorio
199
1930
sua immobilità lo riduceva come una figura da Specola
200
1930
era esalato dalla bocca come etere, le parole non
201
1930
un canto erano ammucchiate, come nell’anticamera di un
202
1930
e penzolò nella gabbia come un uccello accappiato. La
203
1930
sentii viscida e diaccia come scuoiata di dosso a
204
1930
occhio buono sembrò vedere come quello di vetro; cose
205
1930
cose gelide e inanimate come l’effigie di smalto
206
1930
per una porta bassa come la chiudenda di un
207
1930
a lui piccoli piccoli come i rivoletti che son
208
1930
sul lato manco. ¶ — E come tornasti? ¶ — Raggiunsi a nuoto
209
1930
fronte bianca ed aperta come una vela, segnata da
210
1930
suo petto si sollevava come un’onda. ¶ Se i
211
1930
nelle selve s’udì come un fragoroso tonfare di
212
1930
aveva ravvolta al torso come i rimorchiatori l’alzaia
213
1930
latrati dei cani erano come l’ultime voci spaurite
214
1930
e inverdire e sbiancare come le foglie dei pioppi
215
1930
infermi, gli ammattonati squallidi come campi gelati dai brezzoni
216
1930
del Tarmito era rimasto, come sui campi, un latrato
217
1930
e ripercosse i denti come ferri diacci sulla grata
218
1930
il Cieco gli apparve come lo scheletro d’un
219
1930
nero col becco diaccio come una lama di stile
220
1930
grotte, leccando la terra come assetati, col corpo martirizzato
221
1930
sulle pareti della Casa, come gli uccelli nelle spranghe
222
1930
sulle fiancate dell’Altissimo, come un gigantesco Crepuscolo precipitato
223
1930
Tarmito scabra e dura come breccia le massime: Guardate
224
1930
scheggiati, la fronte scabra come una rupe, gli occhi
225
1930
rupe, gli occhi duri come selci di fiume, i
226
1930
fiume, i baffi arsiti come i vilucchi che si
227
1930
e le ciglia aperte come aquilotto che si levi
228
1930
gli uomini s’annientavano come talpe tra scheggioni fenduti
229
1930
nelle chiostre. Alcuno, seduto come un patriarca nel vano
230
1930
al cielo dei blocchi come lapilli di vulcano. ¶ Sulle
231
1930
levò giustiziere. ¶ Il Tarmito come un fanciullo s’adagiò
232
1930
sopra una parete, trascurita come uno spauracchio in mezzo
233
1930
Il gobbo la fissò come un corvaccio. ¶ — Cos’ha
234
1930
respiro della madre affannoso come quello di colui che
235
1930
Sentiva gli orecchi bugnare come conchiglie. Viscide morene e
236
1930
in casa, erano calate come nelle lame quando s
237
1930
dolce. Filiberto scrutava Amedeo come se egli si fosse
238
1930
sotto cui le ranocchiaie, come fiori carnosi, gialli e
239
1930
visi emunti s’erano come trasumanati. ¶ La madre aveva
240
1930
fissava estatico la tovaglia come una pianura sterminata. Si
241
1930
sotto il cappuccio lampeggiavano come luminelle del gufo. A
242
1930
molla, il panno volteggiava come un coltrone battuto. Con
243
1930
le caldaccie gli fecero come lievitare il capo: — Gente
244
1930
la gobba si rassodò come un nodo di quercia
245
1930
Io ti faccio intendere come presto hanno da essere
246
1930
tombolo di spilli stizzita come se quello fosse il
247
1930
vetri che lo ravvolsero come uno sciame di api
248
1930
mantrugiandolo e lo trapuntò come il tombolo: — Ohimè! — gemè
249
1930
calce riarsivano i peli come aguglioli di pin secco
250
1930
s’avvincò in dietro come uno che voglia cansare
251
1930
Il tuo corpo arderà come un tizzo e le
252
1930
ti brucieranno le cervella come piombo colato, tu ti
253
1930
d’acqua ti sarebbe come un fiume, come il
254
1930
sarebbe come un fiume, come il mare, come gli
255
1930
fiume, come il mare, come gli Oceani; ma fuoco
256
1930
madre fiutò il Tarmito come la belva il pasto
257
1930
per le campagne circospetti come i ladri. Essi andavano
258
1930
studenti ricusavano alla sapienza come a una vana mollezza
259
1930
camicia sempre bianca lucida come il marmo. Il cravattino
260
1930
lo sollevò in alto come sfida e non pianse
261
1930
vene v’era sopra come i tralci delle vecce
262
1930
sua rievocazione si stendeva come una grande pietra percossa
263
1930
tonalità ignee. S’irrigidiva come un immenso candelo nero
264
1930
sulle occhiaie lacrime aggroppate come scolaticci di cera. ¶ La
265
1930
quella ruina si leveranno come uccelli di sterminio i
266
1930
Sakaline, il suo passaggio come uno spettro di neve
267
1930
tra i ghiacciai passò come l’arcangelo della rivolta
268
1930
Saliremo con ferri freddi come la nostra volontà il
269
1930
davanti a lui cadevano come le mura di Gerico
270
1930
tremule traduceva i cartigli come un antico Scriba: — Un
271
1930
casone alto, plumbeo, quadrato come una torre saracena, sul
272
1930
fu sollevata d’impeto come fosse stata vuota. Per
273
1930
per ritto e rimbombò come colpita da colpi di
274
1930
portatori sporgevano il capo come cariatidi. ¶ Allineati lungo il
275
1930
della cassa si levarono come uccelli; battendo le penne
276
1930
uscio. La tenda sventolò come una vela che ha
277
1930
sul dosso e lustrava come un albero infradiciato dall
278
1930
cui peso li accollava come le bestie da tiro
279
1930
nel loro cuore ritorto come una conchiglia e nel
280
1930
ad apertura di pagina come solevano fare i Profeti
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1930
dibatteva contro il destino come il corpo di un
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1930
visionario fu trovato bianco, come spento nella calce; il
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1930
spettro, vestito di nero come un abate. Il bavero
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1930
e s’udì fuori come uno zufolio di rospi
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1930
io — disc’egli rauco come se avesse piantato un
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fissiate bene e guardiate come sono fatte le spie
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1930
monti neri s’alzavano come ombre ciclopiche. I pescatori
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1930
l’uomo. Egli brancolò come un cieco sulla calata
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1930
via provinciale che era come un fiumara torba in
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1930
corte lo spettro faceva come le civette, alzava e
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1930
e friggere ed estinguersi come un carbone acceso. ¶ Quella
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1930
la gola. Filiberto era come un cero spento con
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azzannava boccate d’aria, come una cagna incimurrita che
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1930
ora impenetrabile e fermo come una sfinge. ¶ — Hai firmatooo
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1930
e dette un raglio come un ciuco. ¶ — Sì! — ruttò
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1930
rievocazione del sacerdote, passò come un nembo. ¶ Quando uscì
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sconta son le madri. Come siam condotte! ¶ La signora
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1930
Cremazione, squadrava sospettosa Amedeo: ¶ — Come ti leggerei volentieri nel
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avello. — Il gobbo spennava come un tacchino e investiva
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1930
seconde che erano ascose come sepolte vive. Dalle loro
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1930
e le donne latravano come cagne annodate ai maschi
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1930
da uno stile lungo come uno spiedo, intorno aveva
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1930
diventava pallido e frollo come pasta da manifesti, e
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1930
e i baffi scolavano come il pennello dell’attacchino
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1930
Mi avete a rispettare come un San Pietro — e
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1930
palme d’agave carnose come serpenti, c’era rimasto
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1930
zizzolo secco e spoglio come gli alberi geneologici delle
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1930
che passavano sette mura come la benedizione. I baffi
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1930
benedizione. I baffi erano come granturcali, gli orecchi saldi
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1930
orecchi saldi e polputi come funghi morecci. La salda
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1930
toro, sui polsi duri come nodi d’olivo ci
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il viso una caluggine come i ghiandaiotti di nido
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grossa. ¶ — Porterai tredici mesi come le ciuche — gli diceva
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vedi anche di notte come i gatti — e lo
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1930
tornano l’estate grassi come tordi. Son passati i
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1930
tenevano tra la cenere come i gatti, sotto la
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qua e là, viscida come glie l’avessero leccata
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1930
le braccia cicciose maculate come le morene. Essa era
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1930
impastavano addosso e sitava come una chiavica. La Zoppa
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1930
sempre sì e no come quello dei fantocci, un
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che aveva un viso come il polmone marino con
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1930
chiotto chiotto al sole come un biacco e diceva
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1930
e gli andava incontro come soglion fare le mogli
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1930
perpetuo dei lacrimatoi, saltellavano come pesci sul ratto di
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1930
paio di baffi ritorti come le corna di un
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1930
le scale si pitizzavano come due galli. L’altro
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1930
quadri. Scendendo, sospirava ridendo, come colui che accaldato s
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1930
urgenza. Riuscendo filavan via come coloro che van per
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1930
la tombola; alcune ronfavano come scrofe ammigliate, altre squacqueravano
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1930
scrofe ammigliate, altre squacqueravano come anitre, tutte inforcavano gli
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1930
granturco. Ti sei sfiancata come una coniglia. ¶ — Cinque — sospirava
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1930
Tutte intorno si culattavano come le scrofe al trogolo
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si avvilucchiano sul viso. ¶ — Come va? — chiedeva il padre
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1930
dai numeri svolazzava via come un corvo. ¶ — Buzzone, t
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1930
e la testa crocchiò come una noce schicciata. Lo
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1930
ragazzi sulla cassa ruzzolavano come talponi sopra una gigantesca
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1930
treni lontani sembravano fumate come si fanno nell’ottobre
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1930
in giallo, ma rari come i fiori delle rape
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1930
piani d’azzurro, volavano come fogli di carta colorata
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quello rosso di ponente come due mazzi di fiori
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1930
s’alzò dal carnaio come un ferito da un
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1930
di morti e parlò come gli uomini di pena
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1930
sua che era potata come un magliolo di vite
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1930
una mano sulla spalla. ¶ — Come non mi ravvisate? eppure
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1930
semprevivi; la Torre cantava come un paretaio gigantesco; sul
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1930
abbagliava. Le vele palpitavano come volandole d’oro sopra
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1930
intorno a cui sciamavano come fantastici uccelli le vele
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1930
vivi, la bocca sgallava come ceralacca bollente e fiatava
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1930
caldo. ¶ La signora Dina, come sogliono nei paesi di
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1930
eretta sul busto solido come di cerro, aveva della
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occhiali spessi e sfaccettati come saliere che gli pentagonavano
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1930
finestre, il gobbo fa come i delfini. ¶ — Quando s
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mi’ gavorchio è innamorato come un gatto rosso — diceva
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1930
abitava una verginella bionda come le foglie del tiglio
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occhi ella aveva ceruli come i mattini d’aprile
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il chiosco s’informava come un pesce grattale sciangottando
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dall’orticaia si fregava come un ciuco in amore
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orrido nano sterposo, sordo come un nodo, cieco e
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te. ¶ Il gobbo sorrideva come i montoni quando annusata
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1930
gli occhi sottovetro lucevano come quelli d’un polpo
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1930
una gallina, e gesticolava come per dire: aspettate! e
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non soffocare, colava sudore come una candela accesa contro
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1930
convulsi, poi, estatico, freddava come il ferro bollente e
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1930
signora Dina lo aveva, come gli altri, istradato sulla
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1930
e scioglieva i capelli come una pazza. ¶ — Non lo
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pazza. ¶ — Non lo vedi come si tapina per te
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1930
in verde, i suoi come il nibbio gli uccelli
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1930
muro e Filiberto agganghiva come le cintine. ¶ — Per via
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1930
e la balaustrata gialla, come un antico falpalo di
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1930
usci si chiudevano sbatacchiati come dal vento, i panni
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1930
a due a due, come scolopi sopra un campo
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Gli dànno il fuoco come al fasciame grumato dei
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1930
entrava e usciva camminando come sullo sterco, le donne
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1930
di montone disse: — Sarebbe come significare: l’inferno non
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1930
visi delle donne agrirono come se esse avessero avuto
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1930
farete ardere anche voi! ¶ — Come questo fulminante — e il
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1930
si spraccarono sulle sedie come tante galline sul baston
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1930
si ripararono in chiesa come se fuori piovesse fuoco
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1930
tenue una preghiera angosciata come un sospiro, a lui
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1930
e la fè sventolare come un gonfalone. Tutti furono
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1930
un carro funebre grande come un serbatoio d’acqua
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1930
d’acqua si ridussero come due pecore, il teschio
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1930
mulinò per la stanza come un uccello che bramasse
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1930
arcata ammainata all’asta come un velaccio, quando s
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1930
occhi, la bocca boccheggiava come le serpi in letargo
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1930
avvincava la testa indietro come se volesse causare uno
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1930
locomotrice, andava sul marciapiede come uno che pesti l
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1930
piedi tutti un ugna come lo zoccolo dei ciuchi
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1930
due occhi scintillanti saltellavano come pesci vivi in padella
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1930
fermo sopra un lastrone come se la pietra fosse
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1930
un albero comparve, silenzioso come un rettile, un accattone
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1930
elefantine costrette in bende come colonne di cemento armate
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1930
ed una dall’altro come due candeli, si tolse
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1930
qua e di là come se avesse udito fremere
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1930
inghiottirlo. La testa era come lievitata, un globo pesante
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1930
strapiombavano sulle rotule pese come mole di frantoi, il
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1930
ribrezzo d’essere ingabbiato come una belva. Un esercito
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1930
Rimase così alle spranghe come l’imputato dopo una
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1930
prese il sapore acre come se gli avessero diacciato
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1930
la camicia di marmo come una statua, allampava sotto
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1930
sentiva vanire e colare come fuso sull’erba e
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1930
che batteva l’ali come un corvo e aggranfiava
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1930
stemprato della città, cadenzato come il ritmo del cuore
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1930
la paravano di nero come dovesse passare un funerale
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1930
nudò, gli abiti bollivano come la scorza del pino
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1930
lo dinervò in sogno. Come i porci quando col
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1930
immani si sentì ridotto come un verme. La fauna
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1930
di creta, le orecchie come due porcini spuntarono sui
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1930
ossa tufosa si rimpolparono come spunghini carnosi, e per
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1930
l’albero, restavano su come colonne ritorte. ¶ Sul ginepraio
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1930
delle “picade” coll’accetta, come sciame di picchi col
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1930
tronchi secolari che scrosciavano come nell’uragano portando uno
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1930
e screpolata. S’avvicinò come le figure in rilievo
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1930
alle labbra asciutte, tremolando come un paralitico: — Dio vi
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1930
sentiva strisciare sull’erba come un serpe gigantesco. ¶ Il
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1930
una trave gigantesca dondolava come un pendolo tragico l
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1930
tutto il mondo sfaldava come nebbia, precipitava nel nulla
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1930
rimaneva pesante sulle spalle come fosse diventata di macigno
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1930
la tritolò coi denti come un chicco di zucchero
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1930
pesante di lui incurvato come un vecchietto, fece intenerire
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1930
uomo che aveva girato come nelle leggende. Per i
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1930
paese di Freddana, che come sapete è situato sulla
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1930
una ghiarella di fiume. Come per magìa, l’acque
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1930
uccelli. ¶ Isaia si sentì come vicino a due morti
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1930
nuvole battute dal vento come copertoni funebri. Su teli
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1930
le nebbie calavano dense come fuliggine e facevano straripare
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1930
S’aprì. Niccolao, asciutto come un tronco di castagno
428
1930
tutto irto di croci come un cimitero. ¶ — Ogni croce
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1930
loro di esser vuoti come castagni bugi, il cuore
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1930
nel petto della madre come l’orologio di San
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1930
sottane, la donna rimaneva come di sasso. I cipressi
432
1930
quelle del figlio diaccie come la cera. La donna
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1930
con la bocca spalancata come una paura. Lui, mezzo
434
1930
lingua dove c’era come una particola e sputò
435
1930
ragazzi erano tutti taciturni, come gli uccelli nel temporale
436
1930
tenevano per la mano come fratelli, le sponde del
437
1930
stivati nei vagoni, pigiati come polli in una stia
438
1930
e sventolavano i fazzoletti come piccole ali fuori dei
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1930
avventure gli si chiuse come un cardo su cui
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1930
occhi gli divennero solidi come il diamante, la carne
441
1930
torso gli divenne scabro come un tronco centenario. Fu
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1930
quando una canoa, piccola come una di quelle barchette
443
1930
ravvolto nel poncho, giallastro come erba disseccata, il torso
444
1930
dal sole e rigata come la pelle dei volatoi
445
1930
i due fornelli fumavano come piccoli vulcani, una zucca
446
1930
con gli orli accartocciati come una conchiglia ricettava la
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1930
una vecchia nuda, increspata come un cuoio disseccato al
448
1930
sonora. Inopinatamente la servente, come invasata, battè con un
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1930
e martellò i denti come presa da tremito. La
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1930
la ragazza fuggì saltando come una scimmia. ¶ Dalla ampia
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1930
gioghi di bambù rigidi come spigoni di bastimento, dove
452
1930
agli orecchi che dondolavano come la luna riflessa nel
453
1930
Il sonno fu rotto come dal canto di uccelli
454
1930
direzione, folato dal vento come una foglia. È il
455
1930
Bisogna godere la vita come le stagioni: quando capitano
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1930
il mio cuore tremava come una foglia tenera sopra
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1930
siete allogato, parlò attediato come voi. Quello era un
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1930
sconturbata dai sogni inasprisce come il vino. Gli uomini
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1930
uomo dovrebbe essere abbeverato come una barca, ma invece
460
1930
in un cimitero stretto come un orto, vicino al
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1930
le dita sul petto come fa il prete dopo
462
1930
nudi, impavido e astratto come Cristo sulle acque. ¶ Isaia
463
1930
di gelide fiamme sentirete come liberarvi il cuore dall
464
1930
ossatura della fronte dura come una rupe, gli occhi
465
1930
di sacerdoti, due indiani come abbozzati nella creta, teste
466
1930
occhi duri e torvi come lavagna, la fissità dei
467
1930
un ciuffo di capelli come un corno di bue
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1930
piedi artigliavano la terra. Come scoiattoli giganteschi s’arribisciavano
469
1930
sponde, squassare l’acqua come i cani di padule
470
1930
armate di denti acuminati come i cani, con l
471
1930
che sfarinavano quelle bestiali come biscotti. Tutti sembravano stampi
472
1930
i capelli criniti esplodevano come una ricciaia. Su questa
473
1930
con quest’uomo bestiale come il domatore col leone
474
1930
leone ed egli festevole come un cane guattiva ruzzolando
475
1930
acquarellando la foresta, apparve come un immenso calamaio marino
476
1930
lutulento, roteava nell’aria come in un’acqua torba
477
1930
tremotavano cielo e terra come pietre ruinate. Nelle tenebre
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1930
sulle sponde del Rio come le barche che ammainano
479
1930
nei bagliori, si eticava come ischeletrito, gli uomini sentivano
480
1930
di serpi. Il nembo come una macina spaventosa, aprì
481
1930
desolato. ¶ I carovanieri rimasero come abbagliati da un chiarore
482
1930
di sotto il tronco come gli uomini dall’arca
483
1930
gli algorob, i ginepri, come giganti sgozzati in pose
484
1930
alcuni colavano il miele come le midolla, l’uccellame
485
1930
sciamava sopra l’ecatombe come su un campo di
486
1930
Sul bosco s’udiva come l’agitarsi di una
487
1930
di un grande cuore, come se le gualchiere di
488
1930
uscivano boati e mugli come di tori caduti nel
489
1930
fuggirono nel bosco fischiando come serpi. ¶ Don Josè pensò
490
1930
dal vento s’agitò come riflesso in un fiume
491
1930
e mobili, taluni spinosi come il riccio, i quali
492
1930
si arrampicò sulle piante come una scimmia e con
493
1930
imbrunire volarono farfalle azzurre come strappi di cielo. Al
494
1930
un circolo di capelli come i frati. I carovanieri
495
1930
capelli riducendosi il capo come quello di un pollo
496
1930
sarete dimembrati da noi come voi faceste a Nicodemo
497
1930
teste dei nemici uccisi come prova delle loro imprese
498
1930
all’aria la tenevano come trofeo. Credendo che il
499
1930
fuggiasco sbucò dal flagello come uno scampato dal Diluvio
500
1930
da terrore e tremava come una vetrice. ¶ — Tu uccidesti