Vittorio Alfieri, Sofonisba, 1789

rieda Scipione, almen lasciarmi ¶ con me stesso potreste. — Il

omai farò, che trarti ¶ con la mia mano stessa

l rimirai da presso, ¶ con fermo viso, più volte

solo a solo, ¶ pari con pari, or con Scipion

pari con pari, or con Scipion favella. ¶ Siface ¶ Umano

de' quel ch'è con lui superbo? — ¶ Eccoti piano

dell'amata Sofonisba, ¶ o con lei spento. Entro al

queste ¶ spiagge altro duce, con ugual fortuna, ¶ con maggior

duce, con ugual fortuna, ¶ con maggior senno, e con

con maggior senno, e con minor pietade, ¶ verrà in

non m'osi... ¶ Or, con tremanti ed interrotti accenti

anelante; e sole invochi ¶ con grida orrende le furie

a un tempo ¶ lieta con altri desiarti, e spenta

Sofonisba ¶ ... Ardirò pur, ma con tremante voce, ¶ l'alma

atroce ¶ odio racchiudo. Ove con lor mi è forza

presta io già. Forse, con possa ignota, ¶ mi strascinava

stesso, e illeso trarti ¶ con Sofonisba tua, fino alle

brando ¶ re potrem noi con re, col brando allora

acquistar catene, ¶ io fea con voi. Ma, la dovuta

strugger vedessi; e te con essa andarne, ¶ per mia

stesso il reca ¶ sempre con sé: chiamalo; il voglio