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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Catena Fiorello, Picciridda, 2006

concordanze di «con»

nautoretestoannoconcordanza
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in bianco e nero con la candela davanti. La
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sarebbe bastato. ¶ Intanto, colta con le mani nel cassetto
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miei nonni ¶ Gli incontri con i nonni Concetto e
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entusiasmavano più di tanto. Con loro c’era da
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Cettina si erano sposate con due bravi ragazzi indigeni
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di andarli a trovare con più frequenza, perché per
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della nonna paterna, pur con tutti i suoi difetti
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poi lei si esprimeva con i gesti – e anche
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i gesti – e anche con il bastone, a volte
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da pranzo, la cucina con la finestra sempre aperta
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l’odore della pasta con le patate che cuoceva
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nonna ogni volta sbuffava con chi commetteva quell’errore
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e poi via, proseguendo con tutta una serie di
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dopo l’incontro avuto con lui e la zia
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la nonna si distraesse con qualche altra occupazione: visita
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nonna mi avete salutato con quella faccia scura?» ¶ «Quando
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credeva, e di difenderli con tutta se stessa. Io
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sarebbe quello di stare con Pietro alla vigilia. Invece
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E peggio era andata con un altro addobbo: costretti
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Ero esperta della tecnica con cui, di certo, lei
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e consisteva nel grattare con un pettine su e
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soffice. ¶ Dopo averci guardati con l’aria fiera di
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quanta fantasia avete, e con quale abilità oramai sapete
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passa tutto il tempo con noi in casa, anche
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che non è normale. ¶ Con il freddo che c
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Apparecchierei una bella tavola con la tovaglia rossa, e
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gira per le strade con una slitta carica di
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troppo a lungo, perché con tutta la neve che
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casa della zia Franca con tutti i parenti. Speriamo
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miei genitori, per parlare con loro e con mio
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parlare con loro e con mio fratello. Gli voglio
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Mario venne a prenderci con la sua automobile di
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acquistarla aveva dovuto litigare con sua moglie per settimane
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ha la vita?» E con un pizzico di autoindulgenza
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Voi che dite?». ¶ Cercava con lo sguardo il consenso
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di asciugarle tutte insieme con la manica del cappotto
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uno scambio di auguri con degli amici dello zio
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parenti si stavano abbracciando con trasporto, e con loro
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abbracciando con trasporto, e con loro anche alcuni amici
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inutile girarci intorno, stare con la nonna per me
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forno, insalata di melanzane con la menta, pasta coi
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alla ghiotta e tonno con la cipollata, per gradire
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Soffro perché vorrei essere con i miei in Germania
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portato su dal negozio con una prolunga, ce l
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meglio. E intanto aspettavo con un nodo in gola
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essermi lavata la faccia con acqua gelata, tornai di
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disse la zia Franca, con lo sguardo complice. ¶ Panettone
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sguardo complice. ¶ Panettone artigianale con canditi agli agrumi, specialità
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DA-DA-UN-PA ¶ Con un cocktail di rugiada
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positività. ¶ «Rita sarà presto con noi, vedrete che non
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quello? Sembrava mia nonna con le sue novene. ¶ Dopo
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famiglia, alla quale ribattei con un secco no. ¶ «Allora
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Natale?» ¶ Che cattiveria chiedermelo con tanto sarcasmo, e davanti
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lato ero ancora arrabbiata con mia madre, e continuavo
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qualche ingenuo chiacchierone che con le sue battute ti
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e provare a insistere con una nuova lettera. Tanto
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si sforzasse di scriverle con tono leggero, lasciavano percepire
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faceva vedere il mondo con i suoi occhi, e
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suoi occhi, e guardarlo con i filtri di una
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di sperimentare le emozioni con più audacia e verità
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non aveva voluto impensierirmi con altre tristezze, dopo i
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le signore che erano con me in camera, e
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Mi confidava quei segreti con la speranza di essere
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mi scompigliò i capelli con una carezza vigorosa. Il
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a me. Mi fissò con sguardo assente e rimase
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qualcosa. ¶ «Lucia, non avercela con me. Anche se ti
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e coltelli, ’a pignata con le verdure e le
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non mi piaceva affatto. Con quelle parole la nonna
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sensibile, assicurava lei, che con la scusa di aver
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nonna se lo domandava con una certa assiduità, davanti
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tanti la sanno nascondere con grande astuzia, e perché
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un motivo da ricercare. ¶ Con la voce spezzata, aggiunse
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volte che mi arrabbiavo con lei, e cercavo una
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nulla a che vedere con la spensieratezza della mia
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quando si voleva esagerare con le richieste. ¶ In quelle
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uscendo da quelle case con le persiane chiuse, cambiava
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a un tratto permissivi con i figli. «Ma sì
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avanti tutta e forza con i buoni propositi. ¶ Piacevoli
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prima notte di nozze con le lenzuola migliori del
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a cinquecento, qualcuna componeva con dei confetti rosa forme
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sempre sorridenti, anche quelle con i genitori indebitati fino
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le coperte vanno lavate con acqua tiepida, altrimenti si
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strofina forte. E dai, con quelle braccia, che mi
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al sole, o giocare con i sassi che mi
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creare braccialetti e collane con la lana o il
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vecchio armadio un sacco con delle vecchie fotografie all
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avvisarci, sempre di corsa con il marito. A casa
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una marcetta allegra. ¶ Desideravo con tutta l’anima parlare
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tutta l’anima parlare con mio fratello Pietro, per
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flauto al concerto prenatalizio, con pochi altri compagni scelti
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sarebbe stato lo stesso. Con il suo regale portamento
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in grado di competere con la sua stella. ¶ Non
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Di Nora chiese notizie con molta discrezione, dispiaciuta quanto
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tutta, fino alle ossa. Con quante parole l’avrei
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il tempo di interromperla. Con le sue giustificazioni sperava
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avuto a che fare con un insulto tanto ignobile
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diventano buffi i defunti con quella fascia di stoffa
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E affrontava ogni argomento con proprietà di linguaggio e
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prego, venite prima. Parla con il papà e fatemi
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mi sembra di stare con voi. ¶ Salutate Melo, sua
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figghia mia?» mi rispose con il piglio di chi
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può, non ti fissare con questo Natale, perché proprio
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nostri genitori e godersi con loro l’atmosfera del
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E sono arrabbiata più con te che con il
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più con te che con il papà. Magari anche
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scelte si dovrebbe parlare con i diretti interessati. Perché
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toccato a Pietro venire con voi. ¶ Pensi che solo
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c’era chi stava con i nonni, chi con
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con i nonni, chi con gli zii, e chi
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chi ancora più sfortunato con degli estranei, magari amici
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mia era una famiglia con qualche priorità spostata nel
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della sua voce stonava con l’imperativo che usava
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non farlo più, perché con Donna Maria non si
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spalla troppo invecchiata. ¶ Rincasai con la sensazione di aver
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anche il suo spazio con i miei libri e
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rossetto rosa e panini con le melanzane. ¶ E adesso
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sarei comportata sempre bene con la nonna, e per
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Non mi ascoltò nemmeno. Con una tumpulata violenta mi
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camera da letto. Premeva con forza sulla cartilagine oramai
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una tragedia senza fine. ¶ Con quell’immagine nitida, mi
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mio maglione; e tremavo. Con la faccia rivolta verso
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di vapore: una nuvola con le sue sembianze. Mi
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sbandamento rimisero a quelli con il camice bianco la
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operatoria, su un lettino con le rotelle di gomma
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inferno. Li risollevò lei, con una carezza della sua
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nonna si era fissata con quella strana idea: farmi
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le ore; una vecchietta con in braccio la nipotina
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ansimante la sua bicicletta con una ruota forata. Lo
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e proprio per questo, con una scusa qualunque, disse
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mi rivolsi alla nonna con un sorriso: «Rimani con
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con un sorriso: «Rimani con me, o vai via
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amici, veru cummare?» E con una sicurezza disarmante guardò
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di abbassarsi. Per cui, con molta pazienza, mi aiutarono
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Mentre il marito litigava con quell’aggeggio complicato, Assunta
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ora, in quel negozio con le pareti tappezzate di
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resina nera, era appeso, con tanto di cornice intarsiata
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clienti. Si prendeva cura con zelo delle nostre teste
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Di Florio si relazionava con il mondo. ¶ Vicino a
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atteggiamento, allenandomi ogni giorno con la mia professoressa di
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di italiano). Mi chiesero con una certa insistenza notizie
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ancora, concludendo la frase con una smorfia dubbia, per
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mi dispiace». ¶ Mi guardarono con disappunto e poi si
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Assunta terminò l’intervento con le sue forbici magiche
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un ballo improbabile. Poi, con una spazzola per capelli
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mi avvicinò a sé con forza e mi diede
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bianca e stropicciata: portava con sé i segni del
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fatto per festeggiare anche con me quel giorno importante
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arrivati era una stanza con una finestra, ma non
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e poi tuo padre, con l’aiuto di Melo
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stai sempre a letto con la febbre. ¶ E mi
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mia, comportati a modo con tua nonna e ricordati
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Ti mando un abbraccio, con tanto affetto. ¶ La mamma
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per me, che vivevo con il dittatore più inflessibile
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che era tutto nero, con una zampetta storta come
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Tino passava più tempo con noi che fuori a
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correre o a giocare con la palla. ¶ Era la
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compagnia nei momenti tristi. Con la zampetta sui capelli
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consolava se piangevo, e con la stessa tenerezza mi
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mi giudicava mai. Correva con me, e abbaiava contro
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non macchiarmi la coscienza con chiacchiere meschine, specie tra
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mia scelta di impreziosirla con ciotoline di ceramica, giocattoli
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Sei cattiva! Non solo con Tino e le galline
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e le galline, pure con noi. Per colpa tua
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Dopo tutte le offese con le quali aveva mortificato
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ne sarebbero volati via con qualche scusa. E intanto
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il discorso era cominciato con una frase breve e
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istante, ascoltando il resto: «… con noi porteremo Pietro. Lui
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era rientrato da Messina con tutti i documenti a
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aver ottenuto il passaporto: con la faccia soddisfatta, diceva
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un metro e 84 centimetri, con nessun segno particolare da
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scelte impulsive compiute non con la propria testa, e
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ben poca cosa, e con buona volontà avrei potuto
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rimase ferma dov’era, con la testa abbassata. L
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ricordava di me), cercando con paroline dolci di ammaliarmi
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in camera senza parlare con la nonna, e con
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con la nonna, e con la scusa di dover
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un esempio da seguire con ammirazione. Oramai per me
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che faceva cose scabrose con gli sconosciuti in mezzo
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registro e diventava dolcissima. Con la scusa di dirmi
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per scambiare due chiacchiere con me. ¶ Un giorno, sorprendendomi
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di convincerti a seguirla con ogni stratagemma. Noncurante della
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mi baciava e abbracciava con il trasporto che si
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dolci e salate. Farcite con il miele, con le
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Farcite con il miele, con le acciughe, con i
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miele, con le acciughe, con i broccoli. E pure
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i broccoli. E pure con la ricotta. Anche il
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avendo un marito sposato con la bottiglia di vino
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le rispose la nonna, con il suo amaro sarcasmo
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serve, e poi continua con l’affetto. Nella vita
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l’altro, e giù con la glorificazione. Infine, si
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lavarlo per bene, vestirlo con l’abito più elegante
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e chiudergli la bocca con un foulard scuro intorno
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disagio iniziai a trafficare con la cartella. Mi accorsi
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che cercava di coprire con il rossetto le appesantivano
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Lucia Di Florio, quella con i genitori emigrati in
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scoprii, che avremmo trascorso con lei molte ore della
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non fosse l’unica con la quale spartire le
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Era bella, alta, gentile, con lunghi capelli castani, e
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compensare il triste esordio con la Di Mauro. Quest
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professoresse continuavano a sottolineare con fare sarcastico la parola
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per spiegare la vita. ¶ Con la professoressa Rosa fu
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per l’anima. ¶ E con lo stesso rispetto, la
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pause e misure. Io con la Pizzitto sognavo. ¶ Purtroppo
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la musica si traduceva con questa domanda: a cosa
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quella materia volava via con le opportunità che mai
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dalla cartella un panino con la mortadella. Do-mi
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anch’io, ma ascoltando con attenzione la musica in
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la musica in sottofondo. ¶ Con i piedi nella sabbia
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senza una meta precisa. ¶ Con i piedi nella sabbia
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qualche minuto, mi ricongiungevo con la mia parte più
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nemico senza di me. ¶ Con i piedi nella sabbia
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di stare isolata. ¶ E con i piedi nella sabbia
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mai senza speranza. Lì, con tutta la forza che
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rimettevo le scarpe, spazzolavo con le mani la mia
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avere a che fare con i defunti fosse il
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po’. Mi piaceva saltare con la corda, oppure saltare
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vicinanze c’era qualcuno con cui gareggiare. (Il quadrato
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o più bambini, centrava con un salto e con
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con un salto e con tutti e due i
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piedi dei quadrati disegnati con il gesso sulla strada
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sempre vittoriosa.) ¶ Si giocava con il tuppetto, a mosca
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stella. ¶ Invece non giocavo con le bambole; non le
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quelle tragedie mi identificavo con tutta l’anima. ¶ Il
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una banda di mafiosi, con alcuni siciliani che vivevano
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una donna straniera, magari con altri figli, piuttosto che
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tanto lontana o colluso con gente ignobile. ¶ Io avevo
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del loro affetto. ¶ Vivevano con la zia Pina e
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era andata a vivere con sua madre, ma a
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si era trovata sola, con due figli a carico
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di andare a convivere con quell’uomo. Pippo aveva
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entrava la nonna, che con i suoi discorsi tendeva
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o porgeva la tazza con il latte a quell
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se andavo d’accordo con i miei compagni di
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la grande amicizia esplosa con la mia compagna di
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più i suoi animali. Con una mantella di lana
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già che saremmo arrivati con almeno dieci minuti di
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perdono. E poi, mignolo con mignolo, e un sorriso
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ebbi a che fare con un’ingiuria da parte
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cercavano di tenerle ferme con le mani. ¶ Scesi dal
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in sé, che, dati con convinzione, facevano male e
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si finiva il pranzo con il cocomero. Una bella
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stessa cosa. ¶ La guardai con un po’ di pudore
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preparato, e ho giocato con i sassi a riva
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miei confronti, ma infierire con tanta durezza su due
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sentimenti degli adulti, osservando con attenzione. Eh già, perché
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tracce concrete. ¶ Ricordavo ancora con amarezza la delusione provata
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stretti stretti sulle barche, con i fuochi d’artificio
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la litigata a cena con la nonna, li avevo
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saremmo partiti all’estero con i nostri genitori? Nessuno
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nella prima barca, quella con i paramenti preparati da
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tanto guardava il papà con l’aria di chi
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era ritornata a parlare con sua sorella di punto
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che asciugarmi il sudore con il dorso della mano
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un brivido inspiegabile, benefico. ¶ Con i piedi nella sabbia
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era sempre piaciuto comportarmi con mio fratello come se
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ventre delle loro mamme con dei ferri alla buona
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si sentiva una fatina con la valigetta dai ferri
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se quei ferri, lavati con acqua e sapone, e
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e sapone, e puliti con disinfettanti comuni, chissà quante
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Naxos, e salutavano tutti con allegria. ¶ Noi, tutt’al
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si vedevano sfilate improbabili, con ragazzi che indossavano pantaloni
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la confusione e spesso, con una scusa, mi diceva
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di mandorla e stare con noi. ¶ Apprendevo così di
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un angolo, mi guardava con commiserazione, porgendomi una carezza
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rispondevo ai loro sguardi con un sorriso, facendo intendere
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la nonna mi preparava con tanta cura, scappavo in
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comprare il mio cono con panna. Era lo stesso
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furgoncino scassato si presentava con un’Ape multicolore. ¶ Posteggiava
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Se ne stava lì, con gli occhi sbarrati a
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seduta al nostro tavolo con la nonna. Subito mi
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a fare una visita. Con quel caldo era inconcepibile
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meraviglia di poter parlare con qualcuno lontano, avendo comunque
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lo avevo anche consegnato, con l’aiuto di Nora
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attimo. ¶ La nonna invece con suo figlio parlò di
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parlare una seconda volta con sua madre, ma prima
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importante, lei lo investì con i suoi consigli, ricordandogli
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che viene a trovarlo con suo marito». Sapeva essere
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ma’», la supplicò papà con il tono delle grandi
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guardavo incuriosita, ma anche con un filo di antipatia
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nostra sfortuna, ma io con qualcuno dovevo pur prendermela
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donne ci sapevano fare con i bambini. Oui oui
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maledetto. Ce l’aveva con qualcuno in particolare, l
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secondo lei, aveva gufato con tutte le forze per
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chiedergli delle informazioni. Intanto, con la mano mi spazzolava
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nuova esperienza, e aspettavo con trepidazione di conoscere tutti
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importante, non volevo rovinarlo con pensieri tristi. ¶ La prima
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mezz’ora per parlare con lei. ¶ «Sono venuta con
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con lei. ¶ «Sono venuta con Nora, un’amica di
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la magnificenza dell’universo con le sue regole ancestrali
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il mio vestito blu con le ciliegie ricamate sopra
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sopra, lo indossai, e con passo svogliato andai verso
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ho voglia di venire con te da Donna Peppina
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parola! Andiamo, e smettila con quest’aria da funerale
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solo grane. Le persone con l’ossessione di accumularne
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profumi francesi. Diceva che con tutte quelle mancanze non
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quegli anni avrebbe sorriso con più convinzione. ¶ E per
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sapeva poggiare le labbra con tanta delicatezza per il
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comincia una nuova vita. ¶ Con quella convinzione ci era
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inverno. Pettinava i capelli con una cura da manuale
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si sposava a meraviglia con i lineamenti perfetti del
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aveva labbra carnose. E con uno sguardo dei suoi
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parole. E ci dimostrava con i fatti, e con
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con i fatti, e con le piccole attenzioni, lo
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Forse l’essere cresciuto con una madre autoritaria e
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un senso di sicurezza, con uno stipendio fisso. Un
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per intenderci. ¶ Gli rinfacciava con fare arrogante che avrebbe
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tua moglie hai rovinato con le tue idee! Almeno
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le tue idee! Almeno con i suoi lavori di
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per trattare i prezzi con i clienti. Era romantico
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da ragazza. E giù con la novena della campagna
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bene, ma’, ci penseremo. Con calma. Non vi preoccupate
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tutte le mattine, e con l’estate oramai agli
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nove andai al mare con Nora e una sua
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sarebbe stata un tuffo con una pietra al collo
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Lei si era rivolta con insistenza, per garantirsi un
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aveva rovinata comunque. E con tutte le zitelle invidiose
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sulle opportunità di prendersela con più filosofia con le
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prendersela con più filosofia con le sue ragioni: sempre
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grandi. Quelle che controllavano, con pari affetto e terrore
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a tu per tu con la mia solitudine forzata
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tempesta perfetta. E solo con il ritorno dei miei
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lo avrei mai scordato. Con quale determinazione e arroganza
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di marrone chiaro. Invecchiava con un certo orgoglio, e
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dei vasi sui davanzali, con dentro dei fiori che
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cura e la trattasse con riguardo in loro assenza
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divisa in maniera perfetta, con tutte le stanze che
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nonna teneva un cesto con le uova fresche di
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sua madre, i giochi con le mie compagne di
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contrattazioni di mia madre con i venditori ambulanti, che
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per fare quattro chiacchiere con noi. Con la scusa
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quattro chiacchiere con noi. Con la scusa di un
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mantenere rapporti di cortesia con tutti, e di rispetto
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il suo carattere duro. ¶ Con lei le persone si
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dall’acqua, mi rivestii con il solito prendisole ed
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in sala da pranzo con la speranza che la
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di quegli amici alati con cui mi divertivo a
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l’altra. ¶ Mi lamentavo con Dio della sua distrazione
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la sola a condividere con lei la casa e
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mi elencava la lista con i nomi dei suoi
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Mario. Più avanti, e con le loro valigie al
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possono vedere?» mi domandavo con un po’ di curiosità
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In quelle righe, scritte con minuzioso impegno, avevo scoperto
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Le parole venivano fuori con uno sforzo enorme, compresse
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bene, perché mi cercava con le mani, e mi
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evolversi e riscattarsi. Così, con ancora i piedi per
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Pietro che ci distraeva con le sue domande stupide
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mi serrai la bocca con un moto di rabbia
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se solo il condividerle con gli altri pregiudicasse una
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avuto una nuora che con il suo carattere ha
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in cui dovevo industriarmi con la fantasia per darle
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fare lo stesso gioco con altri uomini. Ma a
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in quel piccolo regno con i muri scrostati, dove
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una piccola cucina bianca con la bombola del gas
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lei mi ripeteva sempre con lo stesso tono sin
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dal terrazzo ci parlava con un tono da comizio
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vaso sopra, e poi, con calma, spazzai il pavimento
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sospirai soddisfatta. Di solito, con la bottiglia di vino
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tuo dovere» aggiunse lei, con l’acido in bocca
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di essere troppo buona con i suoi figli: lei
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a fare i conti con la regina della severità
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corpo agile si muoveva con una sicurezza impeccabile. Era
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sicurezza impeccabile. Era magra, con la pelle del viso
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parte. Lei era cresciuta con la madre e la
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e lei procedeva pettinandola con una calma che ipnotizzava
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nuovi rapporti di amicizia con altre persone. Si contavano
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accesso ai suoi pensieri. Con la gente che incontrava
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faccende di casa. Solo con me riuscì a superare
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laurea in Lettere, ottenuta con il massimo dei voti
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la nostra amica parlava con la nonna della cugina
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padre era sempre affettuoso con la mamma. Potevo confermare
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meglio cercare un marito con le terre, che contare
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mentre osservavo Nora ricamare. Con quella strana domanda, cercavo
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il verso alla nuora, con la cadenza tipica dei
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la nonna aveva aggiunto con un tono più serio
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provava per le signore con la puzza sotto al
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E l’altro nomignolo con cui chiamavamo Donna Peppina
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suoi pensieri andavano interpretati con il vocabolario alla mano
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appena avuto un diverbio con lei, mi rassicurava con
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con lei, mi rassicurava con una pacca sulla spalla
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chi è stato?». E con un sorriso malizioso e
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bambina di cinque anni, con una modesta confidenza verso
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silenzio tra noi. Tornando con la memoria a quel
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sassolini sparsi dappertutto, scontrandosi con le mezze suole dei
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quelle mattine buie, fresche, con la mia mano intrecciata
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il mio malessere, e con la scusa di avere
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ci sedemmo a tavola con gli altri parenti. Dentro
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i piatti mi guardava con tenerezza. ¶ «Lucia, stai tranquilla
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seduta accanto alla finestra, con una dose insopportabile di
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che c’ero andata con la mamma e il
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reggiseni e mutandine colorati, con tanto pizzo intorno. Le
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rischiare di essere bastonata con la ferla. Così, il
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Natale si era fidanzata con un vedovo senza figli
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notizia, si era complimentata con lei, per la sua
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e strapparci i capelli. ¶ Con delle pacche sulle spalle
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bambine e vi intendevate con uno sguardo. Tuttavia continuavate
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presto.» ¶ Giorni da passare con l’amaro in bocca
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Cettina e potevi comunicare con lei solo quelle poche
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Non poteva essere altrimenti, con quel disgraziato che ti
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e i cappotti porgendomeli con cura perché li ordinassi
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manici lunghi, lucida, e con una chiusura elegante e
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elegante e dorata. Speravo con tutte le mie forze
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mie forze che coincidesse con i gusti della nonna
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lo avesse mai fatto con tanta spensieratezza. E infatti
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a fare i conti con quella curiosità eccessiva! ¶ Passavo
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maniera. ¶ Rimasi a lungo con i piedi nella sabbia
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sempre meglio. ¶ E ancora, con i piedi nella sabbia
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era stata richiamata indietro, con tante scuse. ¶ «La dignità
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persino aumentato lo stipendio, con tutti gli onori del
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facile pi mia aprirmi con gli altri. Ma tu
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per questo ti ringrazio con tutto il cuore, anche
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volte divento cattiva pure con te. Ancora io non
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a dire che litigare con il proprio marito è
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testarda. E bada bene, con questo non dico che
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mi obblighi a dartele con la ferla! Ma ho
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più ero pure vedova. Con un figlio morto alle
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sempre pochi. Così cominciai – con due figli piccoli – a
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in giro di notte con lui, con la scusa
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di notte con lui, con la scusa del lavoro
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ripercuoteva su di me con una potenza indescrivibile. Rimasi
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Rimasi in silenzio, distraendomi con Tino che mi mordicchiava
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mi si avvicinò dicendomi con tenerezza: «E ora vai
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cotone. Qui usciamo ancora con il cappotto, la sciarpa
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mesi ho fatto amicizia con altre colleghe sia tedesche
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vacanza. L’abbiamo ristrutturata con tutto l’amore possibile
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ti svelo per lasciarti con la curiosità. ¶ Ti mando
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di patate e frittata con cipolle. Ricette della mia
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quel viaggio in Germania con la zia Franca. Già
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rintocchi della campana, che con il suo grosso battaglio
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era coperta la ferita con un fazzoletto, e tutto
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soprattutto i bar, che con tutta quella confusione stavano
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C’era il signore con il pappagallo sulla spalla
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terra e signore grasse con orecchini orrendi. Tutti, in
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il Tamburo Lercio; lui con la sua perenne espressione
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espressione arrabbiata, e lei con la faccia afflitta che
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Non c’entravano niente con tutta quella bella atmosfera
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una vittoria sul male? ¶ Con gli occhi mezzi aperti
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altra stanza per sfogarsi con la nonna. All’improvviso
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e ancora. Alla fine, con tutti quei sorrisi stavo
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di quel legno contrastava con la tragedia che si
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un bar, giustificandosi poi con la scusa di una
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risposte che vengono date con il preciso intento di
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strada fatta in fretta con la nonna, perché lo
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io le voglio rivivere con la stessa emozione, per
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Lì, nel nuovo blocco con i loculi pronti per
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un giorno tanto caldo. Con gli occhi mi invitò
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più volte al giorno, con un panno speciale. Lo
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poco belle novità. ¶ Guardai con grande attenzione ogni particolare
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presenza. Tu eri lì con noi e vagavi incredula
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gioiosa era in contrasto con i ritratti dei vecchi
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già saldato il conto con la vita. Ma tu
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ancora un po’ seduta con quella donna, quindi andai
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doveva fare le cose con calma, e alla costante
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farmi cambiare idea, spingendomi con scuse patetiche verso la
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alla luce solo spine. ¶ Con Rita, al contrario, era
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più di stare solo con lei e Tino, perché
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di così assurdo: stare con loro. Perché mi era
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parlare di questo problema con me? Fingevano tutti di
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piccolo di me, io con lui mi divertivo. ¶ Sol
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periodo aveva fatto pace con Dio. ¶ L’appuntamento che
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la grazia di collaborare con lui all’organizzazione delle
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diventato uno importante. Milano, con la sua nebbia, gli
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la nonna mi raccontava con forte orgoglio di aver
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orgoglio di aver condiviso con lui molte esperienze. Si
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è invidiosa. Ti ammazzano con la cattiveria quando non
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trovarci spesso e trascorreva con noi molto tempo. Ogni
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raffinati. Prima di lasciarci con dei baci colmi d
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fusto che s’inargenta ¶ con le sue rame spoglie
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andava alla Posta, e con quale spirito, aspettando la
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così mi domando oggi: con quale valore economico potremmo
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Quella mattina aveva appuntamento con Turi, l’amico di
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perso la sua barca con l’ultima mareggiata; ci
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ci fosse un problema con la nostra vicina. Se
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a fare le madri con le loro bambole sui
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alla Posta. ¶ Lì, seduto con altri amici, c’era
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Tamburo Lercio. Ancora lui, con la sua losca faccia
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ci stava aspettando, e con lui altri pescatori che
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alla moglie, essere severi con i figli, e in
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diresse verso Turi. ¶ Scelse con accuratezza i polpi più
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per tutto, ma Turi, con un sorriso compiacente, la
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lì ore e ore con i piedi nella sabbia
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niente. E guadagnano bene. Con il lavoro non in
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Il nostro cuore è con te, per tutta la
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professoressa di italiano, e con lei c’erano il
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professore della sezione B con la forfora perenne sulle
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suo padre sarebbe tornato con un sacco di soldi
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sempre. Sì per sempre. Con tutto l’affetto possibile
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le consegnai la pagella con tanto orgoglio. Lei la
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precedenti che aveva inviato – con ansia crescente, ma anche
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erano dei fogli scritti con la sua bella grafia
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aveva sottolineato la novità con tanta enfasi un motivo
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di pelle color ruggine, con gli amici alle spalle
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miei avevano degli amici con cui svagarsi la domenica
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diceva che era educato con tutti, e che parlava
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voleva dire la mamma con quel «tra qualche anno
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giorno prima. Erano andati con Melo e la moglie
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a stringere i braccioli con forza. Chi stava in
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se rimane ancora lì, con gli occhi chiusi e
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imprecava. Era quasi arrabbiato con te, Nora. Per colpa
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descrive sempre al maschile – con tutta una serie di
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trovavo a casa. Giocavo con Tino, per farlo distrarre