parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «con»

nautoretestoannoconcordanza
1
1950
del Salto, oltre Belbo, con le creste, coi grandi
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1950
se n’era andato con le figlie a Cossano
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1950
a quarant’anni, e con tutto il mondo che
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1950
Nuto che, in confronto con me, non si è
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1950
queste colline. Quando giravo con la musica, dappertutto davanti
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1950
A me piace parlare con Nuto; adesso siamo uomini
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1950
ascoltato, ragionava coi grandi, con noi ragazzi, strizzava l
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1950
dai beni per correre con lui nella riva o
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1950
in cortile a vegliare con noi della cascina. ¶ E
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1950
nozze; c’erano gare con le bande rivali. La
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1950
dissi, – come sei stato con le donne? Una volta
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1950
piú da quando lavorava con me nel locale sulla
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1950
facendo cenno all’indietro con la mano: – A te
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1950
gli guardava la schiena con disprezzo. ¶ – È come questa
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1950
l’America di finire con quella strada, con quelle
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1950
finire con quella strada, con quelle città illuminate sotto
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1950
nessuno le aveva toccate con le mani. Per questo
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1950
le rompeva la testa con una chiave inglese. ¶ Nora
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1950
ragazza, prendersi a pugni con uno, tornare a casa
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1950
comincia cosí, si finisce con scannarsi e bruciare i
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1950
Io sto a sentire, con le mani dietro la
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1950
uomo secco e nero, con gli occhi da talpa
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1950
a spartire i raccolti con la bilancia… Una che
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1950
sulla bocca – mi guardava con gli occhi scuri e
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1950
quella che adesso dormiva con lui; standogli insieme era
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1950
aver passato pomeriggi intieri con la capra e con
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1950
con la capra e con le ragazze su quell
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1950
nel Belbo a pescare con la cesta. ¶ Era strano
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1950
ascoltava a bocca aperta, con la sua crosta sotto
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1950
dissi, – e stavo qui con Padrino, avevamo una capra
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1950
nella stanza là dietro con le ragazze e sentivamo
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1950
la testa. Stava troncando con la roncola sul capitozzo
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1950
Il Valino mi guardò con la faccia scura – gli
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1950
mi disse se salivo con lui a bere un
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1950
fece un passo e con la mano libera menò
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1950
ragazzo venuto a giocare con Cinto, e che il
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1950
lui non potendo prendersela con me. Io e Cinto
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1950
bell’albero di pesco con certe foglie già rosse
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1950
nella vigna è cosí. ¶ Con Cinto parlavamo dei giocatori
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1950
dissi, dove si giocava con la pila dei marenghi
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1950
decisi di tornare soltanto con Nuto, perché il Valino
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1950
Si appoggiava al muretto con la gamba divaricata e
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1950
Nuto – che in confronto con me non si è
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1950
quando d’inverno rompevo con rabbia le fascine mettendoci
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1950
un signore, un uomo con le tasche piene di
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1950
dei sindaci, delle signore con l’ombrellino. Ed ecco
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1950
una villetta in paese, con un giardino cintato e
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1950
e girava il paese con un bastone dal pomo
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1950
dal pomo d’argento. Con me attaccò discorso civilmente
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1950
all’albergo e discorreva con gli altri avventori. Sapeva
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1950
cose che non quadravano con la vita che faceva
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1950
canne esotiche, di fiori con l’etichetta. A modo
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1950
degli alberi, – disse lui con uno scatto e un
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1950
a fargli una visita, con mio comodo, sarebbe stato
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1950
che ci si pensa con fiducia. – Ho fatto molti
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1950
cenno di sí. Parlava con le mani strette al
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1950
avevo giocato anch’io con Angiolina e Giulia, e
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1950
essere un altro. Parlavo con lui come Nuto aveva
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1950
come Nuto aveva fatto con me. ¶ – Ma allora com
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1950
lasciava mai capire se con me si fermava per
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1950
mare, lui mi ascoltava con gli occhi sottili. Questo
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1950
sottili. Questo ragazzo, pensavo, con la sua gamba sarà
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1950
e scosse il capo con forza. – Fai male, – mi
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1950
Mora non parlava volentieri. Con tanto che mi aveva
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1950
ben zappata, ben legata, con le foglie giuste e
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1950
andato. Se volevo capirmi con lui, capirmi con chiunque
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1950
capirmi con lui, capirmi con chiunque in paese, dovevo
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1950
il Valino adesso dormisse con la cognata era il
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1950
Angiolina, un anno dopo – con due fratelli che stavano
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1950
poi s’era coricata con un tumore nelle costole
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1950
l’aveva ancora intravisto, con un barbone bianco e
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1950
stradette erano le stesse, con quei fiori alle finestre
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1950
altra volta. Ebbene, e con questo? Nuto, che non
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1950
piú quel giovanotto che con la squadra ferrovieri in
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1950
a stanarli da casa con la fame, con la
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1950
casa con la fame, con la ferrata, con le
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1950
fame, con la ferrata, con le loro rivoluzioni e
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1950
Bellavista. Adesso rimuginavo che con tanto che i californiani
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1950
la maestra – una donnetta con gli occhiali, ch’era
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1950
i morti, a dissotterrare con la zappa tanti poveri
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1950
tentato un colpo cosí con gli zingari… ¶ – Che zingari
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1950
parroco, parato a festa, con gli occhiali lucidi, fece
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1950
aveva mai guadagnato niente con la politica. Io per
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1950
una scema che cascava con tutti, ma fin che
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1950
disse. – Non potevano soffrirsi con Nicoletto. Teneva allegre le
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1950
Silvia non volevano uscire con la matrigna per non
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1950
Volevo svagarmi ma neanche con te non posso. ¶ XIV
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1950
venne anche Giulia – e con le donne, coi servitori
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1950
le donne, coi servitori, con Cirino, Serafina, aiutavamo a
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1950
il cavallo, le finestre con le tendine. Fu la
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1950
quanti. Sta bene Lanzone con lui. Il sor Matteo
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1950
voltai indietro. Lo passai con gli zoccoli in spalla
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1950
il lavoro andava fatto con franchezza. Mi chiesero della
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1950
stalla e restai solo con Cirino davanti alla tavola
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1950
coi ragazzi del Salto, con le donne, e portavamo
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1950
bastava Padrino, mi confondevo, con tante bestie e tante
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1950
io il carretto fumante. Con la bella stagione, si
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1950
occhi delle donne. Lui con le donne non ci
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1950
la sega, e parlava con tutti, di Canelli, dei
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1950
quei discorsi mentre giocavo con gli altri ragazzi, come
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1950
poco un’altra figliola con questa donna che adesso
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1950
che dovetti andar su con un secchio, lo posai
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1950
bionda, appoggiata alla ringhiera con un asciugamano sulle spalle
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1950
dell’acqua – chi veniva con la cesta rotta chi
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1950
Piola tornasse a casa con l’erba, con pannocchie
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1950
casa con l’erba, con pannocchie di meliga, con
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1950
con pannocchie di meliga, con pelli di coniglio, con
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1950
con pelli di coniglio, con buse. Tutto mancava in
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1950
solfato nelle ore bruciate, con l’appetito e con
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1950
con l’appetito e con la sete. So che
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1950
Il Valino non parlava con nessuno. Zappava, potava, legava
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1950
occhi nel cortile, comandava con gli occhi. Le donne
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1950
e gli menava staffilate con la cinghia. ¶ Mi bastò
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1950
nemmeno sapeva di farlo. Con gli occhi fermi ci
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1950
bicchiere anche dal Valino. – Con la vita che fa
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1950
fermaglio. ¶ – Sí? – disse Cinto, con gli occhi aperti. ¶ – Dico
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1950
Salto lui lavorava già con suo padre; lo vedevo
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1950
si sapeva che andando con lui non si facevano
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1950
madre – e lui scherzava con tutti, faceva il verso
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1950
era un manifesto stampato, con un bastimento e degli
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1950
giovanotti – uno biondo, vestito con la cravatta e i
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1950
che usciva ogni tanto con sopra tre donne, anche
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1950
di Villanova e dormiva con una di loro. ¶ – Tutte
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1950
tutte girano in carrozza. ¶ Con Nuto venne un momento
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1950
Quando venivano a vendemmiare con noi, me ne scappavo
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1950
io ero a giornata con vitto e alloggio e
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1950
Natale ti ammazziamo insieme con quell’altro… ¶ Silvia disse
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1950
passava sotto il pino con un’altra ragazza, le
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1950
Elvira rientrava in casa con la piccola, le altre
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1950
altra. Pensavo già che con quei soldi un bel
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1950
fatto ribaltare un biroccino con due dentro. Ma adesso
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1950
aveva pensato il governo con la politica a metterli
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1950
dappertutto e sapeva ragionare con tutti. Anche l’inverno
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1950
l’inverno che parlò con una ragazza di Sant
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1950
lui vestito da festa, con gli zoccoletti, dietro a
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1950
lo nascondi? ¶ Cinto rideva, con quegli occhi senza ciglia
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1950
color castagna d’india, con due lame a scatto
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1950
vedere ancora il mondo con gli occhi di Cinto
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1950
in Gaminella come lui, con quello stesso padre, magari
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1950
quello stesso padre, magari con quella gamba – adesso che
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1950
passare le carrette rumorose con su le sediate di
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1950
dappertutto, e io restavo con Giulia e Angiolina sotto
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1950
figlie, e la bambina con l’Emilia, sulla carrozza
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1950
una volta sul terrazzo con loro. Stetti nascosto dietro
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1950
aveva mai parlato tanto con me. Adesso mi sembrava
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1950
festa che potevo parlarne con Cirino, con l’Emilia
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1950
potevo parlarne con Cirino, con l’Emilia, con tutti
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1950
Cirino, con l’Emilia, con tutti, come ci fossi
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1950
si rientrava in cucina con gli zoccoli pesanti di
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1950
Mora, nei cortili. Arrivava con quel berretto da ciclista
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1950
da messa, di quelli con dei mori e delle
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1950
mobile cosí grosso, nero, con una voce che i
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1950
lo suonasse lei sola, con quelle lunghe mani bianche
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1950
io c’ero andato con lui) e a vetrata
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1950
piaceva, accidenti. Nuto ascoltava con le labbra in fuori
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1950
suoi platani secchi. E con la palazzina, coi signori
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1950
sempre qualcuno che sapeva con chi parlava adesso Silvia
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1950
calze, e cosí bionda, con le gambe bianche, sollevandosi
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1950
piú grassottella e furba, con gli anni che Irene
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1950
a letto molte donne, con una fui quasi sposato
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1950
uno stato del grano, con una lettera per un
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1950
contava – decidermi a tornare con lei sulla costa e
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1950
aprire un locale italiano con le pergole d’uva
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1950
fotografare anche nuda, anche con le gambe larghe sulla
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1950
perché veniva a letto con me, rideva e diceva
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1950
avrebbe detto, vedendola uscire con quel passo dal cancello
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1950
mi tenni, non volli – con quella mamma e con
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1950
con quella mamma e con me sarebbe stato un
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1950
fin che l’ebbi con me, non concluse niente
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1950
lei passeggiava sulla spiaggia con dei sandali e delle
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1950
sposarci. Mi lasciò parlare con un mezzo sorriso, guardandosi
172
1950
Ci ho pensato, – disse, con quella voce rauca. – Non
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1950
sentieri, in scarpette, parlavano con la Serafina, col massaro
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1950
si sedeva a tavola con gli occhi rossi e
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1950
quindici giorni al Nido con nuore e nipoti dai
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1950
andate insieme e tornate con dei mazzi ch’erano
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1950
Emilia fargli i versi con la forchetta e col
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1950
i platani, di trovarsi con le nuore e i
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1950
si mangia il coniglio con la polenta e si
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1950
Irene e Silvia combinarono con le loro amiche di
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1950
il cavallo, dovevano trovarsi con gli altri sulla piazza
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1950
Matteo venne a svegliarci con la lanterna e il
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1950
a scendere; stavano infreddolite con un fazzoletto in testa
184
1950
e lui, che girava con degli stivali da cacciatore
185
1950
ce l’aveva su con lui, ma la signora
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1950
suonare a quattro mani con Irene e, visto che
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1950
C’era un toscano con noi a Tripoli… ¶ Io
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1950
cielo. Nuto diceva: – Vagabondi, – con la voce tra i
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1950
Irene, si divertiva anche con l’altra. Bastava aspettare
190
1950
storia di Arturo, e con Arturo anche del toscano
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1950
cose cominciavo a capirle. Con loro Cirino l’aveva
192
1950
passarono piú nei prati. ¶ Con la buona stagione, specialmente
193
1950
su bionda come Irene, con gli occhi neri di
194
1950
mordeva le dita insieme con la mela e per
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1950
facevano le cose piú con calma e non erano
196
1950
vestita di bianco, e con nessuno s’irritava mai
197
1950
si diceva che parlasse con uno di Canelli, andavano
198
1950
Silvia si era messa con uno di Crevalcuore, che
199
1950
riva tra le canne con qualcuno. Piuttosto Santina, quando
200
1950
del giardino oppure andava con un libro o il
201
1950
Che cosa si dicessero con quel Cesarino, quel morto
202
1950
la terrazza, aveva parlato con Silvia che di lassú
203
1950
Erano vecchi libri, foderati con del cuoio. Lei portava
204
1950
quel Cesarino doveva dividere con tutti. A meno che
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1950
che non si sprecasse con quella mezza cartuccia, con
206
1950
con quella mezza cartuccia, con uno scemo che non
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1950
le giornate e andava con qualcuno che valeva la
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1950
Silvia sarebbe venuta anche con me. ¶ Irene ci soffriva
209
1950
si faceva servire, sfruttava con cattiveria il nome della
210
1950
il cavallo e correre con gli altri. Toccò a
211
1950
di motociclette che giravano con un fracasso peggio della
212
1950
e far l’amore con lei sulla paglia. Ma
213
1950
Matteo si faceva vedere con Silvia – non era mica
214
1950
di quel che faceva con Matteo. Quel settembre quando
215
1950
Mandarono Santina in Alba con Silvia dai parenti, per
216
1950
perfino dei paesi intieri con l’osteria, il municipio
217
1950
stradone, lui gli diceva con l’occhio del gatto
218
1950
i discorsi che facevamo con tuo padre nella bottega
219
1950
della villa a discutere con Guido, con Remo, con
220
1950
a discutere con Guido, con Remo, con Cerreti e
221
1950
con Guido, con Remo, con Cerreti e tutti gli
222
1950
un rimprovero, parlò lei con qualcuno – cognato, passato padrone
223
1950
la madama della Villa con suo figlio, a dividere
224
1950
era messo a gridare con Rosina, con la nonna
225
1950
a gridare con Rosina, con la nonna, perché non
226
1950
nelle costole, la pestava con le scarpe, Rosina era
227
1950
padre era uscito fuori con la lampada in mano
228
1950
nella vigna, cercando lui, con una corda in mano
229
1950
le medesime cose. Restai con Nuto a passeggiare nel
230
1950
cosí. ¶ Nuto passeggiava aggobbito, con gli occhi a terra
231
1950
Matteo s’era messo con un’altra. Silvia non
232
1950
le notti. Silvia tornò con Santina per mano, dallo
233
1950
sui sentieri, e chiacchierava con le donne. Io le
234
1950
erano andate al teatro con la zia e con
235
1950
con la zia e con Nicoletto, e tutti vestivano
236
1950
doveva aver ballato molto con gli ufficiali. Malata non
237
1950
cominciavo a far banda con quelli della mia leva
238
1950
guardò. S’era messa con un ragioniere di Canelli
239
1950
soltanto il giorno dopo, con una bracciata di fiori
240
1950
terre. Silvia s’incontrava con lui in una villa
241
1950
noccioli. Io venni su con le ragazze, ci rubavamo
242
1950
buona col podestà e con la Casa del fascio
243
1950
lei stava a sentire con gli occhi pronti, arditi
244
1950
Irene andò a letto con gli occhi rossi e
245
1950
le terre. Non parlò con nessuno, nemmeno con Tommasino
246
1950
parlò con nessuno, nemmeno con Tommasino. Diede gli ordini
247
1950
quei giorni ero sempre con Nuto e parlavamo di
248
1950
e andava a sedersi con Santina sulla riva del
249
1950
chiuse in belle ville con un giardino, dove c
250
1950
occhi lo guardava adesso con l’aria di chi
251
1950
si mise a ridere con un’aria maligna e
252
1950
giorno restò mezzo secco, con la bocca storta. ¶ Quando
253
1950
biglietto del treno. Tornò con gli occhi cerchiati e
254
1950
gli occhi cerchiati e con la faccia di una
255
1950
la madre di Santina. Con la malattia del vecchio
256
1950
conti col massaro e con noialtri li faceva la
257
1950
signora Elvira si sfogò con la Serafina, con l
258
1950
sfogò con la Serafina, con l’Emilia – non avrebbe
259
1950
Consiglio, di primo settembre. Con tutto il loro tè
260
1950
lei mi parlava cosí, con un sorriso da bella
261
1950
della merenda, coi parasoli, con la coperta. Silvia era
262
1950
Irene di bianco. Salirono con le loro scarpette dal
263
1950
ben vestite, i bambini con la cravatta, aspettavano anche
264
1950
Nuto ch’ero venuto con Irene e Silvia e
265
1950
proprio il piú bello. ¶ Con Nuto andammo a vedere
266
1950
occhio, sputò, si pulí con la mano e imboccò
267
1950
di essere in festa con loro. ¶ Andai un momento
268
1950
scendevano sulla strada. Io con un occhio cercavo sempre
269
1950
non conoscevo, stava chinato con la gobba e frustava
270
1950
Dissi ch’ero stato con Nuto, a guardar suonare
271
1950
in casa. Ma Irene con quel vagabondo… stentando come
272
1950
morta Santina… ¶ Nuto giocava con delle pietruzze e guardò
273
1950
il mare è venato con le righe delle correnti
274
1950
sono andato una volta con Silvia e Irene, – chiacchierai
275
1950
come avevo fatto io con le sorelle. Nei tufi
276
1950
occhi alle tendine. ¶ Poi con l’estate del ’43 la
277
1950
e andava a letto con le brigate nere. ¶ XXXII
278
1950
avrebbe parlato in strada con un Nuto, non fosse
279
1950
non ce l’abbia con quei vigliacchi di prima
280
1950
guardando Nuto senza sorridere, con quella bocca delicata e
281
1950
al Salto e parlò con la mamma di Nuto
282
1950
e la fece incontrare con Baracca. Disse a Baracca
283
1950
difese tutta una notte con Baracca in una cascina
284
1950
poco – era poi morto con quelli delle Ca’ Nere
285
1950
Santa si fosse difesa con lui quella notte del
286
1950
ultimo colpo e portato con sé due ragazzi dei
287
1950
una sedia. Mi fissava con gli occhi offesi, cercando
288
1950
L’avevano sempre veduta con la giacchetta e la
289
1950
dovette smettere di girare con noi per la riva
290
1950
scudo; io mi vantavo con Giulia di valere cinque