Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi, 1919

Mi scusi, anzi! E con me perché ce l

Ma non lavorava più con gli altri, facendo soltanto

Aveva un volto indefinibile, con la pelle paralizzata, con

con la pelle paralizzata, con le rughe, simili a

dietro gli orecchi, tenendo con l'altra mano il

lui. ¶ Rattenendolo, gli diceva con diffidenza, che avrebbe voluto

le ginocchia... È adirato con me, forse? ¶ Procurava di

cupo, quasi per convincere, con risentimento: - Perché non mi

capezzoloni, di sangue nero, con i peli lunghi, con

con i peli lunghi, con i pori gonfi. Un

pori gonfi. Un filo, con un sacchetto di medagliuzze

a voce bassa; e con il falcino indicò le

inasprì la sua ostilità con il vecchio; che, incerto

a casa del vecchio, con una contentezza immensa. Radda

era più simpatica; ma con il padrone ella parlava

di dargliela, disse, tenendola con la mano aperta contro

più volte, i fianchi con le nocche. Quando rideva

ma vuota. Quel vuoto, con un foglio bianco, lo

andò verso la finestra, con la stessa paura di

a battere in fretta, con una felicità dolce. Non

sarebbe stata contenta. Rispose, con voce alterata: - Tenetela qui

soddisfatta, assentì; e tolse con un cencio i ragnateli

si fosse comportata meglio con noi... le vorrei più

ficcata dentro l'altra, con le foglie spinose, con

con le foglie spinose, con un fiore che il

boccetta piena di olio con uno scorpione dentro, servendosene

il suo collo esile, con un dito sopra le

libri! Li avrebbe schiacciati con il calcagno! Vedendoglieli in

te! - Domenico gli gridava con una voce, che nessun

pian piano quel pugno, con ribrezzo ed ammirazione. ¶ Da

nascosto, e poi vantandosene con tutti quelli che capitavano

e il cuoco dormivano con il capo appoggiato sopra

sopra il ceppo, coprendosi con i loro grembiuli per

ottone, mal chiusa, sgocciolava con un sibilo incessante. Le

non si mosse, restando con la testa contro uno

pagliaio! ¶ Urlò quegli che con la fune aiutava a

riposavano; stando a coccoloni con le spalle appoggiate al

Erano due giovini. Pipi con una testa enorme, gonfia

una testa enorme, gonfia, con la fronte ampia. E

di un rosso violaceo; con le unghie lunghe e

delle palpebre erano gonfie, con due fili purpurei. I

quanto se li bagnasse con un'acqua di sua

di sua invenzione, fatta con le coccole di ginepro

era fatto alquanto curvo, con le spalle ingrossate; ma

e la sollevò; aiutandosi con i ginocchi. ¶ - Vi dò

ai gomiti. ¶ Esclamò Nosse: - Con quelle braccia! ¶ Disse Ceccaccio

giovine. Ceccaccio la chiamò, con un fischio. ¶ Disse Pipi

Pipi e Nosse escirono, con il loro barroccio. ¶ - Tocca

al cimitero, Domenico chiacchierava con Braciola, il becchino del

stato pieno di vermi, con i baffi bianchicci; e

né meno le tombe, con le mani in tasca

ma badando a Pietro con la coda dell'occhio

piccolo, era tenuto fermo con un elastico nero che

capelli, radi e tirati con forza, con una forcellina

e tirati con forza, con una forcellina, si vedeva

Domenico, dopo averla seguita con gli occhi, chiese al

niente. ¶ - Perché, dunque, stai con la testa bassa? ¶ - Non

gli parlava della scuola con risentimento e in quei

volta gli aveva misurato con un'occhiata l'aspetto

Pietro. Ma Domenico gridò con collera: - Tu non sei

nera, che teneva lì con alcune sterline d'oro

quasi toccato la fronte con la croce: - Vedi? Questo

Io la porto sempre con me. Non mi dette

Quasi l'avrebbe preso con le mani, per stroncarlo

nella strada; ed entrò con loro anche lui; ma

non impari? ¶ Ora parlava con il figliolo per sfogarsi

una mano alzata, sentenziò con la sua aria di

andò al fornello, spezzò con la paletta la brace

lì, gli s'avventò con il pugno chiuso: - Vattene

stimolati e ripresi anche con male parole e con

con male parole e con spinte da Domenico, che

capire d'aspettare. Tiburzi, con la giacca turchina, che

i piedi dalla contentezza, con le braccia nell'acqua

Tutti gli si volsero, con allegra curiosità. ¶ Come la

simpatia; contro l'ingiustizia con la quale la dileggiavano

perché tutti lo guardavano con malizia, ridendo e divertendocisi

che aveva detto? Rimase con i diti appuntellati sul

giovinetto magro e pallido, con il vizio di tenere

dell'altra. Vestiva male, con un cordoncino rosso al

da difendere. Il volto con un'animosità ingenua e

le rame in fiore, con il movimento e la

assalariati ci si divertivano, con un'ironia che Giacco

beccavano di mala voglia, con le penne insanguinate; nella

intontiti dalla castratura, afflitti, con gli occhi più oscuri

e dietro le fastella, con gli occhi sempre aperti

prese e lo mise con la testa all'ingiù

le sue ginocchia; e con un coltellaccio tagliò di

quello che vuole. Tanto con lei bisogna fare a

in bocca il pane con il palmo della mano

Questo è stato battuto con il martello, e appena

lui: - Voleva far colazione con il mio pane. Ma

tutte le ore libere con i compagni; e Domenico

essere in buoni rapporti con il padrone; ma questa

anche dentro la trattoria; con grande paura di Giacco

al punto di maldolersene con il padrone, dicendogli che

dell'aia d'accordo con il suo figliolo. ¶ - Non

anche moralmente. ¶ Ma Masa, con una persistenza uggiosa, le

fiato. E a star con te non compiccio niente

più qui, doventi impertinente con me? ¶ E fece l

ghirlanda di fiori finti, con certi pezzetti di filo

nascose nel canterano insieme con i suoi ritagli di

ritagli di carta colorata, con le scatole da saponette

le scatole da saponette, con un mucchio di nastri

croce fattavi da Masa con la costola d'un

e bassa, faceva presto, con un colpo di falcinello

i buchi del naso, con il collo allungato in

tratto, pianse; e sbatté, con tutta la sua forza

letto senza cenare; arrabbiandosi con il rumore della zuppiera

Giacco e Masa mangiavano con i loro cucchiai d

mentr'era per addormentarsi con una forcella in bocca

bocca, che aveva mangiucchiata con i denti, le parve

sorelle ascoltavano e guardavano, con un silenzio così orribile

braccia, e di urtare con il capo in una

uscio; e il babbo, con due sacchi pieni su

pieni su le spalle, con il viso grondante di

a far l'inchiostro con le more e come

in fondo alla tavola, con la testa tra i

non sapessero dove andare; con le piazze piccole e

molto di rado e con rabbia. Anna insisteva con

con rabbia. Anna insisteva con pazienza, anche dopo l

di cadere. ¶ Fu trovata con la testa sul pavimento

una calcagnata sul capo; con gli occhi mezzo schiusi

pieni ancora di vita, con il viso un poco

di non esserne rimproverata; con una preoccupazione indescrivibile e

risposto, posò il coltello con il quale puliva il

si sentì gelare tutto, con un gelo che gli

senza nessun affetto; quasi con il bisogno di sfuggirlo

di più di tenerlo con sé per la trattoria

In tal modo finì con il sentire una ilarità

di una faccenda qualsiasi, con le lacrime e con

con le lacrime e con quei segni di affetto

sopra il cuscino scelto con le cifre ricamate, accostare

che se la pigliasse con qualcuno senza nessuna ragione

trattava senza riguardi e con una violenza così sproporzionata

giorno, il trattore andava con due mazzi di fiori

risuonavano come le scarpe con i chiodi su le

accendeva la pipa, coprendo con ambedue le mani il

dov'era una ragazza con una veste così scollacciata

ragazza faceva la sguaiata con Domenico: ma Pietro se

torte, lo vedeva ridere con la ragazza. ¶ Su la

di rondoni, che stridevano con stridi lunghi come i

Campo era tutta rosea, con alcune strisciate verdi di

verdi di erba e con i colonnini di pietra

si irrigidivano in tasca, con la fodera presa tra

prima, suppose che mentisse, con una delusione violenta, con

con una delusione violenta, con un dispiacere che pigliava

tra le altre, tornò con Antonio a Poggio a

Pietro se lo riparò con una mano. ¶ Antonio, sempre

fingendosi risentito, si riaccostò con la saliva bianca che

Pietro, cercando di persuaderlo con la bontà, gli disse

Ed io mi adirerò con te. ¶ - E che m

erba, asciugandosi la bocca con il dorso della mano

fosse vero... ¶ Gli rispose con dolcezza: - Soltanto a lei

Ella parlava, questa volta, con una tranquillità così profonda

non stare a solo con lei e credette che

mangiate tutte insieme; aiutandosi con un dito per cacciarseli

stata suggerita; e restò con le ciliegie in mano

disse: - Non importa. ¶ Ma con una insolenza, che Pietro

una foglia, tutto liscio, con i rami quasi arruffati

ed ella gli sorrise con uno di quei sorrisi

stessero troppo insieme, disse con tutta la sua cattiveria

s'avviò; ma, volgendosi con collera, chiese: - E tu

Pietro, che le disse con la voce strozzata: - Bisogna

di tasca un coltellino con il manico d'osso

Porta Camollia, si spolverarono con il fazzoletto le scarpe

strada verso il campo, con un'ebrezza che empiva

andò incontro come quando con un palo in mano

in maniche di camicia, con i polsi tondi e

le braccia. Ella sorrise, con il viso bagnato di

a mangiare le ciliegie con lui? ¶ E le andò

hai detto la verità? Con gli altri devi esser

altri devi esser bugiarda; con me no. ¶ E seguitava

su le ciglia; e, con quegli orecchi stretti, tutta

da Ghìsola; e poi, con un annaffiatoio, bagnava le

La sera Giacco toglieva, con una zappa, l'erba

avanti avrebbe pagato sempre con i soldi alla mano

addirittura una parete ricoperta con le fotografie di quasi

manico perché le mandavano, con un fiasco d'olio

aveva un ombrellino rosso con il manico d'avorio

fatto un vestito nero con una guarnizione di seta

gialla al collo; e con una trina che, attaccata

era fatto l'inchiostro con le more delle siepi

vendevano a un soldo con il racconto di qualche

era sempre una Madonna con una gran corona dietro

figurino. Ella si fermava, con gli altri contadini, a

altri contadini, a sentirle con la chitarra da Cicciosodo

che sceglievano i numeri con la Ruota della

cartocci ritagliati a frange con le forbici. ¶ Quando tornava

spezzandosi. Raccattò i pezzettini con un vivo dispiacere quasi

il volto. Rebecca rise con la bocca chiusa, insalivandogli

alzarsi. ¶ Masa le chiese, con ira: - Ti senti male

ravvoltolò sotto le coperte, con il viso dalla parte

a manciate il fieno, con movimenti bruschi e rapidi

lui, guardava verso Domenico con i suoi occhi acuti

una mano. Rimase sbalordito, con una tale dolcezza, che

della stalla. ¶ Domenico, sempre con la frusta in mano

a Giacco che ascoltava con le braccia penzoloni e

gambe gli si piegavano, con una snervatezza nuova; che

ebbe tempo di far con l'angolo della bocca

non parlava mai; rispondendo con il capo a coloro

il cavallo, la toccava con la punta della frusta

del grembiule. E Pietro, con gli occhi socchiusi, si

scuola. ¶ Domenico lo percosse con lo scheggiale dei calzoni

giubba, egli la lasciava con queste parole: - Pensaci tu

che se la rifacesse con Pietro; stordendolo a forza

a forza di pugni, con il pretesto di essersi

bassa. Disse a Domenico, con convinzione tranquilla: - Non gli

idee tue. ¶ Domenico chiedeva, con scherno: - Quanto tempo ci

mancava che da contrastare con la moglie! Ella scuoteva

cicca, appoggiandosi al muro con le spalle e con

con le spalle e con la testa; la cantiniera

la dentiera per pulirla con la salvietta, di nascosto

una camicia. ¶ Finalmente, Domenico con un colpo del suo

il figlio che tamburellava con le dita sopra un

disse: - Vieni in campagna con me. ¶ Pietro, senza rispondere

vide solo e fermo, con le mani in tasca

agli altri. Parlava bene con Ghìsola soltanto quando se

guardava ancora più fisso, con la bocca ridente, per

e, prima di rimettersele, con una alla volta gli

dalle sue calze; ma con la sottana troppo corta

più vicino, lo allontanò con le mani magre e

incamminava verso l'aia, con le sue scarpe enormi

a starsene lì, sbocconcellando, con un sasso che s

si mise a ridere con Enrico, l'assalariato che

contento di poterlo contraddire con la sua autorità, rispose

se la prendesse anche con loro, trattandoli male, pensando

redini, e salì; fermandosi con un piede sul montatoio

poi, prendendo lo slancio, con le mani attaccate al

che aveva detto così, con l'aria di avventurarglisi

avventurarglisi addosso; e disse con voce che pareva uno

ordini non fossero eseguiti con precisione, con l'animo

fossero eseguiti con precisione, con l'animo ansioso, gli

era trascinato, all'inverso, con il calesse, dentro una

anima. ¶ Ad un tratto, con un moto improvviso e

ferrovia, si muovevano silenziosamente con tutte le fronde dinanzi

ma la sua campana, con l'armatura di ferro

metteva a guardare Pietro con questo sentimento, e ne

Rebecca; che le domandava, con un mezzo sorriso: - Ma

lo invitava a stare con Pietro; e così ambedue

aver parlato di nascosto con Ghìsola. Ed era vero

gli arrivasse agli orecchi con un rammarico strano. ¶ Stava

era stato attento, usciva con la mente quasi stravolta

la mente quasi stravolta, con un peso dentro le

Anna, lo facevano ridere con le loro burlette dicendogli

un paravento di legno con un'apertura rotonda da

in faccia. Egli rimaneva con la parola in bocca

vuotava il bicchiere riposandolo con gli altri nel mezzo

meglio e lo seguivano con lo sguardo. ¶ - È il

a bassa voce, poi con veemenza e con bestemmie

poi con veemenza e con bestemmie, battendo i pugni

grosso boccone inghiottito. ¶ Adamo, con piccole nervosità da femmina

una parte, aspettando, sempre con la paura che parlassero

Anziano, basso e corpulento, con i baffi sempre in

sopra il tovagliolo, tamburellandole, con la testa in avanti

Si stropicciava le guance con il dorso della mano

dorso della mano, silenzioso, con il sigaro in bocca

stanza accanto; per dirne, con una frase sola o

una frase sola o con un sospiro, la sua

testa alla mano, tirandosi con le dita i capelli

tavola, e stava così con gli occhi giù, divertendosi

stanghine del barroccio, rinforzate con parecchie avvolte di funicella

Si stropicciava gli occhi con un dito, con il

occhi con un dito, con il viso ridente senza

perché: la sua bocca, con quel sorriso, pareva larga

no. ¶ Strascicava la voce con un accento, che sembrava

il tondo del piatto, con ambedue le mani. ¶ - Oh

oggi sto meglio! ¶ Salutava con molto rispetto Anna, aspettando

tutto infreddolito e bagnato, con il bavero della giubba

alla cima degli orecchi, con il cappello su gli

crescesse sempre, quasi immobile, con una romba greve. E

il pallore della morte con il pallore della vita

sono costretti a pulirle con i pollici; e le

rami dei testucchi, tagliato con un colpo di pennato

grasso, ma pallido e con un'aria di gracilità

sua età la giubba con il bavero alla marinaia

E ne rise insieme con lui come di una

taschino una pipa sbocconcellata, con una cannuccia corta quanto

poco trinciato, oggi! ¶ Indi con il pollice che aveva

a Siena. ¶ Disse Giacco, con l'aria di chi

vecchi divennero pensierosi, guardandosi con occhiate che Pietro non

seccarello terroso; tenendolo fermo con le zampe per roderlo

cui capelli nerissimi, lisciati con l'olio, erano pettinati

per raccontarle qualche cosa, con la voglia d'offenderla

aveva più veduta! ¶ Notò, con gelosia, un nastro rosso

ella entrò soffermandosi prima con un piede su lo

Allora egli la guardò con dispetto, sentendo che doveva

bene. ¶ E rise, terminando con un balbettìo. Ghìsola lo

mai niente. ¶ Gli rispose con superbia burlesca e sfacciata

Ghìsola, quasi offesa e con timore, se l'era

Pietro si fece spogliare, con gli occhi che non

segno della croce addosso; con un senso delizioso di

andò, riparando il lume con tutta la persona; dopo

bastasse! ¶ Masa si sdrusciò con il palmo di una

grattò il petto, smuovendo con il pugno tutto il

da sé, un nido con cinque passerotti, se lo

di seguito. ¶ Allora, schiacciò con le dita la testa

fragranza ignota s'avvicendava con il fetore caldo della

dita, chiusa nella madia con un rispetto quasi fanatico

troppo presto. Senza toccarlo con le labbra, tagaliandolo a

labbra, tagaliandolo a morsi, con un movimento ammodato di

la bocca, lo inghiottiva con gli occhi fermi su

stringeva tra le dita; con una gamba sopra l

due poderi a confine con Poggio a' Meli, non

amicizia di Agostino; e con lui doventava remissivo ed

a fare come lui, con la stessa aria di

d'animo, senza fiato, con la paura di provocare

bene. I suoi colloqui con Ghìsola, che consistevano in

sopra un orecchio, guarnito con un nastro di raso

di raso liso e con due rosette buttate via

insignificante e sciatto. ¶ Sembrava, con la sottana rimendata male

qui?» ella rispondeva quasi con esasperazione: - Che ne sapete

ne importa? ¶ Talvolta credeva, con piacere e con stizza

credeva, con piacere e con stizza, che il suo

pareva piuttosto che parlasse con lo scalone di casa

lusso degli altri. ¶ Pietro, con gratitudine, sentiva vicino a

a un tratto misteriosa, con violenza! Qualche cosa da

un pulcino per tenerlo con sé! Aveva aiutato le

e poi disperate: tremolando con un chicco troppo grosso

faceva cadere capovolte! Teneva con tenerezza un indovinello in

si smarrivano dentro, insieme con i loro echi improvvisi

era buona, portava sempre con sé Pietro. Gli faceva

che saliva dal campo con un fascio d'erba

d'erba fresca o con la gramigna tolta al

Masa finiva di spazzare con una granata infilata a

poi ci si mise con furore, con il cuore

si mise con furore, con il cuore palpitante, impaurito

non averle fatto male, con il temperino in mano

che si sentiva frignare con quel frigno tutto unito

Masa uscì e gridò con collera: - Perché le ha

che diceva, giurò perfino con certi giuramenti che gli

Perciò i suoi discorsi con Ghìsola presero un tono

spiegò che avrebbe dovuto, con quel temperino, fargli la

spiacere disgustoso a stare con lei. «Forse» pensava egli

il figlio del padrone, con quell'astio istintivo e

più vicini di banco con la sua ilarità nervosa

dargli retta, li chiamava con soprannomi faceti, li offendeva

su la fiammella avvicinandosi con la bocca. Se la

accontentarlo, avesse pensato, insieme con lui, alla sua fortuna

casa di pietre scheggiate, con la scala che si

sotto i piedi, fatta con i sassi presi dal

sassi presi dal fiume, con le finestre in faccia

giornali, che egli odiava con disprezzo: stupidaggini piacevoli per

al teatro; o, peggio, con il sigaro in bocca

aprendo un'osteria che con l'andar del tempo

che prendevano le lezioni con i seminaristi, e poi

tirassero giù il cuore con tutte e due le

non ne parlava mai con nessuno: perché, per quanto

quanto fosse molto buona con tutti, non voleva amicizie

si sentiva come soffocata, con una bontà quasi rabbiosa

fin su le labbra. ¶ Con il volto un poco

Perciò ella amava Pietro con un affetto superstizioso. Ma

da sé ad alzarlo con quelle sue braccia scamiciate

e chiudendo gli occhi con il sonno. Anna, allora

dispensa. E sapeva trattare con i fornitori. I limoni

sceglieva da sé, però con la sorveglianza e l

approvazione di Domenico, e con una meticolosità che la

Anna, ch'era lì, con la testa avvolta in

potuto lasciare la trattoria. Con lei andavano Pietro e

a due posti; stringendola con le gambe, perché non

entrava subito nell'aia; con il pozzo da una

una dozzina di conche con le piante di limone

era di qualche ettaro, con la siepe di marruche

querci grosse e nere, con qualche noce alto alto

podere, benché piccolo e con le case in quel

primavera, meno il lavorato con l'aratro e con

con l'aratro e con la vanga, diventava di

tutto piana e stretta, con parecchie ville e altri

occhi alle fronde restate con le foglie sole; e

cominciava a imprecarla seguendo con gli occhi ogni passo

e spingendo il coltello con ambedue le mani. Il

Masa, disperata, lo allontanava con un piede: voleva serbarle

verso il giugno, tornò con la mamma in campagna

dietro gli orecchi. ¶ Sbarbava con una stratta tutte le

tralci alle viti; o con un palo batteva un

e poi li infilzava con uno spillo. Stava attento

fine piovve, senza tuonare, con uno sgocciolìo che non

marionetta; poi si rincantucciò, con gli occhi intenti alla

alla trina della padrona, con i piedi su la

Orsola, grattandosi i capelli con un ferro della sua

era piccola e grassoccia, con le unghie corte e

che si dice! ¶ Egli, con un'apprensione strana, temeva

e gli bucò, appena, con un ferro della calza

astrazioni. Sentì tale differenza, con pena acre. ¶ - Mi hai

era già meno tranquillo, con un viso bianco che

E tu non appoggiarti con le ginocchia. ¶ - Io? Guardi

legarono, per trarla su con la carrucola. ¶ - Lavora anche

scricchiolò; mentre la polvere con le festuche ricadevano su

uomini. Lo stalliere stava con la mano tesa, sporgendosi

Gli alzatori si piegavano con un solo respiro; e

di certo. ¶ Rispose Ceccaccio con calma. ¶ - Non dico a

facciamo noi? ¶ Chiese Palloccola con odio e risentimento. ¶ - L

poveri. E si allontanò con quello stato d'ansia

una bettola, e Pipi con la moglie. ¶ Quando il

da Via dei Rossi, con un'insegna di ferro

ferma al muro e con un pesce dipinto tanto

a due piani, foderata con la carta che cambiavano

naso enorme e pavonazzo, con un cappello da contadina

aveva una mano secca con un dito di meno

del cieco ascoltava, scalcinando con le dita le commessure

più. ¶ Un'altra donna, con il volto guasto da

da un ezzema, bendato con una pezzuola azzurra annodata

finita, cercava d'impietosire con quel tono che i

ancora per lungo tempo; con un'ostinazione rabbiosa: - Signora

più! Ma egli finì con il credere un obbligo

riflettesse sovente, grattandosi forte con le unghie il mento

farsi male. Lo annunciava con veemenza, di proposito, dopo

ho fatto i denari con il mio sudore; e

di legno, teneva, insieme con le monete di rame

medaglietta gli piaceva, perché con le unghie riusciva a

tutto, sedeva, li puliva con il fazzoletto rosso, puzzolente

passava, non lo destasse con un colpo sopra la

poi dritto a guardarlo; con una mano sopra la

puliva i baffi, sdrusciandoseli con il tovagliolo; e concludeva

socialista, ma andava meno con gli operai. Si vergognava

vicino. ¶ Stava lunghe ore con la testa tra le

mani, imaginandosi di studiare; con un'ansia attraversata e

come da linee tirate con una squadra. ¶ Si sforzava

un circo equestre abbagliavano con i loro lumi ad

smetteva più di girare con la musica del suo

padrona a cucire insieme con altre donne; alle quali

di loro. Ecco perché, con simpatia e volentieri, li

Stava bene sul letto, con gli occhi chiusi. ¶ Si

ai compagni: le indifferenze con alcuni si mutarono in

giorni si era sentito, con angoscia, ma anche con

con angoscia, ma anche con piacere, sempre più differente

la nuova mesata anticipata con il denaro ricevuto dal

si dette a studiare con una soddisfazione prima a

aveva più la fede con la quale una volta

solo, in casa; guardando, con la faccia su i

di Siena, tutto disabitato, con la torre mozza sopra

una stretta all'altra; con stemmi scolpiti che nessuno

scomparse; case a muri con due metri di spessore

udirlo, per non vederlo; con un brivido. Perché nessuna

una mansuetudine mistica, contrastavano con le linee magre e

parlare più a nessuno, con una smania amara di

avesse dato ragione. ¶ E con quale gioia stravolta aspettava

il giorno dell'incontro con quella, che già metteva

coltelli infilati troppo forte, con rabbia. Parole che vuotano

che vuotano l'essere con piacere frenetico: alle quali

alla pelle è giallo, con una macchia nera sopra

gli comprò un collare con i chiodi d'ottone

cane che la potesse con lui; e ne fece

improvviso, faceva un balzo con un abbaio che stordiva

bestemmiare e a pigliarsela con il cane: - Non poteva

si picchiò il ventre con un pugno, e disse

da Poggio a' Meli, con astuta precauzione, da Domenico

quando Ghìsola la chiamò con sé, invece andò lungo

famiglia che aiutava anche con il denaro, aveva portato

Era stata una processione con i contadini dei dintorni

piccola croce, a coppie, con i loro cappelli in

un libro tenuto aperto con ambedue le mani, sempre

grande e nera, polverosa, con una corona di spine

corona di spine e con i flagelli di corda

lo stomaco. ¶ L'oscurità, con la luna palpitante sotto

le cinse la vita con il braccio. ¶ Stava zitta

come se fossero vive, con la cima su per

pietra, nascondendo la faccia con lo scialletto caduto giù

tempo e che era con lui anche poco fa

dopo una lotta silenziosa, con le mani, poté dire

la testa grossa e con un birignoccolo, il viso

i capelli più morbidi; con la fronte troppo piccola

per gelosia, ne sparlavano con tutti: allora molti di

difendere a morsi e con le unghie, piangendo e

e della stessa dolcezza, con i filari delle viti

a secco, di sassi, con le fattorie dietro i

fattorie dietro i cipressi, con qualche campanile così lontano

solitarie. ¶ Vi sono poggi con cime piane, lastricate di

sterpigne: qualche croce, fatta con i pali delle viti

a un tratto pianeggianti, con tre o quattro facce

un angolo di case, con quattro botteghe, la strada

querci si piegano insieme, con sforzo, per abbassarsi. Le

della Val d'Elsa; con i paesi che sembrano

altra; come si buttassero con il capo in avanti

carri verniciati di rosso, con i bovi; e sopra

bisogno, andava a sfogarsi con gli amici, seduto sopra

seduto sopra uno sgabello, con il bastone di legno

punta; una lingua aguzzata con il coltello. ¶ A mezzogiorno

aumentava il silenzio, egli, con l'orologio in mano

proprio, mescolando il suono con i campani dei greggi

conosciuto, si porta sempre con sé tutti i pregiudizi

sé tutti i pregiudizi con le simpatie e le

tutta da una parte; con gli occhi noccioluti e

non avrebbe fatto così con un'altra; con una

così con un'altra; con una delle sue sorelle

crocifisso nudo e tarlato; con le gocce di vernice

alcune amicizie, d'accordo con una mezzana, fu presa

piastra di porcellana, bianchissima, con i numeri della casa

ma cercò di ricordare, con quel che ne aveva

avuto nessuna relazione né con quel luogo né con

con quel luogo né con Ghìsola. Ci stava proprio

qui? ¶ Ella glielo disse con una disinvoltura, che a

Chi è? Perché sta con te? ¶ Ella non si

a me? ¶ Sentì che con queste parole s'era

gente, che la teneva con sé e che egli

chiese se poteva parlare con la stessa confidenza di

che rialzasse la testa, con una fisionomia tra bonaria

amerebbe ancora? ¶ Allora rispose con sforzo, come se avesse

come se avesse parlato con la voce di un

sole, alcune aiuole fiorite con bambù nel mezzo. Ghìsola

si avvicinò in fretta, con un passo solo; e