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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «con»

nautoretestoannoconcordanza
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1923
bevere: un latte denso, con una panna quasi gialla
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1923
musica, che volesse dedicarvisi con uno scopo decisivo e
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1923
aveva preso le cose con più calma, ma con
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1923
con più calma, ma con più sofferenza. Conosceva, ormai
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1923
e li aveva avvicinati con desiderio e con fiducia
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1923
avvicinati con desiderio e con fiducia in se stesso
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1923
temeva di essere accolto con quel sorrisetto, che gli
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1923
potuto riassopirsi e sognacchiare; con quella specie di febbrilità
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1923
aiutato, portandolo via lontano con sè; in qualche luogo
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1923
Giachi. Ma vi giunse con una contentezza; che, al
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1923
giubba; e si grattava, con le unghie, i capelli
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1923
le punte delle dita con i pollici; e gli
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1923
rispose: ¶ — Verrai a mangiare con me, perchè non ho
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1923
nettò sopra il tavolino con il fazzoletto e soffiò
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1923
i suoi occhi scintillavano, con una eccitazione nervosa. Quella
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1923
disse arrossendo: ¶ — A mangiare con te verrò un altro
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1923
odiarla; anzi francamente, quasi con amicizia. Vi trovava sempre
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1923
non era stato mai; con una ostinazione quasi metodica
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1923
mangiare. Dentro, cantavano accompagnandosi con una chitarra un poco
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1923
guardò due volte, ma con una certa ironìa. ¶ Sopra
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1923
a un uomo che con un sacco aperto in
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1923
donna, seduta in terra, con le spalle al muro
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1923
smoveva la bocca, prendendo con la punta delle dita
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1923
a piovere. Una ragazza, con il cappello in mano
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1923
entro un medaglione fiorito, con gli angioli di gesso
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1923
sopravvento; l’aveva rubata con Albertina dal muro di
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1923
grande come la notte; con la dolcezza delle stelle
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1923
era in pieno accordo con tutto l’universo: non
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per poterla ricordare. Attese con ansia acre, quasi disperata
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1923
era addormentato a sedere, con la testa sopra il
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1923
sembravano scolorirsi, quasi illividite; con un senso di malvagità
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1923
un gran segreto, che con una rapidità violenta passava
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1923
volta, muovendola un poco con sè. Egli era stupefatto
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1923
magiche, tanto egli pensava con un’eccitazione soddisfatta e
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1923
fosse pienamente d’accordo con lui e con quel
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1923
accordo con lui e con quel benessere intellettuale. Quelle
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1923
s’era innamorato ritornava: con esattezza. Era vestita di
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1923
seta bigia, tutta uguale, con le due punte del
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1923
più grande, quasi infinita; con le campagne ombrate soltanto
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1923
avevano una dolcezza grandiosa, con intonazioni che Dario completava
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1923
sua anima intonava quasi con una placidità solenne. Gli
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1923
da sè l’una con l’altra; tutte di
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istante dopo, li percepiva con chiarezza sebbene un poco
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1923
proibito di prendere parte con la volontà a questa
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1923
tutta la chiesa assentisse con lui. Poi si domandò
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1923
Albertina, lo avrebbe strappato con una rabbia, che lo
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1923
senza nessuna ragione. Guardò con odio i fogli di
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1923
gli tornavano a mente; con un rimpianto che lo
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rimpianto che lo straziava, con un dolore enorme come
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1923
Egli la guardò, tenendola con una mano sui capelli
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1923
le disse scherzando, ma con il dubbio che fosse
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1923
Albertina cercava di stordirlo con il suo amore; senza
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1923
Roma; e per stare con lui si sottoponeva a
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1923
volte, e lo accolse con un sorriso che gli
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1923
il Giachi era tornato con la sua aria indolente
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1923
il Carraresi. ¶ Dario chiese, con una contentezza che gli
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1923
ho voglia! ¶ E rise con amarezza; quasi con afflizione
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1923
rise con amarezza; quasi con afflizione. La bocca gli
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1923
che rispondere. Stette ancora con il capo giù, poi
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1923
signore, aveva quarant’anni; con il viso magro e
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1923
discorso, non volendo rispondergli con violenza, disse: ¶ — Bisogna aspettare
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Perchè non è venuto con te? ¶ — Non me l
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mezze nude, gli uomini con gli anelli alle dita
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Ma il Carraresi guardò con diffidenza anche lui; poi
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1923
lui; poi, all’improvviso, con una dolcezza quasi angelica
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Dario arrossì, e rispose con imbarazzo: ¶ — È inutile che
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1923
ritegno; e gli disse con un’enfasi burlesca: ¶ — E
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1923
gli riuscì, la rincincignò con ira; come avrebbe fatto
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Dario gliela accennò, ridendo; con un brivido. Il Carraresi
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1923
esaltati. Il Carraresi seguì con gli occhi l’automobile
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da per tutto, affondavano con le zampe. E il
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sono entrato ieri sera con il Giachi. Ma non
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1923
rincalcagnato e rotto. ¶ Donne, con i ragazzi in collo
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la salita della Camilluccia; con le insegne di legno
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insegne di legno e con i muri ricoperti dalle
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sentiva contento di essere con lui. ¶ Ad un tratto
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1923
vuoi. ¶ Il Carraresi ridomandò, con impazienza: ¶ — Dove andiamo? ¶ Dario
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1923
avrebbero potuto più parlarsi con quella confidenza, che avevano
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dove entrava appena, insieme con un fiumiciattolo sporco come
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1923
lasciarlo; perchè, a stare con uno così sciocco, gli
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1923
stare una giornata intera con Dario. Lo vedeva troppo
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e la rifaceva anche con lei. Ad ogni parola
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1923
s’infuriava di più; con una ira irragionevole, addirittura
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andare; dopo essersi consigliata con una vecchia signora; che
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che stava alla pensione con lei. ¶ In treno, pareva
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rasata: soltanto qualche eucalipto, con le foglie inaridite, quasi
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1923
a fianco della diligenza; con il cappello e il
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porta antica, un orologio con le lancette di ferro
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di ferro arrugginito e con uno stemma di pietra
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quali sembrava addensarsi insieme con certe nuvole bianche, che
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1923
respirare meglio. Un astore, con le ali tese come
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1923
dormiva un gregge insieme con il cane; e si
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1923
che riuscisse a ridere con quella bontà che le
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1923
mani dall’allegrezza; incoraggiandolo con certe parole ch’ella
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anzi la odiava, apparendogli con tutta la sua ferocia
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suo amore; e strinse, con ira, le mani di
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niente a che fare con quel sentimento di purezza
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quel sentimento di purezza con il quale s’era
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anch’ella vestita bene, con quell’eleganza ch’egli
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lui, per poterla seguire; con la gioia che gli
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modo che lo turbava; con le gambe un poco
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come se la reggessero con una grazia inimitabile; ricordandogli
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1923
il suo nome piano; con la voce velata, per
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ieri? ¶ Dario rispose, arrossendo: ¶ — Con Albertina. ¶ Il Carraresi disse
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Albertina. ¶ Il Carraresi disse, con voce secca: ¶ — Lo sapevo
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la voce naturale, dicendogli con una sincerità scherzosa: ¶ — Credevo
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avesse proibito lei. ¶ E, con un’aria di finto
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Anzi li metto insieme con tutti quelli che vivono
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non credono. ¶ L’uscio, con i vetri coperti da
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1923
i bigliardi, si spalancò con fracasso; sbatacchiando. Un giovanotto
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e, s’arrabbiava, pigliandosela con tutti quelli che leticano
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in più. ¶ Guardandosi dietro, con la coda dell’occhio
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e se la prendeva con lui; dandogli certe occhiate
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già ripreso, e disse con una gioia feroce: ¶ — Qui
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l’ora, io sarò con gli altri. È necessario
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suolo tutti i Ministeri, con chi ci sta dentro
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anche il Quirinale. ¶ Parlava con una sicurezza giovanile, doventando
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1923
ad essere più buono con Dario. ¶ E Dario era
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donna! ¶ Aveva vent’anni; con gli occhi di un
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mezzanotte, passando il tempo con i giornalisti e con
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con i giornalisti e con qualche letterato. A quell
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anche la propria anima, con i denti, come faceva
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1923
era innamorata! Restava, invece, con quella pena che non
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rassegnarsi per sempre. Restava con quell’insoddisfazione, che somiglia
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ad una ad una con gli occhi molli non
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1923
suo amore la riprendeva con la stessa veemenza; illudendola
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ostante tutto, volle passare con lui l’intera giornata
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dinanzi a Castel Giubileo, con una svolta brusca, c
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uno toccando l’altro con le chiome rotonde, benchè
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aria dell’orizzonte; ma con tanta incertezza, che alcune
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parlarsi. Alla fine, Dario, con una voce dura, che
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niente del suo animo, con la rassegnazione. Si provò
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portare via tutta Roma con sè, come se egli
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a meno di parlare con quelli della sua famiglia
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benessere che si accordava con la pace che voleva
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le avesse lasciate mai. Con un senso spiacevole, si
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persiana; e la spinse con tutte e due le
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davanzale; ed altre rame, con la punta, entrarono tra
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mai pensato a lei con tanta dolcezza. Gli pareva
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Giachi; perchè voleva parlarne con lui, per sentirsi meno
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Piazza Venezia erano illuminati; con una dolcezza mite, che
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dunque, parlare di Albertina con qualcuno! ¶ Meglio che avesse
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tanto facile e giusto; con tanta riconoscenza esaltata, che
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strade dove era stato con lei. Dopo il tramonto
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e Porta del Popolo; con il desiderio di Albertina
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non smetteva più; insieme con i grilli dai prati
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costretto Albertina ad andarsene? Con un senso di pianto
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ripensava alle parole dettele con ira e a tutte
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sè stesso non trovava con che inimicarsi. ¶ Ed Albertina
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tutto era, ormai, inutile; con una crudeltà spaventevole. ¶ Gli
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spontaneo. ¶ Mentre si ricordava, con un desiderio vivo, di
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vicino ad una fontana con l’acqua verde come
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si sentisse tanto buono con lei! A momenti, anzi
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gambe; tutta gialla e con gli occhi che potevano
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anche prima di aprirsi; con le mani belle perchè
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la giovinezza e restare con lui, magari prendendola a
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selvatici e degli stroppioni; con le foglie pungenti. Gli
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come se dovessero spezzarsi; con quei fiori che di
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di camminare strisciando anche con la faccia in mezzo
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quasi tutti i giorni con il Papi, che tentò
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magra e ben fatta, con gli occhi azzurri e
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io faccio all’amore con altre tre, adesso. Ma
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altre tre, adesso. Ma, con quattro, sarebbero troppe. E
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e cercò di portarlo con sè. Dario fu costretto
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più giovane di lui, con il quale scherzava sempre
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possibile, dunque, essere amico con qualcuno! ¶ E andò a
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E andò a casa con l’animo pieno di
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tornava a mente anche con quanta soavità si era
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Papi gli andò incontro con tutta amicizia; e temette
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più giovane di lui; con una differenza vanitosa. Un
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lasciò a se stesso, con quel viso quasi sconvolto
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quasi sconvolto, come sempre; con gli occhi pieni di
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d’essere perfino rasentato con un braccio! Perchè, infatti
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lui? Niente! Lo sentiva con un raccapriccio spaventoso. Non
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più solo; e pensò, con il cuore che gli
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Albertina cercasse di vivere con la famiglia, come se
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e, poi, di andare con lui. Ma, nello stesso
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Ne restava come trasognata; con le braccia e le
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era stato una volta con Albertina. ¶ Sul piano cinereo
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e guardando le cose con altri occhi, scopriva una
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prato, le zanzare, grandi, con le zampe nere e
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tutte le cose insieme con lui. Aveva sbagliato un
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sforzava di sorridere; quasi con un desiderio cupo. Le
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escisse subito dalla Pensione. Con i gomiti su la
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guanti nè cappello, sfregava con la punta di un
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si vestì in fretta, con le mani tremanti; scegliendo
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letto. Sentiva un malessere, con tutti i puntigli della
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convinse di andare insieme con lei al concerto dell
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stava accanto a lei, con i vassoi in mano
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era escito dall’Augusteo con una tristezza che lo
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suonata, che aveva ascoltato con un’attenzione involontaria, gli
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gli tornarono a mente con una precisione incisiva. Gli
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lo prese; e ricordò con un piacere triste, che
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si metteva a guardarlo, con il desiderio di farlo
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sentimenti di bontà. Anche con Albertina le cose dovevano
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Non capiva, poi, perchè con il Giachi non si
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Roma, senza portarne nulla con sè. ¶ Gli era agevole
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testa e lo stomaco con una tazza di cicoria
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ascoltati, e qualche volta con il desiderio di superarli