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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ignazio Silone, Severina, 1981

concordanze di «con»

nautoretestoannoconcordanza
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ai suoi doveri pastorali con sempre minor zelo. Per
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che non si riusciva con precisione a definire. Presso
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suore del vicino Istituto, con la loro Madre Superiora
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da giovanetta aveva vissuto con lei ed era considerata
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a un solo piano, con un giardinetto di pochi
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consorella e poi aggiunse con voce incerta: ¶ «Penso alle
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perciò suo dovere continuare con voce più dolce e
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visita; ma suor Gemma con benevola pazienza volle insistere
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un paio di bacheche con qualche oggetto bruciacchiato, indumenti
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qualche oggetto bruciacchiato, indumenti con impronte di mani di
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la propria tesi, ma con quali argomenti? Quelli della
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si mise a spiegare con qualche incertezza «in occasione
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affrettarono la partenza. ¶ «Riprenderemo con più calma la nostra
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del suo studio e con un cenno della mano
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la febbre?» le chiese con premura la Superiora. ¶ «Sto
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già parlato abbastanza» ribadì con impazienza la Superiora. «Se
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Non ho paura» aggiunse con voce sicura e un
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osato dubitarne» quella rispose con un fil di voce
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Credevo che la parificazione con le scuole statali fosse
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vita. ¶ «Ne ha parlato con don Gabriele?» domandò suor
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a dire la Superiora con evidente imbarazzo. «Non ho
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perdono» disse la giovane con voce tremante per l
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consigli.» ¶ Suor Severina rimase con lo sguardo fisso sul
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essa rimase silenziosa e con la testa china. ¶ «Francamente
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mia deposizione?» ella disse con la voce alterata dall
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ho partecipato» ella proseguì con crescente indignazione. «Dovrei accusare
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verità!» disse suor Severina con veemenza. ¶ Aveva appena pronunziato
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incontrarlo» disse suor Severina con voce risoluta e lasciò
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essere attenuata. Posso parlare con lei?» soggiunse il prete
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inutile che io parli con la suora?» ¶ «Non io
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ritiene superfluo un incontro con lei.» ¶ «Ne riparleremo» concluse
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di mezz’età, magrolino, con occhiali a pince-nez
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esile, quasi una fanciulla, con la voce dolce e
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giudice si scusò e con tono benevolo l’invitò
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Silenzio» gridò il giudice con voce imperiosa, e rivolto
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ella riprese a dire con voce più decisa. «Due
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la suora le pronunziò con contenuta emozione. ¶ I commenti
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di sangue, in contrasto con la versione della polizia
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come un vecchio artigiano, con un maglione che usciva
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per sapere come regolarsi con quell’uomo, a lei
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subito la portinaia, invitando con un sorriso don Gabriele
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portinaia che due volte, con molte scuse, dovette fermarsi
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era infissa una targa con la scritta: CLAUSURA. Al
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bianco, alta, assai smagrita, con una sciarpa bianca di
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Che visita gradita» disse con voce sommessa suor Severina
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vita» rispose suor Severina con un triste sorriso. «I
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di villaggio. Un caminetto con un bel fuoco di
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si decise a confidarsi con lei. ¶ «Vorrei approfittare di
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chiusi, poi aggiunse: «Parlando con una persona pia che
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Suor Severina lo osservò con stupore. ¶ «Non giudico le
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chiesa. Ricordo la comunione con la povera gente sconosciuta
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sconosciuta. Ricordo la fraternità con anime sofferenti, bisognose di
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se ne avvide e con voce più normale giunse
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guardò incredulo. ¶ «La franchezza con la quale mi ha
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convincente. Sono d’accordo con lei, non c’è
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perché saranno in armonia con le forze immortali che
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visita» rispose don Gabriele con tono di meraviglia. «Mi
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un momento, poi riprese con un sorriso: «Vede quanto
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Un’accorciatoia segreta?» esclamò con finta sorpresa don Gabriele
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l’edificio delle scuole con l’antica casa delle
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prenderle. La Superiora indicò con la mano un quaderno
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d’asma l’interruppe. Con uno sguardo imbarazzato si
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cessazione della cosidetta parificazione con le scuole statali. Non
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per una malintesa solidarietà con la propria allieva, dichiarò
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situazione si è capovolta con la testimonianza di suor
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pensatori, che volevano congratularsi con la suora per quel
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ella era a letto con febbre altissima. Ma un
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felice» continuò la Superiora con soddisfazione. «Questa suora, essendo
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accompagnata, voleva personalmente congratularsi con la suora insegnante, anche
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Superiora. «Ne parlerà certamente con suor Severina. La premessa
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non mi conosce.» E con un profondo inchino se
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Trovò suor Severina vestita con la mantella da viaggio
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da viaggio, alle prese con una valigia. Fu accolta
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Fu accolta da lei con insolita tenerezza. ¶ «Cara» le
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anziana, alta e robusta, con uno scialle nero che
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non poté esprimere che con le lagrime la sua
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la valigia, l’accolse con affettuosa sollecitudine. ¶ Dietro le
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Lei la lasciò fare con la docilità di una
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Luca. Si era sposata con un maestro di scuola
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alla suora. «Vi aspetta con ansia.» ¶ «Che strano» bisbigliò
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del Passo e iniziato con andatura più sostenuta la
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l’entrata in Castelvecchio con la strada ingombra di
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Severina fece di sì con il capo. ¶ «Non ne
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padre. Era alto, aitante, con la barba e le
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propose Teodolinda. ¶ Lei accettò con entusiasmo. Aveva già pensato
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le caratteristiche monacali. Dissimulò con una sciarpa di lana
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presto pronta ad uscire, con grande sorpresa di Teodolinda
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è ancora la casetta con le rose?» chiese suor
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incontrarono fu un vecchio con una lenza per la
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esibizionismo, d’infatuazione diabolica, con una voce aspra che
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arrampicava un folto rosaio con innumerevoli bottoni; dall’altra
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Severina. ¶ Teodolinda l’abbracciò con le lagrime agli occhi
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di sangue» disse Teodolinda con voce grave. «Ora mi
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ritorno incontrarono l’automobile con don Fulgenzio che, impensierito
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tavola col padre e con donna Teodolinda. La passeggiata
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ravvivato lo sguardo. Cominciò con voce allegra a chiedere
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La figlia lo guardò con tenerezza. ¶ «Avevo tanto sperato
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aveva avvenire. Invece» aggiunse con un sorriso «ecco che
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disse don Fulgenzio, indicando con un gesto l’interno
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casa: altri tempi. Allora, con un buon fattore mandavo
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a combattere da solo con queste scartoffie che mi
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a loro, di fraternità con loro, principalmente perché presso
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tra i poveri, vivere con loro, diventare, s’è
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ho mai potuto parlare con nessuno.» ¶ Don Fulgenzio si
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stavo interiormente distaccando. Discutevano con noi i teologi più
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si ergeva l’edifizio con la scritta ISTITUTO BELLAVISTA
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Istituto. Ascese la collinetta con passo svelto e spedito
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grande targa d’ottone con una breve storia dell
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incontro un giovane prete con un festoso benvenuto. (La
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mesi» rispose il prete con un sorriso di evidente
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compiacimento probabilmente indicava che con quell’informazione egli avesse
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poveramente, alto e magrissimo, con occhiali neri come usano
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o in carcere, e con l’altra mano ostentava
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e, prima di sparire con essi, fece un segno
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di una certa eleganza, con voce pecorile, che si
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essere ammesso. Ma ora, con la svolta democratica, le
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quale era arrivata, e con l’altro sorreggeva l
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la donna rispose solo con un cenno, proseguendo per
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accompagnata da Maria Teresa, con qualche giorno d’anticipo
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era una donnina minuta con un visino giallastro e
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profonde; fu molto affabile con le nuove ospiti. D
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fece coraggio e domandò con un sorriso forzato: ¶ «Lei
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abituale. Guardava il preside con grande pietà. ¶ «Spero che
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rattristare inutilmente Maria Teresa con la notizia del fallimento
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la padrona della pensione, con molto garbo e qualche
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Lamberto un giovanotto atletico con occhi vivacissimi e baffetti
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è uscita di qui con una persona anziana. La
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caso il giovane Lamberto con un gruppo di coetanei
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a mangiare una pizza con noi stasera, in un
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potrà parlare in pace?» ¶ «Con molto piacere» rispose Severina
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giovane contadino guardò Severina con un sorriso impacciato. Severina
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Cosa sperano di ottenere con la protesta di domani
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insegnante senza scuola. Scherzavo con cose serie. Che importa
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il tempo di rifletterci con calma. Il rifiuto del
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provvedere alle sue necessità, con discrezione, senza ferire il
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indomani avrebbe forse toccato con mano quel che fino
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ora era facile salire con la funivia fino a
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uno spuntino da portare con sé, dato che sarebbe
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di non portare niente con sé salvo il fazzoletto
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padrona mentre si avviava con passo spedito verso il
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sonno. Nell’aria rinvigorente, con l’esaltazione di essere
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qualche volta ad aiutarsi con le mani per non
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del pasto, si accorse con sorpresa che aveva fame
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lungo corteo si avviò con soli cinque minuti di
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Dateci lavoro” “Rendeteci giustizia” con ritmo regolare e lento
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tanto variavano gli slogan con canti in coro, a
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li aiutasse, non però con la carità, che era
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tratto si rese conto con sgomento che Elena non
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Elena non era più con lei, che nella mischia
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vedeva da nessuna parte. Con forza disperata Severina riuscì
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Da che parte cercarla? Con un brivido ricordò la
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saracinesche. I carabinieri riuscirono con lo sfollagente a disperdere
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sul selciato. La coprì con la sua giacca. Erano
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nulla, padre» rispose Severina con voce debole, sorridendogli. «È
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disse, gli occhi umidi. «Con me, vinci sempre.» ¶ «Vorrei
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don Fulgenzio incontrò Lamberto con un grande fascio di
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simili?» ¶ Severina la guardò con affetto. ¶ «Prendere disposizioni non
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che stava in piedi con la schiena al muro
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al muro, ma egli con lo sguardo le impose
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Severina, egli la guardò con occhi velati di commozione
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di un altro colloquio con lei. Ma avrei rinunziato
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al ritrovarmi qui» aggiunse con un sorriso, «un ospedale
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fare. Mi sono rintanato con i miei libri, oggetto
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altra notte, sulla fratellanza con gli umiliati e gli
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c’è nessuna malata con questo nome.» ¶ «Ma se
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letto. Don Gabriele cercò con gesti di calmarla. Suor
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così, senza una preghiera». ¶ Con un filo di voce