Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

con i forti, generosa con i fragili. ¶ “Mia moglie

lentezza. Lui la guardò con rinnovato ardore. ¶ La raggiunse

tollerato.» ¶ Lei lo guardò con un’espressione stralunata: «Ma

può fare» si oppose con decisione. «Viviamo gomito a

del tuo cuore e, con rispetto parlando, anche quelli

fronte. «È matta» disse con un sorriso artificioso. ¶ «Ti

da ridire” considerò, e con passo rassegnato si incamminò

erano preziosi mosaici, cortili con alberi secolari e tre

il comandante lo accolse con un bel discorsetto: «Mancuso

Lei dovrà combatterli, ma con prudenza e cercando la

Non sia troppo severo con se stesso e con

con se stesso e con gli altri. Se serve

la porta, si accorse con la coda dell’occhio

di alpini colorati e con le piumette alzate. ¶ S

selvatiche. ¶ «Talìa ccà» borbottò con tono rammaricato. «Ma a

di levarle?» ¶ Si attaccò con entrambe le mani ai

rami più bassi, tirò con forza e si punse

Ormai sono tutt’uno con le pietre» esclamò succhiandosi

suoi uomini: «Come va con gli stranieri?». ¶ «Lavorano e

e se ne stanno con due piedi in una

quella degli uomini. Constatò con doloroso stupore che in

indesiderata trasformazione e ricomponesse con le sue abili dita

Sofia le si avvicinò con aria da cospiratrice. «Spogliala

a osservare le compagne con occhi diversi. Alcune erano

sarebbe stato bene parlare con Mamma Africa, temeva però

fai qui?» domandò investendola con il fiato acre. «Hai

e riprese a parlare con il tono di voce

momento cominciò a intrattenere con il proprio corpo un

come grandine ipocrita, insieme con gli ammonimenti della madre

esclamò: sembrava latte mischiato con l’aceto. Acida come

trasformazione fisica della figlia con un certo disagio. Era

severità, tornava a casa con un regalino: una camicetta

che bisognava porre rimedio con molta riservatezza, per evitare

non ne faccia parola con nessuno». ¶ E a chi

camminare fino a casa con la testa piena di

sta succedendo?” si chiese con il cuore in gola

aveva a che fare con l’abbigliamento, aveva opposto

quelli di pelle scura, con il tacco e la

cartone bianco; la aprì con un gesto solenne e

infine. ¶ «Graziosi» mormorò Melina, con quelle labbra serrate che

Dove siete state?» chiese con tono allarmato. ¶ La figlia

La figlia lo guardò con un largo sorriso e

gamba. «Ti piacciono?» domandò con voce tintinnante. ¶ «Sì» rispose

attenzione a non macchiare con le lacrime il prezioso

silenzio; il pubblico guardò con attenzione alla ragazzina magra

attenzione alla ragazzina magra, con due calamari bluastri al

mamma» urlò il parroco con le mani unite a

ne voglio dare!» disse con una vocina che sembrava

È delicato» disse lui con aria esperta, «ci vuole

che lusso» squittì inseguendo con il dito le venature

così amabile! Sapeva manipolare con grazia e sedurre con

con grazia e sedurre con discrezione. ¶ La gente del

Voxone tutti la trattavano con rispetto. Per la soddisfazione

di tutti i giorni. Con aria vezzosa sfarfalleggiava attorno

rigirandosi nel letto, finì con l’avvicinarsi a Melina

camicia e la penetrò con determinazione. ¶ La donna del

del Natale, Mario cercò con tutta la determinazione di

di stabilire un rapporto con la moglie. La colmò

intendeva dividere il padre con nessuno; persino la madre

barbiere: «Munnala» aveva ordinato con cipiglio militaresco. E quello

La figlia la guardava con un misto di ammirazione

moglie: «Melina, sei meravigliosa. Con quel vitino sottile che

tardi» rispose la donna con distacco, «cerchiamo di arrivare

al suo frettoloso matrimonio con i soli testimoni, senza

questo è così scucivola con me” si disse, e

spalle di Melina e con un dito le accarezzava

l’orchestra quando Mario con cipiglio virile trascinò la

stritolarla. Quella la respinse con un’espressione annoiata, o

Ridanciana e chiacchierona lei, con un viso piatto e

da sola i pastori con pezzi di cartoncino e

realtà che si afferma con forza sempre crescente, tutelata

L’anno nuovo arrivò con una bella giornata lucida

della mamma. Il contatto con quel corpo quasi sconosciuto

abbraccio Maruzza lo portò con sé per tutta la

Ninetta: «Come state?» chiese con voce imbarazzata. ¶ Dall’altro

era abituato. ¶ «Fammi parlare con la picciridda» lo supplicò

l’aria di sufficienza con la quale la moglie

giorno il presidente fissandolo con quei suoi occhi che

la metteva in funzione con una tale sensuale delicatezza

casco sulla testa, presidiava con il suo battaglione la

ma i pini marittimi con le loro chiome a

capiva quegli studenti vocianti, con i capelli lunghi e

ritmate. Ce l’avevano con la guerra, con la

avevano con la guerra, con la polizia, con i

guerra, con la polizia, con i loro padri, con

con i loro padri, con il mondo intero. ¶ “Minchia

dal sedere tondo scivolò con eleganza, sobbalzò alcune volte

sbarrato da un ciccione con gli occhi cerulei, tersi

sbeffeggiò. ¶ Quello lo fissò con uno sguardo carico d

vista Taccitedda. ¶ Il barbarossa, con il faccione livido e

nel suo tailleur nero, con un filo di perle

uscì tenendosi la pancia con tutte e due le

partecipino, il più possibile, con delegazioni largamente rappresentative…» ¶ «La

Nostalgia Mario ci arrivò con una borsa piena di

favore. ¶ Melina lo accolse con uno sguardo dolce e

Era fatta così: cattiva con i forti, generosa con

bello cuore» rispose lui con tono distaccato. ¶ «Ci fa

dire. Torno tra poco con Don Ciccio.» ¶ Rimase sdraiato

mente niente. Stanco e con una sensazione di torpida

il respiro e aspettò con la testa incassata nelle

a picchiarlo, questa volta con le mazze. ¶ «Facciamo così

tornarono e lo incaprettarono con del ferro. Aranciu Pilusu

ve ne parlerei» biascicò con le labbra tumefatte. ¶ «Talìa

luminose, nelle quali insieme con gli amici aveva trovato

lo spinsero nell’acqua con un calcio, poi si

era la nobile scusa con la quale giustificava i

Aiutava talvolta le vecchiette con le buste della spesa

rimbambiva di fanfaronate. Sfilava con maestria gli abitucci dimessi

fragile pudore. Infine salutava con la speranza di non

sottovesti, camicie da notte con perizia. Aveva buon gusto

signorinelle tracagnotte, valorizzare scollature con pizzi diafani; nascondere sederi

arricciature; rimpolpare seni piatti con strategiche imbottiture che chiamava

buttò giù dal letto con dolci e caffè. ¶ Nei

pigrizia, cominciò a guardarlo con occhi diversi. Il velo

San Giovanni. Si salutavano con un abbraccio cameratesco, rimanendo

ragazza sventolava un giaccone con le frange, un gilet

a desiderare di rompere con il fidanzato, un po

veleno, ce l’aveva con Ninetta, non perdeva occasione

contrattare. «Borghesucci» li chiamava con disprezzo. I soldi che

ne stava in poltrona con le mani infilate nelle

torno a Palermo, tanto con i capelli lunghi non

la rivoluzione si fa con i sogni». ¶ “Ah, prima

vuole fare il governo con noi. Perciò ci tengo

è così triste?» sussurrò con la vocetta da cretina

hanno ammazzato» rispose lui con la voce rotta dal

accanto. Rimasero al buio, con le gatte in calore

si scusò la donna con una lieve insofferenza: quel

andare su e giù con rabbia. “Mi sta punendo

personaggi illustri. Moro ascoltava con il capo chino e

margine di alcuni fogli con la sua grafia ordinata

Moro, come si fa con un genitore in difficoltà

centralino e chiamò Melina. Con qualcuno doveva pur parlare

fatto Iddu?» ¶ «L’accordo con i comunisti… non lo

palazzo Chigi, Moro leggeva con voce affaticata il discorso

noi dobbiamo rettamente amministrare, con fermezza e insieme con

con fermezza e insieme con discrezione e rispetto, cambia

un veleno terribile» esclamò con tono indignato. Cercò un

e continuò a parlare con la voce addolcita da

ripiano lucido. ¶ «Ti porto con me, Mancuso, nel mio

della caserma si aprirono con un rumore sinistro. ¶ «Guagliò

salutò sfiorandogli la guancia con un bacio educato. ¶ Entrarono

visto neanche in fotografia. Con gli occhi lucidi si

pesante imballaggio. Quella strappò con dita frenetiche lacci e

che bolla di vetro con il Colosseo, stavolta il

Lui caricò il cestello con degli stracci e impostò

si mise a girare con un rombo potente. La

era graffiata il muso con gli spunzoni secchi dell

spunzoni secchi dell’alloro. ¶ «Con tutto lo spazio che

capace di sciogliersi solo con gli inermi e i

cani randagi, che conquistava con una ciotola d’acqua

prendeva la mira e con un calcio faceva rotolare

piazza e la stese con delicatezza sul corpo intirizzito

lui e la ringraziò con le mani giunte sul

Ho bisogno di soldi.» ¶ «Con quel vestito elegante?» chiese

una valigetta di pelle con cerniere di ottone. ¶ «Colpa

Invece mi hanno salutato con deferenza. Ero ben vestito

la fatica che faccio! Con la lavatrice sarò più

due camere e cucina con la cessione del quinto

fatti alla buona e con molta fantasia, stavano modificando

della Conca d’oro. ¶ Con tutti quei neri, padre

mostrando felice i pregatoi. ¶ Con un occhio al futuro

Era infaticabile e buffo con quei pantaloni corti che

premette contro i battenti con forza e finalmente fu

giocosi arabeschi. Le lavò con acqua e sapone, ravvivò

acqua e sapone, ravvivò con secchioni di cera i

sembrava di poter toccare con un dito? Gli occhi

proprio nulla» disse lei con un sospiro. L’uomo

la mano e baciò con dolcezza la larga cicatrice

la Costa d’Avorio con il proposito di diventare

dal giardino la straniera con quello strano copricapo e

Madame fluttuava nel cucinino con leggerezza. Le mani grosse

fluido nero. Ricompariva poi con un galletto spennacchiato, due

roteare in aria, poi con gesti decisi riempiva i

Binah li accoglieva tutti con un sorriso severo. Per

Tu, puttanesimo no!» diceva con gli occhi che le

anni. «Contali» le rispose con aria di sfida. ¶ «Uno

rispondo?» ¶ «Si, sì» rispose con la faccia trasformata dall

Nostalgia?» suggerì la bambina con gli occhi birbanti. Non

occhi umidi, l’afferrò con le sue mani grandi

il turbante, tirò su con il naso e prese

e si faceva trovare con i pantaloni calati.» Maruzza

sono scappata.» ¶ Madame lavorava con il coltello sul tagliere

nella pentola, lo coprì con il trito di erbe

suo carattere, a contatto con gente semplice, si sviluppava

a larghi passi e con i piedi nudi sulle

in piazzetta a giocare con i “bengalini”, così li

biscotto!» ¶ Quelli la seguivano con gli occhi stralunati e

tua volontà» sospirò e con rabbia tirò un calcio

passeggiava per via Roma con la sua solita andatura

elegante della città, camminando con le mani in tasca

che da ragazzo trascorreva con gli amici a ciondolare

si accompagnava senza timori con i delinquenti del quartiere

si mise a giocare con le mostrine argentee. ¶ «Scusate

si chiama?» chiese lui con aria distratta. «Sapete, da

a mangiare il gelato con gli occhi bassi. ¶ * * * ¶ Da

Maruzza” si disse sfiorandole con le labbra socchiuse i

marrone era tutt’uno con i cespugli marezzati. ¶ «Shhh

stava seduto a fumare con voluttà, soffiando fuori densi

un pacchetto di americane con filtro. «Ecco, fuma, così

Ninetta chiudendogli la bocca con un dito. ¶ Lui allora

sopra e la prese con un tale ardore che

e facevano l’amore con la furia dilaniante di

loro respiri si fondeva con il sussurro del fiume

Kemonia. Antonio l’assaporava con l’avidità di un

Sulla porta lo salutava con bacetti a fior di

Dobbiamo lasciarci» gli diceva con la morte nel cuore

la casa per incontrarti con la tua amante, però

a far l’amore con Ninetta. Se ne stava

più volte. Finché Antonio con la voce piagnucolosa si

lo incalzò la donna con gli occhi febbrili e

qui per giudicare» disse con il dito alzato. «Non

Vedi, Ninetta. Bisogna scegliere con cura ogni frase, virgola

perché ancora faccio tutto con lo stesso entusiasmo. Ricordi

a suonare la campana con Alfredo e gli altri

n’è andata e con essa la leggerezza che

lo affido. ¶ «Ti abbraccio con affetto, etc etc…» borbottò

partito hanno tutti gioito con me, che mai mi

avanti quel napoletano basso, con le orecchie a punta

alcune questioni. ¶ Ti abbraccio con l’affetto di sempre

era deserto, Mario passeggiava con il cuore addolcito dall

natura addomesticato lo rappacificava con se stesso. ¶ Si guardò

là, l’acqua sgorgava con foga dalle undici fontane

ingresso della caserma. Fischiettava con allegria, le labbra arricciate

accarezzava la pancia grossa con orgoglio, nessuno poteva dire

Io vorrei solo confidarmi con lei, ché le cose

succedendo» insisté l’ufficiale con uno sguardo indagatore. ¶ A

in bagno finisce che, con rispetto parlando, mi caco

Quanto mi piaceva giocare con quei fili dal riflesso

fece cenno di no con la testa. ¶ «Se li

Hai ragione, la vita con te è stata dura

capiva. ¶ «Ti avevo sottovalutato, con quel culo secco e

che vai a lavorare con lui. Perciò, alle sei

che starai un po’ con me, che sai fare

Intanto il telefono squillava con insistenza. Moro sospirò. ¶ «Il

macchina. Moro lo ricambiava con uno sguardo affettuoso e

affettuoso e si accomodava con movimenti ieratici. Il carabiniere

e continuò a bruciare con fiamma costante. In poco

più gli risuonò dentro con un’eco prolungata fu

Non ci vuole stare con te!» ¶ «Zizzì, zizzì.» ¶ «Chi

confidò il commesso. «Ma con un po’ di candeggina

stavano in silenzio, ognuno con i propri pensieri. ¶ «Se

volare in aria, ballò con lei nell’ingresso. ¶ «E

un piattino d’argento con un residuo di confetti

Tanta energia per trovarsi con un mucchio di bucce

un gran bene. Accarezzò con un dito la testolina

aria, quindi uscì sbattendo con forza la porta di

di casa. ¶ Il contatto con l’aria lo fece

tranquilla madre di famiglia, con la vestaglietta a fiori

alle sue grazie, ma con gli sbirri preferiva non

che gli parevano irrealizzabili con Melina. ¶ «Ve lo posso

io.» ¶ L’uomo ringraziò con un cenno del capo

rispose lei. «Mi guardavate con certi occhi. Vi vedevo

Nicolina cominciò a trafficare con i bottoni della giacca

gli ordinò Nica e con un gesto veloce si

passione. Afferrò la donna con un gesto rapace, l

maliziosi. ¶ La donna armeggiò con fili e cordoni, sollevò

l’impulso di mordere, con un balzo le fu

la metteva nel lettone con delicatezza, neanche la spogliava

sapìa. ¶ «Mmmamma» ripeteva Maruzza con una vocina sottile che

trasformata in una fantasima, con due pozze nere sotto

giocò per qualche minuto con Maruzza, delicatamente la spogliò

hanno detto che viene con la febbre» suggerì timida

ricordi quello che successe con la lingua?». Ma l

di cibo, si trovava con l’appuntato Monti nel

e lecci e spuntava con il fiato grosso in

il vuoto. Si teneva con forza alla balaustra di

si infilava nella branda con un mucchio di riviste

qualcosa non andava. ¶ «Vieni con me, ché con la

Vieni con me, ché con la pancia piena tutto

conversazione, Mario si svegliò con il raffreddore. Chiunque sarebbe

rispose lui tirando su con il naso. ¶ L’altro

Mancu’, pari uno scheletro con la divisa!» gli disse

maresciallo. E lo congedò con un’energica stretta di

affettuosamente e lo accudì con dedizione, ma i suoi

del male, di rovinare con un gesto sconsiderato quelle

così come aveva distrutto con la sua irruenza l

irruenza l’esile relazione con la moglie. Allora le

capelli, per convincersi che con la figlia le cose

aria, prima di atterrare con uno sfrigolio sui ciocchi

i sensi si accordarono con le funzioni logiche, Maruzza

di lì a poco con i loro doni, per

banchina i pescatori armeggiavano con delle lenze; le lanciavano

le lanciavano in avanti con gesti ampi e poi

nipotina e s’incamminò con sensuale lentezza in direzione

del Foro Italico, controllando con la coda dell’occhio

un cavalluccio e, aggrappata con entrambe le mani alla

conosciuto» esclamò l’uomo con galanteria. Lei incassò il

avere un gelato?» chiese con un broncio irresistibile. ¶ «Andiamo

lo ammonì zia Ninetta con gli occhi lucidi. ¶ «Devo

porta. Dal balcone seguì con lo sguardo il nipote

stazione Mario ci arrivò con largo anticipo, ebbe così

Allo Stretto ci arrivò con il cuore pieno di

si liberò dello zaino con un gesto frettoloso, fece

le tappò la bocca con un bacio e le

palude limacciosa. ¶ Le accarezzò con leggerezza le spalle, le

cuscini, finché si trovò con le spalle contro la

alla preda. L’agguantò con tutte e due le

slacciò i pantaloni e con un colpo di reni

nel corpo della moglie con l’accanimento di un

Roma il carabiniere tornò con il cuore in pezzi

La capitale lo accolse con la solita cinica indifferenza

Zia Ninetta lo abbracciò con affetto, ma non bastò

Mario cominciò a uscire con i colleghi, nelle amicizie

pancia, che poi svuotava con un sibilo lungo; i

e accordò il respiro con quello dell’altro. Dopo

altro. Dopo un po’ con la mente calma prese

sono io» lo rassicurò con una pacca sulle spalle

e facciamo il matrimonio con le due coppie insieme

ipocrita e si oppose con ottusa ostinazione a ogni

alla repressione del governo con scioperi e manifestazioni. Temevano

Pertini, sfilarono in corteo con gli animi infiammati. La

era uno che trafficava con le leghe edili; ma

gambe, coprì il pavimento con un vecchio mezzero, avrebbe

Lei esercitava una contropressione con le mani sotto l

Si piegò sulle cosce, con la schiena appoggiata alla

commare» ripeté più volte con voce cantilenante, la adagiò

è tutto aperto» disse con un’espressione soddisfatta, «vedrai

volte donna Carmela, spingendo con il braccio sullo sterno

sparire quel porcellino roseo con la bocca spalancata. ¶ “Però

tenne fermo il mento con due dita. ¶ Zà Enza

la temperatura dell’acqua con il gomito: «’Nzà mà

bambina si addormentava satolla con un rivolo che le

s’incupì. Stava scoprendo con sgomento che era la

una mattina alla levatrice con gli occhi annacquati. ¶ «Finiscila

la rimproverò l’altra. «Con tutto quello che ha

padre da poco. «Ma con regolare matrimonio» aveva tenuto

goderselo il primo incontro con la figlia. ¶ «Congratulazioni! L

sia più fortunata» rispose con la voce incrinata dal

picciridda dal dottore e con la scusa fai visitare

un consiglio, qualche vitamina. Con l’aiuto del Signore

Mario varcò la porta con cautela, un profumo sconosciuto

sull’uscio lo osservava con un’espressione contrita per

i coniugi Mancuso bussarono con timidezza alla porta del

sulla bambina, la spogliò con delicatezza, la girò davanti

orecchie, punse i piedini con uno spillo, infine parlò

uno spillo, infine parlò con voce distaccata: «Vostra figlia

del suo letto fissandolo con uno sguardo indecifrabile. ¶ «Mamma

aveva urlato e lei, con l’animo colmo di

unghie, sulle quali stendeva con precisione lo smalto color

casa a due piani, con un piccolo giardino, adiacente

chiesa di Santa Chiara con un complicato campanile seicentesco

alla guerra, preferiva intrattenersi con le bambine, di cui

a grattargli i piedi con cattiveria e non c

lo sguardo come faceva con i cani rabbiosi e

tutti i garrusi» continuò con gli insulti l’altro

virili. Smise di parlare con le bambine e s

abbandonò infine alle scorribande con Aranciu Pilusu e Taccitedda

L’uomo lo ascoltò con apparente disinteresse e poi

esausto, si svegliava poi con le campane di mezzogiorno

campane di mezzogiorno. Radeva con cura la folta peluria

tentava come il serpente con Eva. Potevo fare la

perché sorpreso ad amoreggiare con una studentessa. ¶ Mario annotava

è un cliente» chiarì con voce d’eccitazione. ¶ Mario

signore piccolo e tondo, con due grossi baffi sulla

e cominciò a cavalcarlo con il cipiglio di un

la colpì sulle natiche con la mano aperta: «Arrì

traguardo ci arrivarono insieme con un nitrito prolungato e

marito: «Magari vecchio, ma con un po’ di soldi

primavera, la ragazza risalì con indolenza la via Ponticello

una bancarella di frutta con l’acquolina in bocca

deve succedere” pensò mentre con le palpebre serrate succhiava

ingiallita dall’uso e con le cuciture sgranate sui

e i miei figli con lui saranno al sicuro

al sicuro” concluse e, con una impulsività che non

però corse a parlare con i genitori. ¶ «Ma ti

me la fa…» ¶ E con questa considerazione la ragazza

Lui invece si accordò con padre Gaetano. Non era

bella. Magra sì, ma con le curve al posto

ottenuto dopo liti furiose con il padre, il quale

bar Mazzara si trovarono con i pochi amici per

testa del binario, seguendo con lo sguardo il marito

dal finestrino la salutò con un cenno del capo

Provò a fare amicizia con i colleghi, ma quelli

in quella signora trascurata, con i capelli imbiancati e

ritrovarsi» rispose il nipote con voce atona. ¶ Mario non

Ninetta. Bussò alla porta con un sentimento di incertezza

anche un po’ patetico, con le sue gambette storte

Primetta, un’anziana zitella con la vocazione e l

di malinconia. Zia Ninetta con voce appassionata cantava certe

piazzetta delle Sette Fate con il nuovo nome di

avevano insistito perché rimanesse con loro: «Almeno finché lui

Mancuso» aveva rifiutato lei con determinazione. ¶ Così aveva attraversato

rumore. Il carabiniere afferrò con due dita il foglio

i rami si confusero con i riccioli di Melina

malo modo. «Amuninni» ripeteva con gli occhi fuori dalle

quasi ce l’aveva con Teresina che non sapeva

La gente si accalcava con un piatto in mano

fratellino che le rispose con un gesto osceno. ¶ Mario

fretta. Che dici, parliamo con le famiglie?» ¶ «Padre, il

e non faccia parola con nessuno. Come le ho

giovamento» concluse don Gaetano con un’espressione triste. ¶ A

un altro è vedere con i propri occhi il

La raggiunse svogliatamente, piegò con cura i vestiti, s

nervi tesi e scattava con facilità. A ogni richiesta

trascinando i piedi e con un lecca-lecca tra

bancone e si soffiava con un ventaglio. ¶ «Dove sono

loro stessa lussuria. Mario, con una forza che neppure

le disse l’appuntato con occhi dolci, «ti porto

sicuro.» ¶ Quella lo guardò con aria di sfida: «Portatemi

parroco e gli sorrise con amarezza. ¶ Il carabiniere quella

e, invece di comportarsi con prudenza, ché quello veniva

nella sua cameretta e con gesti frenetici frugò senza

stati violati, lei sparecchiò con gesti lenti, lavò le

intorno come se potesse con il detersivo eliminare il

non avrebbe mai litigato con il marito. I suoi

malattie. Come si cambia con l’età! ¶ Appoggiò l

tranquilla e in pace con se stessa si mise

contrappeso alla fredda indifferenza con la quale affrontava la

una casa» aveva annunciato con la sua pronuncia pacchiona

ma porta fortuna. Sistemalo con il sedere verso la

mi vuoi» aveva urlato con gli occhi iniettati di

fresco?» Melina la salutò con un cenno. La comare

finestra una ragazza minuta con un velo annodato sotto

spiegarglielo; perché rimane ’ntamata con il bicchiere in mano

le lavava il viso con l’acqua di rose

di rose, la imboccava con dei dolcetti di cui

ne stava sul cancello con un piatto colmo di

fantasioso, usare le spezie con sapienza e, quando era

riso bollito diventava prelibato con alcune foglie di citronella

da solo?» domandò lei con gli occhi sorridenti e

fragilità, lei si muoveva con delicatezza. ¶ Aveva invece una

la via, e lui con lo smoking lucido volteggiava

conte si era imparentato con mezza città. ¶ Micetta si

tavola, guardò le stoviglie con un certo compiacimento. “Struppiata

scherzò la donna minacciandola con il cucchiaio di legno

vuoi?» ¶ Quella la fissò con gli occhi inermi, la

prezzemolo”. ¶ «Fufù» ripeté lui con una vocina tenera e

non lo capisco» disse con la faccia congestionata dall

Mamma Africa l’azzittì con uno sguardo e poi

Di là» disse Daniel con sicurezza, salirono allora al

Quella cominciò a leccarla con la lingua rasposa, finché

ne stava sull’uscio con gli occhi a fessura

tavola mangiava e beveva con soddisfazione, il proprio corpo

aveva esclamato l’africana con le mani appoggiate sui

un pezzo di pane con un paragrafo di romanzo

sulle aiuole, tirava via con cura meticolosa le foglie

di stare in cucina con mia mamma; sa che

riconosciuta» rispose la suora con un’espressione innocente. «Osserva

a casa. C’erano con loro un bambinetto nero

gli disse la moglie con tono gentile e lo

si dava di gomito con la suora. ¶ «Ce l

suora. ¶ «Ce l’avete con me?» chiese brusco. Neanche

fiori. Impettite le donne, con le ginocchia strette, le

l’orlo della gonna; con le gambe aperte Mario

a so’ casa e con la famigghia?». Era passata

ha» intervenne suor Antonella con tono di rimprovero. «Non

dire che dobbiamo muoverci con cautela; se è quello

d’un fiato e con voce triste provò a

che la madre spolverava con tanta delicatezza. Si ricordò

Capitolo 29 ¶ Nei giorni successivi, con la scusa della misteriosa

dà soldi, lei sta con vecchio». ¶ «Dobbiamo farla uscire

accanto a Bogdana, guardando con curiosità i vicoli maleodoranti

Mamma Africa l’accolse con un abbraccio: «Che sicca

ingoiò il primo boccone con timidezza. Il suo collo

piedi, aggiustò la gonna con un gesto pudico. «Spasiba

di galera. È venuta con pullman. Sulla strada c

faceva bliny e pirožki con mele, visciole, ricotta. Cuoceva

per panna. Lei gioca con mucca, capra, gallina, oca

fece cenno di no con la testa. ¶ Mario assunse

intervenire. Il bandito scese con passo sicuro dalla macchina

ragazza, la trascinò minacciandola con una pistola. Lei aprì

partire» esclamò la ragazza con il passaporto tra le

dimenticato i loro. Ma con la vita di tutti

nuovo; Melina si consolò con le sue piante, Maruzza

lontane le zanzare, arrivate con insolito anticipo. ¶ Alla fine

e l’estate arrivò con il suo carico di

nulla in cambio e con naturale indolenza. ¶ Il quartiere

enorme croce di legno con un Cristo dal viso

in prima fila e con le mani giunte». ¶ «Ma

Maruzza e si avviava con indolenza. Varcata la soglia

una suora piccola e con il muso da topo

asessuate che si muovevano con passetti corti e le

prese di mira Maruzza con una costanza ingiustificata. Dopo

e lateralizzati. ¶ «Mancuso, vieni con me» disse puntandola con

con me» disse puntandola con un dito piccolo e

piace?» domandò la donna con tono seccato. ¶ «Appena finisco

di quelle inutili riunioni con i genitori. Le era

fredda. Quella logica razionale con la quale era più

il bisogno di rappacificarsi con la parte più profonda

Capitolo 31 ¶ Il cavalletto scattò con un rumore secco. Maruzza

Libertà, le piaceva correre con l’aria sulla faccia

le procuravano le pomelie con i loro petali dalla

vento della nostalgia?» rispondeva con gli occhi commossi. ¶ C

le aprì la porta con una tazza di caffè

donna piccola di statura, con intensi occhi nocciola, una

Ogni pomeriggio andava lì con la scusa di studiare

incrociate, fissava il vuoto con un’espressione di attesa

una cartina che arrotolò con destrezza, quindi inserì un

carta arrotolata stretta bruciò con una fiammata, alcune scintille

e lo buttò fuori con un respiro frusciante. Un

del miele, si mossero con un fremito attorno al

delle compagne non sospirasse con lo sguardo colmo di

e il lunedì tornasse con gli occhi liquidi di

piacesse abbastanza: troppo perbene, con quei capelli corti e

amore.» ¶ Le altre rimasero con la bocca spalancata. «Ma

si comprimeva la pancia con una mano; Maruzza rimuginava

fare. ¶ Si era messa con lui, anzi si era

respingeva, ogni giorno sempre con meno vigore. Combattevano l

solo guardare» aveva detto con una faccia da innocente

aveva parlato all’improvviso con la voce impastata dall