parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «con»

nautoretestoannoconcordanza
1
1991
E Magg corse giù con Pit a dire Sta
2
1991
il suo cappello e con il culo nel fango
3
1991
sorridendo, come sempre, ma con la paziente e disordinata
4
1991
fine, finalmente, non finisse con una cerimonia prevista e
5
1991
sera del giorno dopo, con le sette valigie intatte
6
1991
Rail se ne tornava con in valigia curiosi e
7
1991
se ne stava lì con i conti delle paghe
8
1991
aveva a che fare con il vetro, di paghe
9
1991
Vagolava per i numeri con stupito stupore. Per cui
10
1991
E che ci facciamo con una lastra di vetro
11
1991
ci facciamo, gli chiese, con una lastra di vetro
12
1991
poi una certa notorietà con il nome di “Brevetto
13
1991
tornò solo, ma arrivò con Mormy, e guardando Jun
14
1991
non lo sarò mai. ¶ Con dolcezza, però. Questo lo
15
1991
confermare tutti. Lo disse con dolcezza. Poteva dirlo con
16
1991
con dolcezza. Poteva dirlo con malvagità infinita e invece
17
1991
e invece lo disse con dolcezza. Bisognava immaginarselo detto
18
1991
dolcezza. Bisognava immaginarselo detto con dolcezza. “Ciao, Mormy. Io
19
1991
avanti tutta la notte con meravigliosa ferocia. “Una pisciata
20
1991
Mormy se ne stava con le coperte tirate fin
21
1991
come diamanti, le salviette con misteriose lettere ricamate sopra
22
1991
stava Jun, in piedi, con il naso schiacciato sui
23
1991
di pochi, piangono solo con gli occhi, come bicchieri
24
1991
un istante, un po’ con rabbia, prese il sesso
25
1991
e negra, a scoparla con così appassionata esattezza da
26
1991
chiamare semplicemente piangere – eppure con sottile e sempre maggiore
27
1991
il suo cazzo e con movimenti ciechi ormai gli
28
1991
sapere. ¶ Jun stava lì, con la testa sprofondata nel
29
1991
cui continuò a leggere, con voce monocorde, quasi impersonale
30
1991
completamente sdraiato sull’erba con la faccia schiacciata nell
31
1991
leggere il libriccino che con una mano teneva in
32
1991
tubo, aperto a pagina 565. Con l’altra, di mano
33
1991
di non pensare, seguiva con lo sguardo il tubo
34
1991
Può sembrare incredibile, ma con un sistema del genere
35
1991
per terra, sulla schiena, con gli occhi che guardano
36
1991
perché sono occhi chiusi. Con una mano si tiene
37
1991
può, potesse ci entrerebbe con tutta la testa, in
38
1991
altra, va in giro con lo sguardo tutt’intorno
39
1991
più alto. Lo tortura con le dita, si abbottona
40
1991
verso l’alto, diciamo con una pendenza del 10 per
41
1991
in mezzo alla campagna, con gli occhi fissi per
42
1991
dicesse l’ho trovata, con un lievissimo sorriso, l
43
1991
ventuno / ritratto di signore con baffi / altro ritratto medesimo
44
1991
Poi l’indirizzo. Asciuga con il tampone assorbente. Controlla
45
1991
come suonare un violino con la sordina”: queste sono
46
1991
parole) quello di tappare con le mani il buco
47
1991
posso a Lei rivolgermi con la certezza della Sua
48
1991
voluto portare sulle gazzette, con singolare clamore, l’ingegnoso
49
1991
In breve tempo, e con l’ausilio di alcune
50
1991
che si potesse ottenere con il logoforo era di
51
1991
aria; se ne evince, con assoluta certezza, che una
52
1991
Non lo abbandoni. ¶ So con certezza che non potrò
53
1991
Pekisch. Asciugò l’inchiostro con il tampone, chiuse il
54
1991
dalla stanza e discese con evidente fatica i tre
55
1991
Jobbard lasciò un biglietto: ¶ Con preghiera di spedire al
56
1991
le vene dei polsi, con gesto esatto e minuzioso
57
1991
nudo, disteso per terra, con il cranio trapassato da
58
1991
o è in pace con se stesso, e dorme
59
1991
non è in pace con se stesso e allora
60
1991
alla sera in pace con se stessi. Questo è
61
1991
persone, non siamo qui con il fine principale di
62
1991
viola: logoro, spiegazzato, ma con una sua dignità. Lo
63
1991
sua dignità. Lo aprì con meticolosa cura alla prima
64
1991
Grazie. ¶ – Prego. ¶ Lentamente e con meticolosa fatica Pehnt iniziò
65
1991
del suo ottavo compleanno. Con una certa tempestività, il
66
1991
gli regalò un quaderno con la copertina viola. Quella
67
1991
presenza e misurata ambizione. Con lui, per tre anni
68
1991
tre lettere in cui, con crescente insistenza, si dichiarava
69
1991
conversazione iniziarono a figurare con sempre maggiore frequenza spiritosi
70
1991
sposata per tre anni con un libro. Ci sono
71
1991
evidente della prolungata consuetudine con il sottotenente suo marito
72
1991
un quaderno viola. Girava con quella enorme giacca addosso
73
1991
vederlo, più silenziosamente possibile, con un po’ di batticuore
74
1991
nemmeno a sparargliela dentro con un cannone si addormentava
75
1991
grande. ¶ DUE ¶ 1 ¶ Jun stava con il capo appoggiato sul
76
1991
che non c’entrava con l’amore. C’era
77
1991
la gente si stringe con quello strano furore un
78
1991
in un pugno, nascosto con una mossa nervosa di
79
1991
Così. ¶ Stava lì, Jun, con il capo sul petto
80
1991
Rail le giunse piano, con dentro l’aria di
81
1991
su di lui, sfiorava con le labbra la sua
82
1991
piace fare l’amore con te? ¶ – Molto di più
83
1991
dopo ogni shock – avvinghiati con feroce paura, e determinazione
84
1991
feroce paura, e determinazione, con isterica pignoleria e disumana
85
1991
essere le 15, ogni città con il suo orologio – e
86
1991
un treno che corre con nel cuore la sua
87
1991
erano tre orologi, ognuno con un’ora diversa, e
88
1991
era sempre quello. Partiva con l’uomo, restava con
89
1991
con l’uomo, restava con lui ovunque andasse, passava
90
1991
altre tre locomotive, ciascuna con il suo bel nome
91
1991
pensato, tutti, proprio tutti, con generale febbrile impaurita curiosità
92
1991
l’anima, all’unisono con le ruote del treno
93
1991
la lettura. Si reggevano con una mano, descrivevano un
94
1991
autorità quando finalmente, nel 1830, con grande solennità e generoso
95
1991
essere la prima banda, con ogni probabilità, la prima
96
1991
verità. Lo lasciò lì, con una gamba maciullata e
97
1991
due binari di ferro con l’unico scopo di
98
1991
senatore”, sotto il quale, con penna ispirata, il cronista
99
1991
destino anemico di crepare con la testa appoggiata a
100
1991
un letto vero e con un tetto sulla testa
101
1991
mondo a stringerlo così, con quelle strade ferrate, o
102
1991
spavento, all’inizio, quando con delicatezza a suo modo
103
1991
insieme, in una volta, con tutto quello che aveva
104
1991
Arrani confermò facendo squillare con un acuto il suo
105
1991
e il cantore continuava con la sua nota. Quando
106
1991
emettere una nota una con perfetta intonazione e buon
107
1991
crepare, e allora creperà con voi. Potete anche fare
108
1991
lasciatela scappare più. Portatela con voi, ripetetevela quando lavorate
109
1991
è possibile iniziare sempre con mezz’ora di ritardo
110
1991
anzi soprattutto per lei, con tutto il rispetto, ma
111
1991
loro nota e quelli, con naturalezza infinita, la tiravano
112
1991
se avesse visto tutto con i propri occhi, se
113
1991
in modo esagerato. Consultava con singolare frequenza l’orologio
114
1991
un ometto sorridente che, con scarso senso dell’opportunità
115
1991
Quinnipak. Bonelli era arrivato con un voluminoso fascicolo e
116
1991
la destinazione? – domandò Bonetti con un filo di scetticismo
117
1991
attimo e poi parlò, con una voce piena di
118
1991
sulla superficie della terra con una velocità che nessun
119
1991
Il signor Rail continuò con una calma olimpica. ¶ – Questo
120
1991
ne stava in piedi con la faccia marmorizzata in
121
1991
chilometri di binari diritti con sopra un treno che
122
1991
era assolutamente probabile. Misurava con le dita, borbottava qualcosa
123
1991
dita, borbottava qualcosa, vagolava con lo sguardo. Intorno, silenzio
124
1991
di quello d’arrivarci con il culo su un
125
1991
Bonetti e Bonelli accennarono, con un automatico refolo di
126
1991
sporse sulla carta cercando con le sue dita grassocce
127
1991
scherzo ma credo che con qualche sacrificio ce la
128
1991
sinfonie particolarmente complesse, assisteva con ipnotica attenzione, l’anima
129
1991
gridava martellando i tasti con incredulo furore, o chissà
130
1991
dove di nuovo, ma con il respiro che gli
131
1991
mezzo alla strada dove con i piedi persi in
132
1991
questo glielo devo dire con la massima sincerità, lui
133
1991
un giorno... magari partirà con il treno, sa, il
134
1991
bellissimi, i treni... partirà con il treno, magari, e
135
1991
se stesso, in effetti, con le braccia spalancate, il
136
1991
aperti, lì nel prato, con la testa leggermente curvata
137
1991
alla fine si fermò, con la testa che gli
138
1991
a uno, e dapprima con prudente lentezza poi sempre
139
1991
in generale tutti quanti, con le braccia spalancate e
140
1991
più bambine a strillare con voci di vetro, borbotta
141
1991
vederla dall’alto, come con l’occhio di Dio
142
1991
Dio, vedrebbe quel pratone con quei matti che ruotano
143
1991
parole. Osservava, si muoveva con metodica lentezza e taceva
144
1991
un rosario da sgranare con pazientissima cura. Aveva qualcosa
145
1991
la sua gonna girava con lei, i capelli le
146
1991
e tornandosene la sera con in testa magie di
147
1991
tutti, ma tutti assentirono con molta educazione. ¶ Fu dunque
148
1991
binari squarciando l’aria con uno stridìo disumano e
149
1991
ditta Trupper, otto bottiglie con incisioni su soggetto biblico
150
1991
dire: ogni anno correvano con i cavalli, nella strada
151
1991
poter poi saltare via con tutta la forza possibile
152
1991
sul carro del mondo, con tutti gli altri. Pronto
153
1991
altre, ordinatamente in fila con le altre. Ma per
154
1991
dovesse proprio rispondere, rispondere con il nome di un
155
1991
niente. Non si bara con il destino. ¶ Pekisch e
156
1991
niente. Non si bara con il destino. ¶ Pehnt e
157
1991
il vecchio Andersson, sdraiato, con gli occhi chiari fissi
158
1991
darsele di santa ragione con la morte. ¶ – Non te
159
1991
il vecchio Andersson, sdraiato con gli occhi chiari fissi
160
1991
darsele di santa ragione con la morte. ¶ – Senti, facciamo
161
1991
treno sia partito. ¶ Parla con un filo di voce
162
1991
se ne rimaneva immobile, con gli occhi spalancati. La
163
1991
un po’ più indietro con quella grancassa, mi suona
164
1991
MALEDIZIONE! LA VOGLIAMO FINIRE CON TUTTE QUESTE IDIOZIE? ¶ Dato
165
1991
vedova Abegg ne dedusse, con scientifica esattezza, che si
166
1991
un libro, tutto scritto con una calligrafia minuta, inchiostro
167
1991
cappello grigio, le scarpe con le stringhe, il ritratto
168
1991
in nero, una busta con dentro tre lettere, un
169
1991
devota e irreprensibile. Morì con la bava alla bocca
170
1991
era voluto rimanere laggiù, con addosso il rumore delle
171
1991
ce l’hanno tutti con i cristalli dell’est
172
1991
le spaccarono il cranio con il manico del fucile
173
1991
trentina di persone, ognuna con la sua sedia portata
174
1991
te ne starai lì, con una sfilza di errori
175
1991
di gente che gira con in tasca le sue
176
1991
Il vecchio Andersson morì con il cuore spaccato, quella
177
1991
sola, esatta, parola: “Merda”. ¶ con il cuore spaccato, quella
178
1991
forme, centinaia di martedì con l’umanofono, i capelli
179
1991
Jun, Mormy nel fienile con le mani di Stitt
180
1991
soglia di casa Rail, con in mano un ritaglio
181
1991
qualcosa, prima di dire, con una voce che sembra
182
1991
sistema era stato brevettato con il nome di “Brevetto
183
1991
si ammucchiavano i calcoli con cui Hector Horeau cercava
184
1991
gli lordava l’anima con quel tanfo di morte
185
1991
psichica di Hector Horeau, con conseguente trionfo di quel
186
1991
ne durò la storia con Monique Bray – Hector Horeau
187
1991
sue proposte, lo menzionavano con onore e lode, e
188
1991
fama incominciò a circolare con insistenza negli ambienti che
189
1991
altezza di trenta metri con percorsi interni e punti
190
1991
Bray finì all’ospedale con una ferita profonda al
191
1991
forbice si chiuse, improvvisamente, con scatto secco e perentorio
192
1991
Horeau reagì alla tragedia con grande coerenza. L’indomani
193
1991
Tornò nel suo studiolo con la chiara percezione di
194
1991
ne consumò 18 a vagabondare con la mente intorno a
195
1991
e ci vergò sopra, con l’inchiostro nero, due
196
1991
ottusa catalogazione di ritagli con cui Hector Horeau aveva
197
1991
non inutile. Il ritaglio con la notiziola sul Brevetto
198
1991
giorni dopo, un uomo con una grande cartella marrone
199
1991
d’anni. Alto, bruno, con due occhi strani. Una
200
1991
rispose sorridendo l’uomo con la lunga cicatrice e
201
1991
poi le spargeva intorno con le dita per tornare
202
1991
disse una parola. Mangiava con gesti lentissimi e belli
203
1991
figli, pensò Horeau: nascono con dentro quello che, nei
204
1991
Davvero. ¶ Ma lo disse con allegria. Bisogna immaginarselo detto
205
1991
allegria. Bisogna immaginarselo detto con allegria. “No... non credo
206
1991
uno davanti all’altro, con in mezzo un tavolo
207
1991
lui... non c’entra con... con le lastre, e
208
1991
non c’entra con... con le lastre, e tutto
209
1991
Sembrava una serra immane con dentro, solo, tre olmi
210
1991
buona. Ma bisognava immaginarla con migliaia di persone dentro
211
1991
piedi, in quel punto, con i capelli disordinati, infinitamente
212
1991
volevo solo dire che... con Andersson sarebbe stato diverso
213
1991
questo starà in piedi con del vetro di tre
214
1991
uno davanti all’altro, con dietro una storia, ciascuno
215
1991
e gialla, piccolo letto con un baldacchino merlettato. Un
216
1991
I fiori. ¶ Sulla veranda, con l’aria della sera
217
1991
immobile l’Egitto. ¶ Raccontava con voce lenta. Infinita. Ma
218
1991
trionfo e la disfatta. Con il signor Rail aveva
219
1991
consegna. Tornava a Parigi con una carta decisiva da
220
1991
caricare quello strano signore con quei capelli disordinati. Davvero
221
1991
incrociando montagne di numeri con il pensiero di ventimila
222
1991
che tutto è cominciato con la storia della gamba
223
1991
il destino fa fuoco con la legna che c
224
1991
è... fa fuoco anche con una pagliuzza, se non
225
1991
quel ragazzo che arriva con addosso una giacca nera
226
1991
emozione che c’entrava con la paura, con la
227
1991
entrava con la paura, con la gioia, con la
228
1991
paura, con la gioia, con la sorpresa e con
229
1991
con la sorpresa e con mille altre cose. Riabbassa
230
1991
che se ne andasse con quell’addio lì... e
231
1991
ha chiuso la porta con il chiavistello, tiene le
232
1991
alla festa, da sola con Mormy, voglio dire, perché
233
1991
Elisabeth... ma lui diceva ‘con il vetro si possono
234
1991
incontrarsi mai. L’ostinazione con cui continuano a corrersi
235
1991
e Pekisch li faceva con la musica, andava così
236
1991
si vedono, nelle case, con tutte le cianfrusaglie dentro
237
1991
studiato, a tavolino... io con la roncola in mano
238
1991
porti via. La gente, con strana meticolosità, ha cancellato
239
1991
tensione, a non finire con un piede in quello
240
1991
giusto – al momento culminante – con i dodici uomini di
241
1991
si fa la calca, con la gente assiepata e
242
1991
sarà, immaginarlo è impossibile), con gran affastellamento di occhi
243
1991
in quella strada (e con particolare violenza nel punto
244
1991
immobili, come pietre, ciascuno con il suo strumento addosso
245
1991
e morirà chiedendo pietà con una pistola puntata in
246
1991
morirà per regio decreto, con una divisa addosso e
247
1991
cornamusa, e morirà stupefatto con negli occhi l’immagine
248
1991
carillon, e morirà precipitando con un pallone aerostatico sulla
249
1991
a chiunque di finire con gli occhi su quella
250
1991
altro – fucilare il silenzio con armi fatte di legno
251
1991
scivolando indietro, lo vedeva con la coda dell’occhio
252
1991
mezzo all’altra gente, con il capo abbassato e
253
1991
in mezzo alla gente, con la sua giacca nera
254
1991
in mezzo alla gente, con la sensazione di tutti
255
1991
lui che ora sta con la fronte appoggiata al
256
1991
po’ nero – Jun immobile, con gli occhi chiusi e
257
1991
sul suo sesso, premere con dolcezza, premere con rabbia
258
1991
premere con dolcezza, premere con rabbia / e alla fine
259
1991
e alla fine fu con la dolce stanchezza dei
260
1991
su quel trombone morto con lui, di fianco a
261
1991
vedere l’esasperante lentezza con cui quei due minuscoli
262
1991
ascoltarle? / cosa avrà portato con sé?, pensa il signor
263
1991
tra bottoni e pudori, con voglia e dolcezza / Bentornato
264
1991
grande semisfera di pietra, con un grande portale a
265
1991
e adesso stanno immobili con le spalle alla città
266
1991
se fosse venuto via con noi... ¶ – Cosa dici? ¶ – Erano
267
1991
lui ti guardava sempre con quegli occhi pazzeschi, non
268
1991
le arrivò un pacchetto con il suo nome scritto
269
1991
se ne stava seduta, con gli occhi fissi per
270
1991
cucire la sua storia, con l’ago della propria
271
1991
i bambini stanno lì, con gli occhi spalancati, a
272
1991
pagine, una ad una, con un tagliacarte d’argento
273
1991
un uomo sulla cinquantina, con una voce stridula e
274
1991
the Queen a ritmo con quella marcia senza senso
275
1991
un grido dell’uomo con i baffi bianchi. Un
276
1991
Sparargli non si poteva, con tutto quel vetro intorno
277
1991
quel vetro intorno. Provarono con i veleni ma quelli
278
1991
trasparente. E poi morire con gli occhi che possono
279
1991
lo rimonteremo fuori città, con intorno chilometri di giardini
280
1991
quella donna che camminava con infinita eleganza e aveva
281
1991
a sé e parlava con dolce imperturbabilità. ¶ – C’erano
282
1991
perché. Il violoncellista vide con la coda dell’occhio
283
1991
e iniziò a crepitare con ferocia fino a lambire
284
1991
soffitto e che cadde con uno schianto così che
285
1991
vedere, a gridare, tutte con la testa all’insù
286
1991
notte illuminata a giorno, con negli occhi lo sprizzare
287
1991
ore, sfinita, si squarciò con un boato tremendo che
288
1991
palmo di una mano con la punta arrotondata del
289
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Mormy fare l’amore con Jun. ¶ Silenzio. ¶ – Lei stava
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costruire dei mulini che con qualche modifica potrebbero filtrare
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a complicargli la vita con un nome ridicolo. E
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in cui arrivò Kerr con la sua banda. È
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in una stanza orrenda con una puttanella da quattro
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possa fare l’assicuratore con un nome come Pekisch
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pagine in cui voi, con penna magistrale, riassumete i
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belle. Ho degli amici con cui gioco a carte
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che sono in pace con me stesso. Non c
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E pensò: io vivrò con lei. ¶ Jun era in
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come farai a vivere con me? ¶ / E allora lei
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a tutta quella gente, con il suo pacco stretto
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andata a bere qualcosa con lui, lui si sarebbe
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da sparo, sarebbe esplosa con terrificante fragore sollevando fiammate
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un libro, tutto scritto con una grafia piccolissima, rilegato
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Allora portami a vivere con te. Ti prego. ¶ È
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sono stata ovunque, stando con te. È una cosa
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aveva alzato la mano, con gesto convincente, nel momento
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da tutte quelle cose, con la curiosa sensazione di
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Elisabeth provvidero un barone con una insopportabile esse blesa
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bastone scandendo le offerte con una solennità che voleva
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di quel singolare duello. Con evidente soddisfazione del banditore
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voce femminile che risuonò con la sicurezza di un
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sala, una signora vestita con splendida eleganza ripeté ¶ – Diecimila
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fino alla fine, ma con la mente spenta, e
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avvicinarsi una signora vestita con splendida eleganza. Aveva il
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Elisabeth. E un biglietto con su scritta una sola
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fontana tutta di vetro con l’acqua che salirà
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pantofole verdi: velluto. Scorre con lo sguardo, lentamente, le
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c’erano i matti. Con le teste rasate e
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di matti, ad Abelberg. Con un medico e tre
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si era presentato lì, con una piccola valigia. ¶ – Lei
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si stabilì nell’ospedale. Con mite precisione assolveva ai
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si permetteva di declinare, con cortese fermezza, qualsiasi invito
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indossare il camice bianco con cui tutti erano abituati
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anni, l’assistente consumò con diligente abnegazione quella singolare
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potuto rivelarsi infinito. Fu con incredulità che, un giorno
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strisce grigie e marroni. Con sistematica meticolosità, divideva i
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lì a farsi schifo, con grande dignità. Crepate voi
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possa crepare di notte, con la paura che ti
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del terrore addosso. E con te crepi la tua
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dormite, odio l’orgoglio con cui cullate lo squallore
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ho fatto l’amore con voi, odio i vostri
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libri che avete lordato con i vostri sguardi, odio
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vermi che si ingrasseranno con le vostre carcasse sarò
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una notte d’estate, con il cervello inondato di
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se lo portò via, con la rapacità fulminea di
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aulenti (a quattro voci con accompagnamento di pianoforte e
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di pianoforte e clarinetto). Con crescente stupore del privilegiato
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un volume misurato, ma con ferma ostinazione. Era un
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riuscire ad accordare qualcosa con nelle orecchie l’incessante
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si sedette al pianoforte con l’intenzione di accodarsi
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potuto tollerare di vivere con nella testa Fiori aulenti
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Non si può vivere con quindici orchestre che ci
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che si alzò, e con infinita fatica traballò fino
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quelle stupide lacrime. Maledizione. Con tutto quello che uno
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Ai funerali di Pekisch, con una certa logica, la
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di fronte a sé con occhi da cieca e
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lo devi fare bene. Con tutti i particolari. E
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aveva fatto i soldi con le assicurazioni. Un bello
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occhi di sua moglie. Con la moglie lì davanti
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la polizia Tool era con me. Lo presero e