parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «con»

nautoretestoannoconcordanza
1
1934
d’incontrarsi a solo con lei nel punto più
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1934
in luce: tirava pugni con una forza e agilità
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1934
zie, prima di parlarne con le padrone di casa
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1934
avevano soggezione, ne parlavano con Niobe, andando per il
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1934
dicevano male, per canzonatura, con ironia, con rabbia, il
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1934
per canzonatura, con ironia, con rabbia, il signorino, e
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1934
e puntuale, vi giunse con una chiosa intorno a
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1934
stile. Ma la portava con tanta disinvoltura e così
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1934
non era difficile sentire, con molta insistenza e una
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1934
personaggio in questione rispondeva con pochissima premura e minore
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1934
persone, e comprenderle meglio con esso che col nome
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1934
stare, e ogni tanto con un po’ di saliva
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1934
tasca. Portava un berrettino con la visiera calcata sulla
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1934
il suo vero nome, con tutta sicurezza non avrebbe
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1934
cancello, nella via; e con tale sollecitudine da lasciar
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1934
il capo ad ascoltare, con l’aria di volersi
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1934
verdi rosse e violacee con le quali ritornò a
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1934
volta, per futili motivi, con tutti i suoi coetanei
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1934
bassotto forte si assalirono con violenza, e per la
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1934
e una volta disciolta con quelle oscurità e brontolamenti
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1934
indigente; viveva poco lontano, con la madre, in una
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1934
una camera al pianterreno con uno sgabuzzino che serviva
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1934
scemi; e le davano, con l’esigua mercede, da
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1934
cenno di ribellione. Ascoltava con lo stupore e la
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1934
sguardo dolce: lo amava con quella forza per cui
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1934
feroce per difenderlo offeso. ¶ Con le mani in tasca
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1934
l’atto del coricarsi con quella semplicità e quel
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1934
di nessuno, senza intrattenersi con gli altri, guardava gli
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1934
male, di spogli generalmente, con giacche troppo grandi o
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1934
delle grosse scarpe terrose con le suola ricoperte di
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1934
di sale; o altrimenti, con un pezzetto di tonno
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1934
stato capace di studiare; con immensa fatica, e maggiore
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1934
aveva promesso di prenderlo con sé non appena lo
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1934
giacchetta, mettiti a lavorare con me”. Lo seguiva nel
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1934
seguiva nel lavoro giustificando con un bagliore di sorriso
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1934
guardarle, vi rimaneva davanti con le mani nelle tasche
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1934
lavoro, e lo ricompensava con qualche soldo o con
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1934
con qualche soldo o con una parola che rafforzava
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1934
maestro muratore, che studiavano con impegno, destinati a divenire
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1934
e da bene, superando con vantaggio lo stato attuale
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1934
Regina”. ¶ Andarsi a mettere con quello zotico ignorante, che
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1934
che aveva una madre con la quale non si
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1934
in regola, che salutava con grugno anziché con le
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1934
salutava con grugno anziché con le parole. Altro che
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1934
stava sempre solo perché con lui nessuno ci voleva
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1934
vita il più possibile, con l’accanimento proprio dei
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1934
egli si sarebbe assoggettato con inflessibile volontà approfittando felice
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1934
umanamente seguitando a lavorare con un ritmo meno febbrile
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1934
Gaetani, Raffaelli e Guglielmi, con tutti i loro pregi
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1934
non quanto lei. «Sai con chi si parlò tanto
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1934
grado chinarono il capo con modestia. Il lavoro le
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1934
era definitivo nel modo con cui veniva pronunziato; per
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1934
avrebbe detto «salute!» ugualmente, con la testa, con le
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1934
ugualmente, con la testa, con le spalle, con le
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1934
testa, con le spalle, con le braccia, con le
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1934
spalle, con le braccia, con le mani, con un
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1934
braccia, con le mani, con un piede, non vi
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1934
crudo le aveva risparmiato con la sua ignominiosa fuga
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1934
un’altra utile spiegazione. ¶ Con questo intermezzo di violini
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1934
al tempo dell’amicizia con le sorelle, non se
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1934
la ciminiera imponente, annuendo con vastità, quasi che tanta
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1934
valore incomincia ad agitare con naturalezza quelle membra con
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1934
con naturalezza quelle membra con le quali svolgerà il
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1934
quelle artiglierie rimaneva impassibile, con un raggio fra labbro
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1934
il poverino dovette fare, con gli altri alunni, un
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1934
Pierino, andando a spasso con la mamma, assiste ad
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1934
storia», suggerì la direttrice con freschezza di acqua che
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1934
gli dettero la licenza con lode. ¶ A questo punto
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1934
Veniva sempre al Borghetto con la madre, è già
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1934
Peccato che Niobe fosse con la Tonina nel podere
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1934
leggono fino in fondo con grande facilità; se ne
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1934
signore». ¶ Risolto il problema con tanta semplicità, sollevate dal
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1934
del 1907 (si era nel 19) con dei biscottini e delle
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1934
la cortesia e accettò, con gran copia e varietà
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1934
rifiutare facendo delle sbarrature con le braccia, tirandosi indietro
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1934
le braccia, tirandosi indietro con la testa: “no, no
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1934
un vassoio sulla tavola con premura e senza dimostrare
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1934
macché! glie lo presentava con la sicurezza dell’affare
79
1934
dall’apparizione di Niobe con la Tonina sulla porta
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1934
irriconoscibile così in ordine, con le stoffe bene ammassate
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1934
tavole, e i telai con la faccia alla parete
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1934
lei la direttrice, e con un’aria di sufficienza
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1934
querele, prendendo una rivincita con molta generosità. ¶ Ma Carolina
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1934
e più piccole, capirai, con gli abiti che usano
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1934
dovevano arrivarle alla caviglia con le gale ricamate. ¶ A
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1934
moglie mi venisse davanti con simili vesti, prenderei un
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1934
vesti, prenderei un bastone…» Con la mano fece l
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1934
esser rimasta a piedi con le mutande lunghe. ¶ Teresa
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1934
bicicletta perché potesse andarci con rapidità, e per quanto
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1934
a prendere una cioccolata con delle brioches. Remo conduceva
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1934
sacramentale, e guardandola sempre con una compiacenza di amante
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1934
andare e poi riprese, con grande e mal celato
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1934
gente, felici di viaggiare con quella scorta gentile. E
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1934
e si poteva mostrarlo con sicurezza di soddisfazione. Narrava
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1934
da solo a solo con lei nella penombra delle
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1934
tempo ed il luogo, con abilità sorprendente provocava d
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1934
il boccone, si mangiava con agio borghese parlando del
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1934
le bistecche egli rispose con un «perdio!» tanto efficace
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1934
della conversazione le trattava con familiarità, dicendo “Teresa e
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1934
guardare la terza zia con quell’arietta di chi
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1934
della migliore digestione, canzonandola con molta leggerezza per averla
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1934
spaziosa del primo piano, con mobili di ottimo legno
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1934
del giovane, sulle quali con diverso animo, ma con
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1934
con diverso animo, ma con identica intensità spiavano le
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1934
prima volta prendevano contatto con la virile adolescenza; dopo
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1934
fosse: «Vergine Santissima!» gridò con l’ultima boccata di
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1934
scorgendo Remo alla porticina con la sua faccia imperturbabile
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1934
lunga, avendo potuto valutare con quale destrezza si compieva
109
1934
E la mattina dopo, con la complicità di Niobe
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1934
nascoste, prese a dire con Niobe: “o le zie
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1934
bene”, tagliò corto Giselda con la voce grave, “ti
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1934
essendo corso nessun proposito con esattezza, si capisce che
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1934
sapere dove fosse e con chi, dove fosse stato
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1934
inconcludenti, evasive; sapeva sfruttare con abilità il fatto di
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1934
incanto, si vedeva apparire con la puntualità degna di
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1934
tregue? ¶ Le divergenze scoppiate con Giselda per la poca
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1934
a fare il chiasso con quelli del casamento; quando
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1934
pensare al suo stato con senso pratico; poi erano
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1934
volta pronunziarono quell’“in” con un accento di condanna
120
1934
città: “dal meccanico”, rispose con semplicità e dignità virile
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1934
giù, ma a sputare con decenza quando nessuno le
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1934
nulla aveva in comune con le solite per le
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1934
buono, aperto per ricevere con un’aria e una
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1934
prima del solito; e con insolita fretta fu sparecchiata
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1934
domeniche, ma quel giorno con altro ritmo e preoccupazioni
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1934
o sulle orecchie, e con un bel grembiule di
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1934
la tenuta di gala. ¶ Con la granata in mano
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1934
non le guardava più con l’interesse del treno
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1934
interesse del treno quando con esse era venuto a
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1934
direttrice!”. ¶ Teresa e Carolina, con tutte le loro chincaglierie
131
1934
per ricevere in esse, con suprema dedizione la propria
132
1934
aprirle. Soltanto Remo rimase con le braccia giù, ma
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1934
ma pronto ad inchinarsi con rispetto davanti alla monumentale
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1934
bottone, e riprendendo contatto con le amiche, stringendole alle
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1934
la servetta, fu mandata con Niobe a spasso nel
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1934
e rotonda, tutta nera, con fiocchi, penne e velo
137
1934
produceva una parabola, e con la pelle insugherita avviata
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1934
la più piccola affinità con la sua amante spirituale
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1934
e una famosa pentolaccia con Carolina che si era
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1934
casa. ¶ «La vuoi rivedere?» ¶ Con la testa bassa, ma
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1934
la veste dalla quale con la mano, macchinalmente, li
142
1934
Non ero sola, ero con l’ispettore.» ¶ Remo non
143
1934
Dissero insieme l’una con là voce l’altra
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1934
là voce l’altra con gli occhi le due
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1934
casi bisogna lasciarsi spennacchiare. Con quella stessa somma Niobe
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1934
sorriso, illuminando la faccia con un movimento impercettibile. Lo
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1934
sorriso, ottenendo grande effetto con mezzi che sfuggivano all
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1934
sviluppato da dimostrarne sedici con comodità; sia per la
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1934
per poi sfrenarsi, magari, con quelli della propria età
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1934
viaggiare per le Romagne con tanto di mantello sulle
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1934
si dette a frugarvi con freschezza di adolescente; quindi
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1934
a consumarne i cibi con avidità che risultò solo
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1934
dette, così in buccia, con molto garbo, ma deciso
154
1934
zie che si accorsero con molto compiacimento come la
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1934
capelli, nerissimi e lucenti, con ondulazioni marcate e ampie
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1934
erano pettinati bene, seguendo con grazia e semplicità la
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1934
a Niobe e alternate con quelle che in forma
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1934
E concludevano i sospiri con un «Santa Maria!» guardando
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1934
sorella pestando i piedi con stizza, e guardando dall
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1934
Arrivati a Santa Maria, con grande letizia delle zie
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1934
delle cose. E cercavano con ogni cura, pur rispettando
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1934
sotto terra!». E sempre con quell’uggiolina allo stomaco
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1934
L’arrivo in Ancona, con quell’“in” davanti così
164
1934
mezzo di distanza, e con diversi colori, si ripetevano
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1934
visita al Santo Padre, con quella sudiciona di Messalina
166
1934
barbara, e alla morte. Con Giselda, con Niobe, coi
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1934
alla morte. Con Giselda, con Niobe, coi contadini, sissignori
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1934
coi contadini, sissignori, anche con loro, con tutto il
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1934
sissignori, anche con loro, con tutto il vicinato accorso
170
1934
per salutarli, un cane con la coda, quando passano
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1934
si scoprono il capo con rispetto. Ma per il
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1934
di affetto; e osservando con perfetta tranquillità, senza spostarsi
173
1934
per guardarlo stupite, estatiche, con le parole che si
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1934
più amorevole famiglia; rallegrandosi con le benefattrici non potendosi
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1934
ritraeva, osservava silenziosamente custodendo con naturale grazia il proprio
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1934
e altri aveva concluso con voce da apocalisse: «più
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1934
fissarlo e scrutarlo domandandosi con insistenza che bestia fosse
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1934
diverse nei grembiuloni bianchi, con gli occhiali dalle lenti
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1934
solo in quella stanza, con le zie e con
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1934
con le zie e con Niobe, si guardava intorno
181
1934
formavano un corpo solo con le loro macchine grottesche
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1934
altro punto della stanza con le mutandine tese; e
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1934
Carolina, serrandogli il collo con le braccia lo baciò
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1934
disordine. Remo non rispondeva con un bacio rapido e
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1934
accorsa Niobe. ¶ Remo guardava con curiosità anche Niobe, ma
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1934
incapace di contenersi, rispondeva con le proprie in cui
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1934
Remo, entrando in casa, con quell’istinto sviluppatissimo nei
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1934
cosa soltanto egli guardava con diffidenza, sospeso e serio
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1934
sarebbe stato bene usarla con lei quando ne aveva
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1934
solo, ma le precedeva con tanto di bandiera spiegata
191
1934
le zie avevano introdotto con l’arrivo del nipote
192
1934
pranzo come le domeniche, con una bella tovaglia e
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1934
la sottana, doveva reggerla con le mani; le si
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1934
lavoro e venivano preparate con accorgimento, scontate in precedenza
195
1934
in precedenza ed eseguite con solennità di rito, v
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1934
è possibile sottrarsi, e con una decisione che ci
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1934
rado a reggimenti interi, con tanto di fanfara e
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1934
trombe, da lontano, o con orecchio di selvaggina percependo
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1934
gli occhi intelligenti giudicando con disinvoltura borghese. ¶ Ma lo
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1934
farle abbacinare gli occhi con uno sguardo. Quella solidità
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1934
di salute l’attraevano con violenza. Spirito solido ella
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1934
passiva, ma per fondersi con la sua, per comprendersi
203
1934
allegrezza e confusione; e con tale generosa abbondanza, propria
204
1934
si era portato male con lei aveva dichiarato guerra
205
1934
serena bontà di Niobe con la quale, considerati uno
206
1934
Teresa e Carolina rientrando con Niobe la guardavano scambiandosi
207
1934
ne faccia le spese con luoghi comuni e frasi
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1934
lettere si possono riassumere con facilità: «Mie care sorelle
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1934
della mia famiglia che con me vi salutano e
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1934
altrettanto sia di voi con l’aiuto del Signore
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1934
di contenuto stitiche e con le parole artificiosamente allargate
212
1934
le sorelle risposero effondendosi con affetto e inviando a
213
1934
a vacillare la ragione, con la vista annebbiata dalle
214
1934
e in disordine, e con la quale avevano diradate
215
1934
pietà, la povera moribonda con la fronte rasserenata chinò
216
1934
morte, dopo essere pervenute con la sorella a una
217
1934
fa agire, le guardava con due occhi neri e
218
1934
di attesa, di sospensione, con una limpidezza e serenità
219
1934
il minimo sforzo, anzi, con una semplicità molto naturale
220
1934
il ragazzo le osservasse con curiosità giudicandole piuttosto buffe
221
1934
senza pudore; avrebbe riso con lui non sospettando lontanamente
222
1934
portava da un anno con un carico di dolore
223
1934
di cattivarsene la benevolenza con parole e atti ipocriti
224
1934
ch’egli sarebbe stato con loro come con la
225
1934
stato con loro come con la madre: «povera Augusta
226
1934
sospiravano insieme: «proprio come con lei»; avrebbero rattenuto un
227
1934
il ragazzo avrebbe detto con un levar del ciglio
228
1934
dove non mancava nulla; con una donna di servizio
229
1934
fuggente paesaggio, ma forse con maggiore intensità, specialmente Carolina
230
1934
di Dicembre, e agitavasi con tutta la persona nel
231
1934
perdere la compostezza; non con quella avidità infantile irrompente
232
1934
faceva, e lo considerava con la pacata compiacenza che
233
1934
guardavano insieme il nipote con intenzione, e non erano
234
1934
loro corpo che funzionasse con regolarità e vivevano come
235
1934
ritornando dopo pochi giorni con un ragazzo di quattordici
236
1934
ritrovarsi in quel treno con lui? Quali sorprese prepara
237
1934
ad uccidersi, e lottare con le belve fino ad
238
1934
umida, alternata da pioggia con qualche sospetto di sole
239
1934
tettoia correvano degli omìni con in mano il cestino
240
1934
fu possibile trattenersi, ma con l’aria rassegnata e
241
1934
la loro femminilità. ¶ Incominciavano con le cure e la
242
1934
fregiare il proprio corpo con le raffinatezze della loro
243
1934
nulla aveva in comune con le loro persone. ¶ Sentendole
244
1934
una dell’altra, e con tutto ciò volendosi molto
245
1934
bene e si lavora con serenità. ¶ Compiuta questa cura
246
1934
armadio e il cassettone con evidente disappunto di doversi
247
1934
la richiudeva brusca, quasi con rabbia, sbatacchiando senza garbo
248
1934
o un bottone. Aiutandosi con zelo a rintracciare una
249
1934
Ciò che lascia capire con chiarezza ch’erano fuori
250
1934
di fiocchi, il petto con qualche altra calìa, la
251
1934
altra calìa, la testa con forcine e pettini luccicanti
252
1934
all’altra, a gomito, con le braccia bene composte
253
1934
di non far breccia con quelle, che non avrebbero
254
1934
Raffaello, Giuseppe… quasi volendo con essi sopraffarsi a vicenda
255
1934
ancora che aveva impiantato con molta fortuna un’industria
256
1934
il martirio, e sempre con la tendenza a crescere
257
1934
quando si doveva sposare con un giovane dall’apparenza
258
1934
che sa deve parlare con chiarezza per la buona
259
1934
aveva sussurrato e riso con quanto fondamento non è
260
1934
la più vaga attinenza con Carolina, anche se lo
261
1934
interveniva nel racconto, annuiva con la testa incitando l
262
1934
certa gente?» concludevano insieme. Con le donne erano spietate
263
1934
glie le cucivano bene, con quale insuperabile finezza, squisitezza
264
1934
loro casigliani le salutavano con premura, venivano ad ossequiarle
265
1934
senza neppure guardare, bensì con inchini mondanamente, quasi fossero
266
1934
due anforette di terracotta con delle agavi indistruttibili e
267
1934
avo avessero saputo riattingere con una dirittura esemplare. Ma
268
1934
avrebbe preferito di trattare con la padrona direttamente. ¶ Carolina
269
1934
senza un perché e con danno grave, facendo ricadere
270
1934
di certe cose parlava con semplicità solare, senza divincolarsi
271
1934
della campagna, si scansavano con sdegno, davanti al pollame
272
1934
un terrore irragionevole, guardavano con disprezzo o compassione un
273
1934
a gara per salutarle con affetto, per ossequiarle. Quasi
274
1934
viottola nella quale procedevano con difficoltà, specialmente Carolina, e
275
1934
ritornarsene nel loro regno con evidente felicità, non finendo
276
1934
Niobe che le aspettava con le braccia spalancate reduci
277
1934
salaci e parole grasse. Con la scusa che la
278
1934
costituivano un mondo che con quello dei contadini non
279
1934
via una volta colto, con un riso di repulsione
280
1934
proprio ingegno per ritrarre con la seta l’immagine
281
1934
aveva pianto, aveva riso con lui tenendolo sulle ginocchia
282
1934
della gioventù, si vestivano con minore ricercatezza di quando
283
1934
dovevano rimanere alla finestra, con meno fronzoli ma sempre
284
1934
parte doviziosa, e soprattutto con qualche cosa che nulla
285
1934
aveva a che fare con le vigenti mode. Radunata
286
1934
liberi e volevano andare, con molti fanciulli, in numero
287
1934
cancelli di tante ville, con una falce di luna
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un tacco; o tornava con le scarpe sfondate, sbucciate
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ricevute in udienza particolare con un gruppo di poche
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donne seguitavano a lavorare con la testa piena del
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momento, giorno e notte con commozione struggente durante quel
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nella parte di destra con un Cristo sulla croce
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in quella di sinistra con un San Pietro nell
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volto di San Pietro con le mani che reggevano
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si poté chiamare, e con ragione, il capolavoro delle
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fissavano il cielo, eseguì con le sue mani l
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l’Ostia si formò con la soavità di un
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un prelato di Firenze con dieci o dodici altre
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quella mole. ¶ Vennero introdotte con un altro gruppo accompagnato
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la porta si aprì con tanta semplicità da sembrare
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dal sole. In quello, con la leggerezza che Carolina
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a Sua Santità, prese con tenerezza, fra le sue
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più il Pontefice assentiva con la testa per far
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la bocca, ma che con grande maraviglia aveva ascoltato
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Carolina come si fa con un fanciullo: «Per tutti
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bastate a farle vivere con larghezza, seguitavano a lavorare
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larghezza, seguitavano a lavorare con la febbre delle ore
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che tutto fosse finito con lo scopo raggiunto, si
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raggiunto, si sarebbero trovate con un pugno di mosche
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meno gradita. Era fidanzata con un giovane dell’alta
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Bastò questa notizia, detta con certa baldanza di trionfo
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prepotente, incapace di lavorare con serietà, che aveva condotto
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amarezze, anche la fame; con l’orgoglio piegato, la
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avevano avuto ragione, e con le quali da dieci
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ripreso a trattarla bene, con rispetto, e quanto le
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per non dire fiacco. Con tutta questa gente che
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sorelle ne avrebbero riso con gusto umiliandola di più
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sempre da fanciulla. Ma con quale diverso animo, la
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Piccola e tozza, ingrassata con gli anni e quasi
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le sue rotondità ballonzolavano con pesantezza, ma senza sofferenza
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Le sorelle, pure trattandola con degnazione per la sua
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altro da sostituire, e con un gusto mille volte
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che a voce spiegata con la quale si dicono
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le davano completa assoluzione, con appendice d’ingiurie e
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facile preda del maschio con un’occhiata in cui
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grido, sul quale vigeva con allegria la tolleranza delle
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orgoglio per sentirne parlare con simpatia e ammirazione. E
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d’altra parte, anche con la povera Niobe i
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solo permesso di accennare con le manine, che le
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fingevano di tagliar corto con dignità dopo essere state
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piccolo ragguaglio e giudicando con quel suo tono di
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si parla o scherza con distacco, senza interesse. I
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che tutti le ritenevano, con fondatezza e senza eccezione
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parete della casa inchinandosi con ossequio al passaggio della
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La mattina della Domenica, con uno scialletto in testa
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desinare, che si svolgeva con agiatezza sconosciuta agli altri
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un verone al quale con impareggiabile gusto ci possiamo
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miracolo e di mistero, con cui viene pronunziata da
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bene non rimasero poi con le mani alla cintura
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quanto il caso poté con l’opera sua, gli
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opera sua, gli uomini con la loro raddoppiarono di
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a guardare il passaggio con bene educata tolleranza e
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1934
ma per scolpire meglio con un’immagine la positura
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mantiene il proprio rango con dignità e compostezza senza
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che guardano il cielo con occhio profondo, languente, o
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di cui si libera con gioia rappresentando per lei
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1934
solamente della sporcizia che con un cenno di disgusto
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vecchia dama in poltrona, con la sottana ampissima e
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all’idillio della fede con riserbo e dolcezza. ¶ Poco
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signorile di architettura e con avanzi di dignità ornamentale
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coloro che hanno dimestichezza con esso, lo chiamano Santa
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turbolenti: s’infuriano, straripano con l’impeto della gioventù
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hanno ragione di coronare con tale nome le loro
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loro piedi si svolge, con un saluto reverente dell
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quando il siniscalco, levatosi, con una gran salmeria n
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e la valle insieme con esso loro, sempre quelle
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capoletti intorniati e chiusi, con licenza del Re, a
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queste contrade e sorridendo con una punta di scetticismo
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paesaggio, incomincerò a notare con voi quali siano le
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scivolare di prima mattina, con la sporta o il
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importanza che si rivela con la dignità del portamento
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in conversazione estiva crepuscolare, con le bocche devastate e
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piano cinque finestre uguali con le persiane verdi, tre
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sotto le altre precisamente, con inferriate leggère e bianche
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vecchi tigli non tolgono con le loro chiome poco
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braccia virili e ruvide, con languori o accorgimenti di
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pure di noce e con specchiera intagliata, fa correre
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anch’esso da ricevere con molta intimità e bonomìa
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atto del tagliare, sedute con la testa bassa alle
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dall’altra, anzi, dirò con più esattezza, v’erano
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nero lucente e pettinati con semplicità, quasi tirati sulla
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modo che pareva appuntato con gli spilli ogni suo
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faccia senza alterigia, ma con la sicurezza di chi
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Aveva i capelli castagni con riflessi biondastri, abbondanti e
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bene il nuovo argento con l’antica doratura. Gli
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e accompagnando lo sguardo con un sorriso delle labbra
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continuazione di essa, ma con entrata da un cancello
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il proprio domicilio, quindi con le rendite di esso
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ma, dirò di più, con la sua intima e
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brava e disinteressata persona, con un primo sforzo, il
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criticate, vagliate, sviluppate, corrette, con intuito finissimo di opportunità
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dall’adolescenza aveva studiato con eccezionale talento. Allorquando Carolina
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e aiutava la sorella con sottomissione di allieva, di
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bottega si fossero incontrate con taluna di esse la
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pomeriggio Remo sarebbe arrivato con lei, da mezzogiorno in
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anni riempiva il paese con le proprie avventure, e
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donna giovanissima, alta, snella, con un vestitino nero di
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si tolsero gli occhiali con calma, e la salutarono
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toccare. Si alzarono insieme con movimento composto e un
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Zi’ Cà» disse Remo con deferente cortesia, sodisfatto, presentando
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troppo freddo: ¶ «Ninì», aggiunse con uno scoppio di giovialità
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Ninì» ripeté tenendola stretta con grande affetto. ¶ Per mezzo
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monti a catene. Descrisse con voce calda le abilità
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sua famiglia di adozione, con sicurezza virile, senza sentire
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portò un piccolo vassoio con dei bicchierini, e un
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bicchierini, e un piattino con pochi biscotti. Trattamento tanto
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buon vino che bevve con vivissima sodisfazione. ¶ Le sorelle
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di tè”. ¶ Peggy accettò con entusiasmo un secondo bicchiere
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trattenere un’esclamazione mentre con la sorella seguitavano il
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fumare; finita una sigaretta con quella ne accendeva un
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dire…» ¶ Remo rideva e con lui rideva anche Niobe
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proprio ingegno fatto fortuna. ¶ «Con la pentola» disse Teresa
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decise di tagliar corto con quella visita. ¶ «Sai, Peggy
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sguardo torno torno, lentamente, con la mano sul fianco
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un cantuccio della finestra, con la più grande cautela
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capolino per poterla vedere. Con la ben nota destrezza
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dire alla sua maniera, con tutti gli usi, gl
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ribatté, e disse “quattro” con tale forza da lasciar
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tappezzata di fiori bianchi, con fasci di tuberose dalle
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giù per la piazza con passo da bersagliere. Alla
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in posizione di attesa, con movimento d’api la
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verso il cancello, lentamente, con solennità, due vecchie vestite
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sopra la testa, e con una coda lunghissima che
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da cadere. Vi salirono con le facce verdi più
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salirono provandosi a rispondere con dei sorrisi di grande
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e alle esclamazioni; quindi con sguardi di sdegno più
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portare il più possibile, con capricciosa freschezza, e che
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O bersagliere, stai fermo con le mani ¶ sennò la
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uguale distanza, collegate, e con incedere di parata si
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da lui, era Remo con la sposa; e appollaiato
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gruccia, il fedele Palle, con un bel vestito blu
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dall’automobile, di passare con la testa alta tra
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1934
e dicendo a tutti con gli occhi cattivi: “non
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folla e vi irruppe con cieco impeto allo scopo
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superficialità di chi recita con troppo impegno una parte
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e non in collegamento con la funzione religiosa, per
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altare, e rimanendole vicino con grande dignità. E all
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era in perfetta armonia con l’ora e con
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con l’ora e con l’ambiente. ¶ Il giovane
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le aveva saputo dare con la sola presenza nella
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riconoscere che lo svolgeva con impeto fuor del comune
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fece un bel bambino ¶ con il cappello da bersaglier
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vedeva apparire. Si capisce, con tutta probabilità non sarebbe
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e accostata la finestra con molta cura per via
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erano sul loro letto con gli occhi chiusi anche
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preferiamo romperci la testa con questi accidenti, è il
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hai voglia di aspettare con l’automobile”. Gli mescé
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e rimase ferma, guardandolo, con la bottiglia pronta, aspettando
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incominciare. ¶ Remo lo tracannò con un piacere che dava
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lo riempiva. Lo tracannò con avidità pari a quella
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la persona voleva nascondere, con la timidità che gli
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ultimo scalino della porta, con le mani in tasca
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piano, ora agivano, intervenivano con energia, senza pietà, prendevano
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estorsione in perfetta regola, con vero e proprio sequestro
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feste. Teresa in viola con guarnizioni verdi e piume
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Carolina tutta di celeste con piume rosa. Non erano
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mai state tanto addobbate, con tante cianfrusaglie: sonanti, luccicanti
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l’altra delle lacrime. Con bracciali e collane, il
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facendo col labbro e con la pancia lo stesso
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mie care», ripeteva Remo con voce insinuante, carezzevole, precedendole
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salutavano tutte le volte con crescente dignità. E quelli
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fra ragazzi uno lancia con rabbia il sasso al
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al compagno, che risponde con un atto di scherno
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saputo scansare abilmente. ¶ Niobe, con le mani sui fianchi
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non vederci più bene, con la prodigiosa chiarezza che
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E pur non sapendo con precisione che fossero queste
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mandato solo delle cartoline con parole affettuose, dei saluti
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Anch’esse avevano risposto con delle cartoline, indirizzandole ai
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da strapparsela l’una con l’altra per il
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matrimonio. Mi sono fidanzato con una signorina americana che
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pittoresco circondario, vi manda con me un affettuoso saluto
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a caro prezzo e con tante pene, i debiti
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lo avevano sentito loro, con quelle poche parole fredde
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le americane?» alitò Carolina con desolazione. ¶ «Sono come tutte
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Lo sai», disse Teresa con calma che copriva l
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è fidanzato, si sposa». ¶ «Con chi, con una sgualdrina
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si sposa». ¶ «Con chi, con una sgualdrina?» ¶ «Sì, come
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Piglia qualche vecchia scarpa con dei soldi.» ¶ «E in
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disgraziate.» ¶ «L’hanno avuta con quel nipote.» ¶ «Sono state
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bello, fresco ed elegante, con la pelle abbronzata dal
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abbronzata dal sole. ¶ Incominciò, con molta disinvoltura, a parlare
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pronunziava la parola “matrimonio” con la medesima solennità e
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medesima solennità e naturalezza con cui si nomina una
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Qui?…» ¶ «Precisamente» ripeté Remo con un bel sorriso, «e
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due ore.» ¶ «Dice che con questa pentola ha fatto
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saperlo cogliere, per viverlo con splendore, quello che appena
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calcoli egoistici, di inquisire con domande ripugnanti, esose, in
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dolore. ¶ Carolina la guardò con intelligenza per ricordarle il
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potette resistere dal riderne con tutta sincerità: «sì, certo
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percorse; incominciarono a parlare con franchezza, alleggerite e senza
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senza fiatare. Cosicché dicendo con gli altri “va a
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mezzo ai quali rideva con la bocca sdentata, lasciandosi
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loggione. E dicono “insù” con un vago senso di
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dalle zie e tacitati con acconti o promesse. ¶ Un
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nell’aria i temporali con un senso acutissimo, come
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non pregiudicarne o disturbarne con la propria presenza il
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col nipote e magari con la serva e limitandosi
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sostenere il proprio volere con durezza, con violenza, con
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proprio volere con durezza, con violenza, con crudeltà. ¶ Il
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con durezza, con violenza, con crudeltà. ¶ Il discorso cadde
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divenuto intollerabile. ¶ «Bisogna finirla con questa gente che viene
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chiedere.» ¶ Decisa ad affrontarlo con energia, Teresa lo fissò
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un poco: «bisogna finirla con lo spendere sproporzionato alle
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ci sono?» lasciò scivolare con disinvoltura tra fanciullesca e
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Tutti insieme, già, e con che?» ¶ «Bisogna finirla con
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con che?» ¶ «Bisogna finirla con la storia dei debiti
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parlare.» ¶ Teresa lo guardava con ironia che nascondeva l
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cattiva. ¶ «Tutti insieme… e con che? Non lo sai
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bisogna pagarli tutti insieme.» ¶ «Con che?» gridò furiosa. ¶ «Con
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Con che?» gridò furiosa. ¶ «Con una cambiale» rispose calmo