Francesco Muzzopappa, Affari di famiglia, 2014

con chi vive, scusi? ¶ Con mia nonna, miss. Ma

schermo piatto?, suggerisco, indicando con sicurezza un Sony compatto

nascondo dietro una colonna con capitello dorico e guardo

tutta di legno e con un divano come questo

Se pensavo di vincere con la psicologia, mi sbagliavo

i cuscini del divano, con un’espressione sempre più

come sarebbe bello legarla con del filo spinato, appenderla

all’albero della cuccagna con la sua testa. ¶ Che

Mi ritrovo a guardarlo con le mani giunte. ¶ Certo

credo lo sia. Sta con mio figlio per soldi

sono allontanata da casa con un rapinatore, ho finto

lui), gli dirò che con me ha dei forti

lucertola o pianta grassa. Con tutto quello che sto

come l’Inghilterra, solo con una cucina migliore. ¶ E

ora?, chiedo al ragazzino, con lo sguardo di una

ritengo tollerabile nella gente con cui parlo, il suo

tizio dal nome Devin con giacca nera in pelle

smettiamola di perdere tempo con le cazzate. Quella puttana

me e mi fissa con lo stesso sguardo che

portò su quella giostra con le grandi tazze che

Piccole Donne ha fatto con le ragazze della mia

cagare in mano, dice, con le dita finalmente slegate

l’ho!, mi fa, con una luce affilata negli

di corsa. ¶ Il cassetto con pistola e munizioni è

mentre una donna questore con delle sembianze mascoline, giacca

occhio. ¶ Faccio i gradini con calma, pronta a urlare

l’arma sul gradino con aria delusa. ¶ «Ma allora

comprate le mie barchette» con lo stesso tono rassegnato

Non è una novità. Con Emanuele potrei anche sgolarmi

di Yves Saint-Laurent, con chiusura nascosta a gemelli

interessata discorsi che iniziano con frasi altisonanti quali «Per

rapinatore educato... ¶ Non ricominci con questa storia, per cortesia

anche io!, mi fa, con la faccia dell’invidia

condividere pochi metri quadri con due persone, per giunta

stamattina, servendoci uno zabaione con amaretti sbriciolati. ¶ Sono rimasta

passa il ferro caldo con dovizia. ¶ Non mi guardi

guardi così!, mi fa, con gli occhi di chi

preoccupa di organizzare cene con lo scopo di riconciliare

fare una chiacchiera secca con il ragazzo. Mani sui

sul pavimento, lo fisso con uno sguardo carico di

monoculare che sta vestendo con un’improbabile micro-tonaca

rapinatore smette di impilare con fragore e malagrazia piatti

media umana e, soprattutto, con uno strano occhio pesto

in un elegante abito con vestibilità slim in lino

slim in lino blu, con camicia bianca e cravatta

una dichiarazione alla stampa con le parole «la famiglia

nostre possibilità, in accordo con le forze dell’ordine

riguarda la mia storia con la signorina Coprova non

chirurgo estetico. Un capellone con jeans larghi, maglia larga

e tanfo da sudore con tutta probabilità è un

dai tempi dei film con quel Nino D’Angelo

da me stessa e con un rapinatore che ha

so fare alla perfezione con gli sconosciuti è conversare

suoi bijoux e aprire con una frase del tipo

sguardo e mi sfonda con una di quelle espressioni

stessa sono esperta. Infila, con aria di sfida, un

di sfida, un cappellino con la scritta TVNY. ¶ A

ridiscendere sui miei occhi. Con la testa mi fa

chiamo miss. ¶ Lo guardo con un grosso punto interrogativo

avere a che fare con un personaggio così ottuso

visto una poliziotta girare con una Birkin? ¶ E che

spiritoso. ¶ Senta, o viene con me o non se

per salire in moto con uno psicopatico. ¶ 17 ¶ Nella vita

guidato da un ragazzo con lo stesso caschetto di

fa, arruffandosi i capelli con la mano. L’ho

campana a denti dritti con frizione rinforzata, rapporti del

bei dischi in alluminio con doppia molla, carburatore da

a legare la motocicletta con una pesante catena dotata

giallo in seta Missoni, con bordatura d’ispirazione barocca

tabacco chiaro in contrasto con la stampa vintage disegno

pinocchietti. ¶ L’ipermercato, progettato con tutta probabilità da un

e di un tizio con le dita infilate nei

rendo conto che girare con il volto fasciato mi

fece toccare terra nemmeno con l’alluce destro. Piena

Piena di coperte e con la stufa a tutto

a che vedere, ovvio, con il vassoio in finto

specie di creatura forgiata con gli scarti del pattume

suo modo di aprirsi con la gente e fare

mi è bastato osservare con attenzione il suo modo

massaggiare l’hamburger direttamente con indice e medio dopo

avere a che fare con gente di rango, in

aver combattuto per ore con quello gnomo che voleva

di un televisore ultrapiatto con quelle cose HD o

vigore. ¶ Sistemo il foulard con nonchalance e, scortata dal

mostrarle il nuovo LCD con tecnologia 200 Hz, il quadruplo

Il commesso lo fissa con la faccia da «ringrazia

guardarmi ancora una volta con gli occhi ridotti a

a una Candy bianca con asciugatore incorporato; poi torna

pare comunicarmi il ragazzo con il suo sguardo inquisitore

ascolta in silenzio, prima con le labbra serrate e

serrate e poi, lentamente, con una bocca a forma

mi vedrebbe già ridere con le lacrime agli occhi

creda, non sarei qui con lei al centro commerciale

al centro commerciale Olimpo. Con tutta probabilità me ne

fottutamente geniale!, mi dice, con entusiasmo. ¶ Non esageriamo, ragazzo

certificato. ¶ E lei, allora, con chi vive, scusi? ¶ Con

chiuso in soffitta lasciandomi con un laconico «ho capito

creature di otto anni con giacca e cravattino, il

delle volte bolsi e con le dita cicciotte, pronte

pensavo che scolpire barche con nomi inappropriati popolate da

una decisione!, mi risponde, con lo stesso tono trionfale

sgranando gli occhi e con il Bucaneve in mano

qualcuno ce l’abbia con me per non aver

uno di quegli spettri con le catene che descriveva

ha intenzione di combinare con la mia pistola? ¶ Non

divano è tutt’uno con il mio vestito. ¶ Non

a fissare il soffitto con il cervello in pausa

mi dico da sola, con un velo di malinconia

si ritrovava a tavola con un mucchio di gente

vestita, giunta a palazzo con l’unico scopo di

i piatti da portata con qualche aggettivo rubato forse

di frasi inutili, pronunciate con lo stesso tono di

cipria, disegno le sopracciglia con una matita sempre appuntita

fiderò di un falegname con turbe artistiche. ¶ Mi si

dei velieri in legno con pupazzi che ha lasciato

e un ragazzo biondo con i capelli a caschetto

borghese, ma poi, osservandolo con più attenzione, mi sono

finalmente. Un giornalista preso con tutta probabilità direttamente in

aspetto da dodicenne saputello, con occhiali più grandi del

legge un’ANSA muovendo con saccenteria un dito su

un tizio che passa con estrema disinvoltura dalle trasmissioni

non c’entra nulla con il rapimento vero e

sono state infatti incollate con una cura non solo

stessa persona, posso affermare con certezza che si tratta

parola «scevro», la usava con così tanta frequenza. Che

della Cisterna. ¶ Emanuele, vestito con una pessima giacca con

con una pessima giacca con le frange che non

avorio, doppiato in oro con corpetto strettissimo asimmetrico che

pensavano che ci intimorivano con quella lettera, be’, si

come Giovanna D’Arco, con una pira di frasche

furia e lo scaglio con violenza sulla vecchia Mivar

unico mezzo di contatto con il mondo. ¶ Niente da

settimane ¶ – in isolamento completo ¶ – con le scorte di cibo

di me, avrebbe detto con stizza Amedeo, se ne

boscaiolo, una strana tuta con il baffo Nike firmata

ogni genere di canzone, con e senza tamburello, ma

giù a bordo strada, con il marsupio rigonfio di

la baita alle spalle. ¶ 16 ¶ Con coraggio, mi avvio lungo

non trovo il ragazzino con il caschetto biondo, intento

biondo, intento ad armeggiare con i suoi piccoli sacchetti

pronunciato da un tizio con il raffreddore. ¶ Quando mi

quasi sempre. ¶ Un uomo con giacca démodé e occhiali

démodé e occhiali tondi, con pochi capelli e occhiaie

professore universitario. Una donna con chioma bionda cotonata, pelle

pensare ce l’avesse con me. ¶ Che io non

di una vecchia parente con forti problemi di Alzheimer

più arreso «almeno legali con un elastico». ¶ Non mi

e tornare a discorrere con il rapinatore. ¶ Riaccendo l

educato!». Capisce? ¶ Incredibile!, rispondo, con aria stupita. ¶ Ma adesso

stupita. ¶ Ma adesso basta con questo racconto!, mi fa

mi hanno già sostituito con una controfigura. Non mi

il ragazzo la apre con calma, cercando di caricare

animarsi in stile Disney, con sedie che si sollevano

negli anni Trenta, battezzate con nomi inopportuni per barche

appassionarsi a questo mozzo con un puntino nero al

un omino in legno con le mani sui fianchi

suoi obiettivi, gli dico con immensa fatica. ¶ Ma... grazie

l’ha mai guardata con attenzione. Se avesse seguito

una puntata di Ballando con le Stelle, in particolar

a spegnersi, si riscalda con molta calma e l

minuti sono rimasta inebetita con le mani incrociate sulle

principi di Monaco apprendono con sgomento e preoccupazione la

Che gentili. ¶ Ricordo ancora con affetto la dolce Charlène

sul campo da golf con partite estenuanti in cui

può avere un cecchino con una ventina di decimi

placide colline da scavallare con una placida camminata. ¶ Che

che entri in scena con uno dei suoi jeté

ragioniera che ha trascorso con la sventurata settantaduenne gli

sa, occorre molta pazienza con i giornalisti. ¶ Signorina Anna

racconti gli ultimi minuti con la contessa! ¶ Ero qui

la contessa! ¶ Ero qui con la signora Maria Vittoria

occupando di me, e con così tanto interesse, poi

nuance «fumo di Londra» con pantaloni grigio chiaro? Quei

e gancetto, senza maniche, con un gesto meccanico si

qualche extracomunitario!, dice. Quelli, con la scusa della lingua

le sollevo al cielo con lo sguardo spiritato. La

fa il rapinatore, rincasando con i sacchetti gonfi di

statua era stata scolpita con sembianze inconsuete per lo

corpo da vigoroso diciottenne con muscoli ben definiti e

successo ebbe Putto Gabriele con giacca Chanel, Putto Gabriele

giacca Chanel, Putto Gabriele con cappotto Fendi e l

l’elegantissimo Putto Gabriele con orologio Gucci. ¶ Mio padre

dice?, mi rispose piccato con aria interrogativa, stuzzicando i

uno stilista. ¶ Be’, fece, con un piglio che metteva

istituto e fare amicizia con i miei compagni di

come preparare i cartamodelli con estrema precisione. ¶ Era minuzioso

E io lo ascoltavo con gli occhi luminosi di

del rapinatore e cerco con dovizia i titoli in

DINAMICO ¶ RINFORZARE I COLLEGAMENTI CON ATTAK E PERNI. ¶ Rifilo

Rifilo le singole lettere con attenzione e le fisso

attenzione e le fisso con tre leggere pennellate di

compagnia capace di intrattenermi con notizie fresche e pettegolezzi

porta d’ingresso, bianca con un pomello dorato, c

ceramica, una margherita direi, con su scritto Villa Armonia

appartamenti abitati da coppie con grosse disfunzioni mentali o

aperto la porta intarsiata con stelle alpine e cuoricini

Prima lei, mi dice, con un ampio gesto del

dame seguono, gli ripeto, con uno sguardo inflessibile. ¶ Mi

in una cassapanca intarsiata con improbabili motivi geometrici, mi

ovunque, ogni giorno e con titoli degni delle migliori

un vernissage chiamato Stoviglie!, con tanto di punto esclamativo

una palla da bowling con la barba. Non fosse

sofà ocra tre posti con braccioli in legno. ¶ Questo

in legno. ¶ Questo?, chiedo con sorpresa, guardando la plastica

mi fa. Ma non con aria dispiaciuta. Ne va

rapinatore educato. Rapino, ma con discrezione, puntualizza, passando una

accarezzare la barba incolta con la mano ossuta, esile

articolo per poi chiuderlo con la frase «Tempo di

alle rapine?, gli chiedo con immensa spontaneità. ¶ Era il

fiatare. ¶ All’inizio lavoravo con lui. Poi però s

dieci secondi mi torna con un grosso tomo tra

sul lavoro e scostumato con gli ospiti. ¶ Oh, ma

ha un tè nero con poco zucchero? ¶ Niente tè

metri di distanza solo con la forza dello sguardo

casa permettendomi commenti sarcastici. Con tutta probabilità mi avrebbe

in una stanza buia, con un materasso steso in

formaggio a farmi compagnia. ¶ Con lui, sono certa, il

acqua!, mi fa, tornando con un bicchiere colmo quasi

VENIAMO A NOI!, aggiungo con un tono di voce

a me, giocherellando nervosamente con un piccolo cagnolino in

cane guercio e ricomponendola con il suo busto sproporzionato

e deglutendo più volte, con il pomo d’Adamo

fa rapinava una banca con una pistola in mano

usciva dalla porta principale con un passamontagna ficcato in

si fida. ¶ Mi guarda con la stessa aria circospetta

la stessa aria circospetta con cui di solito un

poi qualche messo comunale, con la spocchia e un

lui, arpionandogli il braccio con uno sguardo da gattamorta

che Lupin abbia cominciato con i diamanti? ¶ Ma se

si vedono in televisione, con gli occhi spalancati e

solo imparassero a lavorare con la pialla? ¶ A questa

suppellettili. Derisi dagli amici con cui fino al giorno

le copertine delle riviste, con la mia foto a

e per di più con un pessimo carattere. Quando

di rari macachi cambogiani, con tanto di certificato e

bastoncino. ¶ Tirchia io. Figuriamoci. ¶ Con Amedeo non abbiamo fatto

parlava di Thomas Eliot con un trasporto che giudico

quanto il basso. Passava con naturalezza da Edward Morgan

c’era un secchiello con lo champagne. ¶ Me ne

Mi alzai a fatica, con tutti i punti che

Dalì quando mi dipinse con i baffi e ¶ D

gentile, «Per favore! Tutti con le mani in alto

lino, attraverso cui distinguevo con chiarezza una banana. ¶ Urlava

maggiore è la potenza con cui l’avversario cerca

maggiore sarà la forza con cui arriverà la risposta

stupita, come stessi parlando con un tizio che ha

ragazza, fendendo l’aria con un paio di colpi

una manciata di secondi con un fazzoletto imbevuto di

fazzoletto imbevuto di cloroformio. ¶ Con tanti cari saluti al

un immediato contatto ultraterreno con il regno dei cieli

tre Ave Maria seguo con lo sguardo i movimenti

capriolo, investendolo in pieno con tutto il peso del

bestia protetta. Ancora ricordo, con estremo dolore, la multa

una cassettiera che apre con delicatezza. ¶ Finché, a fine

si ferma a scrutarmi con più interesse, mentre sono

doppia anta, di quelli con la nicchia esterna per

ghiaccio. ¶ Mi scusi, fa con una voce molto dolce

mi prende le dita con garbo, dedicandomi un gentile

forma, tra l’altro, con le labbra che sfiorano

Amico mio, gli dico con il viso in fiamme

megafono. ¶ POLIZIA. Esci SUBITO con le mani in alto

ragazzo torna a guardarmi con gli stessi occhi brillanti

a dire «andiamo»? ¶ Venga con me. La porto fuori

per coprire gli occhi con il braccio ma il

gente assiste alla scena con sgomento. Una signora dietro

Io sorrido a tutti con la cortesia di sempre

avrebbe sbattuta nell’abitacolo con un forte spintone. Questo

che faccia una rapina con la mia auto e

il resto del viaggio con la mia macchina. Ma

invita a scendere aprendo con estrema galanteria lo sportello

prossimi alla pensione. ¶ Poi con gentilezza mi chiede di

per puro caso. ¶ Ripartiamo con acceleratore a tavoletta. ¶ Mi

è la prima volta con un rapinatore. ¶ Ah, ma

No, signora. ¶ Lo guardo con più attenzione. ¶ I miei

lei sia, gli dico, con infinito tatto. ¶ Si accartoccia

tatto. ¶ Si accartoccia deluso con le mani ben salde

viaggia in piena estate con una calzamaglia di lana

pare non preoccuparsene. Armeggia con i tasti della radio

i tasti della radio con la stessa leggerezza con

con la stessa leggerezza con cui si posano le

di una cassaforte. ¶ Sopporto con un finto sorriso una

Un rapinatore alto, magro, con il volto coperto da

mi fa il giovanotto, con gli occhi luminosi. ¶ Non

per un’impiegata addormentata con il cloroformio e grande

un’ora. Riprendiamo ora con una selezione di brani

tra bande di malviventi con catene al posto della

quella che il ragazzo, con notevole coraggio, definisce «casa

montagna tutte in legno, con tetto spiovente e un

accoppiamento. ¶ Ho una videoteca con tutte le puntate di

Toglitelo dalla testa», ma con la solita bravura che

si tengono alla larga. ¶ Con un passo svelto, tipico

Emanuele, gli chiesi, ma con tutte le facoltà che

pago, tornò alla carica con una nuova idea. ¶ Mamma

Per tua informazione, puntualizzò con portamento imperiale, in algebra

scettica e lo fissai con occhio sospetto, ma riflettendoci

aveva una grande familiarità con i mattoncini Lego. Certo

di pazzo visionario, definizione con cui concordo appieno, in

appieno, in particolar modo con l’aggettivo «pazzo». ¶ E

certo non ti assillo con discorsi del tipo ma

presenza di ospiti sconosciuti. Con mio figlio sono sempre

proprio, anche perché, campasse con quel che guadagna inventando

dell’insieme. ¶ Ormai discutere con lui è come tirare

la disgrazia scrutando Emanuele con il mio collaudato sguardo

settimana frequento una ragazza con cui ho trascorso le

aggrappo ai braccioli, infilzandoli con le unghie. Sbianco. Il

vento, mi dice, fissando con trasporto le travi tarlate

cimitero. E mi guarda con gli occhi da ma

di male? Glieli caverei con le pinze per le

arrivi, vero?, gli dico, con due lame al posto

dell’anima, mi fa, con lo stesso sguardo perso

lascia che ti spieghi con calma cosa ho in

farò ridipingere. ¶ Rimango sola con la mia rabbia. ¶ Verso

scivolare nella Frau, esanime, con la testa in fiamme

vestaglia da camera giocando con quei cerini. ¶ Ma se

una latta di fagioli con i denti. È l

a essere stato dipinto con le labbra serrate. ¶ Mia

le riviste rosa cercano con avidità pur di riempire

che non dovrebbe esagerare con i dolci. ¶ E io

Lo sa. ¶ La discussione con mio figlio mi ha

zuccheri, per cui abbonda con il caramello. ¶ Come desidera

agitata. Intuisco la chiacchierata con il signorino Emanuele non

i-Noor alla tizia con le poppe finte, quella

per me una nuora con un portamento regale, non

dieci giorni di fila con un foglietto attaccato alla

foglietto attaccato alla schiena con su scritto «sono un

quando uscì dall’acqua con un costume bianco talmente

facoltà di Lettere Classiche con indirizzo archeologico. ¶ Che disgrazia

Anna, chiede di conferire con lei non appena possibile

quanto sia una cima con i conti, ad aspetto

dalla copertina nera, sgualcita, con la solita lena da

della classe. ¶ Disturbo?, dico con voce squillante. ¶ Signora Maria

preoccupata. ¶ Alcune indiscrezioni confermano con sempre maggiore insistenza che

questo foglio un grafico con delle cifre chiare riferite

che le sto indicando con la penna, a quest

piace... ¶ Preferisce quella indicata con la penna, vero? ¶ Di

mi spinge a parlarle con franchezza. ¶ Anna cara, prima

Per concludere e terminarla con un’indagine ¶ che la

o una piccola mano con piccole dita. ¶ Io invece

mesi di calci assestati con violenza e un parto

corpo urlando parole sconnesse con gli occhi gonfi di

più un uomo intelligente con cui ridere e guardare

e guardare al futuro con serenità. ¶ All’apertura del

in fiamme o affronta con sprezzo del pericolo un

a dividere la cella con una ragazzona ben piazzata

tatuandosi teschi sul braccio con l’ausilio di un

costi. ¶ Pur di uscire con una ragazza dal petto

E soprattutto stacca assegni con la stessa velocità con

con la stessa velocità con cui un innamorato sfronda

in grado di coltivare con lui un rapporto solido

per chiedergli Come stai?, con tutta probabilità mi risponderebbe

nove e un quarto. ¶ Con lui è una discussione

riuscirebbe nemmeno a disegnare con i pastelli. ¶ 2 ¶ Una volta

labirinto di siepi decorato con venti fontane, gruppi scultorei

a mezzo busto e con il volto triste e

cavalli e minute cameriere con grembiule, crestina di pizzo

e posata sulla fronte con tanto tanto amore. ¶ Ma

unghia incarnita è trattata con toni da dramma sociale

a leggere nel pensiero. Con lui basta uno sguardo

ingresso in camera: bussa con pudore, le nocche gentili

bianco di raso, mentre con la destra regge il

un po’ a desiderare. ¶ Con gesti ampi delle mani

d’arancio, tè nero con fette di limone a

cibi che, sull’etichetta, con tutta probabilità riportano la

Meglio così. Ricordo ancora con sconcerto l’ultima volta

Mi fermai a mensa con loro, mangiando delle pessime

al concerto, scusandoti molto con l’amato Riccardo. Inventa

meno che il tizio con la giacca a pallini

chiedo a Orlando, sollevando con terrore lo sguardo dalla

nervosamente per la stanza con la rivista tra le

cantante senza talento diventa con successo una pittrice senza

da vista e osservo con attenzione le foto: naso

essere naturale, bionda ossigenata con una riga in mezzo

riga in mezzo segnata con l’accetta e occhi

stata fidanzata per anni con il giovane imprenditore Tarcisio

Se preferisce, potrei sollevarla con uno dei miei componimenti

iscritta all’istituto commerciale con indirizzo turistico. ¶ E così

Svizzera. ¶ Imparai a tirare con l’arco, a cavalcare

perfette per una ragazza con forti problemi di orientamento

bambina di dieci anni con la passione per le

Normalmente, se mi trovo con un telecomando in mano

un canale all’altro con la stessa destrezza con

con la stessa destrezza con cui uno psicopatico cambia

programmi preferiti è Ballando con le Stelle, la trasmissione

della danza in coppia con maestri di ballo professionisti

qualche accenno. La donna con un occhio pesto coperto

questo cazzo di brindisi con lo spumante, miss?, fa

mi mescoli lo zucchero con i tuorli. E tu

dopo, riempiendomi la bocca con un cucchiaio di tiramisù

mi strizza l’occhio con l’aria di chi

ma abbiamo dovuto arrangiarci con le quattro cazzate che

in aria il bicchiere con il prosecco. Il rapinatore

Il mio commiato comincia con un sospiro. ¶ Ragazzi miei

ecco, chissà dov’ero, con tutto quello che la

aggiungo accarezzandogli la guancia con l’affetto di una

o «biondino», la ricorderò con affetto. ¶ Lo prendo per

Courmayeur, ricorderò questa casupola con malinconia. ¶ Abbandonare questa casa

marito, com’è noto, con le automobili non è

si è in macchina con altra gente. In aristocrazia

gioco degli scacchi. Ma con i ragazzi proprio non

e vino, lungometraggi girati con il preciso scopo di

un paio d’ore. ¶ Con mia grossa sorpresa, il

dico, preoccupandomi per loro con la stessa apprensione di

rubata, mi dice sottovoce con un entusiasmo che giudico

ragazzino, allungandomi il cappello con visiera di TVNY. ¶ Ma

in macchina mi allunga con un grosso sorriso una

da un pupazzo rugoso con tanti capelli di lana

ogni occasione, mi ritrovo con la bocca impastata e

auto chiudendo lo sportello con forza, e fuggo con

con forza, e fuggo con la Birkin stretta al

la Maria Vittoria. Entrare con una barchetta tra le

posso fare la foto con lei?», domanda cui di

cui di solito rispondo con un «e va bene

come sono, risponderei volentieri con un bel vaffanculo, come

timore. Basso, tarchiato e con il viso pieno di

viva, esordisce. ¶ Glielo permetto. Con chi sto parlando? ¶ Imperdonabile

Li prenderemo. ¶ Chi?, domando con ingenuità. ¶ I rapitori, signora

nei polizieschi in TV, con le pareti in cemento

ne so, un quadretto con una natura morta. ¶ Al

un tavolo grigio chiaro con gli angoli arrotondati, per

allora», pizzicando il mento con pollice e indice ricoperti

tabacco chiaro in contrasto, con al centro una stampa

fiato, poi ricomincia, ma con un ritmo diverso. ¶ Le

finché vuole, il commissario. Con tutta la fatica fatta

di trapanarmi le pupille con il suo sguardo appuntito

disquisire di manti gialli, con tutto il rispetto, non

muscolosa. Sembra un bulldog con i riccioli. ¶ Bentornata, signora

Bentornata, signora!, mi fa con la voce di chi

gigantesco lampadario in cristalli con taglio diamante provenienti dalla

dei dipinti di famiglia. ¶ Con mia grande sorpresa, le

ordinati, corti, sorriso commosso, con quella punta del labbro

Oh, mamma!, mi dice, con gli stessi occhi grandi

dentro evapori. Lo imprigiono con una stretta, lo stritolo

soldi!, mi confessa sussurrando con l’aria di chi

Indietreggia di mezzo metro con un passo quasi meccanico

e me lo porge con un gesto quasi solenne

ho parole, Emanuele, dico con gli occhi spalancati e

obbediente, remissiva. ¶ Orlando!, esclamo con un filo di voce

volte. ¶ Rigido, mi stringe con un tocco distaccato, come

tornare al mio cospetto con un bicchiere colmo fino

festa in tuo onore, con invitati, danze, musica, fuochi

riannodato il mio rapporto con lui. ¶ Già mi vedevo

Mantegna, Ritratto di donna con gatto di Paolo Uccello

di gala, imbandire buffet con camerieri al seguito che

proprio rimessa a nuovo. Con mia grande sorpresa, sulle

per pulire le tende con la Vaporella. ¶ E poi

bambino alla prima comunione, con un farfallino rosa schiacciato

a fare il poliziotto con me. Questa sera voglio

dico, prima di allontanarmi con una regale stizza che

maestria e la cura con cui ha preparato, inutilmente

per una ricca merenda con tè e pasticcini, magari

modo nella prima ora, con sofferenza nella seconda e

sofferenza nella seconda e con profonda seccatura nella terza

terza. ¶ Ho parlato davvero con tutti, incluso un vescovo

la meravigliosa tovaglia francese con pizzo sangallo. ¶ Finché uno

comunque accomodante e gentile con tutti. Ma mentirei se

un applauso cui rispondo con gli occhi commossi. ¶ Fingere

ho lavato le mani con la varechina per poi

scarpe e ho letto con piacere i telegrammi del

porta in cedro intarsiata con motivi floreali. ¶ Ha chiamato

è troppo!, dico, schiantando con furia il tovagliolo sul

contessa. ¶ ANCORA POPPE?, chiedo con un tono sostenuto. ¶ Purtroppo

del girovita e sfoggiare con eleganza una crocchia ormai

l’abbiano così tanto con me. Sono una filantropa

marmocchi controvoglia ma sempre con il sorriso sulle labbra

ho cambiato idea. Vieni con me. Ho bisogno di

Buongiorno mamma, mi fa, con un sorriso dei suoi

pensi che voglia accoglierla con un vaso di fiori

E pronunciate queste parole con tono solenne e lo

chi sarebbe?, dico stizzita, con due chiodi al posto

seta annodato al collo con colletto a contrasto, un

rimaneste a pranzo qui con me. ¶ Nel tragitto tra

portafogli. Qui bisogna festeggiare con il miglior champagne. Se

sorridano. ¶ Tovaglia di fiandra con lavorazione jacquard e orlo

giorno, sottopiatti argento Barocco con bordo Regina Anna, il

dico tamponando le labbra con il tovagliolo. ¶ Avessi visto

in commissariato... ¶ Esatto. Era con quella Ludmilla... ¶ Amore, ti

lezione. Evita di fare con Anna le tue solite

stizzito, mangiando il dolce con la forchetta da frutta

monolocale più accessibile e con meno spese. E poi

messo anche del mio: con il ritorno del Koh

chiede, posando il vassoio con la ricca colazione sul

è un toccasana. E con qualche problema in meno

divisa d’ordinanza bianca con bordature oro e scarpe

a chiamare gli indumenti con il loro nome. Quelli

proprio. ¶ Eccentrico? ¶ Per dirla con un eufemismo. ¶ È un

l’arte. ¶ E dunque? ¶ Con tutto il rispetto, non

sopra dei personaggi bizzarri con un solo occhio possa

non te ne intendi. Con il mio sostegno, so

orribili popolate da pupazzi con problemi. Il disagio sociale

assenza ho capito che con te ho sbagliato tutto

divano coloniale ad ascoltarti con interesse, gli dico uscendo

braccioli in teak, afferrandoli con forza. ¶ Orlando incrocia le

appena entrato in contatto con l’Altissimo. ¶ La poesia

che non ha fatto (con me) la scuola, e

tempo. ¶ La letteratura, infatti, con buona pace dei critici

l’ha a morte con lui. ¶ All’epoca dell

colpevoli di aver prodotto con me dei radiocomunicati deliranti

quando, in pieno febbraio, con il guardaroba al seguito