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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tristezza ha il sonno leggero, 2016

concordanze di «con»

nautoretestoannoconcordanza
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scontare i miei debiti con te. Vieni». ¶ Lo seguii
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di vantare dei crediti con mio padre. ¶ Ci sedemmo
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riapparve dopo cinque minuti con due tortillas fumanti, un
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di Rosalinda che conversava con un inserviente arrivava soffusa
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di stucco. Quella ragazza con la pelle più scura
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diventò ben presto inconciliabile con il mio ruolo di
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abbandonato dal padre e con il suo di donna
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che si era creato con Rosalinda, evitando così accessi
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si risolse da solo con la nascita di Flor
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reclama qualcosa di buono con cui nutrirsi. ¶ I sogni
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sbottai: «Pa’, non iniziare con mamma!» ¶ «No, non voglio
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non si era stancato. ¶ «Con tutti i suoi limiti
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cose e a sovrastarci con le cattiverie. Alla fine
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gestire il ristorante insieme con tuo padre o seguire
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quasi irrealizzabile, eppure accolsi con un po’ di delusione
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una valanga di problemi con tua madre» rispose con
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con tua madre» rispose con un mezzo sorriso. ¶ Avrei
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e stinto, lo aprì con cautela e lo dispose
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un’infanzia felice. Basta con il ruolo della vittima
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di essermi mai lamentato con te». ¶ «Credimi, so di
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quarant’anni mi ritrovo con due grosse novità: un
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e un nuovo rapporto con mio padre. ¶ Se dovessi
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è che tu riparta, con o senza Matilde.» ¶ «Bene
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restare qui e cercarti con calma una sistemazione più
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malconci erano tutti dipinti con colori sgargianti, così come
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terra un grande tappeto con dei pouf su cui
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di Flor: una scrivania con una vignetta lasciata a
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diversa rispetto a quando, con Matilde, ci eravamo sistemati
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una ragazza di colore con le treccine e un
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di soldi da parte: con le giuste amicizie, aveva
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vostre carceri, amico» disse con enfasi, «ci sono solo
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vesti proprio di Malaika, con una busta di pomodorini
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nuova vita, a tavola con due simpatici africani alquanto
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il cibo e discutevo con i nuovi vicini, pensavo
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mai riscosso il credito con mio padre, non avrei
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a dividere la tavola con uno spacciatore e una
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paure che ti passerò con i miei comportamenti quotidiani
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da dove arrivano e, con tanta buona volontà e
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centro di Napoli, portando con sé la domestica di
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Ma non la biasimo, con un padre del genere
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rasserenai. Conversava e rideva con qualcuno dalla voce familiare
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porta anche la persona con la voce familiare. ¶ E
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se si fosse presentata con un nano travestito da
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esclamai poi guardando Valerio con la peggiore espressione possibile
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affermò Flor, appena rientrata con una bustina di erba
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contenta che hai rotto con Matilde. La vita dura
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Però adesso voglio rimanere con te, magari aiutarti ad
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non ti puoi imbarazzare con tua sorella.» ¶ Non risposi
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partita, ancora sudati e con indosso le casacche, ci
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a un’età adulta con lo scudo crociato prima
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scudo crociato prima e con il Cavaliere sorridente poi
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io me ne uscii con questa domanda, iniziale e
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inchiesta si sia conclusa con un nulla di fatto
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al telefono sbraitando ora con uno ora con l
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ora con uno ora con l’altro, e a
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di amicizie influenti che con certosina pazienza si era
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non la forte amicizia con Bettino Craxi, cui deve
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Renata Ferrara, la foga con la quale esponeva le
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fronte alla mia risata, con sguardo severo avrebbe aggiunto
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il foglio sul quale, con una biro blu, Mario
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ha abbozzato uno schizzo con la divisione delle case
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frazionarla e vivere vicini con le rispettive famiglie. Erri
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commenta Giovanni, «non così, con una cena in famiglia
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una cena in famiglia, con Tomoko che conosciamo appena
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se n’è stata con due piedi in una
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Mamma mi viene incontro con gli occhi lucidi e
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esclama: «Finalmente potrò divertirmi con un bambino senza dovermi
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tutta fretta le pagine, con le lacrime che iniziavano
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senza scambiare una parola con nessuno, fissando per lo
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volte, in verità, anche con immotivata scortesia), un po
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i corridoi dell’ufficio con un risolino stampato in
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mi incrociava, mi salutava con grande enfasi, ridendo sotto
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il viso più volte con l’acqua fredda. Quindi
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lei se ne uscì con la proposta. «Non aspettiamo
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eravamo rintanati in casa con cinque bottiglie di Barbera
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dopo mi ero svegliato con l’amara consapevolezza che
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la proposta di Matilde con entusiasmo e la settimana
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trascorsero mesi di colloqui con lo psicologo e l
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da altri genitori, che con ogni probabilità non sarebbe
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di idoneità all’adozione, con il quale finalmente potevamo
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ripartirono i colloqui, stavolta con l’équipe dell’ente
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Matilde all’inizio reagì con irruenza, dicendo che non
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a parte il barattolo con gli scheletri di riccio
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dire cos’è successo con Matilde, e va bene
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sbattuto fuori dall’azienda con una serie di scuse
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E mentre lei proseguiva con la sua collezione di
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brutta abitudine) per commentare: «Con questa aria corrucciata che
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pollice per poi tirare con quanta forza avevo nelle
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rientra nelle mie attitudini. Con Giulia avevo impiegato mesi
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seguiva un passo indietro. ¶ Con Matilde non sarebbe accaduto
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metà pomeriggio. Papà era con un fornitore che stava
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e di frequenti matrimoni con il più alto tasso
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diverse: oltre alla classica con patate, ce n’era
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ce n’era una con chorizo, pepe rosso e
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formaggio. ¶ «Provale tutte» disse con un mezzo sorriso. ¶ «Tutte
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partecipare al progetto, lavorando con loro. Papà, però, fu
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sigaretta e Tomoko gioca con il telefonino, noncurante del
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lo caccio di casa.» ¶ Con la coda dell’occhio
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disponibile a un triangolo con me e Tomoko. ¶ «Insomma
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attente valutazioni, infinite discussioni con vostra madre e con
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con vostra madre e con il commercialista, sono giunto
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la questione sia affrontata con maturità da ognuno di
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modo da farmi vivere con serenità quel che mi
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bianco, ho preferito parlarne con voi, non per chiedervi
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di affrontare il discorso con me davanti, anziché con
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con me davanti, anziché con me in una fossa
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ritagliato, accovacciato sul tappeto con la schiena poggiata al
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urgente?» chiedo. ¶ «Hai parlato con papà?» ¶ «Ti ho detto
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sì, ma ci vediamo con calma e ti spiego
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pieno di una discussione con la mia famiglia al
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tre mesi ha vissuto con me e Matilde, un
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camera da letto), lei con il catalogo sulle cosce
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tavoli e tappeti, Matilde con lo sguardo perso fra
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aggirarsi fra i divani con aria felice, scambiarsi opinioni
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a saldare il debito con la vita. ¶ Si presentò
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aveva potuto che prenderlo con sé. Come darle torto
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non aveva né agganci con enti né un posto
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cane invasero la casa con tutta la loro grazia
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meno calore. ¶ È che con la storia dei cani
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parecchi piercing. Quando camminavo con lei per strada, la
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avanti. ¶ Anestesie ¶ Ernesto rimase con noi. Dopo due giorni
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La sera ci accoglieva con guaiti e scodinzolii interminabili
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giro dell’isolato, lui con la testa sul selciato
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o dietro un tavolo, con accanto la stessa persona
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a guardare la tv con uno sconosciuto accanto, quantomeno
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sera si ripresentò Flor, con i capelli rasati dietro
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volevano unirsi a noi. ¶ «Con piacere» rispose Flor, «che
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rimase zitta un momento. Con la mano destra arrotolava
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destra arrotolava gli spaghetti, con la sinistra accarezzava Ernesto
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era venuta. ¶ «Ho litigato con papà.» ¶ «Perché?» ¶ «Be’, si
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un appartamento a Licola, con un bel giardino. Così
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Il problema è che con la sua pazzia fa
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dovresti fare i conti con questa cosa.» Poi si
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vado a riprendermi Ernesto. Con te o senza di
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a dirigere la discussione. Con un attento e pedante
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giornalistica di successo. ¶ Già, con lei ero rimasto alla
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quanto pare vuole candidarsi con Forza Italia.» ¶ «Ah, sì
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aveva deliziato per giorni con frittate di ogni tipo
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mio palato e riportarmi con il pensiero ai giorni
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politica?» ¶ Avrei dovuto rispondere con sincerità e confessargli che
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ad alzare la voce con mio padre mancava ancora
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Boh.» ¶ Papà mi guardò con curiosità, poi si avvicinò
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essere sicuro di portarlo con me alle urne, ed
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urne, ed ero andato con gli amici a giocare
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nessuno». ¶ Feci di no con la testa e mi
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testa e mi fermai con un mattoncino colorato fra
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era l’americano fissato con i rodei e con
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con i rodei e con sua madre. Le sue
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e mi lascia solo con i miei ricordi. ¶ Piccola
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fuori, sul balcone, e con la solita aria ombrosa
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e ogni tanto giocava con me, ma che sapevo
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corti spruzzati di bianco, con un bel sorriso, un
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andare di pari passo con il cambiamento della sua
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abbia dei seri problemi con la sfera emotiva... ha
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Lui sorrise e ribatté con la solita calma: «Il
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si apre. È Clara, con Renata addormentata nel passeggino
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ma ti avverto che con Renata non si è
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divertente?» ¶ «No, è che con Giovanni non si può
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poter parlare così anche con Giovanni, ma lui ha
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figlia) c’entrassero qualcosa con la scelta di Giovanni
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Giovannino ero in viaggio con papà, Rosalinda e Flor
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trovavo nell’assolata Andalusia con la mia seconda famiglia
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più del solito, persino con me. ¶ Mentre il nostro
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per trascorrere le giornate con un uomo che a
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Perché non vuoi partire con tuo padre?» ¶ Lui, al
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di mamma, iniziava sempre con una domanda. E, in
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un po’ di tempo con tuo padre?» ¶ «No.» ¶ «E
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tuo padre?» ¶ «No.» ¶ «E con tua sorella Flor? Nemmeno
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tua sorella Flor? Nemmeno con lei?» ¶ «È troppo piccola
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stato anche io lì con te.» ¶ Dilatai gli occhi
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la macchina fotografica professionale con l’obiettivo gigantesco che
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il figlio per giorni; con la macchina a portata
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aggiunse: «E quando tornerai con le foto, troverai anche
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il viaggio in Andalusia con la macchina di Mario
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invece di stare sempre con quella cosa in mano
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foto del viaggio: papà con il sigaro fra i
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distesa sulle sue ginocchia con la testa reclinata all
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genitori e aveva portato con sé la figlia di
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incontrato (dopo Arianna, ovvio), con lunghi capelli castani, pelle
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che ci sapevo fare con la matita, mi pregò
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uomo di mezza età con le guance sempre rosse
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già vissuto l’esperienza, con Valerio prima e con
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con Valerio prima e con Flor dopo. Sapevo che
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letto tutta la notte con un bel peso sullo
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di passare il tempo con lei, come se sapessi
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mia condizione di bambino con due famiglie, due case
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Feci di nuovo sì con la testa, anche se
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Mi girai di scatto, con la bocca aperta. ¶ «Ovviamente
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la bocca aperta. ¶ «Ovviamente con el marito e Clarinda
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dritto e non fuggire con lo sguardo mentre compivo
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un bacio deve essere con la lingua, che le
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il giornale e mamma, con espressione fintamente colpevole, ha
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il mio scarso feeling con lo studio è ormai
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Stavo fumando e chiacchierando con quei simpatici ragazzi quando
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era mano nella mano con un ragazzo con i
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mano con un ragazzo con i dread e una
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schiaffeggiare il Bob Marley con cui si accompagnava e
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che già allora convivevo con un problemino che ancora
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un po’ più carino, con un pizzico soltanto di
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perché adoravo guardarla ridere con le amiche a qualche
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toccassi il seno, ma con riluttanza, come se mi
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fila di Forza Italia. Con una lettera scritta di
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fu costretto a festeggiare con tanto di spumante. ¶ Quella
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vino e Tomoko gioca con l’anello che porta
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e lui ci conferma con uno sguardo le parole
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da ridere?» domanda Valerio con espressione contrariata. ¶ «Sei un
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spieghi cosa volevi dire con quella frase!» sbotta Giovannino
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ingegnere?» domanda nostra madre con un filo di voce
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fa eco Arianna. «Io con tutti quei soldi scapperei
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Mario...» abbozza nostra madre con disappunto e, sull’orlo
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rivolge a Giovanni e, con aria bonaria, dice: «Allora
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che nulla c’entravano con la mia istruzione e
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catastrofica: avevo stretto amicizia con i peggiori elementi della
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fannulloni, i più maleducati, con quelli di più bassa
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portante della leggiadra comitiva con la quale uscivo il
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già fatto l’amore con tre donne (una di
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volte diceva di vivere con la madre e un
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doveva fare i conti con papà, e lui replicò
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prese la sua rivincita con i miei fratelli, che
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aveva fatto i conti con Raffaele Gargiulo, che iniziò
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aveva fatto i conti con la tenacia di lei
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correre attorno alla parrocchia con indosso solo la canottiera
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sulla via del ritorno, con me sul sedile posteriore
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epoca, si sono divertiti con altri giochi. Quando loro
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Giovanni non hanno giocato con il Commodore, i Playmobil
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li ha mai spronati. Con me, invece, ogni sera
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battaglia. ¶ Che io ricordi, con Valerio e Giovanni tutto
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un po’ perché mamma, con gli anni, si è
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mia madre raccontava e con la mano mi accarezzava
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piccola mi chiudevo qui con te, mi sembrava di
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dei volti che tratteggiavo con pazienza e pignoleria, seguivano
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far fiorire un cespuglio con un rapido movimento del
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a un cielo addobbato con tante morbide nuvolette gonfie
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per sempre. ¶ «Il barattolo con gli scheletri di riccio
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è ancora lì» dico con un mezzo sorriso. ¶ «Già
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improvviso Arianna si voltò con la solita smorfia piantata
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sotto la canotta sporca con la quale andava in
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la punta del naso con l’indice, «anche tu
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il mio tempo?» domando con voce ironica. ¶ «Basta guardarti
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per nessuno» ribatte seria. ¶ Con Arianna non so mai
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antibagno della fumetteria, lei con le chiappe sul lavandino
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chiappe sul lavandino, io con i pantaloni calati, proprio
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piccoli sbarchi in Normandia, con le mie truppe falcidiate
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fatto la cacca?» esclama con voce infantile. ¶ «Non Erri
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credo dorma» risponde Mario con un sorrisetto che non
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in un bar, era con un’amica...» ¶ La ascolto
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mi porge Renata ancora con le chiappe al vento
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scrutando la sua reazione con la coda dell’occhio
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gambe bianchissime e sottili con le ginocchia sbucciate e
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cosa dire. ¶ Lei rispose con voce gelida, rigirandosi il
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Odio tua madre» bisbigliò con le mani attorno alla
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ero divertito a giocare con sua figlia. Risposi di
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Non capii subito che con quella frase buttata lì
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piaceva molto. Era affettuosa con me come mai più
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cena» rispose subito lei con un sorriso. ¶ «E poi
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fissò a lungo. Infine, con voce dolce, disse: «Erri
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di Flor. ¶ Hai parlato con papà? ¶ Sì. ¶ Embè? ¶ Ti
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importante, puoi parlare dopo con la tua amichetta!» ¶ «Non
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dire una cosa...» dichiara con un sorriso imbarazzato. ¶ A
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fari, che significa «parlare», con il prefisso in, che
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negazione. Gli antichi racchiudevano con questo vocabolo il periodo
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è imparato a parlare. Con l’età moderna, l
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braccio a mamma e con una marea di parenti
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ne vado in giro con la faccia imbronciata e
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sono battuto per mesi con Matilde, e cioè che
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ma colto e affascinante, con gli occhi scuri spesso
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lui a scendere: lei con il suo mondo fatato
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tappezzerie, amici potenti; lui con l’idea che, dopotutto
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quando tornai a casa con la notizia che papà
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Mario era in camera con Giovannino per aiutarlo nel
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a trascorrere la vita con mia madre, che già
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passare tutti questi anni con mia madre?» ¶ Lui scoppiò
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di amare altre persone. Con queste ultime si può
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fare una cena galante, con le prime, invece, si
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mamma per aver scelto con tanta cura il mio
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e indietro nel salotto con le mani sui fianchi
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ho spinto a parlare con lui credendo che ti
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mia audacia, della strafottenza con la quale stavo affrontando
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ero fatto una canna con un amico. Grazie all
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dicevano faccia a faccia, con me nella stanza che
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No, mamma» esclama Giovannino con voce ferma, «stavolta spetta
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di lei ed esclama con un mezzo sorriso: «Amore
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che fai? Davvero stai con Valerio per libera scelta
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scelta?» ¶ La giapponese risponde con un altro sorriso e
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chiamava Luisa» commenta Valerio, con la testa ancora china
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reagito a modo suo, con veemenza. All’inizio rifiutò
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partecipe della sua relazione con Ghezzi. ¶ Ma torniamo al
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altro. Molti li seguivano con enfasi, altri facevano tutt
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sua ascesa non cozzò con il pool di Mani
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e ancora mi chiedo con chi ce l’avesse
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ne va in giro con un mucchietto di dolore
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io ho fatto altrettanto con un paio di donne
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ancor prima, del rapporto con il lavoro della famiglia
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si allontanava dall’aula con passo felpato, le mani
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sul divano terminò proprio con una domanda su Kant
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quand’ecco presentarsi Flor con una bottiglia di spumante
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colorata di fiori sgargianti, con sciarponi che le coprono
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il mazzo di fiori con un sorriso inebriante. ¶ Ho
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Arianna sono le uniche con le quali riesco a
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da sola (anche qui, con la mia collaborazione) e
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commentato guardando la copertina con due ragazzi biondi che
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Lo metti in vetrina?» ¶ Con un sorriso le ho
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ho fatto di sì con la testa e gli
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è rimasta a fissarmi con un sorrisetto marpione. ¶ «Che
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chi?» ¶ «Boh» ha risposto con un’alzata di spalle
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finalmente avrai una nipote con la quale sfogare la
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anni avrò un’amica con la quale andare a
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parlare.» ¶ «Avanti» ho risposto con voce gelida. ¶ «Non al
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dirla a me, parlane con Palle mosce.» ¶ Dal giorno
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volte vado in giro con un’espressione corrucciata, il
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la palpebra» aggiunse poi con un sorriso. ¶ È difficile
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È difficile fingere indifferenza con la donna che ti
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porta. Facemmo l’amore con un desiderio che non
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è presentata un pomeriggio con la scusa di voler
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lei se ne uscì con questa frase: «Se non
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devi essere un infelice con un lavoro sicuro, preferisco
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tragitto non aprimmo bocca, con due domande rimaste inascoltate
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Come fai a stare con un vecchio?» ¶ «Non è
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costi? Pensi di farlo con un sessantenne?» ¶ Con uno
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farlo con un sessantenne?» ¶ Con uno sguardo offeso e
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manca Arianna!» esclama Mario, con la mano appoggiata allo
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sera, dopo aver giocato con lei tutto il pomeriggio
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non ha nessuna parentela con me, è nata dal
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è piena di legami con persone che non mi
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paio di inverni fa con la scusa che «voglio
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il controllo della conversazione. Con una tavola rotonda ha
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bambino sì traumatizzato e con il padre lontano, ma
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dei calciatori e quello con più doppioni da scambiare
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ai sensi di colpa con i quali conviveva mia
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cinse la mia manina con la sua, enorme. Poi
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tuo?» ¶ Feci di sì con la testa. ¶ «Anche le
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non farci caso e con la massima naturalezza mi
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lei, che mi fissava con occhi inespressivi. ¶ «Allora?» ¶ Avevo
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malinconico e la serietà con la quale mi parlava
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di mangiare. ¶ Guardai mamma con apprensione, ma lei sembrava
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Già» ribatté mentre giocava con una formica che si
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ma quella sera esplose con tutta la sua forza
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vita, invece mi accovacciai con le spalle al muro
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reclamare qualcosa di buono con cui nutrirsi davvero. ¶ Come
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lei una prima volta con voce glaciale. ¶ «Solo un
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Erri...» ¶ Sollevai la mano con l’indice puntato in
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nulla e mi ritrovai con il mio povero dito
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Fu in quell’istante, con una mano nella sua
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in un angolo e con il mestolo disegnava parabole
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repentina: ritrassi la mano con uno strappo veloce e
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verso il muro, proteggendomi con il braccio disteso. Matilde
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la sua preda. Invece con una raffica di interrogativi
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sempre. ¶ Invece, mi accovacciai con le spalle al muro
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che mi hai creato con questa specie di cartapesta
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E nonostante viva ormai con la moglie, nostra madre
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tornava sempre dal supermercato con un bel casco di
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al tavolo della cucina, con i piedi su una
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è il decreto del 1949 con cui il Sant’Uffizio
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in persona di sbattezzarlo con effetto immediato. Per qualche
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annuivo come si fa con un vecchio zio rimbambito
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l’essere panciuto e con la barba che si
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cura di me, giocava con me e mi aiutava
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la sua personale guerriglia con nostro padre per essere
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gli disse, e cercò con gli occhi la mia
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discesa in campo, ma con mio padre, almeno fino
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sempre profumate, mi masturbavo con assiduità, non avevo mai
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quell’uomo panciuto e con la barba bianca che
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succo. Quindi la fisso con un risolino amaro stampato
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mano sulla spalla e con l’altra apre il
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riempie. Infine si accomoda con fatica sulla piccola sedia
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porta alla bocca, fissandomi con un sorrisetto complice. Distolgo
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ne esce lo stesso con una frase che mi
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amore!» grida nostra madre, con le mani conserte e
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accolto il mio arrivo con uguale entusiasmo, ma un
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ne va in giro con una camicia azzurra con
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con una camicia azzurra con le iniziali e i
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ma si rifugia, intimorita, con il viso fra i
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Non sono molto bravo con i bambini, lo ammetto
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i bambini, lo ammetto. Con loro non so mai
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la sala da pranzo con una pila di piatti
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già esausta della vita con Renata Ferrara. ¶ Sono vent
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di soddisfazioni terminò. Celeste con la fine della scuola
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dire di essermi confuso con Mario), pilota di aerei
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un impiegato calvo e con un grosso bitorzolo sul
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Clara. Peccato che allora con noi ci fosse anche
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ma subito dopo posò con eleganza il tovagliolo sulla
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ormai tutti in piedi, con i calici in mano
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stufo di quelle discussioni con Matilde, degli eterni sensi
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eterni sensi di colpa con i quali giustificava gli
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si presentò da me con la figlia sottobraccio e
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per trascorrere del tempo con lei. Mi alzai di
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Sei sempre così disponibile con le donne?» rispose ridendo
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donne?» rispose ridendo. ¶ «Solo con le figlie del mio
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di due minuti e con sole tre battute. Quasi
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tempo e lei accettò con entusiasmo. Le offrii una
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un giorno feriale e con ogni probabilità Mario e
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come facevo un tempo con Giulia. Una volta raggiunta
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esplorare i nostri corpi con grande passione. Ci spogliammo
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sorriso. Insomma, ero lì, con il sogno erotico delle
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venire a recuperarmi? Sto con Filippo sotto il ponte
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lungo tutta via Marina, con Valerio e Filippo che
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ultimo, tra l’altro, con la testa infilata fra
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dietro di loro che con la sua robusta auto
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girò verso di me con gli occhi di fuori
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fedele servizio, ne uscì con onore. ¶ Su quella spiaggia
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tanto.» ¶ «E allora?» feci con aria divertita. ¶ «E allora
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più tornare indietro!» disse con un sorriso affondandomi la
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Si asciuga il viso con estrema lentezza e fa
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la grandezza della bistecca con le mani. ¶ «Fu una
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la scena di te con quella bistecca enorme, che
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il te di allora con il me di oggi
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a vedere la partita con te.» ¶ «No, tu eri
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padre.» ¶ Mario mi guarda con tenerezza, fa due passi
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lo lego a me con quanta forza ho nel
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me ne resto lì, con la sua mano callosa
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alcune volte ti ripaga con qualcosa di prezioso. Tu
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di recuperare il rapporto con Matilde. Lei ti vuole
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veniamo feriti ¶ La frase con la quale ho disorientato
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un giornalista calvo e con il pizzetto che si
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che l’ha vista con un tipo in un
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ha avuto una relazione con una giovane segretaria. Un
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mi avevano fatto crescere con l’ideale della famiglia
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più, che sei egoista. Con ogni probabilità saremo proprio
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mi chiamò. ¶ «Erri» esordì con la sua solita voce
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sembrava scoreggiare, nella stanza con vista sull’intero agro
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intero agro nocerino e con affaccio diretto sulla Salerno
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cosa?» ¶ «Della famiglia» rispose con un bisbiglio. ¶ Rimasi in
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di mia moglie sperai con tutto il cuore che
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E rimase a guardarmi con un sorriso idiota, aspettandosi
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ragione per sbatterlo fuori. Con tutti i soldi che
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base del suo successo con il gentil sesso ci
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rubato un sorriso, ma con gli uomini è sempre
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certi che tutto finiva con una risata e un
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che passavo le giornate con Flor a disegnare vignette
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Non male» risposi accompagnandomi con una smorfia della bocca
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se non avesse aggiunto, con tono pietoso: «Erri, ti
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figlia a lasciarmi.» ¶ Avanzai con difficoltà verso l’uscita
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la sensazione di libertà con la quale mi svegliavo
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figlia.» ¶ «È così» replica, con gli occhi che fissano
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e subito la asciuga con la mano libera, abbassando
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detto?» ¶ Faccio di no con la testa. ¶ «Che gli
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mi sento di restare con Giovanni.» ¶ «Allora fai bene
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a fissare la porta, con una domanda che mi
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Palau. Una casa enorme, con tre stanze da letto
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letto, la cucina abitabile con un lungo tavolo al
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che se la prese con l’altruismo del compagno
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di invitare anche papà con la sua nuova famiglia
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tuo papà vorrebbe stare con te quest’estate, ma
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è meglio se vai con l’altra famiglia. Semmai
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perché dovessi passare agosto con lui, se nelle estati
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chiederti se vuoi stare con lui?» ¶ «Non parte. Ha
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che papà sarebbe venuto con noi in vacanza. ¶ «Tutti
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quali vagavo per casa con passo felpato, cercando di
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quasi tutto il giorno con Mario, che ci regalò
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presenza e magari pescare con me gli scheletri colorati
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leggere disteso sulla rena, con i piedi nell’acqua
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mi fermavo a guardarlo, con il corpo disteso sul
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tanto si tuffava e con un paio di bracciate
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altre scambiava una chiacchiera con Mario, più raramente fingeva
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a schizzarci, a ridere con noi, oppure si metteva
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poi la sera dipingeva con i pennarelli alla luce
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e la vedevo bellissima, con la carnagione scura, gli
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come facesse a stare con papà, che invece sembrava
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entrassero lei e Mario con i miei genitori. Ai
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Rosalinda avrebbe dovuto fidanzarsi con Mario e mamma e
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aveva tentato di dormire con la porta chiusa, ma
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a pancia in giù, con le braccia sotto il
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confuso di prima e con poche certezze, ma con
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con poche certezze, ma con un ricordo che non
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mi avrebbe abbandonato e con un barattolo di vetro
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gessato e scarpa lucida, con il nodo della cravatta
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sua moglie si avviasse con la coppia, mentre lui
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fortuna, erano in campeggio con gli scout. ¶ Fatto sta
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desiderio di diventare mamma con la necessità di trasformarsi
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bellissima, concentrata e silenziosa, con i capelli neri che
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di risentire il rumore con cui il vetro del
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si legava i capelli con le due mani, la
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udii il clic metallico con il quale chiudeva il
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a chi ci osserva con attenzione, tutti i giorni
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grazie a una chiacchiera con Malaika e a un
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va?» esordì lei. ¶ Risposi con un’alzata di spalle
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è, Matilde?» chiesi poi con voce dura. ¶ «Nulla, mi
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dirmi queste cose. Magari con Palle mosce di là
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Sirio ¶ La prima notte con Matilde era stata un
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mese le ronzavo attorno con garbo e senza strafare
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più grosso di me, con i capelli ispidi, il
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star lì a menarmela con la storia del buco
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uomo ¶ Eppure, l’incontro con Clarinda non fu la
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vecchio Ernesto e chiacchieravo con Flor, si avvicinò papà
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gli cadevano molli. ¶ «Vieni con me un attimo?» E
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portarmi fuori, sul balcone. ¶ «Con questo freddo?» ¶ «Non fare
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è un rapporto viscerale con la strada e non
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ricordi d’infanzia» commentò con un mezzo sorriso. ¶ Ricambiai
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adesso te ne esci con un segreto. E che
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un adulto. Posso confrontarmi con te da uomo a
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mi sarebbe piaciuto confrontarmi con te anche come padre
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Come fai da sempre con tutti i bambini. Quasi
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Quasi non potessi sprecare con loro il tuo prezioso
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ti comportassi così solo con quelli degli altri potrebbe
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zittirmi. E stavolta non con lo sguardo severo o
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lo sguardo severo o con un rimprovero, solo con
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con un rimprovero, solo con la verità. Potevo continuare
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lo sguardo e ribatté con espressione ironica: «È che
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c’entrasse la vecchiaia con il suo discorso. Anche
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becchiamo una bronchite.» ¶ «E con quella tipa che farai