Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

amarlo senza speranza immediata, con un lontanissimo, altissimo bagliore

bagliore di speranza: amarlo, con la fedeltà e l

orizzonte del sentimento: amarlo con la semplicità e la

mentre voi mi guardavate con diffidenza e con disprezzo

guardavate con diffidenza e con disprezzo, io vi guardavo

disprezzo, io vi guardavo con superbia e con isdegno

guardavo con superbia e con isdegno. Ma attraverso la

amarvi così, col rispetto, con la gratitudine, con la

rispetto, con la gratitudine, con la immensa riconoscenza della

colui che mi disse, con la voce tremante di

un bimbo che, scherzando con una rivoltella, si è

letta. La stessa ritenutezza con cui era scritta, l

ella si mostrava genuflessa, con la testa china, senza

gli accadeva. Egli diceva con un poeta che il

al dopo avrebbe provvisto con la sua fredda saviezza

Anna si era posata con tanta tenerezza: e la

Laura, ogni tanto, sorrideva con un po' d'ironia

assai turbato? ¶ - Assai - disse con voce profonda Anna. ¶ - Voi

a dire Anna, smorta, con gli occhi accesi dalla

di me - disse Anna, con tale voce angosciata, che

e Laura Acquaviva commentavano con una parola le illustrazioni

le illustrazioni, entrò Anna, con un passo leggerissimo. In

senza far rumore, passandosi con un moto consueto dei

Anna. Dias la salutò, con un sorriso amabile, e

state? ¶ - Bene - ella rispose, con una voce un po

bene che restava sola con Cesare Dias e fece

un discorso passato, pronunziò con tono leggero, dove non

perchè - osservò lui, sempre con la stessa intonazione, giocando

la stessa intonazione, giocando con la medaglia antica sospesa

pallida, lo supplicò tacitamente con lo sguardo: non lo

e profonda - osservò Dias, con un fuggevole sorriso, - ma

sarà? ¶ Ma si arrestò. Con un pallore terreo che

violette persino le labbra, con gli occhi pieni di

riprese. - E che farete con questo? ¶ - Null'altro che

Anna, fermamente. ¶ - Vi contentate con facilità - soggiunse lui, con

con facilità - soggiunse lui, con una certa lentezza. - E

da me! - egli domandò, con un'ironia finissima. ¶ - Io

disse lentamente - di portare con me queste lettere. Si

un minuto secondo. Poi, con un pallido sorriso, gli

camera nuziale serbata intatta, con la sua tappezzeria di

senza acuto dolore, ma con un persistente rimpianto della

bellezza delle cose, insieme con la immensa bellezza del

toni di azzurro semispento, con la sua grazia intima

queste esistenze che muoiono con un profondo rancore, per

Laura, a Stella Martini, con un'espressione così forte

risate, in lieto chiacchierìo, con lunghi momenti di tetraggine

lunghe ore di contemplazione, con l'occhio vago, trasalendo

quasi che ella volesse, con un sorriso, celare tutto

che si deve maritare con un giovane, prendendone i

chiedeva di essere amato con ogni sguardo, con ogni

amato con ogni sguardo, con ogni parola; e Anna

Cesare Dias che parlava con Laura, e gli aveva

Ricominciò il suo discorso con Laura. Anna si andò

fra sè questa parola, con la insistenza delle persone

Dias se ne andò, con la sua solita disinvoltura

inquietudine del suo spirito. Con gli improvvisi entusiasmi mistici

intavolare una breve conversazione con Laura e Stella; quando

domandò permesso di leggere, con un galante saluto. Lesse

m'inganni - ella disse, con accento profondo: - per questo

bene, che gli parlavate con cortesia, che ascoltavate i

ascoltavate i suoi complimenti con piacere; questo è molto

egli continuava a scherzare con la moneta antica che

le porto - disse lui, con voce già iraconda. ¶ - Non

cattiva? - chiese ella, supplichevole, con le lagrime agli occhi

se non lo amate, con tutta la vostra... sì

giornata passata a Pompei, con un giovanotto. ¶ - Oh Dio

ho errato - ella disse, con voce sorda; - ma non

non perdonano queste cose. Con che gelosa cura io

aveva detto queste parole con un tono di minaccia

l'asprezza della forma, con cui aveva assalita la

rendeva impossibile il matrimonio, con qualunque uomo lo sapesse

vero? - egli le chiese, con un sorriso sarcastico. ¶ Anna

sarcastico. ¶ Anna non rispose, con le mani prosciolte in

Calmatevi - disse lui, guardandola con una fredda curiosità, mentre

propria vita, egli ascoltandola con una crescente curiosità, quasi

ne andate in collera con me... o piuttosto, sì

seduta allo stesso posto, con gli occhi coperti dalla

posso pensare a voi con un certo coraggio, fidando

fatto rifiutare le nozze con Luigi Caracciolo. Non posso

io sia in collera con lui? No, no. Egli

pupilla che vuol fuggire con lui! Che errore! Non

fuggir via di casa, con lui, mentre egli non

e ci soffoca dolorosamente, con la sua troppo luminosa

amare così, fatalmente, intensamente, con una dedizione assoluta di

abisso, giacendovi lungamente, rialzandosene con le ossa frantumate, medicando

Io mi prostro e con la fede, non del

Ella, buttata sul letto, con la faccia nascosta nei

sussultava, torcendo le lenzuola con le dita nervose, pensando

Non aveva egli chiesto, con la più disinvolta curiosità

quell'amore. Cesare Dias, con la mite curiosità di

giacente fra le nevi, con le palpebre livide, con

con le palpebre livide, con le braccia violacee, con

con le braccia violacee, con le mani abbandonate lungo

ancora, coprendosi gli occhi con le mani. ¶ Ma poichè

che amano piamente, umilmente, con la fede e con

con la fede e con la devozione dell'amore

che si trattasse. Costui, con quel suo sprezzo di

la respinse sempre. ¶ Però, con tutto questo, le assiduità

nervosa, fissava Cesare Dias con un'espressione vivissima di

una fortezza inespugnabile. Ma con la sua ostinata volontà

anzi, già si ribellava. Con una irritazione latente, intravvedendo

si sfogava trattando Caracciolo con quella scortesia che è

non ammette difesa e con cui le donne crudelmente

sentimentale, alla sua maniera, con un fondo di sensualità

e scortesemente le donne, con gli uomini che esse

esser graziosa la debolezza con le persone a cui

questa contraddizione, colui che con la sua presenza, co

di più, trattando Caracciolo con assai scarsa cordialità, egli

rivide Caracciolo, lo trattò con una esagerata dolcezza, in

ne seguitava a parlare con gravità. E un giorno

in proposito? - egli riprese, con una velatura di disdegno

che nella prima scaramuccia con Anna a favore di

a giuocare di finezza, con una giuocatrice di audacia

casa Acquaviva, sapendo che con tutte le donne, tranquille

ella aveva dovuto litigare con la sola persona innanzi

Perchè era così ingiusto con lei, che viveva soltanto

distrattamente Laura. ¶ - Forse - rispose con voce fievole Anna. ¶ Ma

quando aveva voluto fuggire con Giustino Morelli. Come allora

e là, ma sempre con una vaghezza di notizie

lei, la bruna vivace con degli occhi azzurri, dalla

è prima in lotta con se stesso, poi con

con se stesso, poi con le cose che lo

che lo circondano e con le persone che sembrano

e Anna usciva sempre con Stella Martini, quasi fosse

Benissimo - disse Cesare Dias, con un lieve sorriso. ¶ - Non

mi pare - disse lui, con aria sbadata. ¶ - Mancate da

fissandolo. ¶ - Bene - approvò lui, con finezza. - Vi mettete sulla

domani a trovarvi. ¶ E con la sua solita correttezza

fermare per molto tempo con quelle signore. Stella Martini

vivamente, guardando il mare, con un indefinito sorriso sulle

indefinito sorriso sulle labbra, con un lieve colorito che

e sorrise, ad ambedue, con un sorriso così luminoso

che lo aveva aspettato con ansia, aveva ottenuta da

è così - mormorò Anna, con un gesto della mano

Laura. ¶ E si allontanò con la sua aria di

della Grecia. ¶ Ella rispose con un sorriso: Cesare Dias

Cesare Dias la guardò con ammirazione. Poi venne Anna

arrovesciandosi sulla sedia, chiacchierando con la solita familiarità, quasi

che si era chiusa con quell'amaro rimprovero d

di potersi mostrare docile con Dias: pian piano Luigi

trattava adesso la fanciulla con un ossequio di anima

di averla fatta litigare con Cesare Dias: ma Luigi

s'inebbriava di sacrificio, con gli occhi chiusi per

più profondo. Si comprometteva con Luigi Caracciolo, senza volerlo

creatura. ¶ - Finito - concluse Anna, con voce strozzata. ¶ Di nuovo

passar la sua serata con la donna che aveva

senza scambiare una parola con suo marito. Anna ben

col fervore dell'ingenuità, con la speranza della virtù

la speranza della virtù, con le meravigliose illusioni della

senza rossori, senza rimorsi, con la sapienza dei cuori

sapienza dei cuori consci, con l'abnegazione altamente umana

Dias e Luigi Caracciolo. Con due parole il tutore

turbamento, Anna sola discorreva, con Cesare Dias e con

con Cesare Dias e con Luigi Caracciolo: Stella Martini

non interveniva, e Laura con le palpebre abbassate, attenta

basta - ribattè Cesare Dias, con un accento nel quale

Una folla di mediocrità, con qualche cima, niente altro

disse sorridendo Luigi Caracciolo, con la fatuità di chi

di dire Cesare Dias con quella velatura di malinconia

quanto io stia spesso con queste mie due fanciulle

si rivolse a lei, con quel lieve, ironico sorriso

Ugonotti e ne eccita con le fiere parole il

raffigurava bruna e scarna, con un pallore terreo sulle

dita le tremavano. Allora con un gesto distratto, Cesare

arte: Anna era immobile, con gli occhi bassi, affascinata

questo vagamente, confusamente, sentendo con precisione, con nitidezza una

confusamente, sentendo con precisione, con nitidezza una sola felice

amare, ricominciano ad amare, con l'abbandono magnanimo dei

suo capo, divino minuto con la sua estasi nascosta

la sua estasi nascosta, con la sua ingenua incoscienza

incoscienza di ogni male, con la sua cieca fiducia

la sua cieca fiducia, con la sua folle speranza

dolcissimamente quanto l'amava, con una languida cantilena ogni

stupefatto, ogni tanto tentava con un applauso di esprimere

quando Cesare Dias entrò, con la pelliccia già messa

venuta di poter andar con lui? Egli aspettava che

è sempre fatta mollemente, con brevi pause di aspettativa

ne vanno coi parenti, con chi ha diritto di

egli non era venuto con loro, che si mise

Acquaviva. Le proteggeva correttamente, con quella fine e giusta

sempre dominata col sarcasmo, con lo sguardo severo di

dopo, quando le piaceva, con chi le piacesse: egli

appariva, presentandosi alle ragazze con quella fine eleganza di

seduzioni, ella lo accoglieva con un sorriso luminoso, stendendogli

stendendogli la mano, fissandolo con gli occhi brillanti di

stendeva la mano, parlava con lui un poco, conservando

entrare più in intimità con Anna: se ella parlava

un libro, glielo mandava, con un bigliettino, e segnava

particolari di quell'amicizia con quell'interessamento che tutti

avuto il suo segreto, con quegli occhi così pieni

così pieni di visioni, con quell'istantaneo e fugace

fugace tremolìo delle labbra, con quel suo silenzio profondo

orrore, coi suoi inganni, con le sue pazzie, con

con le sue pazzie, con le sue inutili e

inutili e vergognose aberrazioni, con l'abbandono di ogni

del proprio peccato morale. Con le vene impoverite, con

Con le vene impoverite, con le fibre abbattute, coi

abbattute, coi nervi depressi, con l'anima inondata di

Ogni tanto, ella andava con uno sguardo da Cesare

e impallidiva, sempre più, con l'ombra nera sotto

buoni... così buoni - ripeteva, con voce fievolissima. ¶ Adesso il

col motto, col gesto, con lo sguardo. ¶ Sì, per

aspettavano ogni giorno, Laura con la sua aria distaccata

ansietà, nè curiosità: Anna con un lieve desiderio segreto

dell'altro; ma sempre con quel suo fare tenuemente

Oh voi! - esclamava Anna, con una intonazione di rispettosa

nel salotto: o usciva, con Stella Martini. Infine il

me... - ella diceva, pregandolo, con lo sguardo. ¶ - Nulla deve

casa da una passeggiata con Laura Acquaviva, la buona

primavera; le aveva attese con impaziente malinconia. Quando le

e limpidi, Stella Martini con la sua scialba e

contemplazione di questi fiori, con quegli occhi amorosi dei

da tanto tempo, aspettato con paura segreta: la parola

più affettuose, lo guardava con l'occhio vivido, udendo

andare sino in fondo, con coraggio, senza pietà. ¶ - ... era

suo dovere, per parlare con una frase vostra... e

in fondo? ¶ Anna acconsentì, con la testa. ¶ - Invece, voi

cosa seria. Anna. ¶ Avvilita, con lo sguardo basso, ella

bigie. Anna macchinalmente giocherellava con le rosette fresche, coi

da nolo, e discendevano, con un leggero salto, innanzi

elegante carrozza si schiudeva con un rumor sordo, e

abiti leggeri e chiari, con certi sciallini rosei o

onde crespe, sogguardavano obliquamente, con quell'occhio che pare

porte foderate di rosso, con l'occhio ovale di

dei palchi, un abbassar con un colpo secco delle

Sanquirico dipinse così largamente, con fare antico, al fondo

piume bianche già ondeggiavano, con un moto assai molle

un accennare, un ricercare con l'occhialino, ansiosamente, un

seta bianca, erano attaccati con un nastrino bianco sull

seta un po' aperto, con un giro rotondo di

fronte e le tempia, con una linea curva ferma

vestita di rosso vivo, con una collana di grosse

serate, correttissimo, del resto, con quel misto di figura

e di contegno inglese; con lui era un giovane

qualche parola, ogni poco, con Cesare Dias, ma non

quando, fatalmente, Anna ritornava con l'occhio al palco

Caracciolo: quello che sta con Dias. ¶ - Ah! - fece l

contessa d'Alemagna ascoltava con la sua aria intellettuale

allo stipite, respirando lungamente, con gli occhi chiusi. La

Stella - replicò la fanciulla, con un pallido sorriso. ¶ - Vogliamo

mi butto giù - disse con tale calma, che egli

penombra pel tramonto, pallida, con certe sottili striature rosse

a una febbre furiosa, con la pelle che parea

si presenta, netta, precisa, con la limpidità luminosa delle

oscura e chiamò ancora, con la voce che tremava

sopra una mensola, cercando con gli occhi la fanciulla

Essa udì e vide: con una volontà immensa vinse

piccole mani brucianti, carezzandole, con una carezza di gelo

peso di una montagna, con un enorme consumo di

tre settimane in lotta con la morte. Febbre ad

dilatantesi sulla pezzuola bianca con cui la silenziosa infermiera

notte, si lamentava sommessamente, con tale dolore, come se

violacea. Pure la lotta con la morte era finita

era cerea e sfinita, con un lieve soffio di

neri capelli sulla nuca. Con una infinita pazienza, Stella

in casa, senza madre, con tutte le cure del

segrete noie per lui, con una correttezza di gentiluomo

vedere scarsamente in pubblico con le fanciulle, pur vegliando

distanza, non parlando mai con loro della propria vita

affatto a suo agio con quelle ragazze. Tutore, lui

senza seccature, egli rispondeva con un sorriso un po

egli era stato diffidente con loro e si era

sovra tutto di discutere, con una ragazza che non

senza occuparsene più oltre, con la sua stretta di

che è la gioventù con l'amore. ¶ Una pietà

Pompei, dopo aver rassicurato con poche parole Laura, dicendole

sognato altre esistenze anteriori, con quell'arco perfetto delle

notizia all'infermiera solo con un cenno, si sedeva

smarrimento, egli la chiamava con la voce di quel

poi ricadeva sull'origliere con le palpebre abbassate, improvvisamente

di bianco, di lana, con qualche cosa di monacale

in quelle ore serotine, con la lieve eccitazione del

le giornate intere immobile, con le braccia prosciolte lungo

prosciolte lungo la persona, con le mani bianche e

Quando le parlavano, rispondeva con un cenno degli occhi

un cenno degli occhi, con un moto della mano

un moto della mano, con un lieve atto della

della testa: al più, con una parola, con voce

più, con una parola, con voce fiochissima. Si dovevano

essa li aveva guardati, con una espressione così intensa

intensa di mesto pentimento, con una tale domanda di

di voler restare sola con Cesare Dias, quasi che

un segreto: lo seguiva con l'occhio: parea tendesse

le immaginate - replicò lui, con la sua freddezza dominatrice

so - mormorò Cesare Dias, con l'ombra di un

Più costoro eran dolci con lei, di quella dolcezza

pietà era in contrasto con la freddezza, con la

contrasto con la freddezza, con la indifferenza passata, e

confessore le ebbe chiesto, con una certa ansietà: ¶ - Ma

Aveva compiuto tutto ciò con molta calma, ma quando

classe. Si guardò attorno con indifferenza, come se non

popolosa Torre Annunziata, scivolando con poco rumore sulle rotaie

stretta nel suo paltoncino, con la veletta abbassata sugli

alla minuscola stazione, insieme con due preti inglesi. ¶ Andava

di una porta, osservava con indifferenza quella signora taciturna

dietro, guardando ogni cosa con quelle occhiate vaghe, che

all'arrivo di Giustino: con l'orologetto in mano

nulla. Ma lo diceva con timidità, umile, sapendo bene

Giustino, che la guardava con una infinita e disperata

minuto intenso di amore con tutta la forza sensitiva

e sentimentale che possedeva, con l'abbandono più ingenuo

volte egli rispose affermativamente con un semplice sì, detto

sono triste - replicò lui, con uno sforzo. ¶ - Non mentire

bisogno di giuramenti! - esclamò con tanta sicurezza e con

con tanta sicurezza e con tanto dolore, che ella

dolore. ¶ Ma rimase inquieta, con un'amarezza che le

e alla stazione, insieme con loro: Anna, intimidita, non

più parlare d'amore con Giustino, ma lo guardava

Giustino, ma lo guardava con certi occhi così amorosamente

era allontanato, per parlare con l'oste. Poi, era

un piccolissimo salotto, ambedue con i balconi che guardavano

la stazione; il cameriere con la stessa sua aria

nocciuola, da una mensola con un piano di marmo

nella camera. Era vasta, con due letti in fondo

un tavolino da notte, con una toilette assai gramamente

che costui la guardava con tanta pietà, che si

Che hai? - gli disse con voce strozzata. ¶ Nessuna risposta

abbassò la testa, pensò, con l'ardentissima rapidità dei

lui e gli disse con tono calmo: ¶ - Tu mi

tale errore!... ¶ Parlando così, con uno strazio infinito, tutta

occhi, senza batter palpebra, con tutta l'anima concentrata

le roteassero nel cervello, con un fracasso e un

dopo una lunga pausa, con voce breve - sicchè tu

Senza fiamma, senza entusiasmo. ¶ - Con che, allora? ¶ - Con tenerezza

entusiasmo. ¶ - Con che, allora? ¶ - Con tenerezza, con affetto, con

che, allora? ¶ - Con tenerezza, con affetto, con devozione. ¶ - Non

Con tenerezza, con affetto, con devozione. ¶ - Non basta, non

inetta creatura! - mormorò lei, con un immenso disprezzo. ¶ Egli

dirla, non volle consacrarla con le sue parole, con

con le sue parole, con la sua voce. Lo

mosso dal suo posto, con la faccia fra le

gli parlava nel volto, con un alito caldo di

una stanza d'albergo con te... Sono disonorata, disonorata

denunziata, invece di fuggire con me, e sei un

io torno a casa, con Cesare Dias, quasi avessi

guardò in faccia, saettandolo con un'occhiata - tu, vattene

bianca coltre del letto, con le braccia prosciolte e

e le mani aperte, con la bruna testa inclinata

inclinata sopra una spalla, con un soffio impercettibile di

sua solita lettura notturna, con cui sfuggiva alla conversazione

anni che stesse lì, con gli ardenti occhi spalancati

l'ora detta. ¶ Allora, con una cautela paurosa, che

un palpito più violento, con una lentezza di mosse

convulsamente stretto al collo con una mano, e con

con una mano, e con l'altra brancolava innanzi

fronte, appoggiata al legno, con le orecchie che le

Anna piangeva, senza rispondergli, con un singulto sordo che

hai... - mormorava lui teneramente, con una carezza compassionevole nelle

seguitava a mormorar lui, con una tenerezza piena di

adoro - ripeteva ella monotonamente, con la voce fatta sorda

Hai freddo? - chiese Giustino con una gentilezza fraterna. ¶ - No

non voglio che vivere con te, sempre, sino alla

di là anche, sempre con te, intendi, sempre... ¶ - Ahimè

Ahimè... - disse lui, sottovoce, con un rimpianto profondo. ¶ - Che

Anna, Anna... - disse lui con dolcezza. ¶ - Perchè non hai

per la terza volta, con la monotona fissità che

è inutile - replicò ella, con la voce che le

bruni e ricci capelli, con un moto fugace; appena

morire - rispose ella, quietamente, con gli occhi chiusi, quasi

e lo respinse indietro, con un moto d'orrore

orrore. ¶ - Come? - disse lei con voce affannata - come, tu

casa, di notte, insieme con te, tanto che se

la udì pronunziare, sottovoce, con uno strazio infinito: ¶ - Oh

già li avvolgeva. E con quella forza di rimbalzo

mi sgorgherà dall'animo con tanto impeto, che egli

Cesare Dias - rispose ella, con un lieve tremito nella

Non mi confiderò mai con lei. ¶ - Hai paura? ¶ - Ti

un'anima morta. Parlerò con lui, mi crederà. ¶ - E

sempre pronto - diss'egli con una lieve malinconia nella

E d'un tratto, con l'impeto del suo

smorto, Laura la guardò con tale un'occhiata ironica

Laura era presente, taciturna, con la sua aria distratta

è andata, senza voltarsi, con quel suo passo lieve

in una poltroncina, giuocando con una stecca di avorio

volevo vivere e morire con te, che la mia

Egli mi ha ascoltato, con gli occhi bassi, senza

l'ho visto guardarmi con ammirazione di spettatore, come

nel salotto, parlare quietamente con mia sorella Laura, quasi

grave rischio. Soli, partendo con treni diversi, perduti nella

mai più, di camminare con te, sino all'ultima

marmi dolcemente bigiastri e con le sue miti pitture

abito di lana nera, con una giacchetta bigia all

così. Sto poco. ¶ E con passo leggerissimo si allontanò

Martini. Costei la seguì con lo sguardo; poi, pazientemente

la gardenia all'occhiello, con molta attenzione. Bisognava far

si fermò, era chiusa con la maniglia, non con

con la maniglia, non con la chiave: ella la

la schiuse, pianissimamente, sempre con l'intenzione di fare

già vestito, in marsina, con l'inappuntabile panciotto bianco

alla tasca dei calzoni, con una bellissima gardenia di

corpo molle e flessuoso, con un fascetto di rose

volto di Cesare, sorridendo, con un sorriso profondo, folle

la baciava, la baciava con una lentezza, con una

baciava con una lentezza, con una lentezza, mentre la

in quel momento sorrise con un sorriso tutto languore

in quelle dita congiunte con la forza spirituale e

due o tre volte, con uno scherzo d'amore

d'amore, aveva battuto con le rose sulla spalla

E sorridendo, guardando Cesare con un'intensità amorosa profonda

egli aveva quasi ricercato con le labbra, il bacio

aveva ribaciate le rose, con un movimento convulso, arrovesciando

ed ella, nervosamente, distrattamente, con un moto vago, inconscio

duro, nel nervoso modo con cui arricciava il suo

la passione trasformò nuovamente, con la sua fiamma, quel

aveva detto a Laura, con una voce velata di

vattene, Laura. ¶ E amorosamente, con la forza dell'uomo

che pareva morente. Pure, con la consueta presenza di

Aveva fatto tutto questo con rapidità, senza un minuto

un minuto d'incertezza, con l'istinto animalesco della

sdegno e di dolore, con un impeto cieco di

Altezza vostra - disse lui con quella voce seduttrice, a

le faceva. ¶ - No - rispose con voce soffocata. ¶ - Addio, amore

giaceva sul letto aperto con quella linea disperata di

E allora, assai lentamente, con gli occhi ormai senza

nero, di foggia antica, con grandi maniche, un abito

i guanti, il vestito, con una cura minuziosa, quasi

e scuotendo il capo, con una espressione di rassegnazione

rassegnazione, osò di dire, con la familiarità affettuosa delle

dalla luce tremolante, e con un passo lievissimo, uscì

coloriva delicatamente, ella riparava con la mano la fiammella

alta, avvolta di tenebre, con quella faccia di fantasma

restò stupefatta, immobile. Poi, con uno sforzo supremo di

Ti vedo bene - rispose, con voce chiara e ferma

vieni, Laura - replicò Anna, con maggior durezza. ¶ - Dove, Anna

Oh tu verrai! - esclamò, con un sogghigno imperioso, Anna

della chiave, due giri, con cui Anna si chiudeva

Anna si chiudeva dentro, con lei, ebbe soltanto un

in tutti gli angoli, con la sua aria di

innocente! ¶ - Laura - disse piano, con voce soffocata e tremante

le disse, sommessamente, ma con una durezza di persona

sè, divenne livida: e con una freddezza strana in

E me lo chiedi, con la rabbia della innocenza

Aforisma sentimentale - concludeva Cesare, con uno di quei sorrisi

ancora, forse, della indifferenza con cui lo accoglieva adesso

altre; giammai sarebbe riuscito, con lei, il metodo della

erano adoperati assai finemente, con un metodo psicologico assai

un silenzio profondo, pallida, con quei segni lividi sotto

non voglio - ella soggiunse, con eguale lealtà. ¶ - Non sono

cosa orribile - ella mormorò, con un tono così spaurito

cioè quella di andare con Laura, dovunque, con la

andare con Laura, dovunque, con la scusa che essa

damigella di compagnia, e con la più forte scusa

corteggiatori? - domandava Cesare Dias, con una gravità burlesca. ¶ - Quattro

ancora incerti - rispondeva Laura, con un risolino. ¶ E ridevano

era una creatura abietta, con l'anima ormai deturpata

metteva a tremar tutta, con un singhiozzo sordo, ma

pensi? -: le chiedeva Cesare con una certa ansietà repressa

niente - diceva ella, smorta, con gli occhi chiusi, cercando

hai? - insisteva il marito, con la sua dominante voce

Lo so - mormorò Cesare, con un lieve sorriso. - Ma

volte ella trattava Laura con una umiltà, con una

Laura con una umiltà, con una tenerezza senza pari

capricci, i corteggiamenti germogliavano con un rigoglio così prepotente

bene, e si piacevano, con un trasporto, con un

piacevano, con un trasporto, con un impeto fra giocondo

ora avanzata nella notte: con quale sguardo scrutatore, tetro

Anna. Io abito ufficialmente con mia madre, a via

il più duro. Obbedirò con entusiasmo. Anna, Anna, quando

terrena che la vincolava con tutti i suoi legami

domande, se si fermava con loro, assai correttamente, ma

loro, assai correttamente, ma con l'anima assente. Rientrava

spesso alla mensa familiare, con una scusa, con un

familiare, con una scusa, con un pretesto qualunque. ¶ - La

suo marito la intimidiva, con le sue arie di

mai, mai, aver ragione con lui! E dopo, nella

sorella Laura la trattò con un certo disprezzo, stringendosi

invece egli lo indovinava, con quella felice intuizione degli

quattro. ¶ Anna sorrideva, benevolmente, con una benevolenza tutta esteriore

aveva pensato a paragonarlo con Luigi Caracciolo, bello, sano

egli era ridiventato galante con lei, osservava minutamente tutti

scollacciato, e la mandava con Dio, o col diavolo

cariche di gemme sorridenti, con gli occhi lucidi, ella

Anna, rivolgendosi al marito con uno sguardo interrogativo, scrutatore

e pronunziò questa frase, con una intonazione di galanteria

vestito di broccato azzurro, con un lungo strascico, vestito

sportello. E salutò Anna, con tale sguardo che diceva

stata sola in palco con Cesare, sola con lui

palco con Cesare, sola con lui, certamente, nel coupé

certamente, nel coupé, sola con lui, a casa, e

passare almeno mezz'ora con lui prima che uscisse

esterna del desiderio cocente, con quella carezza della voce

per sederlesi accanto: usciva con lei, e col pretesto

villa Caterina. Era insistente, con una insistenza lenta, continua

così spesso di Cesare, con tale una emozione nella

lo squadrava, quando appariva con un nuovo vestito, solo

vestito, solo nel modo con cui gli diceva, talvolta

di perfidia - diceva lui con dolcezza. ¶ - Perchè mi dite

parola. ¶ - Obbedisco - egli diceva, con umiltà. ¶ - Voi anche siete

crollava il capo, bonariamente, con un indulgente sorriso di

È buonissimo - proclamava ella, con la voce velata di

Non si potrebbe dirmi con più grazia, che io

le rispondeva di rado, con brevità; egli sapeva bene

provocare i suoi sospetti con una parola, con una

sospetti con una parola, con una insinuazione: ella era

Luigi Caracciolo lo adoperava con quella grazia e con

con quella grazia e con quella astuzia delle persone

della giovane sposa, fatto con una disinvoltura così crudele

usciva, tramortita in faccia, con gli occhi vaganti nel

finemente combattere quell'assente, con un'occhiata, con un

assente, con un'occhiata, con un gesto, con un