Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

quando venimmo? - ella domandò con tenerezza. ¶ La guardai, sorrisi

le persone ch'erano con noi nel treno, dove

un paese di morti, con davanti la Montagna delle

giardino, la grande casa con le finestre illuminate, quella

finestre illuminate, quella ragazza con un grembiule bianco, ferma

giovine alto, bruno, vestito con una giubba di frustagno

davanti a noi, salutandomi con un sorriso dal quale

conte, - rispose il giovine con una ironia garbata. ¶ Fece

il gruppo dei campagnoli, con il Rossengo fra essi

io, che avevo portato con tanta fierezza il mio

Veramente, signora, - egli disse con un leggero inchino, - io

lo dite, - ella rispose con allegria. ¶ - Lassù, in alto

disse Fabio pateticamente, accennando con una mano al valico

la mano, camminava, baciava, con una languidezza di moribonda

faceva spendere il denaro con un furore veramente isterico

Biagio, e di fronte, con la vetta in gloria

una sola catena. Rideva, con le labbra rosse, la

antichi!... - egli fece, stirandosi con voluttà. ¶ Appena fui pronto

trovai occupato a discorrere con Lazzaro, che lì presso

Lazzaro, che lì presso, con un paio di forbici

sera la Festa finisce con musiche e luminarie. Di

vita. ¶ Egli mi sogguardò con una espressione particolare, avvolgendomi

di folta edera; Fabio, con un ramoscello divelto, fustigava

donna incomprensibile. ¶ Il fiumicello con allegre spume precipitava per

s'inoltrava nei rami con folate improvvise. ¶ - Vedi, - riprese

ma tu avresti finito con sposar Edoarda. Invece ti

primo protesto. ¶ - Bah! - risposi con millanteria, - la vita è

fece un atto singolarissimo con le labbra, poi subitamente

braccio. ¶ - Lo credi? - esclamò, con voce ambigua. ¶ - Certo, lo

E, dopo una pausa, con voce tranquilla: ¶ - Ma ormai

tempi... - egli accennò quasi con vergogna. - Ti ricordi il

mano e la strinsi con vera commozione. ¶ - Ora, - egli

uno scrupolo di pronunziare con te il nome d

apparve nell'ultimo giorno, con quella striscia di sole

gruogo. Rividi quel caminetto, con gli alari di bronzo

E scossi il capo con violenza per allontanare quel

verdastri. Fabio vi sedette con indolenza e volse lo

qualche tempo di convivenza con Elena, la tua passione

decidi? - egli domandò, guardandomi con una specie di affettuosa

morirne! - egli mi suggerì, con la voce piena d

dicono! ¶ Egli mi fissò con uno sguardo lungo, senza

c'è rimedio! - ribattei con eccitazione. - Ecco: immagina di

riesco a muovermi, vorrei con una falce farmi strada

che si debba scontarlo con un supplizio di tutte

più presso e parlandogli con voce affettuosa; - tu sei

col cuore: mi desidera con l'immaginazione. Tutto il

si può ingannare. Vede con esattezza quello che soffro

volta nell'animo mio con una penetrazione che mi

labbra, con le mani, con l'anima... ebbe nella

ne allontanava i corteggiatori con maggior severità che una

biondi e ben lisciati, con la sua bocca un

una linda casa tedesca, con indosso un bel grembiule

bella e glielo diceva, con una voce strana, carezzandola

poi l'intera faccia, con voluttà. ¶ Elena tuttavia non

fra stupita e lusingata, con un senso insieme di

mentr'ella stava spogliandosi; con bizzarri pretesti voleva ella

nastri della camicia; toccava con un specie di insidia

fronte, i capelli, narrandole con parole accese la sua

accasciata sopra un baule, con gli occhi sperduti, che

in vita fu solo, con le labbra suggellate nello

arrivo, nella mattinata piovigginosa, con la visione man mano

mi fosse lecito, portare con me il quadro dove

umana comincia e finisce con te...» ¶ Elena chiuse gli

stava presso, a ripeterle con una voce lenta il

ch'era in discordia con l'Hohenfels appunto per

sofferenze, pregandola di tornare con lei. Allora Elena si

che ventiquattrenne, alto, smilzo, con i capelli d'un

de' suoi modi. Parlava con brio, corteggiava molto le

bocche giovini, più volte, con stordimento, s'incontrarono, ed

raccontare. ¶ I. ¶ Ogni mattina, con una puntualità irritante, giungeva

giorni, alla stessa ora, con lo stesso tono di

essa, quella busta cinerina, con un suggello di ceralacca

suggello di ceralacca violetta, con l'indirizzo che pareva

che si può svolgere con molto vantaggio e con

con molto vantaggio e con molta elasticità.... Chiedi allora

Materdomini, difesa un tempo con molta rupe e molto

profondi e stanze vaste, con tapezzerie sbiadite, con vasti

vaste, con tapezzerie sbiadite, con vasti mobili tutelari, foggiati

intarsio d'uno stipo con un nastro senza più

fiorami verdi e oro, con molta polvere nelle sue

prolungavano il loro canto con impetuosa emulazione. ¶ I miei

e spesso mi pervadeva con esaltazione il bisogno di

giorni passavano per noi con una rapidità incredibile, così

scendeva sino al cancello con un lento pendìo. Fuori

qui! - mi diceva talora, con un atto fervido, come

a rose, a ghirlande, con una profusione inverosimile, con

con una profusione inverosimile, con una densità più folta

una specie di soffocazione, con uno sfoggio ed uno

il vento faceva palpitare con frequenza mettendo in quel

tuo barroccio grande, attaccato con la cavalla migliore, la

perchè la signora scende con me a Terracina. ¶ Un

stelleggiata in fronte, annaspava con nervosità la terra, facendo

Portava una briglia bellissima, con la guardia lustra, i

redini, e la cavalla, con la testa al vento

su le ginocchia, mentre con l'altra si teneva

è sorto dal mare con un tragico destino. Divenuto

parlare; allora la guardava con un lungo rimprovero silenzioso

occhi. Voleva quasi dirgli con uno sguardo: ¶ - Ecco, vedete

donna piacevole d'aspetto, con una sola figlia quattordicenne

era davvero lindo, messo con leggiadria. Elena quasi non

La tosse lo martoriava con maggior insistenza e gli

di avere un debito con quell'uomo. Seguitò invece

Seguitò invece a lavorare, con la speranza secreta. ¶ La

giovane, un po' manierata, con due grosse trecce di

Ella parlava di ciò con naturalezza; un giorno anzi

per pochi centesimi, quando, con un bacio che tu

ogni giorno si ripetevano con maggiore frequenza. Elena da

Hohenfels accolse l'idea con calore, la felicitò, si

avrebbe semplificate le cose con la grande autorità di

camera «per vedere - disse - con qual gusto ell'avesse

lasciatemi, signor Franz!... - egli, con somma naturalezza, si diede

vasti assai. ¶ L'Hohenfels, con la fronte accesa, le

stessa. ¶ Il Duvally approvò con fervore l'idea di

riuscire valeva ogni rischio. Con Mathias tenne secreta la

corteggiava in modo amabile, con quella galanteria francese che

inoltre un bell'uomo, con la bocca fresca, il

scrivermi una parola. ¶ E con lui non era possibile

dovendo vivere a Parigi con un signore come l

abbastanza eleganti. ¶ - Dovendo vivere?... con chi? - Elena interruppe, dando

che ormai le parlava con un triste riserbo, le

quadro? ¶ - Mai, - rispose Mathias, con tristezza. - Questi quadri non

ho dipinta per avervi con me quando andrete via

annoiava mortalmente. ¶ Un giorno, con una risoluzione subitanea, scrisse

erano andate le cose con l'Hohenfels. Questi non

mani, a lungo, indugiandovi con voluttà. Si scoverse la

che lo avrebbe riveduto con piacere. ¶ Ma quando fu

stava per essere celebrata con una magnificenza di stelle

solo accelerò il passo con un'andatura insaccata. Poi

di paura. ¶ - Mathias, - domandò con una voce umile, - mi

si fermò a fissarla, con uno sguardo fra il

poi rise di nuovo, con maggiore asprezza, scotendo le

andava curando, - se partirete con quell'uomo, sento che

Elena, ma parevano inseguire con una specie d'ansia

impallidita, compiendo ciascun atto con una lentezza grave, senza

i fiori, li avvolse con infinita cura e li

dall'una all'altra con un passo affranto; poi

contro uno stipite, poi, con un movimento macchinale, guardò

suo nome, pianissimo, quasi con paura: ¶ - Mathias... ¶ Egli si

ella chinò la fronte, con la faccia solcata di

quanto è stata perfida con me.... ¶ Poi guardò in

ai polsi, e disse, con un'altra voce: ¶ - Per

sul petto, gli rispose con un alito: ¶ - Sì.... ¶ Allora

volta la cercò supremamente, con le labbra, con le

supremamente, con le labbra, con le mani, con l

sia prezioso, lo tratto con estrema delicatezza, per non

ancora di potermi convincere con due frasi abili, t

non parleresti così, - rispose con tristezza, camminando a passi

a carezzarmi i capelli con una soavità materna ed

ginocchia cingendomi il collo con un braccio. ¶ - Sì, un

d'essere afferrata; pensare con la stessa calma all

te stessa, ed ancora con moltissime restrizioni; mescere insieme

dimenticato infatti. - Però, - soggiunse con una voce dura, levandosi

Oh, non importa... - rispose con indulgente ironia. - Tanto, a

alcun rispetto! ¶ E camminava con lentezza, tenendo sotto il

di me? ¶ - Niente! - risposi con nervosità. - Il telegramma è

mi venne vicino, quasi con furia, e mi afferrò

andassi per lui? - esclamò con ira. - Guardami bene in

sciogliendomi dalle sue mani con un moto ruvido. Soggiunsi

dolorosissimo e contenuto. Poi, con la voce che sibilava

Ma dunque spiégati! - esclamai con ira. - Cosa può immaginare

lo vuoi sapere? - esclamò con veemenza, quasi gridando. - Bada

parole come altrettante lame, con le labbra che fremevano

fatto questo, Elena?... - esclamai con un tremante rammarico, afferrandole

làsciami! - ella comandò, svincolandosi con forza. - Sì, ho fatto

bella creatura. ¶ Mi narrava con malinconia le memorie dell

quanto lontano ella tornasse con la memoria, non poteva

soavemente pensierosi, che, muta, con libro su le ginocchia

vive come lo scarlatto, con la criniera e la

della notte. ¶ Egli amava con passione la musica, e

rivedeva sempre, le disse con voce tranquilla: ¶ - Tutto questo

prussiano. Andarono a Parigi; con l'ultimo denaro arredarono

tempo l'Hohenfels finì con rinunziare a questo progetto

quando per domandare notizie con freddissima urbanità. ¶ Ma vennero

buona, sii forte... Vivi con fede, con fierezza... Elena

forte... Vivi con fede, con fierezza... Elena, mio amore

le disse il giovine con una voce che non

casa dov'egli abitava con la moglie e con

con la moglie e con due bambini. ¶ Il terzo

Mi lasciò queste cose con l'obbligo giurato di

Ma egli la rimandò con una lettera squisita, in

la vecchia signora finì con accorgersi ch'era molto

corteggiavano e l'inseguivano con soverchia insistenza. Di nuovo

ancora la sua bellezza, con tutta l'anima negli

parlando linguaggi diversi e con diversi destini; guardava ed

le persone più varie, con il coraggio dei vent

coraggio dei vent'anni, con l'intelligenza versatile che

dall'oggi al domani, con instabilità seguendo l'alea

ad amarla vollero rimanesse con loro e le affidarono

portava un libro, ancora con le parole segnate. ¶ Un

davanti a lei, rigido, con il capo scoperto, mentre

vorreste voi, Elena, dividere con me, nella mia casa

giovine era bello così, con la fronte nel sole

grossa d'un pòllice, con un pendaglio enorme, ch

villose, dalle unghie quadre, con i polpastrelli piatti. La

bocca ignobile, sempre sorridente, con i baffi color tabacco

Uhm!... - fece l'uomo con una specie di grugnito

serio; tutti ingoiano quattrini con una furia che fa

del mestiere... - mi rispose con soavità. ¶ - Io direi che

brizzolata. ¶ - Bene, - feci, stendendomi con pigrizia in una poltrona

a batterne i vetri con le nocche irrequiete. ¶ - Già

caro, - prese a dire con risolutezza - che ho inteso

fra due dita cominciò con dirmi: ¶ - Devi sapere che

me ne curo, - dissi con indifferenza. ¶ - Hai torto. C

ignora il tuo fidanzamento con Edoarda; molti ne sanno

So tutto, - egli rispose con un gesto di acquiescienza

piantatosi davanti a me con le braccia incrociate: ¶ - Ammettiamo

che la mia vita con lei sarebbe per entrambi

nervi. ¶ - Ebbene senti, - rispose con un tono persuadente, - credi

cui distruggi la vita con una tranquillità così gelida

una mano di Fabio con effusione, con preghiera: ¶ - Senti

di Fabio con effusione, con preghiera: ¶ - Senti... se tu

ti debbo aiutare? - domandò con lentezza. ¶ - Sì, tu solo

stanza, carezzandosi il mento con il suo gesto abituale

quasi cavalleresca, pareva incurvarsi con pena sotto la triste

tratto mi domandò: ¶ - Partirai con l'altra, naturalmente? ¶ Io

bene. ¶ - Oh... tu!... - fece, con una scrollata di spalle

modo irrevocabile? ¶ - Sì, Fabio, con tutta la mia forza

tremito impercettibile; poi disse con asprezza. ¶ - Ebbene, sia! ¶ VIII

all'albergo di Elena con la notizia gioconda nel

letto era un cappello con due grandi ali bianche

Franz.» ¶ Veniva da Berlino, con la data del giorno

ad assediarmi la mente con una persistenza dolorosa. Infine

misurai l'implacabile indifferenza con cui si muove, si

sua doppiezza; d'altronde, con il possesso di questo

si divertì nel molestarmi con le più aspre ironie

fiorire vicino di stelle, con i presagi, nell'inverno

Veniva rasente il muro, con un passo rapido sebbene

alle vetrine. Camminava tenendo con una mano accostato ai

scendeva lungo la persona con poche pieghe simmetriche, delineando

maglia d'oro tenuissima, con la cerniera lucente; ad

io stesso la contemplai con un senso di stupefazione

disse vicino alla faccia, con le labbra che appena

davanti alla specchiera e con un pettine d'avorio

e presi a giocherellare con i vari oggetti che

sei stata? - le domandai con naturalezza. ¶ - Avevo alcune piccole

ch'era d'avorio con le iniziali ed una

lontano dal mare. ¶ Quasi con violenza le sue braccia

portello dell'armadio e con le dita si ravviò

cristallo, e vi rimase, con la faccia sollevata, gli

oggi! ¶ - Ti pare? - feci con ironia. - Devi pur ammettere

supplicò di nuovo Edoarda con le lacrime agli occhi

calcagna, esortandomi a giocare con lui. ¶ Finalmente il domestico

e dalle grandi scansìe, con l'effige della trisavola

due grandi occhi cerulei con uno sguardo pieno di

tizzi di ginepro, talora con ventate improvvise di scintille

era venuta verso me con l'anima sul palmo

sentivo di potermi scagliare con l'impeto più giovanile

imminenza di un colloquio con Edoarda. ¶ Allora, per quel

per una via trasversa, con arte, senza vibrare una

Sì, odiarmi ella deve, con la violenza ch'ella

per me, lontana, irridente con altri alle memorie di

bisogno di essere dolce con lei, di rivolgerle una

dimenticava di essermi ostile, con la solita indulgenza del

leggermente, allora mi fissava con impertinenza e mi abbaiava

per qualche ora. Sorbiva con delizia un bicchierino di

svegliandosi di soprassalto, chiamava con voce grossa: ¶ - Edoarda! non

dal mantello sauro focato, con le zampe calzate di

tristemente. ¶ - Sei molto4 ingiusta con me! ¶ Allora ella chiuse

Whisky che voleva entrare con noi, e passando piano

delizioso mobile del Settecento, con incrostazioni di madreperla e

nella parete, un caminetto con gli alari di bronzo

prese a dire lentamente, con gli occhi semichiusi, le

Pietro portava il tè, con due tazze, ma noi

modo intelligibile. Invece risposi, con la voce più mite

improvviso, dilatando gli occhi con una specie di smarrimento

Ella scuoteva la testa con maggiore insistenza. ¶ - No, non

scatto sorse in piedi, con gli occhi un po

Allora le andai vicino, con dolcezza: ¶ - Tu, purtroppo, rimarrai

mani su le spalle, con un sorriso in cui

per istrada mentre parlavo con lei. Dunque, lasciami continuare

cioè che avevo fortuna con le carte ma non

le carte ma non con le donne, perchè lui

di «Assillo», poichè infatti, con quelle sue millanterie, si

pretesto per abbandonar Roma con Elena, e di laggiù

averla immaginata prima, e con tutte le mie forze

sei buona, infinitamente buona con me. Solo, mi vuoi

volte ne ho parlato con Fabio! Egli stesso, vedi

le tempie, la faccia, con indulgenza, con pietà. ¶ - Povero

la faccia, con indulgenza, con pietà. ¶ - Povero amore, - sospirò

non dovessi vedermi più? ¶ Con uno scatto si volse

mi domandi questo? - mormorò, con un filo di voce

lo domando astrattamente, - risposi, con uno sforzo per sembrarle

l'ipoteca triennale fatta con i Rossengo su le

te ne vai... - disse con desolazione. - E quando? ¶ - Non

E quando ritornerai? - disse con la voce spenta. ¶ - Al

divano, un po' rigida, con le braccia inerti, gli

ferita, per chiederle perdono con un bacio: - la confessione

lungo neo ricciuto. Vestiva con panni di ruvida stoffa

quegli uomini che giuocano con raccoglimento, e non ammetteva

Non serve! - egli scherzò con ironia, facendo pompa de

Servirà. ¶ Cambiai mazzo, e con esso la sorte. In

l'occhialetto, mi fissava con animosità, poich'era fra

non millanto mai, - risposi con pacata ironia; - perchè, sebbene

marchese Della Pergola, cantilenando con angelica noia. ¶ - Potrebbe darsi

intenzione, - risposi all'Albanese con voce beffarda, fissandolo in

viperetta. ¶ - Scusa... - gli risposi con una placidità provocante, - ora

di avventarmisi contro, ma con prontezza gli amici s

risolta il giorno dopo, con un colpo di sciabola

Elena entrò quella sera, con un giornale piegato sotto

inquietudine. ¶ - Ecco! ecco! - esclamò con un rimprovero sorridente. - Vi

sorridente. - Vi siete battuto con quel signore dei mazzi

fu? ditemi, ditemi... - pregava con impazienza. ¶ Le raccontai la

cerchio della sua vita, con tale un turbamento che

questa sera... - le dissi con desiderio e con paura

dissi con desiderio e con paura. ¶ Ella si era

si copre la faccia con i due palmi, forse

la interrogo, mi risponde con la voce rotta: ¶ - Perchè

parole si avvicendano, rare, con fatica. ¶ - Dove siete stata

la tristezza e segna con la mano intorno: ¶ - Perchè

Abbraccia tutti i fiori con un gesto largo e

sùbito, volgendosi a me, con la bocca schernevole: ¶ - Come

la spiega e legge con me. Siamo entrambi con

con me. Siamo entrambi con le spalle rivolte contro

po' amica? Posso parlare con voi? Posso dirvi tutto

silenziosa. Cominciarono alcuni amici con dirmi: «Sai, Guelfo, sarebbe

ritta contro il camino, con le due mani protese

Ella mi ascoltava ora con la testa un poco

non so nulla! - rispose con precipitazione. Poi d'un

più!... ¶ Le sue labbra, con irosa gioia, si lasciarono

prima del mezzogiorno, camminavo con un passo alacre verso

nel sole, di camminare con rapidità nell'ingombro dei

fragile apparizione di fanciulla, con gli occhi pieni di

la mia recente avventura con Elena dovevano essere giunte

Un giorno, mentre passeggiavo con Elena sul Corso, la

nascondere, m'ero vôlto con prontezza verso una vetrina

indisposto; nulla, nulla, - risposi con brevità. ¶ E la sua

domestico tornò da capo con le sue rispettose maraviglie

Ma ella si ritrasse con un moto repentino e

Palermo, l'incidente spiacevole con l'Albanese, lo scontro

ogni mio gesto, ingoiasse con amarezza ogni mia parola

sopra tutto m'interessava, con le sue comiche impertinenze

le sue comiche impertinenze, con le sue capriole sui

Landriano, mia cugina Ferro con suo marito, le De

ascoltava senza batter palpebra, con il volto chino, facendo

più volte nella poltrona con una specie di furor

dimenticare... ¶ - Zia... - profferì Edoarda con voce angosciata, intercedendo per

sonnecchiare davanti al caminetto, con un libro aperto su

stavo pensando, - le risposi con una voce rapida, che

siete sempre in collera? ¶ - Con voi non mi riesce

Ve ne prego, - ripetei con la stessa urbanità. ¶ - E

piccola mano, senz'anelli, con l'unghie rosee, finemente

le mie labbra indugiarono con voluttà, poich'era tepida

bevanda profumata. ¶ - Dunque, - riprendo con indifferenza, - avete letto molto

cioè tutte le cose con un'anima che non

Tutto questo ella diceva con indefinibile grazia, in una

lingua straniera che usava con familiarità, sebbene vi risuonasse

Via, Germano, - ella seguitò con maggiore dolcezza - perchè tormentarci

Perchè mi lascerete partire con un triste ricordo? ¶ - Partire

vorrei rimanerlo sempre, - rispose, con una leggera ombra nel

tali donne? - ella rispose con volubilità. E, nel fissarmi

soffrire. ¶ - Sentite, - m'interruppe, con riso pieno d'ironia

credo che voi parliate con molta facilità... Veramente vi

Mi piace la sicurezza con la quale dite queste

e molto serie. Parlando con voi, talvolta mi sembra

porta che si chiudeva con ostinatezza non mi sono

mondo! ¶ Ella sorrise evasivamente, con un sorriso incomprensibile, alzando

gli occhi, e risposi con una certa pacatezza: ¶ - Sì

lei, quand'era assente, con una esattezza mirabile. Avrei

preferivo svestire... - le risposi con un tono di burla

facendo una scelta. Entrate con me; chissà che non

rispose la bella donna con quel sorriso ch'era

ricevere le sue clienti con un garbo davvero impareggiabile

marchesa provava e riprovava con una rapidità nervosa tutti

cappello larghissimo di tesa, con una grande piuma da

squisita. Si confaceva mirabilmente con la sua bellezza matura

mon Dieu!...» - mi disse con un sorriso paziente. ¶ Infine

non facessero così, finirebbero con vivere in mezzo ad

gli occhi negli occhi, con un riso esperto, e

mi cercò. ¶ - Germano, - disse con la voce velata, - se

amica... - pronunziò più lentamente, con un brivido. ¶ Ora, davanti

Poi, subitamente, cambiando voce, con sottile ironia: ¶ - Come sta

E ne ridemmo entrambi, con le labbra congiunte. ¶ III

mi annoiarono, il vezzeggiativo con il quale usavi chiamare

palco, alla solita ora, con una tediosa monotonia. Quel

ricercarvi la vanità recondita, con una pertinacia inaudita; un

discussione e si serviva con una singolare noncuranza. Costui

Affacciato al vetro, seguivo con occhi distratti le figure

lungo il marciapiede, formando con gli ombrelli una specie

ignorava i miei legami con Elena, si era messo

mazzi di fiori, biglietti con frasi galanti, oppure ninnoli

ammette cordialità, fui accolto con rapidi saluti e frettolosi

leggeva l'Osservatore Romano, con due paia d'occhiali

si raddoppiava. Il Mariani, con le mani in saccoccia

Si vede che io, con le Vergini, son proprio

essere una persona morta. Con una forza sublime ha

senza esagerarne l'importanza, con una certa esitazione in

in principio, e dopo con serenità. So dalla zia

accettasse di vivere onestamente con un uomo onesto, anche

sua trasfigurazione si compie con lentezza, ma certo da

due volte. Edoarda è con lui cortesissima; una cortesia

campo ad alcuna previsione. Con lei mi sono astenuto

Capuano» ¶ Questa lettera cominciò con farmi pensare. Mi era

d'Hermòs, o appigliarmi con volontà virile ad una

in una casa modesta, con Elena fin quando ella

lenta, quasi monotona, confuso con tutti, io, che fui

di rinunziare a lei con una tranquillità così freddamente

veementi? ¶ Non seppi rispondermi con esattezza, e tuttavia mi

giorno mi aveva sedotto con la sua fragilità. ¶ Verso

di quel grande palazzo, con tutte le sale adorne

il peso delle memorie, con un desiderio diversamente inutile

frizzava per l'aria con presagi di neve. Andai

grande ramo di orchidee, con sei magnifici fiori uniti

ella saliva, mentr'ella con una esuberanza di vita

chiamò, ella mi fece con la mano un cenno

minutamente ogni singola cosa, con un sorriso di scherno

la intesi, la seguii con ansia in ogni suo

silenzio della sala. ¶ Immobile, con la fronte alta, senza

e mentre la cercavo con gli occhi, vidi lei

rideva, rideva di tutto, con tutti, un po' ebra

sospettoso non erano confacenti con la mia natura e

Elia, ed avendo giocato con pessima fortuna, e perduto

Povero amico... - ella mormorò, con la voce di una

Le tesi una mano, con amicizia, per ringraziarla. ¶ - Sei

potrebbe ormai guarire. E con te sono ingiusto, lo

esclamò, afferrandomi le mani con un moto repentino, - vuoi

un attimo a guardarmi con fissità, poi disse: ¶ - Tanto

E covertasi la faccia con i due palmi, ruppe

ella scoteva il capo con ostinazione, senza credere, senza

e che avevo amata con un perenne timore. ¶ - Dunque

per andar soli, o con altri, verso le case

Hai scherzato... - le dissi, con un sorriso che aveva

domandò, coprendosi la faccia con le mani un po

io. ¶ Feci un moto con la mano come per

mano fra le sue, con dolcezza, facendomi segno che

tu non puoi vivere con me. ¶ Feci un rapido

ed ella mi contenne con soavità. ¶ - Forse ora ti

quando le sue parole, con tanta fermezza, ne affrontarono

dieci anni di vita. Con un bel raggiro mi

premendosi il petto respirava con ansia. ¶ - Come sei crudele

si può... - mi rispose con una voce rassegnata. - Quante

ti ho amata sempre con tanto dolore! - Un'altra

una stanza grande... - E con la mano accennò la

vene il sangue battere con una violenza mai sofferta

consiglia, ma solamente guarda con occhi pieni di taciturno

il capo all'indietro, con un moto rapido, come

scosse il capo ripetutamente, con ostinatezza. ¶ - Forse non ci

Germano, anch'io... - profferì con le lagrime agli occhi

ancora parlare; ma ella con la bocca mi suggellò

volta, dopo essermi trastullato con tutte le cose che

mi riposo; cioè godo con maggior intensità la delizia

ravveduta, si ricordano qualchevolta con una voce deliziosamente languida

un veliero da noleggio, con il barone Pietro de

Pietro de Luca, e con un marinaio, perch'egli

facendo la stessa cosa con Lodovico Nardi, l'ineffabile

nè per altri». Faceva con te i pettegolezzi che

di comprarti una rivoltella con l'ultimo denaro, come

saputo guidare le donne con la stessa impareggiabile maestria

la stessa impareggiabile maestria con la quale guida le

mature, ma che parla con brio, s'insinua con

con brio, s'insinua con scaltrezza ed assedia con

con scaltrezza ed assedia con eleganza - in fede mia

farsi una famiglia, o con quello di cui fu

cui fu innamorata, o con un altro qualsiasi che

che anch'ella finirà con piegarsi al matrimonio. Dimmi

tu che la vedevi con altri occhi! Una di

antipaticissime, ne' miei rispetti con il sesso gentile. Le

contatti lievi... Altre parlano con me di tutti i

a sedermi nella mente con una ostinazione fastidiosa, e

la sua bocca fatua, con quel sorriso leggermente ambiguo

avevo ricominciato a giocare, con buona fortuna, e qualche

pensi andare? - gli domandai con un certo stupore. ¶ - Al

sono mai! - dichiarò fermamente, con una voce piena d

Elena. ¶ - Eppure, - mi disse con accorgimento - avevo per te

di piacere; alta, snella, con l'andatura elastica, una

il colorito sano, e, con tutto questo, due o

moglie, solo perchè tutti, con una insistenza esasperante, mi

Se non desideri venire con me in America, torna

mi urtò i nervi con i suoi continui discorsi

li tengo per me, con una certa gelosia, lasciando

valore, che bisogna stimare con scrupolo, sfruttare con intelligenza

stimare con scrupolo, sfruttare con intelligenza. Taluni spesso non

paternità che m'invade con il crescere degli anni

a divertire gli ospiti con molte chiassate. Ho l

rustico bastone da montagna, con la ghiera acuta, memoria

ride spesso e sta con i contadini volentieri. Le

chilometri non si contavano, con quel suo nuovo «poney

egli si è lagnato con me della tua scomparsa

sul tempo del domani, con allegria schietta, fino all

la follìa di amare con passione i vostri capelli

è già molto. Solo con me si confida; per

cosa dunque? - mi domandò con un sorriso pieno d

delicata: non si può con una mano sola farne

forse di farmene una con quell'arpa delicata e

quell'arpa delicata e con la mano che non

spinsi d'improvviso, e con un brivido, la mano

queste cose?... - ella domandò con la voce un po

sommessamente. ¶ - No, te! - risposi con rabbia. ¶ Ella rovesciò il

capo su la spalliera, con una specie di ubbriacata

cosa di piume, io, con impeto, la sollevai nelle

impedito finora di riprendere con te, a cuore aperto

lettera da Torre Guelfa, con la quale ti avvertivo

vita folle si chiuderà con un colpo di pistola

sai, vuol dire starsene con le mani in mano

piena di energia; frequenta con assiduità una scuola d

all'autunno. Ma io con molte ragioni tanto lo

Torre Guelfa, e ciò con indugio, con vergogna e

e ciò con indugio, con vergogna e con rimpianto

indugio, con vergogna e con rimpianto. Ma non era

in quando mi recavo con Elia dalla contessa di

vorrai farne un mistero con me? Poi, se anche