Domenico Starnone, Fare scene, 2010

decidemmo che a parlamentare con Nello era meglio che

di fare una battaglia con la funzionaria Rai per

risposto: sì, va benissimo, con me c’è sempre

per correre a cena con un suo fidanzato di

idee e mi sostiene con intelligente fermezza. ¶ Passarono i

Susi ascoltava in silenzio con uno sguardo appena appena

mi opponevo, anche se con motivazioni confuse. ¶ «Togliamo il

continuò Susi, «deve parlare con voce stanca ma piena

in braccio l’animale con gentilezza ed esce singhiozzando

testa, sospirai. Poi, quasi con stupore, mi venne il

mia testa, di nuovo con l’aspetto del cane

altri coperchi di sarcofago con cagnolini fedeli che scaldano

gioia. Susi invece reagì con composto orgoglio, ringraziandoci per

ringraziandoci per la generosità con cui le permettevamo di

Susi cercava di calmarci con un’ironia mai cattiva

crescente cameratismo, ci sfotteva con un inatteso linguaggio da

accettava le mie tesi con una smorfia di disgusto

dire, roviniamo il film con quest’altra cazzata. ¶ «È

ricopriva il suo ruolo con crudeltà di persecutore, ma

e andai a bussare con discrezione per capire se

la porta e ricomparve con gli occhi rossi di

in poi li scriverò con te: guarda, chiedimi qualsiasi

Dal canto mio mormorai con la voce un po

Ci lesse lei stessa con molta partecipazione la più

ci asciugammo gli occhi con un gesto rapido e

o le avevo approvate con grande entusiasmo. ¶ Cosa distingueva

aveva sopraffatto quel materiale con le voci e i

matrici del già visto con tutte le regole più

a noi tre, quasi con rabbia: ¶ «Chi ha scritto

rinnovò i complimenti. ¶ Fu con la Rai che le

di mettersi in contatto con lui ma non ci

film importante come questo con un milione e tre

poveri, sciamannati, sembrano fatti con quattro soldi, e allora

voleva partire per Ravenna con il suo scenografo di

accorciare il copione, che con quello ce ne fai

Avevamo trattato Susi sempre con la massima cortesia. ¶ Quanto

lui taglierebbe mezzo copione con la sega elettrica, pur

di garanzia», mi annunciava. ¶ Con questa formula si designa

un’attrice promettente che con gli anni stentava sempre

poco spago, stava lavorando con Salvatores. Disse solo: ¶ «Che

e Susi – sempre disponibile con Raggalli, malgrado il lavoro

malgrado il lavoro intenso con Salvatores – e scrissero scene

Raggalli riempiva mezza pagina con una intervista che gli

sua tendenza a esaltare con garbo tutto ciò che

per fare bella figura con noi Raggalli si accapigliò

il bambino in rosso con la signora, esce il

visto il settimo ciak con estrema attenzione, mi pareva

Susi si voleva ubriacare con me, ma disse no

si incazzò Nello. ¶ Intervenni con tono mieloso per assicurare

assolutamente – assolutamente – d’accordo con Raggalli: il film che

Il produttore guardò Raggalli con occhi da fuggiasco, poi

operaia?», chiese svagato, già con la testa altrove. ¶ «Sì

arte è stata finanziata con soldi di pessima provenienza

il culo fingendo anche con se stesso che non

modo minaccioso: non parlate con nessuno; se quelli sanno

a Parigi, a Berlino. Con i suoi amici di

sceneggiatura», disse un giorno con tono deciso, «e ricordatevi

compagni di lavoro. Ascoltammo con estrema attenzione ciò che

andare a vivere ufficialmente con la sua giovane fidanzata

senza un padre, anzi con un padre cialtrone. Esclamava

che futuro potrebbe avere con quella; e infine una

nouvelle vague. Gioventù, insomma, con le giuste smanie di

calce, guardai la città con un po’ di angoscia

Coi camorristi avevo finito, con Dowland quasi. Se il

Ma il giovane ballerino, con la gentilezza e l

chiudere, a suo parere, con l’intero reparto che

i ballerini». ¶ Io dissi con tono colloquiale: ¶ «Senza dubbio

guardò Nello e disse con un sorrisetto conciliante che

tutti. Inarcò la schiena con un gemito soffocato e

sera andai a cena con Raggalli, che era depresso

due minuti lo vessava con richieste tipo: tienimi la

spesso te la prendi con lui senza ragione». ¶ «Non

il nostro protagonista, pensai con un sussulto di piacere

attesa parlai un po’ con l’operaio. Mi colpì

dolci e sorrisi scemi con cui ormai raccontavamo ogni

quadrare il testo precedente con quella nuova linea di

Una volta gli dissi con una calma sfinita: ¶ «Raggalli

sfinita: ¶ «Raggalli, ho lavorato con tanti registi: Luchetti, Milani

di talento e perbene, con una filmografia di tutto

Nello lo rimandava indietro con i suoi interventi e

di scambi telefonici sia con l’uno, sia con

con l’uno, sia con l’altro, che alla

Affiancati alla pari?» ¶ «Macché. Con la collaborazione di». ¶ «Ah

Alda fosse d’accordo con Nello ai nostri danni

che fosse d’accordo con la Rai ai danni

che fosse d’accordo con Nello e con la

accordo con Nello e con la Rai ma pur

poteva accadere che, se con i nostri capricci rischiavamo

si presentò un mattino con il garbo dell’apprendista

di scambi di favori con Nello. Sorrise – un sorriso

nel Ravennate, ci chiese con un tono all’improvviso

averla tutti i giorni con noi come una studentessa

tornare in mente lei con cortesia, «che si erano

dipinte», mi inserii io, «con colori meravigliosi». ¶ «Esatto», quasi

regista balzando in piedi con sguardo visionario, muovendo in

che significa cartoni animati con quell’espressione tutta schifata

quali lei disse amareggiata: ¶ «Con Raggalli, caro mio, c

davo spago a Raggalli. Con lei bisognava fare così

le dissi mentendo, ma con tono molto convinto: ¶ «Guarda

padroneggiavo bene e scrivevo con facilità. In mattinata, che

sulle mani, la bocca con un paio di incisivi

scene di sesso sempre con lui sotto, semicoperto, e

sopra, nuda; il tutto con una sua piacevolezza obbligata

Glielo devi», esclamai io con una certa solennità. ¶ La

chissà chi. Dissi no con gentilezza e andammo all

di liceo in guerra con un ispettore del Ministero

alle Poste si lavorava con irreprensibile efficienza. Raggalli diceva

benissimo a voler lavorare con lui. ¶ Alda mi tenne

e Alda gli diceva, con la gelida impassibilità della

sentì incoraggiato a dettare con chiarezza le sue condizioni

Lo so», disse Nello con esibito sconforto. ¶ All’uscita

io cominciammo a discutere con Alda degli esiti della

io dissi ad Alda con un tono che pareva

lunghe e snervanti telefonate con la mia agente. Le

lui». ¶ «Lo sai che con gli anni stai diventando

che si lasciò scappare con me: ho sempre pensato

Sicurissimo». ¶ Tornò a battagliare con gli avvocati di Nello

tuttavia veloce nel colpire con crudeltà i nostri e

per tutto. Buttò lì, con giri garbati di parole

bravo e aggiunse: lavorare con i registi bravi, su

assicura una visibilità che con le schiappe non hai

Nastri d’argento. Scandì con lievissimo sarcasmo che quaranta

lo vorrei dettagliatissimo e con molti dialoghi». Si accomiatò

molti dialoghi». Si accomiatò con la frase seguente: «Mi

nel notes. Raggalli intanto con la telecamera riprendeva una

riprendevo negli anni Cinquanta con la cinepresa di mio

in Medio Oriente. ¶ Raggalli, con la fantasia sempre più

Giorgio) fa questo, litiga con quest’altro, va al

E prima dichiaravamo (anche con un certo entusiasmo) di

appena cercavamo di comunicarci con maggiore precisione ciò che

cercavo di fargli capire con tatto che se davvero

ginocchia, per farmi vedere con quale movimento di macchina

per la stanza ora con movenze e voci virili

e voci virili, ora con movenze e voci femminili

non mi dispiacque affatto. Con quei lavori ero in

Come facciamo a simpatizzare con lui, se parla di

suo corpaccione è incompatibile con quello di Marlene Dietrich

fatto era una presceneggiatura, con le scene tutte numerate

attore, il regista, e, con chiunque stiano discutendo, vogliono

sembrare sarcastica e aggiunsi con finta allegria: ¶ «Necessità legittime

ci preoccupammo. Raggalli chiese con le mani che gli

chiacchierando tra loro, non con i bambini. L’unico

penoso silenzio. ¶ Alda disse con un tono e un

questione di buoni rapporti con Alda, decise di mediare

giorno tornò dal lavoro con un giallo Mondadori comprato

anche come bisognava riprenderli con la macchina da presa

oggetto facevano cadere e con quali gesti o smorfie

schermo appare ben connesso, con un suo senso avvincente

che preventivamente avevo stabilito con la scrittura, la scena

sfottere tutti lasciandoli passare con un mezzo inchino. Una

all’università, mi mantenevo con le lezioni private che

potesse essere divertenti persino con l’orrore. All’uscita

era seduto il pizzicato con il suo vassoio delle

la metteva a posto con le dita. ¶ Mi ero

che serve per vedere con occhi buoni. Presto o

due macchine fotografiche digitali con una memoria prodigiosa. ¶ Ho

fisso, zeppi di programmi con cui ridefinisco e ritaglio

mi metto in comunicazione con, ricevo parole e immagini

senza contare tutti quelli con cui lavoro, hanno strumenti

stesso tipo, anzi spesso con prestazioni più avanzate di

del bagno, in comune con lo scompartimento attiguo, e

e mia moglie che con le nostre facce facciamo

un uomo di schiena, con un instabile mezzo profilo

altro, poi ho attraversato con piccoli movimenti incerti lo

imponevano le differenze. Ma con stupore crescente più mi

sono io e indicare con la mano destra non

aveva niente in comune con me, era soltanto un

Ho guardato l’uomo con insistenza, direi che me

da bambino, nei giochi con cui rifacevo i film

i film d’avventura con James Stewart, sia il

alti, un po’ curvi, con la testa oblunga, come

immagini alle nostre mogli con messaggi esplicativi, scopriremo di

illusoria, cercano di testimoniare con tutti gli strumenti visualizzanti

necessità del racconto fantastico con esiti fantastici o del

o del racconto realistico con esiti realistici o del

o del racconto fantastico con esiti realistici o del

o del racconto realistico con esiti fantastici. Sono tornato

mi chiedo, lo schermo con questa immagine di mia

in cui ci riconosciamo con compiacimento – proprio perché essa

noi stessi ormai, che con la nostra testa tornita

poco a che fare con i racconti che ne

perché ogni narrazione funzioni, con le parole giuste, con

con le parole giuste, con le immagini giuste, con

con le immagini giuste, con i gesti adeguati e

e che di continuo, con un tempo sempre più

insieme al mio mondo, con le tecniche sempre più

figura nitida, poi precipita con un ticchettio disordinato. Perciò

vita di Benvenuto Cellini con grandissimo successo (io mi

ci hai lavorato sempre con soddisfazione, è bravissimo e

non ha ancora detto con chiarezza che vuole te

che va in giro con un fidanzato impresentabile?» ¶ «Che

fidanzato». ¶ «C’entra: dimmi con chi scopi e ti

patente. I parenti arrivavano con la Seicento sotto casa

stessi parenti si ripresentavano con un Millecento, un’automobile

ma poi diceva che con quella si poteva andare

alla macchina, la lisciava con la mano, si metteva

restò muto a guardare con un mezzo sorriso stanco

lui, venne a trovarci con una macchina nuova potentissima

Giulietta, e si vantò con mio padre di quanti

loro gusto di persone con aspirazioni elevate. Mia madre

fruttò un reddito fisso con cui arrotondava lo stipendio

sempre anonimi, firmava orgogliosamente con il cognome a stampatello

di andare a Torregaveta con la corriera strapiena tutti

le fotografie ai bagnanti. Con questa persona – un suo

sotto l’ombrellone, pettinati con cura, come al mare

e il sorriso stride con lo sguardo stremato. Noto

molto accostata al marito, con una spalla s’è

Forse si erano spinti con le fantasie e i

Mio padre, l’unico con un po’ di carne

par suo un cartello con la scritta fine e

giorno concordato, lo portò con sé. Mia nonna, che

intorno alle spalle, lei con un cappellino tipo vaso

canottiera ma si fermò con un sorrisetto di imbarazzo

e filmò il cartello con la parola fine. Quella

c’era una rotella con la pellicola. Via subito

mi sembrò, che afferra con dita ungulate: faceva venire

che mio padre aveva con i soldi. Un giorno

si presentò a casa con una cinepresa tutta sua

che la sua mano, con la matita, con la

mano, con la matita, con la carbonella, con i

matita, con la carbonella, con i pennelli, sapesse catturare

un tale in contatto con marinai americani – mostrava grandissimo

aveva a che fare con la riproduzione del movimento

un angolo, un piatto con la frutta, o lui

Pigliaci di faccia, diceva con garbo esile di padre

dopo un mese stampata, con dei colori che assomigliavano

quando arrivava la rotella con la pellicola avvolta intorno

che nessuno si muoveva con un po’ di piacevole

si presentò a casa con un oggetto piccolo, nero

fosse niente da fare con noi, coi nostri corpi

eravamo come ci immaginavamo. Con la nostra vita il

merende e dalle cene con gli occhi sullo schermo

rancori; o essa stessa, con le sue trasmissioni, prendeva

strada, riciclando col corpo, con la voce, tutto quello

ricerca disperata di coetanei con cui si potessero assumere

dopo qualche tentativo). Pensavo con qualche ironia: possibile che

che tu puoi rispondere con un’altra frase e

vocabolo che significava, detto con parole fini: un supponente

pensavo a mio padre con invidia mista ad astio

essere cantarellando persino, colorava con energia tutti i guai

Quindi se la prese con mia madre. ¶ Succedeva così

vero, che era arrabbiarsi con mia madre. Cominciava in

non ce l’aveva con quella bellissima attrice, e

bellissima attrice, e nemmeno con Anna, figuriamoci: fatti suoi

non combaciava per niente con lei. Allora frastornato, certe

prima di ammazzarla, ma con l’impressione di aver

che ti può succedere con le femmine e preoccuparsi

di averlo ingannato mettiamo con Vittorio Gassman, dopo Catene

e indossare – lui che con le cose di femmine

aveva visto Il cucciolo con piacere, e anche Anna

di tradire mia madre con Silvana Mangano e grazie

problemi. Era un uomo con forti sbalzi di umore

dovevamo comportarci sempre così, con le donne. E io

che faceva Totò Tarzan con signorine e signore mi

ramo dei secondi. Certo, con Stewart Granger non mi

Forse successe così anche con Le miniere di re

per vedere se anche con lo sfrido si può

in bianco l’ottica con cui avevo fino a

ne facevo un paio con dita impacciate, decine di

rischio della vita, lui con forbici e colla e

incollando costruiva una casetta con tetto spiovente e camino

solidi, non si lamentava con nessuno. Se ne andava

e ritiravano tele dipinte con vedute di Parigi, cinema

esaminavo l’ammalata diagnosticando con tono grave: febbre gialla

figlio, accudendolo, coprendolo ossessivamente con maglie, sciarpa, baschetto, per

buttare, tornò a casa con una grande scatola di

nostro padre, anche se con la cortesia che si

donne, cercò di oscurare con una coperta militare i

quadratini in fuga, ognuno con un’immagine impercettibilmente diversa

fare le operazioni necessarie con una destrezza delle mani

padre se la prendesse con me. ¶ La scelta dei

solo tre bobine, una con Charlot soldato, una con

con Charlot soldato, una con Charlot che tirava torte

in faccia e una con Stanlio e Ollio. Le

ma, dopo scontri durissimi con Geppe, fu mandato in

che metteva la pellicola con grande puntualità) e faceva

forma che in seguito, con altre più sofisticate strumentazioni

disagio. Ci sentivamo bambini con un piede cauto dentro

cugini che avevamo, e con l’altro non meno

odore del tessuto mescolato con quello dei colori a

punto s’erano maritate con giovani che nel dopoguerra

ferrovie a diciotto anni con la qualifica di operaio

impiegato di concetto, capostazione con coppola rossa e fischietto

in quegli anni vivesse con uno stipendio fisso miserabile

colpa e ci scherzava con affetto. Li considerava imbroglioni

fosse ingiusta la vita con gli onesti, ma li

parente si faceva vedere con un nuovo cappello di

ai matrimoni, alle cresime, con tutti i loro ori

scarsamente emozionato. Ha altro con cui emozionarsi. Io invece

tutta la svogliatezza stordita con cui mi riadattavo a

nero, sant’Antonio marrone con il saio, e la

potendomi lasciare a casa con la nonna e filarsela

nonna e filarsela solo con mia madre, mi permetteva

mi permetteva di andare con loro all’ultimo spettacolo

già passato sarebbe tornato con lo spettacolo seguente apposta

un romanzo che terminava con: «Contemplò il suo volto

pallido in quella. ¶ Odiavo con tutte le mie forze

strillando, Geppe di ritorno con la bocca già piena

a dirmi: perché stai con gli occhi chiusi, dormi

promettenti, sparati sullo schermo con musiche a effetto: La

solo lui, credo – intendeva con quell’espressione qualsiasi cosa

ti avvincesse veramente, tenendoti con le mani strette intorno

i film, potevo starmene con gli occhi chiusi senza

mi chiedesse perché stai con gli occhi chiusi, e

ho passato al cinema con le palpebre abbassate. Poiché

si confonde coi giochi, con le letture, con scene

giochi, con le letture, con scene solo immaginate ma

immaginate ma mai viste, con visioni mie che mi

agitate, e ho giocato con i miei fratelli, terrorizzato

e la nostra casa con un’onda altissima, e

sette-otto anni indiani con diademi di penne in

tra le mani, vedo con precisione la fonte di

La carovana dei mòrmoni, con l’accento che mi

ho visto il film con mia nonna al cinema

i doppiatori pronunciavano mormóni, con il giusto accento; tuttavia

la pena perché era con, non perché era di

L’unico, devo dire, con cui non mi sono

intuizione tutta corporea che con quelle gambe, quella cassa

pura e semplice identificazione con James Stewart in L

preferiva ruoli di principessa con abiti lunghi e moltissimi

l’indiana e coniugarsi con me. E in seguito

ben torte e annodate con elastici colorati fin dal

andavano spesso in giro con abiti e calzature e

dopo aver fatto colazione con il pane fresco bagnato

nel latte, mi alzavo con una specie di torpore

aveva deciso all’improvviso, con uno scatto allegro della

fantasie suscitate dai film con Tarzan e Jane: indigeni

di andare ad abitare con lei è probabile che

quando si facevano giochi con le bambine (non ho

sì per convincerlo che con me poteva parlare liberamente

Solo mia nonna rideva con gusto – gli si alza

mio padre assistesse sempre con simpatia alle cose d

volte, due di seguito con mia nonna, di pomeriggio

e qualche sera dopo con i miei genitori. Mio

nero. Ce l’aveva con Anna, cioè la Mangano

che se la facesse con quello stronzo di Vittorio

modelli di carta fissati con gli spilli, e quando

e passava a lavorare con la macchina da cucire

da cucire e poi con ago e filo insieme

il ditale d’oro, con la stoffa superflua finita

nuova che si confondeva con quello del cibo sulle

davanti al cavalletto, e con la sigaretta tra le

dove si vedeva Parigi con nuvole grigie, edifici grigi

indicava, noi tre figli, con un gesto di sfinita

secco. Poi si preparava con una cura estenuante. Era

impiegava, diceva serissima, anche con un po’ di malinconia

al buio del cinema con i raggi mobili di

dell’intervallo, lui compariva con un vassoio rettangolare di

dopo si guardava intorno con uno sguardo lento. Bisognava

solo le voci vive con bella cadenza, i rumori

dentro il nulla, tornavo con gli occhi al film

aveva trovato i posti con l’aiuto del pizzicato

cui appare mia madre con una pettinatura molto elaborata

sinistra ci sono io, con cappotto, cappello e persino

deve averci fotografato (ma con quale macchina, gliel’avevano

che faccio di nascosto con l’indice e il

ceto diverso dal nostro, con altre abitudini, belli e

come pazzi, facendo brooon con la bocca e ruotando

sono seduto sul davanzale con le gambe penzoloni, ero

braccio, vedevo l’elica con grande realismo, sentivo e

un aereo in volo con elica che gira l

deve ricorrono alle parole con cui sono stati loro

Animavo la materia morta con la mia esperienza, con

con la mia esperienza, con la mia esperienza facevo

la vita coi gesti, con la voce). Non lo

e diceva: stai sempre con la testa per aria

limitarsi a rimproverare fiori con le parole dei genitori

superiore dove andavamo non con mia nonna ma con

con mia nonna ma con i miei genitori, lui

che era la sala con i sedili e gli

me ne stavo quieto, con gli occhi sbarrati, la

emozione a emozione. Mentre con mia nonna si andava

al cinema di pomeriggio, con i genitori ci andavo

faceva bellissima per gareggiare con le attrici, mio padre

abbastanza bello per gareggiare con gli attori, Geppe vigilava

di andare al cinema con loro, gli importava che

in cucina, io aprivo con cautela la porta di

scrivo del bambino bruno con le guance rosse e

sentivo. ¶ Andare al cinema con i miei genitori non

stessa cosa che andarci con mia nonna. Mio padre

gli guardasse la moglie con brutte intenzioni o soffiasse

che bruciava col tabacco. ¶ Con mia nonna invece era

nella borsa, da bere con la fiaschetta che s

la bocca si arrabbiava con chi me la faceva

me, ma disse no con gentilezza. Mormorai: ¶ «Sei molto

le accarezzai una guancia con due dita, risposi sull

che pure avevo scritto con un severo spirito di

Dowland, che avevo scritto con intenerita adesione agli ultimi

natura di filmetto patinato con ragazzine scollacciate e finti

amore tra due beoti con aspirazioni artistiche. ¶ Quando mi

strabuzzati – un po’ grotteschi, con una loro fastidiosa dismisura

giorni? lo sai che con quello che ha girato

questo cazzo? ¶ Risposi calmo, con la voce del doppiatore

Io sono troppo buono con voi stronzi presuntuosi che

bene e nel male, con tenerezza o con determinazione

male, con tenerezza o con determinazione, solo con chi

o con determinazione, solo con chi ai suoi occhi

a Bordeaux». ¶ «E Raggalli?» ¶ «Con lui è finita. Da

ne nascono più. E con quelli che si credono

sa», dissi, «dovresti parlare con lei». ¶ Ci baciammo sulle

dopo passò al montaggio con un montatore di sua

preparato, avviò il film con un gesto esagerato, come

è che, come succede con i primi montaggi, non

non si sentivano sempre con chiarezza e Nello ogni

le volte che risuonavano con nitore erano recitati in

noi fissavamo lo schermo con occhi ottusi e, per

e Robby, il primo con una striscia luminosa di

una o due volte con la bocca. Mi resi

indicando me e Susi con un gesto a oscillazione

hai girato la scazzottata con il guardiano? Pare che

di fiducia di Raggalli, con un montatore di sua

diavolo a quattro, più con la povera Alda (tu

tu sei d’accordo con Nello) che con il

accordo con Nello) che con il produttore. Poi se

una manciatina di secondi. Con qualche battuta doppiata, una

al telefono e protestai con Raggalli e con Nello

protestai con Raggalli e con Nello perché avevano fatto

è positivo. Lui rispose con suoni indistinti a mezza

buchi, per di più con un protagonista, Raggalli, che

la vita danzasse sempre con l’amore (un operaio

quale, pur avendo rotto con Raggalli, pareva che stesse

Voi italiani – mi ammonì con una punta di superbia

sentivo da parecchio. Disse con tono affettuoso: ¶ «Ho tanta

fuori piano piano, sciupato, con occhiaie profonde, saldamente aggrappato

e della distribuzione, disse con fermezza che il titolo

anch’io, ma Susi, con qualche smorfia di imbarazzo

alleanza ferrea e bombardammo con mail incandescenti Nello, la

La vita danza sempre con l’amore. ¶ Quando io

La vita danza sempre con l’amore, l’alleanza

La vita danza sempre con l’amore era in

La vita danza sempre con l’amore mostrando il

Mentre trascinavo un valigione con le rotelle verso l

mi chiesero: hai saputo? con aria compunta; e io

e io risposi sì con la voce del disincanto

valigia e ci salutammo con pochissime parole. Solo Raggalli

riconoscere Clorinda Sanchez: pallidissima, con gli occhi venati di

apparsa nei materiali girati con la telecamera, quelli che

sul web. La salutai con un cenno devoto. ¶ Nello

un ginocchio del figlio con un’espressione mite, e

di saluto, mi rispose con un ciao vivacissimo, salii

La vita danza sempre con l’amore, che era

la vita danzava sempre con l’amore, ebbi una

e andò a parlare con giornalisti amici suoi. ¶ Seguì

ballò fino all’alba con Susi e con Clorinda

alba con Susi e con Clorinda Sanchez, solo che

le permise di intrecciare con Clooney un rapporto molto

una vera sorpresa Raggalli, con la sua recitazione straniata

la vita danzava sempre con l’amore, andava posta

critici ne parlavano tutti con lodi competenti, con accenti

tutti con lodi competenti, con accenti grati. ¶ Una volta

e la televisione. Anche con la tortura andavo sul

in testa la scodella con la zuppa verminosa. Ma

Gli facevo stringere amicizia con un uccellino? Gli facevo

attribuivo un feroce conflitto con un detenuto che era

il mare e battersela con un salvagente di fortuna

a questo brano: ¶ Ricordo con un sorriso l’avventura

ragazzino. Ero un adulto con un lavoro che gli

crisi litigando di brutto con Alda, che secondo lei

mi sono dovuto difendere con frasi nette, spiegando in

bella, il pessimo rapporto con la madre, il legame

il numero di uomini con cui era stata a

quando sentiva che stava con me – per provarglielo gridavo

io rido, e via con le confidenze. La nostra

Mi rifiuto di umiliarlo con la mia buona salute

secondo me è deceduto con disinvoltura, chiacchierando amabilmente col

aveva della pittura. Ricordo con commozione i suoi attimi

Clo mi ha fissato con occhi brillanti, ha chiesto

fermo? Aggressivo eppure tenero, con una sua ripugnanza per

conflitto privato si coniuga con quello pubblico. Conclusione? Boh

La vita danza sempre con l’amore detestava Susi

ci costringe a lavorare con Susi, ha chiuso, non

fine alla sua relazione con l’anziano produttore. Subito

o cronaca vera, recitava con una tale abilità mimetica

lei che mi rispondeva con toni sempre divertiti, sempre

immagine di Susi, nera con gli occhiali neri, che

di preparare il cartello con la parola FINE? ¶ Sicuramente

la tensione: sta correndo con la fantasia dietro ai

consuetudine che si ha con il mezzo, ma, Clo

di sé sul monitor, con la punta delle dita

Seguirono subito numerosi interventi con firme ben più rilevanti

retrospettive e le shirt con frasi sue tratte da

La vita danza sempre con l’amore. Da un

numero di storie cinematografiche con cui attenuare il malumore

Ripenso ancora una volta con simpatia alle brutte condizioni

fine dolorosa dei giochi con la voce adulta che

mi piacerebbe molto parlarne con Clo. Clo, dico allo