Lorenzo de' Medici, Simposio, 1469

perde. ¶ E 'l Contadin con atti rozzi, & brutti, ¶ Ch

in fretta à ber con quello, ¶ Quel ci fa

Spada, ¶ E'l Basa, con la lor gaglioffa furia

Et quei duo seco con lunghe mantella: ¶ Et egli

altro che dietro vien con dolce riso ¶ Con quel

vien con dolce riso ¶ Con quel naso appuntato lungo

la porta. ¶ Questa sarà con lui fino alla morte

ricuopron co' mantelli, ¶ Lui con la tazza al viso

è costui che vien con tal furore? ¶ Che sì

questo porcaccio, ¶ Egli è con lui Candiotto il teghia

il suo figliuol', che con lui vien'ancora. ¶ Questo

è, che ne vien con la frotta? ¶ Ch'un

piena. ¶ Come chi trahe con la sua mira al

non lo lascerebb'ir'con la calca; ¶ O egli

Deh lascial'andar via con l'altra gente, ¶ Che

rasciugarsi. ¶ Ne posson far con una metadella, ¶ Il cammin

bicchieri appiecarsi, ¶ Lasciagli andar con la virtù divina. ¶ CAPITOLO

forte un tratto, ¶ Et con tanta abondantia ch'ancor

dico quel ch'avvenne, con timore, ¶ Che fare' me

hor vè capocchio. ¶ Poco con noi quelle due ombre

Ciascuno stracca, ond' io con lui non cozzo. ¶ Et

cosi tristi, & balordi, ¶ Duo, con le labbra secche, & assetate

le labbra secche, & assetate, ¶ Con un Valetto, anzi tre

altro Teri ne vien con ello, ¶ Colui che par

gli è dietro molto ¶ Con gran mascella, & occhi di

lor guata ¶ Et ghigna con un'occhio mezzo chiuso

un can che passa con gran pena ¶ Un fiume

Ma restaron poi sì con villanìa, ¶ Che fu cagion

E trar la sete con tai bicchieruoli, ¶ Ma Benedetto

come suol' un vicino ¶ Con l'altro, se convien

venisse, ¶ Sol per poter con sete un po calare

tigne, ¶ E'l dito con che all'orlo ha

honore ¶ Col cul ballando, & con qualche coreggia, ¶ Sonando sì

Che son come satelliti con lui: ¶ Perche va ei