parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «con»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
che appoggiò alla parete. Con sontuosi gesti da illusionista
2
1947
i calzoni, e indicandolo con una ferocia che i
3
1947
io ve lo sotterro con tutte le regole» soleva
4
1947
si annunziava da lontano con un fruscìo di carte
5
1947
basso” di via Materdei, con una moglie di vent
6
1947
bisogno per l’indomani. ¶ «Con permesso? Faccio io» le
7
1947
a poco ritornò, annunziando con un fatuo sorriso che
8
1947
ricordi di feste popolari, con audaci carezze fra i
9
1947
perdersi d’animo; «Forse con una buona raccomandazione...» gli
10
1947
allo specchio, si assicurò con un’occhiata circolare che
11
1947
Carmela, come avrebbe risposto con un saluto a un
12
1947
Tabacchini: “stato di famiglia” con tassa di urgenza. Mi
13
1947
urgenza. Mi mancava maniera? Con le mie relazioni! Ogni
14
1947
me la tengo. Siviero con Siviero e Aiello con
15
1947
con Siviero e Aiello con Aiello, ecco la mia
16
1947
di un esiguo altare con l’antica statuetta di
17
1947
al deschetto o parla con Sant’Anna, si prendono
18
1947
che la domenica sfacchinava con lo straccio e con
19
1947
con lo straccio e con la segatura, in un
20
1947
sacra non può starsene con le mani in mano
21
1947
rodere i tarli, e con la presunzione di estrometterli
22
1947
suo giaciglio per trasferirsi con certi suoi attrezzi nella
23
1947
lo brucia, siate indulgente con lui, Signore. Accadde insomma
24
1947
la folla vi dilagò con massiccia lentezza, come lava
25
1947
vi si rinchiuse. Caliamoci con funi e con fiaccole
26
1947
Caliamoci con funi e con fiaccole nell’animo di
27
1947
una signora d’età, con gli occhi d’argento
28
1947
avete visto una signora con la faccia di marmo
29
1947
era, gli rivolse mentre con carezzevoli dita aiutava la
30
1947
non toccasse terra, e con assorti gesti della mano
31
1947
corsa del veicolo. Concluse con un conciliante «Che magnifica
32
1947
infaticabili appelli alla clemenza, con cui la gente di
33
1947
di sotto in su, con estatica soggezione, con occhi
34
1947
su, con estatica soggezione, con occhi da ex voto
35
1947
si porgono i vaglia, con una riguardosa solennità che
36
1947
ciò che un giorno, con la stessa subitaneità, aveva
37
1947
le giornate al balconcino, con un gatto in grembo
38
1947
don Raffaele la desiderava con le lacrime agli occhi
39
1947
da maestro di cerimonie, con passi di ballerino andava
40
1947
al centro del mondo con i pennelli in mano
41
1947
irreducibile sostenitore si misurò con un animoso devoto della
42
1947
questo, don Luigino, frenando con una sola mano l
43
1947
impeto dei cavalli, gettava con l’altra, ai due
44
1947
guantaio Gargiulo si confondevano con la povera gente, dovevano
45
1947
incurabili e procedevano incitandoli con furibonde preghiere. I cavalli
46
1947
più ripido tratto simulava, con dodici cappellette equidistanti, le
47
1947
inizio la sua rivalità con il grossista di pellami
48
1947
fra due crostini. Additò con suprema degnazione una gabbia
49
1947
non che si divertivano con tutto il loro sangue
50
1947
di Lauria e andasti con i soldati pensando che
51
1947
Emma e come Amelia, con la stessa innocenza dopo
52
1947
li offende, spesso reagiscono con un buffo scatto. E
53
1947
mattina dodici spilli; passava con la sua cassetta e
54
1947
di ogni carrettino unge con sapone molle gli assi
55
1947
sua volta da cambiarsi con un profitto. Buona fortuna
56
1947
gli abiti, un ragazzo con un altro; però una
57
1947
balneare, un formidabile vecchio con troppi lunghi e secchi
58
1947
voi, don Annunziato. Immobilizzaste, con un gesto regale, i
59
1947
da acrobazia sul filo, con cui a Napoli esistono
60
1947
Giuseppe è uscito, siede con noi sul marciapiede o
61
1947
questi reati dovevano assicurarsi con decime e tributi la
62
1947
procedura, compiacendosi di protrarre con atroce diplomazia i preliminari
63
1947
i suoi antagonisti toccava con la punta del bastone
64
1947
maneggiare pertiche e randelli con una destrezza da giocoliere
65
1947
indirizzo del seduttore, annuiva con dolcezza se la ragazza
66
1947
riserbo e la discrezione con cui si esala l
67
1947
taglieggiato da don Ciccio. Con le sue più linde
68
1947
si librò e discese con inaudita veemenza, fu uno
69
1947
davidico peso di bilancia, con cui l’accorto avversario
70
1947
in via Nuova Capodimonte, con un corroso mandolino sulle
71
1947
frenetici capelli e lui con graziosa pazienza ce la
72
1947
un figlio all’anno, con meticolosa puntualità; si somigliavano
73
1947
donnetta non avesse affollato, con la sua clamorosa pietà
74
1947
e rise, suggerì insomma con la più varia e
75
1947
una taverna della Pignasecca. Con i resti delle cinquecento
76
1947
putipù” e “triccaballacche”, o con una felice immagine vengono
77
1947
dimenticarlo e raccogliendolo invece con tanta destrezza da suscitare
78
1947
infelici, mentre diceva, brandendo con l’altra mano uno
79
1947
è quello di scrivere con arguzia; non meno che
80
1947
ingannato voi vi comportaste con inaudita teatralità. Ciò che
81
1947
correre verso Porta Capuana con l’intenzione di gettarsi
82
1947
don Ciro mai imperniò con successo una riffa su
83
1947
nitidi fogli a stampa, con una riga accanto a
84
1947
poi riempiva a matita, con nomi illeggibili, le righe
85
1947
mano cancellati per sostituirli con nomi autentici) pensasse che
86
1947
mano sui loro volti, con la ingenua presunzione di
87
1947
Don Leopoldo, che esplicava con profitto le mansioni di
88
1947
di Nerone a Bacoli. Con lo stesso caldo e
89
1947
assorto tono di voce con cui diceva: «Qui Virgilio
90
1947
madre inconsolabile fu compensato con dieci sesterzi per ciascun
91
1947
poi don Leopoldo, iniziando con qualche astuzia un adeguato
92
1947
disse, allontanandosi, alla donna. ¶ Con una spallata spalancò l
93
1947
da letto, e disse: ¶ «Con buona salute». ¶ «Per cento
94
1947
Bianchina» disse don Leopoldo con dolente garbo, come se
95
1947
Don Ciro le ingiunse con un gesto di tacere
96
1947
della sua visita. Disse: ¶ «Con buona salute. Avete vinto
97
1947
avesse avuto un colloquio con il diabolico Miccio; la
98
1947
equivalgono. ¶ Gli sportivi uscirono con il loro sottile piacere
99
1947
Brasile che sta sempre con lo stesso brasiliano. L
100
1947
per voi. Volete sposarvi con una cugina carnale? Volete
101
1947
questo vivere in concubinaggio con la vita? Rispondete o
102
1947
palpita diversamente nella brezza, con la stessa misera gloria
103
1947
riprende l’antico complotto con i colori e con
104
1947
con i colori e con le stagioni; sì, la
105
1947
evocare nello stesso istante, con la tenerezza e la
106
1947
il dramma sarebbe cominciato con l’apparizione del protagonista
107
1947
arrivò poi dai Cozzolino con una foglia di origano
108
1947
amanti, dichiarando di rispondere con la propria vita dell
109
1947
li conosco, ne parlo con la speranza di giustificarli
110
1947
l’elastico tragico passo con cui le precedeva verso
111
1947
puntigliose gare di cordoglio, con svenimenti, crisi di sconforto
112
1947
zona. Arrivavano senza giacca, con la camicia gonfia di
113
1947
trincetto, provò a strangolarsi con le proprie mani, riuscì
114
1947
corrida. Il vedovo agiva con la astuta efferatezza di
115
1947
vassoio, aggredendone il contenuto con una voracità in ogni
116
1947
uomo, a Napoli, dorme con sua moglie e con
117
1947
con sua moglie e con la morte; in nessun
118
1947
donne vestono il defunto con attenti e sicuri gesti
119
1947
la prima comunione; poi con le più persuasive cadenze
120
1947
come la chioccia fa con i pulcini, ma sono
121
1947
pieni della necessaria dimestichezza con lei. ¶ Nel cimitero di
122
1947
fondamentali rapporti dei napoletani con lei sono soltanto quelli
123
1947
azzuffarsi e magari squartarsi, con tutto l’impegno occorrente
124
1947
poveri di spirito, auguratevi con tutta l’anima che
125
1947
don Gennarino Aprile spiccava con le sue tre lampade
126
1947
tre lampade ad acetilene, con la sua pentola fumante
127
1947
la sua pentola fumante, con la sua pila di
128
1947
enorme cesto di vimini con tutto l’occorrente per
129
1947
ai piatti, si qualificò con un pauroso nomignolo e
130
1947
dell’acetilene sembrò rapprendersi; con le braccia alzate la
131
1947
il canestro degli Aprile con un proprio canestro, annettendosi
132
1947
li riponeva nel canestro con movimenti studiati e armoniosi
133
1947
vagamente ieratici e fatali. ¶ «Con vostro comodo. Resto in
134
1947
il suo temibile interlocutore, con pari tranquillità e distacco
135
1947
il suo bastone, giocherellava con un tentacolo del polipo
136
1947
il fumo della sigaretta con un’assorta lentezza che
137
1947
Molte donne dei “Quartieri”, con l’illusione di poter
138
1947
dovrebbe riuscire a parlarne con giudizio; io poi se
139
1947
fin dall’estremo sud, con i combattenti stranieri: San
140
1947
è un lunghissimo cortile con archi e portici: la
141
1947
dei malati cronici osservai con piacere due squilibrati che
142
1947
si gioca d’abilità con levigati sassolini che bisogna
143
1947
quattro curiosi modi; oppure con uno spago, mediante continui
144
1947
rincorre strillando e ridendo, con un piacere di esistere
145
1947
tornando a coricarsi perché con una irresistibile occhiata, dopo
146
1947
specchietto ovale, lo deterge con un lembo del lenzuolo
147
1947
come fa il filo con la cruna dell’ago
148
1947
domani sono in regola con qualsiasi legge! Signora mia
149
1947
io pezzo per pezzo con queste mie mani su
150
1947
ermellini; mi è venuta con le unghie nere e
151
1947
pezzetti di intonaco, o con un soffio rovesciano la
152
1947
l’ho spinto io con l’alito in quella
153
1947
morto e discute gesticolando con Dio. ¶ Come comincia lo
154
1947
nonno dopo aver addormentato con discorsi e carezze il
155
1947
chiodi, lo spago indurito con pece e saliva, trafiggente
156
1947
fosse morto e parlasse con Dio, invece di sedere
157
1947
Perché sfacchinò e digiunò con lui? Questo enigmatico Luigi
158
1947
ho fame» replicava Luigi con sorda ostinazione, la fronte
159
1947
una guardia e colpire con assoluta precisione. Ma se
160
1947
rimasto un solo giorno con mio nonno, egli non
161
1947
e se ho vissuto con lui cinque anni, se
162
1947
che Luigi seppe darsi con tanta fatica: non aspetta
163
1947
qualche oggetto (aveva evitato con la fuga ogni cattivo
164
1947
Vincenzo evitò l’urto con un impercettibile e grazioso
165
1947
Torrusio giocava a carte con i pari suoi; infine
166
1947
hanno sfidato a misurarti con loro nell’amicizia. Non
167
1947
Non sono in collera con te. Anzi. Ma ho
168
1947
secondo trimestre scolastico coincide con la Primavera, ed ecco
169
1947
disposti ad essere giovani con lui. ¶ Il gaudente indigeno
170
1947
don Nicola la illuminò con la lanterna e la
171
1947
sole; e d’improvviso, con una bianca pigolante voce
172
1947
un dito sulla fronte, con un gesto che parve
173
1947
gli riferirono dove e con chi avevano visto sua
174
1947
che inconcepibilmente si concluse con l’assoluzione di Teresa
175
1947
mondo non fa indulgente con lui. Acuminate arguzie fiorivano
176
1947
tristi giornate si spense, con una specie di regale
177
1947
ma non senza notare con quanto impegno, e per
178
1947
robusta, vi si addossarono con le mani in mano
179
1947
Prospero se la prese con Dio e col diavolo
180
1947
esisteva. I suoi colloqui con l’esecutore testamentario, il
181
1947
alba, svegliatosi di soprassalto con l’idea che un
182
1947
asciugò le lacrime e con occhiate che la supplicavano
183
1947
era messo in regola con la legge. ¶ «Nell’interesse
184
1947
la sua mano errava con distratta e tutoria dolcezza
185
1947
Giocavano. Ogni carta sbattuta con forza sul pavimento sollevava
186
1947
alle istruzioni paterne, sosteneva con gravità la sua parte
187
1947
circondato da scaffali vuoti, con nel mezzo un grosso
188
1947
Impassibile, don Ersilio accennava con l’indice e il
189
1947
tavolo nero e meditando con estremo impegno passeggiava nello
190
1947
il rasoio ad affilare con allegria. Ma l’incontro
191
1947
lo giurerebbe sulla croce. Con ciò: sei unici mesi
192
1947
castigo) di un furto con scasso, quando assorte beghine
193
1947
il suo carico: adesso, con la luce, i guai
194
1947
che sale al Vomero con una rondine sulla schiena
195
1947
tale vi dorme supino, con sulla faccia un sudicio
196
1947
dei pescatori, e aspettava con pazienza che le giornate
197
1947
e dopo tre mesi, con lo stesso carretto, andai
198
1947
dei Circoli Nautici, accessibili con un passo da via
199
1947
come a un principe, con un lusso e un
200
1947
a trovarci la domenica, con un cartoccio di alici
201
1947
largo, visto da Posillipo, con Nisida a due passi
202
1947
sembra tenuta da Napoli con le dande; i greci
203
1947
le acque la aggirano con estremo riguardo, si foderano
204
1947
cose, potevo solo precederlo con una spinta che lo
205
1947
volte mi passarono accanto con l’intero Palazzo Reale
206
1947
di Paola e correvo con tutte le mie forze
207
1947
vedi stancarsi e invecchiare con te. ¶ Le canzonette ¶ Sotto
208
1947
tempesta», o invece riferivano con straziante semplicità che una
209
1947
musiche napoletane la lodano con una voce insolita, carnale
210
1947
mogli di quindici anni con una camicetta rosa per
211
1947
intinse il dito e con ereditaria sapienza incollò sulla
212
1947
Tizio «divise il sonno» con un amico ma proprio
213
1947
si agglomerano sulle soglie con la stessa centripeta urgenza
214
1947
l’anello di smeraldi, con quel che segue. ¶ Sa
215
1947
deponeva come un tronetto, con accorte armoniose flessioni del
216
1947
sorridente, egli si immerge con delizia nel fumo di
217
1947
allontana. ¶ Don Rosario inumidisce con la saliva la punta
218
1947
numero di “pizze” dilazionate, con evidente profitto del nostro
219
1947
di donna Sofia spianano con piccoli colpi la cedevole
220
1947
fatto?» lei gli diceva con materno compiacimento, e don
221
1947
don Rosario dovette impedirle con la forza di rendersi
222
1947
donnette e lottando volenterosamente con un principio di apoplessia
223
1947
balzò in piedi, afferrò con una mano il polso
224
1947
polso di sua moglie, con l’altra il quadernetto
225
1947
Rosario iniziava l’inchiesta con ironiche, astiose allusioni. Niente
226
1947
o l’orefice, alzandosi con esagerata lentezza. ¶ «Qui c
227
1947
dovizioso giovane, che ostentava con superiore indolenza un abito
228
1947
uscio esterno, si consulta con la tenera levigata pioggia
229
1947
del mio paese, sorridetene con qualche riguardo. ¶ Fu a
230
1947
subito ricomparve alla finestra, con un coperchio di pentola
231
1947
e allungò un foglietto con la soluzione. ¶ All’uscita
232
1947
Carolina, come aveva fatto con la soluzione del problema
233
1947
vedeva giungere l’amico. Con una mistica occhiata gli
234
1947
a giocare a carte con lui; donna Carolina si
235
1947
ne sta alla finestra, con un coperchio di pentola
236
1947
pericolosamente dal davanzale e con una voce irreale, con
237
1947
con una voce irreale, con una impagliata inammissibile voce
238
1947
di una volgare indigestione con quelli di un’irreparabile
239
1947
rintraccia e lo ghermisce con la pazienza del sarto
240
1947
venne chiamato Alfonso Corrado con assoluto obbligo di trasmettere
241
1947
un signore, il pane con sale e olio lo
242
1947
inginocchiatoi e di pane con sale e olio; se
243
1947
soli; finirò per informarne con una lettera anonima il
244
1947
che, pronunziava, pregava certo con più impegno e con
245
1947
con più impegno e con più fede di quanti
246
1947
dolori; nutrì di pane con sale e olio la
247
1947
elementare come il pane con sale e olio, un
248
1947
di preparare il pane con sale e olio; il
249
1947
ragazzaccio, inasprito dal pane con sale e olio, o
250
1947
e olio, o forse con una vaga reminiscenza, nelle
251
1947
in cui nonna rimava con gonna e con colonna
252
1947
rimava con gonna e con colonna, ma poi verso
253
1947
Oggi vorrei mangiare pane con sale e olio”. Da
254
1947
miei figli il pane con sale e olio che
255
1947
che vorrei mangiare pane con sale e olio, non
256
1947
coloro che lo assaporarono con me, assai più che
257
1947
Oggi vorrei mangiare pane con sale e olio», e
258
1947
pazza, una chiesa sbagliata, con la porta piccola regolarmente
259
1947
Vico Sant’Agostino e con la porta grande che
260
1947
Nel polveroso stanzino abbassavamo con tutte le nostre forze
261
1947
Piansi a lungo, credo, con la faccia sulle sue
262
1947
a fare i conti con Dio nella sua vera
263
1947
fatti, buoni o cattivi, con le sue dita. Ci
264
1947
gli occhi e canta con un filo di voce
265
1947
sempre l’effimero pretesto con cui veniamo allontanati dalla
266
1947
suo nome, vastissima e con tre ciuffi di paracarri
267
1947
la camera che occupavo con la mia famiglia. Ora
268
1947
terreno in cui abitava con i suoi pericolosi fratelli
269
1947
ci dicemmo niente; stavo con lei nella tenuissima luce
270
1947
la parola, si toccava con due dita la visiera
271
1947
Che entri» dico, toccando con qualche imbarazzo, perché non
272
1947
debbo alzarmi, e dirigermi con le braccia tese verso
273
1947
o impossessarmi di lui con un semplice antico sguardo
274
1947
osservò attraverso l’occhialetto con una severità che raggelò
275
1947
sciupare carta, questi?» disse con atroce lentezza. ¶ Io ero
276
1947
che trafiggevano le stoffe con l’unghia del mignolo
277
1947
luce e le inumidivano con la saliva, prima di
278
1947
valore del capo prescelto. Con un simile cliente preferiva
279
1947
bottega e dieci volte con un mesto sguardo e
280
1947
un mesto sguardo e con una parola agganciante lo
281
1947
gatto, e gli brucava con devoti baci le mani
282
1947
contribuirono validamente le polemiche con un nuovo periodico, di
283
1947
maniera assorta, mediata, raziocinante, con cui Ubaldo G. M
284
1947
rancore, dispostissimo a studiare con lui, come subito facciamo
285
1947
vecchio amico, fu giovane con me; scrive il mio
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a Castel dell’Ovo con una curva in cui
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addossato a un muro, con il sangue nero di
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nero di sonno e con i denti gelati dagli
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arie di superiorità! Ma con me non attacca. Eccovi
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ci sono tante vedove con figli grandi, robusti, che
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aveva rammendati e stirati con tanta cura. ¶ Il Conte
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che tutto ebbe inizio con la morte di mio
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rango, i migliori rapporti con l’igiene e con
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con l’igiene e con l’aristocrazia; ci sterilizzò
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o tramestìo, mi dileguavo con straordinaria prontezza al sopraggiungere
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del conte di M. con la servitù – i tre
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rispetto e li trattava con benevolo distacco; ma c
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voluto saperne di crescere con lui. Ciò avveniva specialmente
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lui. Ciò avveniva specialmente con le donne della casa
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non sapesse, tagliando fuori con quattro salti la casetta
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una dama e che con la vedovanza è ridiventata
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e tornò a casa con gli occhi gonfi, non
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a Materdei, una stanzetta con finestrelle da presepio che
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piena di sudici “bassi”, con bottegucce di ciabattini e
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sedie accostate sulle quali con tragica arte essi disponevano
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si confondevano, verso sera, con i richiami dei venditori
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venditori di ulive e con i rauchi suoni dei
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delle Fontanelle. Vivevo solo con mia madre, in quel
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talmente uomo da indebitarmi con i più sordidi strozzini
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qualche immenso portafogli legato con lo spago e me
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tradito. Insomma lei partì con gli altri per la
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rosticcerie e le “pizzerie” con il loro aroma sincero
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alle narici, che vivo con noi e che è
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il conte di M. con le tasche piene di
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stirarlo, è una sindone con la mia stretta faccia
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loculo. Non volli nessuno con me. Mi avevano mandato
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e rideva o piangeva con me fedelmente, era la
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che viene. Le femmine con impercettibili gesti fanno sparire
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io pure, mentre giochiamo con sassolini o bottoni sul
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nel 1916, una flessibile ragazza con occhi immensi, con labbra
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ragazza con occhi immensi, con labbra impaurite ed esaltate
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furie, allora; mi azzuffai con chi guardava troppo Maria
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parodiava Raffaele Viviani ma con un terribile volto serio
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sorella. Arrivò un uomo con la solenne promessa di
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domenica i fidanzati uscivano con l’intera famiglia, un
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così a Renato. ¶ Pane, con sale e olio ¶ Eppure
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oggi vorrei mangiare pane con sale e olio. Questo
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di voler mangiare pane con sale e olio ma
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saprei rispondere, il pane con sale e olio è
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noi, laggiù, il pane con sale e olio è
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puro niente. Questo pane con sale e olio si
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neghiamo che il pane con sale e olio sia
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mensa, mai il pane con sale e olio si
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di preparare il pane con sale e olio, mi
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tozzi; occorre poi spargere con cura il sale e
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cena era di pane con sale e olio, di
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messi a chiamarmi, proprio con un’insistenza da gente
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sempre le avevo portate con me. ¶ E il mio
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azzurro, mentre altre ridono con bianche spume, palpitanti come
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Si tratta di ciambellette con strutto e pepe, localmente
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di cisterna, lo portiamo con noi, dovunque, come tatuato
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come tatuato sul petto con scogli e sirene. ¶ Mare
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resto, volli mia madre con me; ma lei sopravvisse
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mai mi era ritornata con tanta forza nella memoria
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banco in cui sedevo, con la guancia sui miei
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possibile qui: ho spazzato con le dita le foglie
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che non è morta con lei perché ha segnato
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di Capodimonte, attaccò discorso con un venditore di lupini
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un venditore di lupini. ¶ «Con permesso? Vorrei piangere, dovendo
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don Ignazio li salò con le sue lacrime; poi
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divano di basalto conversò con le stelle. ¶ Non è
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andava e veniva reggendo con un braccio la culla
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del bambino e sventolando con l’altra mano la
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determinato forse dalla fissità con cui il vedovo veniva
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così dire a braccetto con esse, delineandosi o scomparendo
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scavalcando gli imprevedibili scrosci con le finte e i
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un loquace conoscente che con i più ingegnosi e
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come per la destrezza con cui intasca senz’esser
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non affiderebbe all’altro con assoluta fiducia. ¶ Il 3 febbraio
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e decise di morire con le loro mani in
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risultavano capaci di recitare con lei fino all’alba
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tridui. Pregavano tutte insieme, con lo sforzo razionale e
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della preghiera, si stimolavano con improvvise recrudescenze individuali di
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e riprese i rapporti con Dio e con la
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rapporti con Dio e con la nonna. Umida di
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per costringermi a pregare con lei, ma il Signore
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tentate, quindi si chiuse con mia madre nel salotto
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disse scandalizzato. «Io, Concetta, con questo abito?» ¶ Sciogliete le
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ridotto a chiedere soltanto con gli occhi; ma sovrattutto
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madre riconduceva all’uscio, con una fretta che parve
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pochi giorni io sostenni con mia nonna, nel corridoio
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soccombente mi toccava recitare con lei spossanti preghiere, mentre
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a ricongiungermi, sulla terrazza, con l’imperturbabile Yanez. Furono
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era una gelida vecchietta con la quale spero che
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madre cominciò a sfaccendare con lo strofinaccio fin dall
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pioggia; spolverò e lucidò con l’alito il grande
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mio padre, fece altrettanto con noi, ci collocò su
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del Conte. Compariva e con lievi gesti mi rassettava
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io camminando mi addormentavo, con la fiducia e il
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passo o due; riaprendo con un sussulto gli occhi
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tu eri già fidanzata con me!» avrei voluto dirle
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sono monsignore.» ¶ «E pazienza. Con auguri e per cento
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normale» disse mia madre, con un riso isterico. «Voi
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presuntuoso!» ribatté mia madre con una veemenza che lo
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voce: mille lire» ribatté con leggiadra pazienza don Luigino
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vi raccomando la cottura». ¶ Con duemila lire allora si
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il suo gesto; ma con che risultato? Lo “squarcione
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al dorso della mano, con emissione di fiato che
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ricorrere alla parola quando con impercettibili movimenti, con avarissime
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quando con impercettibili movimenti, con avarissime contrazioni della faccia
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contrazioni della faccia, e con sberleffi, si poteva dir
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l’animo di rispondere con un brusco: «Non so
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cordone del campanello e con un fruscìo di gonne
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cavallerescamente colui che esprimeva con tanto vigore e con
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con tanto vigore e con tanta virtù il suo
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aveva lo sberleffo eseguito con le sole labbra, più
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fa coi medici e con gli avvocati; quando passò
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maggior parte del denaro con cui gli intenditori degli
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Giunse trafelato il legale, con la grande notizia (risoltasi
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rosse apoplettiche, da lucidarsi con la manica, dietro quella
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nespole e di pere, con le sue navate di
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castagne e di noci, con le sue colonne di
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secchi e di uva, con i suoi ex voto
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sembra di sentir battere con le nocche al legno
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anche una vaschetta costruita con noci di cocco; domani
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rivoli di pioggia versati con la guantiera: servo vostro
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muto, le pareti medicate con la gomma arabica, i
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la nostra insoluta questione con i Ribera? Gesù, voi
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figlia dell’avvocato entrano con la tazzina sul piatto
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stile queste due donne con troppa cipria sul viso
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cipria sul viso e con troppa ansia in cuore
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interminabili risse col bisogno, con la sfortuna, con l
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bisogno, con la sfortuna, con l’indifferenza o con
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con l’indifferenza o con la pietà della gente
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ai quali egli dice con assottigliatissima voce: «Io per
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acqua deve essere bendato con qualche straccetto, ha una
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barba, e si insaponò con le dita; canticchiò come
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così sarà in regola con il mondo e con
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con il mondo e con se stesso, con la
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e con se stesso, con la propria vita e
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la propria vita e con la propria morte. Ai
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ciascuno il proprio cognome (con una sola eccezione per
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pezzo di carne, o, con la delicatezza di chi
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vecchia Acampora a capotavola con gli occhi fermi e
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presunti vincoli di parentela con la vecchia Acampora, non
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partita qualche mese prima con un sedicente tenore. ¶ Restavano
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legno rimuove nel tegame, con l’impareggiabile sugo, tempo
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riva, senza una piega, con gli spilli. È un
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erano nel 1912 a Napoli con me? Avevo dieci anni
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prima lo avevano deterso, con le loro labbra, dal
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l’uomo lo frantuma con la forchetta, tutto è
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e poi sorridendo mangia, con le proprie lacrime, la
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la brezza che pettinandoli con dolce pazienza li scisse
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forti, ragazzi; ossia cuoceteli con molta acqua gli spaghetti
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rifugiarmi per sempre qui con una pentola e con
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con una pentola e con le debite riserve di
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giganteschi fornelli all’aperto con pentole che avrebbero potuto
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Bisogna riaccostarsi agli spaghetti con la pazienza e l
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scontrato, presso l’Ospedale, con un’automobile che ne
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perfino i tram riflettersi con piacere sulle lucidissime tomaie
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macchie d’inchiostro asciugate con la sabbia; il volto
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casa, dove avrebbe ricevuto con regolarità salario e divisa
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ore vi si fissò con odio sincero. “Se non
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come sott’acqua, precipitando con lui nella tromba delle
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maritiamo» si interruppe bruscamente, con uno strano rumore di
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carica: e la maneggiava con estrema cautela, nell’interesse
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narrazione; l’indomani apprendeva con sollievo che gli inevitabili
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trovavano faccia a faccia con lui nelle gremitissime vie
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uno e l’altro, con la ingenua presunzione di
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In poche parole: misurarsi con loro, influsso contro influsso
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ogni anno viene festeggiata con cerimonie religiose, archi di