Gabriele D'Annunzio, Il fuoco, 1900

me ne vada! – sospirò, con la voce umida del

poco! Lasciami rimanere ancóra con te! Poi me ne

ch’ella avesse udita con i suoi orecchi in

atto fissa al focolare, con la fronte corrugata. ¶ Egli

il viso, i capelli, con i suoi guizzi allegri

col suo ingombro indistruttibile, con la sua vita vissuta

la sua vita vissuta, con i suoi anni di

miseria e di trionfo, con il suo volto appassito

suo volto appassito e con le sue mille maschere

le sue mille maschere, con la sua anima disperata

sua anima disperata e con le mille anime che

i polsi e scotendolo con una forza convulsa che

udiva. ¶ – Foscarina! ¶ La chiamò con tutta l’anima sua

le coprì i piedi con un cuscino, pianamente, dolcissimamente

Sì, sì – ripeteva ella con un soffio lieve, ad

vecchio velluto. La coprì con quello. Ella gli sorrise

Ella accennò appena appena con le palpebre che le

Ella mosse le ciglia con un cenno ancor più

presente nell’anima novella. Con la parola e con

Con la parola e con la musica il poeta

divelte dai fondi fluttuavano con tutte le loro radici

bassa voce Daniele Glàuro, con una commozione subitanea, indicando

parapetto di prua. – Là, con Franz Liszt e con

con Franz Liszt e con Donna Cosima. Lo vedi

avviciniamo? ¶ Stelio Èffrena guardava con una commozione inesprimibile i

bisogno religioso di manifestare con qualche segno la sua

ha servito l’eroe con una devozione e con

con una devozione e con una fede senza limiti

volgersi a un tratto con il gesto di chi

l’aria e affondarsi con peso di strali. S

le essenze dell’Universo. Con un brivido ineffabile di

i suoi primi colloquii con la morte, or son

che cresceva e diminuiva con un modo ritmico. ¶ – Non

Stelio si soffermò, attento, con una così acuta intensità

di sé in comunione con l’aria sonora. ¶ – Hai

gli copre gli occhi con le sue mani perché

ritmiche, ma le presenterai con manifestazioni singole, collegate tra

dure sono le parole con cui tu cerchi di

balaustri, coprendosi gli occhi con le palme, concentrando tutta

suo canto senza lira, con la sua lamentazione senza

quel che aveva trovato. Con uno sforzo serrò la

accesa in un fanale. Con una rapidità ansiosa, a

il braccio e traendolo, con un’allegrezza infantile. – Ho

così che qualunque contatto con loro ci sembra impossibile

impossibile come il contatto con i fantasmi mentali. Esse

messa in comunione immediata con l’anima della folla

contatto della terra, accomunarsi con l’aria, con l

accomunarsi con l’aria, con l’acqua, col fuoco

misteriosa. Egli diceva: «Creare con gioia! È l’attributo

alla giovine aurora: «Creare con gioia! Creare con gioia

Creare con gioia! Creare con gioia!» ¶ Quando la prua

nel più largo respiro, con la sua speranza e

la sua speranza e con il suo coraggio, tutta

un vecchio stendardo republicano, con il Leone ed il

stropicciandosi le palme cocenti, con un franco riso che

buona bestia da travaglio con la pelle aspra di

lo tirò a bordo con una stratta. ¶ – L’uva

regina su l’acque con tutti i suoi veli

capace di compierlo. «Creare con gioia!» ¶ E il mondo

linea delle spalle declinante con una grazia così nobile

bianca. ¶ – Amico dolce! – disse, con una voce così lieve

come una femmina bramosa, con tutta la sua carne

era mescolata a lui con tutto il suo sangue

premendole il braccio, cercandole con le dita il polso

per sempre! – esclamò ella con un impeto di gioia

io passi la sera con te, Foscarina! Fra poco

a parlare, a tacere, con le mani nelle mani

Tempo veglia alle porte con la sua falce e

a guardare anch’egli con i suoi larghi occhi

dentro quest’orto murato, con i suoi servitori, aspettando

compagnia di quali pensieri? Con quale arte inganna il

dopo un lungo silenzio, con una voce straziante, sollevando

chi sta per assopirsi, con gli occhi socchiusi, col

si coprì il volto con le palme. Il cuore

egli l’avesse aizzata con ferro rovente. Spalancò gli

lui, come per divorarlo con lo sguardo. Le sue

donna gli pesava sopra con tutto il suo peso

nascosta il volto, soffocatamente, con una stretta che non

esserne distaccata se non con la recisione dei cubiti

pallida, i colli confondersi con i lembi della notte

salire per un’erta con la sua compagna, affannosamente

donna guardandolo nelle pupille con uno sforzo penoso che

qualche volta, – disse piano con l’alito nelle violette

violette; le baciò entrambe con sommessione, curvandosi. Restò ai

tuo cuore? – rispose egli, con la voce alterata, preso

capelli su la tempia con un gesto lieve. – Tu

andarmene, scomparire, lasciarti libero con la tua sorte… ¶ Egli

casa, mentre era là con noi Donatella? ¶ Aveva avuto

orrore – poté dire alfine con uno sforzo che rese

entrambi dinanzi alla verità, con i loro cuori palpitanti

salita e averla accompagnata con un vóto che è

platea ardente, aver pronunziato con un brivido qualche parola

felice! – egli le gridò, con la voce strozzata, sconvolto

Di’ la verità! Soltanto con la verità potremmo salvarci

le chiuse le labbra con la mano tremante, sconvolto

intollerabili. Egli li chiuse con le sue dita, come

Redentore, disciogliersi, ascendere, spandersi con una sovrumana soavità la

vorticose che lo travagliavano con una sorta di furor

alterne. Vide all’improvviso, con l’intensità delle visioni

altipiani contemplando gli spettacoli con occhi puri. Ed ecco

strofe, la danzatrice silenziosa con le linee del suo

divini delle sue finzioni. Con una incredibile celerità, nella

saputo suscitarla col verso, con l’arringa, col segno

mole d’argilla trarre con un sol tócco del

del lavoro – si tendevano con un moto concorde verso

i combattenti avevano vinto. Con il medesimo impeto, con

Con il medesimo impeto, con la medesima pertinacia il

maleficii, sempre in accordo con la legge dell’Universo

travaglio, visse e rifulse con una felicità insostenibile. Il

Ella tremava nell’ombra con le spalle nude, con

con le spalle nude, con le braccia nude; e

promessa muta. Egli desiderò con un ardore selvaggio quella

alberi, e s’avanzava con una furia sempre più

suo spirito nell’émpito con una agitazione innumerevole. Ed

la creatura dionisiaca che con l’atto di vita

sudore, ansante e smorta, con i vestigi dell’anima

e gridato in lei, con le lacrime di quell

nel grembo dell’attrice con la voluttà di quelle

bontà di quelle offerte con un costante divieto. Tutto

le traversò l’anima con una trafittura atroce l

dall’orizzonte al sommo con un’armonia muta, l

si mostrò sul pallore con un rilievo quasi duro

lo riafferrava alla gola con gli artigli felini. ¶ – Sì

ripeté la donna, ma con un accento diverso, con

con un accento diverso, con gli occhi negli occhi

fuori del tempo, solo con lei sola. ¶ Ella stava

poteva ella ancóra meravigliare con nuove opere il suo

macchiò la chiara veste. Con la visione della barca

il frutto nel pugno, con un moto d’istinto

odore dell’Orgia. ¶ – Partite con gli altri, poi tornate

lasciatovi dagli spasimi, persistevano con una strana intensità le

suo, paron! – disse Zorzi con un sorriso bonario, guardando

l’una si confondeva con l’altra in un

era rimasta sola, lassù, con l’aspetto dell’agonizzante

verde vi si specchiava con le sue ultime stelle

ordini corintii che salivano con un ritmo di grazia

dormire? O era insonne, con la sua gloria? – Il

là. Il palazzo patrizio, con le aquile con i

patrizio, con le aquile con i corsieri con le

aquile con i corsieri con le anfore con le

corsieri con le anfore con le rose, era chiuso

se li avesse lavati con la rugiada. Non provava

nella salutazione dei bronzi, con gli odori della pesca

Egli abbracciò la mole con tutta la sua anima

attoniti; e si guardarono con gli occhi abbagliati. E

San Giorgio, dalla Giudecca, con un crepitio continuo, fasci

e rinnovellavasi di continuo con fioriture sempre più ricche

esse portavano cordami composti con le capellature rattorte delle

Città di Vita risponde con un prodigio al vostro

sorgevano dalle lor profondità con aspetti non mai veduti

la mano di Donatella con un atto dolce – lo

Foscarina toccandosi la fronte con un gesto forse involontario

egli la guardò fissamente, con un’angoscia di terrore

il balcone ridente, mandando con una vivacità cordiale il

tenuità, ha saputo comporsi con un’arte minuziosa la

piegavano verso la musica con attitudini d’abbandono come

corda nera del bracciale con un gesto involontario e

voi compreso come sempre? Con una meravigliosa invenzione, come

indietro il capo, e con lei Stelio Èffrena. Senza

a poppa, a prua, con una esplosione simultanea, mille

a una tempesta, difendendo con le palme i suoi

si guardarono di nuovo con gli occhi abbagliati. E

domandò sorridendo la Foscarina con una grazia attonita. – Anch

vive nel nostro ricordo con la parola e col

valga l’averla attesa con tanta fede. ¶ L’animatore

tanta fede. ¶ L’animatore, con un altro brivido, sentì

sua anima si inclinò con un moto impetuoso, come

testa; e le moltitudini con i monti con i

moltitudini con i monti con i fiumi con i

monti con i fiumi con i golfi con le

fiumi con i golfi con le città impure, le

aveva preso alla gola con un impeto selvaggio, per

ancor più profondamente commista con la Città dalle mille

ad Antimo della Bella, con un leggero tremito nella

gli chiese Donatella Arvale con un leggero corrugar dei

riforma ha qualche analogia con quella tentata da Lutero

energie umane, di manifestare con tutti i mezzi dell

concorrono «di maniera che con l’intelletto vien lusingato

italiana! – assentì Daniele Glàuro con reverenza. ¶ – Egli compì l

amando, soffrendo, combattendo, solo con la sua fede, con

con la sua fede, con la sua passione e

Arianna, ancóra Arianna piangeva con un novo dolore? saliva

così? – balbettò Lady Myrta con gli occhi pieni di

stirpe – disse Stelio Èffrena – con i più semplici mezzi

Peccantem me quotidie»; ma con che impeto lirico, con

con che impeto lirico, con che semplicità possente! Tutte

Parsifal in cui ritorna con una solennità così grandiosa

ora, un’ora sola con te; e sarò salva

ora, un’ora sola con te; e sarò salva

armatura, col morione chiuso, con la lancia bassa, assorto

amati; poi li tergeva con la sua capellatura disciolta

e credi al Redentore!» Con la fronte Kundry toccava

le cose gli apparivano con una evidenza insolita come

uomini si rivolgeranno sempre con un palpito profondo, finché

Quando considero la rapidità con cui il dono sacro

una di quelle lampadeforie con cui gli Elleni vollero

glorificare, sembra aver colto con mani incombustibili l’interno

del fuoco.» ¶ Colse egli con le sue dita l

come quegli che, giacendo con le dita leni dell

giovenile che si levò con impeto da ogni parte

verso colui che insegnava con sì schietto ardire l

In verità,» egli disse con suono di esultanza «se

loro sempre nuove concordanze con l’imminente edifizio dell

dell’Universo, riscontri inattesi con l’idea che nacque

esprimono. Immersi nella vita con milioni di radici, non

alberi incessantemente, essi creano con gioia.» ¶ Tutto il desiderio

si palesavano nell’accento con cui egli proferì le

giunse all’apogeo. ¶ «Creare con gioia! È l’attributo

E questi artefici creano con un mezzo che è

simbolo materiale, ci abbandoniamo con ansia alla virtù evocatrice

palpitante di orifiamme entrerà con uno strano silenzio come

nell’aria a volo con un serto di stelle

protendevano verso il maestro con effusione di riconoscenza, con

con effusione di riconoscenza, con impeto d’amore; poiché

Èffrena era rimasto solo con le statue, insofferente d

Bonifacio e aveva colto con le sue stesse dita

il quartetto lo lanciò con un impeto concorde nel

voci umane che salutavano con un’acclamazione trionfale il

uomini, vi si esprimevano con un getto luminoso di

col capo riverso indietro, con le chiome effuse, con

con le chiome effuse, con le vesti discinte, percotendo

l’acclamazione eroica risorse con una veemenza finale. Il

dai cantori. Egli cercava con gli occhi inquieti la

Egli cercò di nuovo con gli occhi su l

non la scorse, tornò con gli occhi alla selva

abbassandosi su le corde con moto alterno, sorse la

fluì da quelle labbra con una espressione così pura

innumerevole che si dilatava con essa in una immensa

in lei. Ed egli, con una strana angoscia su

corruzione nella bocca eloquente, con l’aridezza della vana

succo dei frutti ingannevoli, con i vestigi di cento

splendore di quella giovinezza? ¶ Con un palpito profondo, egli

l’una si confondeva con l’altra in un

medesimo biancheggiare. Le seguì con lo sguardo giù per

sua arte. ¶ Ella discendeva con lentezza, nell’onda umana

egli credeva potessero avverarsi con la facilità dei sogni

facilità dei sogni e con la solennità delle cerimonie

medesima esser l’artefice con lui. Egli pensò che

incontro alle due donne, con un presentimento inebriante. ¶ – Oh

Ponte della Paglia. Venite con noi, Èffrena? Bisogna profittare

la folla, egli travide con occhi abbagliati il mostro

difforme stendevasi indietro, quasi con un prolungamento caudale, passando

il mostro bendato preme con le zampe leonine nell

egli cominciò a parlare con estrema lentezza, quasi che

poesia io poteva contemplare con occhi attentissimi la cui

profonda e continua… Ma con qual virtù potrò io

sforzo dell’improvvisazione regolato con acutissima vigilanza dall’orecchio

d’una figura disegnata con un sol tratto da

composto. I devoti assistevano con una commozione profonda a

e la sua volontà con una specie di percossa

potenza e trattò indi con mani più ardenti la

gli occhi sbendati guardavano con stupore il prodigio, quasi

rifulgeva su la nuvola con un sì forte rilievo

e attrarla in sé con le virtù del pensiero

mistico era là, vicino, con la sua schiera: con

con la sua schiera: con alcuni di quei discepoli

stupore puerile o serrate con una sorta di violenza

sua inconsapevolezza e operante con un processo occulto non

che regnavano il luogo: con il lusso di Paolo

lusso di Paolo e con l’ardenza del Tintoretto

selvaggio Sposo vi trascorresse con un carro di fuoco

artefice più possente perché con le forme più fiere

forme più fiere e con i colori più fulgidi

quali un perpetuo fremito con una vicenda di distruzioni

imperioso e dolce, e con socchiuse le labbra piene

di silenzii silvani, e con diffusi i capelli sul

un collo equino, e con nudo il torace titanico

sangue pulsava e balzava con violenza fino ai pollici

vestimento dei suoi sensi… ¶ «Con che passione palpitando nelle

la Città bella. Sorridevano con un vago languore, quasi

sensazione troppo forte, emergendo con le spalle nude dalle

quelle vive sostanziali parole con cui egli sapeva toccare

toccare le donne come con dita carezzevoli e incitatrici

ripercotendosi in lui medesimo con una forza moltiplicata, lo

Nelle pause, egli aspettava con ansia il manifestarsi impreveduto

non aver alcuna attinenza con le proprie sensazioni recenti

parola il linguaggio visibile con cui già in quel

dovevano contemplare il mondo con occhi diversi, dovevano sentire

sentire pensare e sognare con un’altra anima. ¶ Era

egli riprese a parlare con un accento più sommesso

armonie della luce diurna con un accordo così pieno

del cielo s’avvicenda con l’ombra ma la

la videro i precursori con la sincerità dei loro

festino. Il chiomadoro che con sì fiero atto di

ha veduto il Concerto, con occhi sagaci, conosce un

la spalla dell’appassionato con un gesto pacificatore. Ma

da un godimento segreto, con un indefinibile aspetto di

aspetto di mollezza impura, con un molle viso niveo

egli all’amica assorta, con una voce risvegliatrice. ¶ Ella

sta sopra – rispose ella con un sorriso di malinconia

Venezia e dell’Autunno, con una intonazione non diversa

momento opportuno a chiedere con una specie d’urgenza

certo significare tal verità con quella sua favola del

egli avesse voluto tendere con uno sforzo spasimoso il

indietro – disse egli scotendosi con un sussulto repentino, come

girava su l’acqua con una oscillazione lenta che

lei iersera Donna Andriana, con molto calore, come d

comunicare nelle sue vibrazioni con lo scintillio delle prime

l’altra, li mescolavano con tanta veemenza che essi

festa? – chiese la Foscarina, con un tremito nella voce

divenuto omai necessario, tuttavia con un’atroce lucidità a

e divino dell’arte con un grido di passione

grido di passione o con uno schianto di dolore

schianto di dolore o con un silenzio di morte

in cui s’esprimevano con sì varie armonie la

se non per elezione con quella stessa determinata volontà

può, senza diminuirsi, comunicare con la folla per le

ricreazioni, viene ad ascoltarmi con la stessa curiosità futile

curiosità futile e stupida con cui andrebbe ad ascoltare

le uditrici l’arte con cui è composto il

più apprezzabile dell’arte con cui coordinerò le mie

sarà probabilmente un battimano con la sordina dei guanti

discreto, a cui risponderò con un inchino piacevole. Non

rinnovato connubio dell’Arte con la Vita. L’uomo

sterile asceta della Bellezza, con quella sua voce spiritale

di lontano: e aspettano con un’ansietà che tu

che tu hai sedotti con la tua speranza e

la tua speranza e con la tua gioia. Ora

ora dentro di sé con perfetta chiarezza, come una

del portico, a contatto con la folla unanime e

e delle mura premute con violenza nel suo continuo

del Campanile eccelsa, scintillando con le costellazioni silenziose nel

per la prima volta con la donna che desidero

e vorace a contrasto con la delicatezza quasi angelica

corruzione nella bocca eloquente, con l’aridezza della vana

succo dei frutti ingannevoli, con i vestigi di cento

Maggiore un razzo partì con un sibilo veemente, si

faville tremule, si spense con un crepitio sordo su

statua e la palpava con la mano convulsa come

nelle tempie ardenti battere con incredibile rapidità il polso

Daniele Glàuro in disparte con quella pia reverenza che

il Pisanello sapesse cogliere con mano egualmente portentosa il

vergine mantovana Cecilia Gonzaga, con la stessa fede con

con la stessa fede con cui il buon sacerdote

opera. ¶ – Entra la Foscarina con Donatella Arvale – annunciò Francesco

cessò mentre egli saliva con passo fermo e leggero

volta? – chiese la Foscarina con un sorriso tenue, toccando

Come sempre – ella soggiunse con la sua voce più

vi piacerà di suscitare con le parole? Non sentite

per la prima volta con la moltitudine in un

pupille. ¶ – Volete inebriarmi? – disse con una sùbita ilarità. – Questa

delle vecchie tele – disse con gratitudine Stelio. – Io ho

e vi s’indugiano con una grazia che è

tela che l’Arte con un po’ di colore

mia vita si moltiplica con una rapidità vertiginosa; e

dal Sogno di Polifilo, con la sua cupola, con

con la sua cupola, con le sue volute, con

con le sue volute, con le sue statue, con

con le sue statue, con le sue colonne, con

con le sue colonne, con i suoi balaustri, sontuoso

una vasta galea rosea con la prora rivolta alla

dei fiumi parevano recare con i cumuli dei tronchi

a dire Stelio guardando con un chiaro piacere i

Foscarina guardandolo in volto con occhi così pieni di

egli li aveva foggiati con le sue mani periture

me, e nel nome con cui mi piace di

avanzarsi il mio desiderio con un ferro mortale confitto

dalle labbra dell’amico con una spontaneità che pur

portentoso ch’egli rinnovava con un atto di continua

intimo connubio dell’arte con la vita e a

maniere della sua sensibilità con una esattezza e con

con una esattezza e con un rilievo così vividi

penetrante, che pareva disegnare con un contorno netto la

agglomerate. ¶ La donna ricordò con voce sommessa le parole

come un dì saranno con te le Oceanidi belle

così nobile, che pur con un dono o con

con un dono o con una carezza poteva farle

noi dal comunicare intensamente con una cosa terrena. Bisogna

barca. Voi avete espresso con oscura brevità questi pensieri

descriveva la cerimonia graziosa con che adornaste di monili

un antico mito trasfondendomi, con una maniera ideale e

mia vita. ¶ Egli parlava con abbandono, fluidamente, quasi che

diffondevasi in lui, insieme con una vaga consapevolezza dell

turbinio confuso della vita con quello stesso spirito fantastico

quello stesso spirito fantastico con cui i discepoli del

facilità e la grazia con cui il caso asseconda

riso giovenile che rivelava con tanta chiarezza la gioia

il caso di ripetere con bocca pagana le parole

mitologico di Cornelio Frangipani con musiche di Claudio Merulo

deludere la publica aspettazione con quella sua incuranza ben

volle secondarla. ¶ – Stasera – rispose con tranquilla certezza – io verrò

qualche allegoria seducente e con l’incanto di qualche

compiacqui curiosamente nel convivere con lo spirito d’un

allora? ¶ Egli esplorò intorno con lo sguardo il cielo

l’acqua, col fuoco, con le montagne, con le

fuoco, con le montagne, con le nubi nella lotta

a scavare la terra, con quegli spaventosi fantasmi sempre

un Atride, ancóra intatto, con i segni ancóra visibili

un letto d’oro, con i visi coperti di

di maschere d’oro, con le fronti coronate d

fronti coronate d’oro, con i petti fasciati d

sonno al suo figliuolo, con la melodia tramandata dagli

tramandata dagli avi; copriva con la sua voce tutelare

spirito e si condensa con una sublimazione così rapida

ferro ond’è stretta, con una determinazione generata dalla

Colui che si libera con l’Atto puro, il

larga corona d’oro, con la corazza, col balteo

la corazza, col balteo, con gli schinieri d’oro

s’arrestò un istante, con gli occhi dilatati e

del suo drama, e con un violento palpito udiva

morti! Colui vive solo con la sua sorella, con

con la sua sorella, con la più dolce creatura

l’aria terrestre, solo con lei, nelle case piene

che chiude lo spettacolo con alte grida. ¶ Entrambi videro

dall’Orio? – soggiunse Daniele, con l’animo di trattenere

gridò l’attrice sollevandosi con un balzo e slanciandosi

lo vide apparire, impetuosa, con tutto l’impeto del

si ripercotesse nella gola con un breve anelito. Ella

avevano formato un mondo con frammenti colossali sollevati dalle

tratta dall’ordegno primitivo con cui il pastore Arya

ancóra mio? – domandò ella, con la bocca su la

fra le sue braccia, con l’amore dell’amante

della sorella, della madre, con tutto l’amore umano

ella se ne andò con l’arcobaleno, col miracolo

che vi guazzava dentro, con la criniera e la

l’avvenire, pareva ritrarsi con un leggero brivido verso

collezione di bracci santi con le loro mani di

Una era più sottile, con un anello in ciascun

finestra e rimanevi affacciato con lei a guardare il

diritto. Tu li guardavi con lei, ogni giorno, alla

lei un giorno, quasi con le stesse parole; ma

quando passavano le greggi con i loro pastori. Tutto

quell’immensità. Tu seguivi con gli occhi il viaggio

Poi, più tardi, andavi con la sorella a guardare

ad aiutare Sofia. Parlavi con le donne, con i

Parlavi con le donne, con i vecchi, con i

donne, con i vecchi, con i fanciulli… Chi me

congiungere il suo giardino con quello del palazzo abbandonato

riflessi del sole giocavano con i ferri delle prue

all’ombra, sul lastrico, con la rascia guasta dalle

di rossore. Ella cercò con gli occhi il levriere

soggiunse la vecchia signora con una dolcezza indulgente. ¶ – Che

ove serpeggiavano le zucche con i lor vani frutti

mattina la ridevole illusione con le acque, con gli

illusione con le acque, con gli olii, con gli

acque, con gli olii, con gli unguenti, con i

olii, con gli unguenti, con i belletti, con le

unguenti, con i belletti, con le tinture. Ma nella

accarezzato un volto amabile con le dita perfette, cacciato

ed ha voluto riparare con gli artifizii al danno

mazzolino di violette appuntato con uno spillo all’orlo

faceva a sé medesima con la memoria, con la

medesima con la memoria, con la musica, con la

memoria, con la musica, con la poesia, con tutte

musica, con la poesia, con tutte le arti del

sangue. Ancóra per poco!» Con i piedi nell’erba

i piedi nell’erba, con la fronte al sole

passione e di attesa, con un sùbito émpito di

gli disse Lady Myrta con un sorriso che dissimulava

chiostro di pietra, vero, con le sue colonnette e

che erano discosti, accorsero con lunghi balzi sorpassando gli

lingua e il palato, con tutti i tendini visibili

tutti i tendini visibili, con tutta l’ossatura rivelata

sensitive che l’ascoltavano con un mugolìo sommesso e

che stroncava la lepre con un sol colpo di

e facendo l’angolo con essa quasi sempre nel

e cominciò a palparlo con le mani esperte. ¶ – Non

appena ricoprono i denti… ¶ Con una sicura facilità egli

che si lasciava palpare con una insolita docilità come

a quelli dei gatti, con le unghie serrate ma

anca, giunse a toccare con quella esattamente la sporgenza

e sapreste renderla umana con la vostra arte tragica

arte. Ed ella medesima, con i piedi nella terra

apparenze, pronta a traversare con lui le evocate pianure

nelle sere d’estate con le loro selve di

vi si bagnano e con tutto il cielo che

La Foscarina la guardò con meraviglia poiché l’aveva

pietra giallastro di licheni, con quelle mani contorte, con

con quelle mani contorte, con quel luccichio d’oro

fra le labbra sottili, con quei piccoli occhi glauchi

sotto le palpebre flosce, con quella voce roca e

verso la preda illusoria, con tutta la veemenza del

scompiglio, venne a rissa con Altair; seguì, erto il

dalla chioma del pino con un gaio frullo nell

ilarità, la Foscarina rideva con lui. La sua veste

Donovan? – disse Lady Myrta con una maliziosa grazia della

sapeva ricevere il dono con un piacere così fresco

egli cercò il levriere con gli occhi quasi ansioso

rivide splendente, forte, bellissimo, con l’impronta dello stile

camminando su l’erba con una svelta ondulazione a

Newmarket! – disse la donatrice con orgoglio. ¶ – Un giorno tornavo

acqua calma. Gog galoppava con Cambise a paro, lanciandosi

furiosa per le dune. Con una commozione che non

Gog. Mi seguiva, comprendete? Con la zampa spezzata, spinto

a lavare la ferita con quelle sue belle mani

La Foscarina era là, con Donovan ch’ella reggeva

mai da chi – insieme con la lepre che passava

vi accade? Perché siete con me così chiusa? Dite

era là sola, immobile, con un volto divorato dalla

febbre e dall’ombra, con gli occhi pieni di

che invase la Basilica con l’irruenza d’un

profonda caverna d’oro, con i suoi apostoli con

con i suoi apostoli con i suoi martiri con

con i suoi martiri con il suo bestiame sacro

lettera di Donatella Arvale, con tutte le particolarità della

le particolarità della scrittura, con tutte le diversità dei

coi denti, masticando poi con lentezza, socchiusa gli occhi

infinita. ¶ Ella si volse con un sussulto, temendo sperando

abbracciano per un patto con un sol braccio mentre

quei pochi attimi risuscitò con l’evidenza e col