Pietro Aretino, Angelica, 1535

riguardata da la Fortuna, con l'ardire de la

vedendoci MARIA gli prenderà con la destra de l

leggendoci ALFONSO gli riceverete con quella del core; e

et imparato a pianger con quel pianto ¶ che ad

dove debbo por giú con lode chiara ¶ il fascio

spinse ¶ sé ad amar con tanto audace affetto ¶ Medor

alcun dubbio infra due ¶ con sí e no, ma

provar mai tormenti fieri, ¶ con lagrime provargli e con

con lagrime provargli e con sospiri ¶ d'Angelica gli

pianse ben, no già con voce sciolta, ¶ ma con

con voce sciolta, ¶ ma con suono interrotto sospirando; ¶ premendo

l'anima gli afflisse ¶ con la lingua si tacque

Fatto a la fin con la sua doglia tregua

corriero ¶ che lo saluta con sembiante chiaro, ¶ e 'l

onore, ¶ che l'ha con le man sue dipinta

privo ¶ color che tien con l'amoroso freno, ¶ fa

sospirando. ¶ 26 ¶ L'altissimo signor con un sospiro ¶ in sé

pianto un lago; ¶ poi con incomprensibile martíro ¶ prende tremando

e delicato fiore ¶ che con quel dí che nasce

quel dí che nasce con quel more -. ¶ 30 ¶ Ciò detto

piú il messo dimandar, con voce sciolta, ¶ del suo

re gliela porge e con gran cura ¶ la ripiega

lamento un forte grido, ¶ con note a l'aria

per morte -. ¶ Ferraú, che con salde e saggie tempre

che pentir nol facessi con queste arme -. ¶ 43 ¶ E credendo

ardito; ¶ a cui disse con somma cortesia ¶ il re

E qui si tacque ¶ con sospiri cocenti et inquieti

volea. ¶ 47 ¶ In questo Ferraú con voce insana ¶ il filo

Di doglia m'empio ¶ con gran ragion perché, il

non mi appello; anzi con grave duolo ¶ terminar vo

allaccia e cinge (pur con luci meste) ¶ l'elmo

dipartir dal gran circasso ¶ con gli sproni al caval

caval veloce il passo. ¶ 53 ¶ Con quel furor che l

è giunto al fianco, ¶ con quel furor Ferraú move

l'aria fende assai con minor fretta ¶ alata, leve

sallo; ¶ che non sol con i duo t'è

disonore: ¶ entrar dovresti fin con Marte in ballo ¶ sol

folce. ¶ 67 ¶ Poi che Medor con doglia immensa scorse ¶ il

eletto ¶ già si mostrò con sua gran gloria armato

ove attendar schiere cotante; ¶ con gli occhi or torna

miserabil Truffaldino, ¶ ch'ebbe con brutto scorno orribil fine

Ranaldo, di Marte vicino, ¶ con grave ira di quei

guerra: ¶ gelosia ed amor con ire espresse ¶ comosse Orlando

poscia di lei, che con la spada amorza ¶ tutte

orgoglio, ¶ narrò il valor, con cui piú eroi sforza

umíl s'affisse ¶ e con suon dolce a la

la sua sposa disse: ¶ 78 ¶ - Con le sue gloriose et

miei ¶ mi scaldar mai con le lor virtú pronte

foco contento -. ¶ 81 ¶ Medor, che con beltà senno anco avea

e tacendo piangea ¶ e con le calde lagrime fa

ringrazia la donna alma ¶ con la lingua de l

lagrimoso, e in tanto ¶ con le sue man gli

la bella donna fa con l'andar lento ¶ l

cor fido consola; ¶ poscia con la soave bocca corse

ultima parola ¶ li bevve con un bascio ed umil

dolce a pieno ¶ gustò con l'alma, per la

e graziosi ¶ si unir con l'Aure, non pur

han valor ch'allumi con un giro ¶ l'aere

et il fervore ¶ che con strania lascivia pose al

d'ambo i cori con equale affetto ¶ queti basciarsi

ch'hanno i fervori ¶ con desio pari scarchi d

concento ¶ favor gli fan con tante grazie sole, ¶ che

la copia bella ¶ prima con gli occhi fe' sereno

la saluta al fine ¶ con volto basso e con

con volto basso e con ginocchia inchine. ¶ 8 ¶ Il servo

di clima in clima ¶ con parlar breve a da

sposo ¶ entrò in Parigi con l'essempio altiero ¶ il

singular Ruggiero ¶ sol trionfò con sue virtuti conte ¶ del

ardir di Rodomonte; ¶ 10 ¶ onde con real pompa fur ridotte

vento ¶ lascia dal mar con impeto discosto, ¶ di squame

suo signore ¶ non combatté con Rodomonte fiero, ¶ tutti quei

speme. ¶ 15 ¶ Mentre a Ruggier con tenera accoglienza ¶ il famoso

sembiante, ¶ ecco il corrier con somma riverenza ¶ curvar, chinar

ciascun senza far motto, ¶ con l'anima un sospir

il nido, in cui con pompa altera giacqui, ¶ non

odio antico, ¶ e quel con l'arme corse, arse

corse in ire sciolte ¶ con un trapunto d'oro

offesa ¶ che ne facea con le sue forze sole

ch'Amor, mentre ardea con duolo amaro, ¶ mi detta

ritenni e quello dissi ¶ con un pianto ch'avria

mio, ¶ mia sposa voi, con cui farò ritorno ¶ ne

prende un servo e con vista superba ¶ dice: " Il

lei mia gioia fosse. ¶ 45 ¶ Con intrepido core e fronte

core e fronte ardita, ¶ con gli occhi fissi a

d'ogni speme, volsi con tre morti ¶ tormi ad

torti, ¶ non mi lasciando con le mandate armi ¶ appendermi

esi. ¶ Il tosco bevvi con mortal desio, ¶ né con

con mortal desio, ¶ né con la vertú sua mio

mal prende a gioco, ¶ con rabbioso, ostinato e inuman

cielo ¶ questi occhi, e con il mar, ch'entro

pietate asciolse, ¶ il qual con pregar dolce, umíle e

la sua alta condizione ¶ con donna afflitta e in

che certo detto avria con parlar pio ¶ ne la

di me sete rimasi, ¶ con chi viene scusatemi, ch

e de pietade, ¶ 63 ¶ e con pianti e sospir le

al collo a me con tenerezza tanta ¶ che lo

rea ¶ penetrando non vien con luce calda, ¶ di me

tante fiamme ardea ¶ che con meno Cupido arde e

piú rare ¶ fece ordinar con pompa gloriosa ¶ ch'uman

mel viddi a lato con gioia amorosa ¶ dissi, volgendo

e in paradiso ". ¶ 66 ¶ Ei con le nude e preziose

l guardo et ei con pensier mira ¶ questo viso

il consiglio ¶ ch'uccise con un ferro a un

che mira ¶ me misera con orrido sembiante, ¶ e credendo

senza cibo assai dí con pene tante, ¶ e ciò

il mio corpo provò con martír raro: ¶ doglia si

morto il suo dio, con pena rea ¶ mentre istoria