parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Senza coda, 2005

concordanze di «con»

nautoretestoannoconcordanza
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2005
non c’è più, ¶ con il nero e con
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con il nero e con la luna vola via
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le spalle, che ritornò con gli occhi fissi al
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avrebbe sistemata nel barattolo, con le altre. ¶ Ma d
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mi porta il formaggino con il pane. Quello con
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con il pane. Quello con la bambina felice sulla
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in quelle gole palpitanti. ¶ Con la punta della posata
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restò per un attimo con le guance gonfie a
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male…” fece sua madre con un filo di voce
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asciugò la bocca bagnata con il tovagliolo, e quando
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pesci, soprattutto quelli grandi con gli occhi tondissimi e
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subito mettere sul divano con le zampe di cane
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aveva offerto il cioccolatino con la menta che stava
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polveroso. Schivò le siepi con i rami corti e
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i rami corti e con le foglie tutte verdi
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sembrava una grande pianta con le gambe. Tossì, per
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fiori vanno a dormire, con il sole che si
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tanto le tenaglie rosse con la punta un po
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dalle forme più strane con tanti dischi uno sopra
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stanza, accanto al comodino con la chiave d’oro
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sopra. Piccolo, giallo e con l’antenna tutta storta
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legno e il barattolo con il tappo di latta
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si sedette e aspettò con lo sguardo fisso sul
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preferito era quello fondo con le banane corte e
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toccò il piatto bianco con le fragole. Se lo
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bravo in italiano, ma con i numeri non andava
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mangiucchiato della penna e con la mano libera frugò
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libro rosso di italiano con al centro la scritta
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detto sua madre liberandoli con una sola frase. ¶ Così
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fecero qualche passo indietro, con gli occhi a scrutare
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Si avvicinò al muro, con passo felpato e con
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con passo felpato e con le mani allacciate dietro
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muro sprofondava nel terreno. Con un bastoncino batteva tra
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grandissima!” disse Luigi saltellando con le mani strette. ¶ Pietro
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di fronte la toccò con un colpo secco. ¶ La
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a bocca spalancata. E con gli occhi alzati là
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sciolti. Cercò di legarli, con lo sguardo sempre fisso
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albero. Era proprio alto, con il tronco un po
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Si fermò subito, ondeggiando con tutto il peso sull
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subito.” ¶ Pietro tirò su con il naso. ¶ “Però smetti
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naso. Rimase seduto, rannicchiato, con Luigi al suo fianco
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gli uomini del cancello, con i loro cappelli, con
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con i loro cappelli, con le loro camicie tutte
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le persone in pietra con un solo sguardo. ¶ Sentì
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sera. ¶ Mamma è gentile con me. Oggi mi ha
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che papà è buono con lei e con Nino
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buono con lei e con Nino. ¶ Fa’ che è
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davanti a Pietro. Poi con un sorriso disse: “Non
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Lo sollevò subito pieno, con l’acqua blu che
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pollice. Fece lo stesso con l’acqua verde. Poi
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l’acqua verde. Poi con quella azzurra. ¶ “L’acqua
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d’un fiato. Poi con i due bicchieri vuoti
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attimo. Pietro l’afferrò con tutte e due le
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indietreggiò, colpendo la sedia con le gambe. Per non
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era quella cosa, dentro. ¶ Con le gambe impazzite, Pietro
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Si avvicinò all’ombra con la ghiaia che gli
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lo tirò a sé con tutta la forza che
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cromato. ¶ Pietro la sfiorò con una mano. Toccò la
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Pietro la spalancò e con un balzo si infilò
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prese velocità. Le ruote con i cerchi d’argento
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c’era più Nino con il suo giubbotto della
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gelide, se le strofinò con forza e se le
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mise sotto il sedere. Con lo sguardo indicò il
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specchietto. Nino si attaccò con le mani al cruscotto
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e Pietro sarebbero andati con la Bianca. Bastava stare
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schienale. Se ne restò con lo sguardo fisso al
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e te!” disse Nino con uno sforzo che gli
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il sorriso. ¶ Pietro giocherellò con il suo coltello, lo
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per respirare. Camminava lenta, con le mani sulla gola
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non la vuole più con noi perché quando ci
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che mamma è lì con me. ¶ Fa’ che domani
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e mi fa parlare con Nino anche dentro casa
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fianco, la sedia gialla con i fiori disegnati era
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e cercava di toccarla con le dita. Sfiorava lo
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Sfiorava lo schienale e con la mano scendeva giù
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e poi sul monte, con Nino e Luigi. E
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tanto a immaginarseli. Altissimi, con gli occhi che si
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la statua del cavaliere con la grande spada. Poi
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testa e l’arco con le frecce sulle spalle
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letto, trascinando la luce con sé. ¶ Quando entrò lì
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non c’è più, con il nero e con
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con il nero e con la luna vola via
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Bambino, vieni anche tu con me domani. Così non
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lì. ¶ 8. ¶ Gli piaceva seguire con l’indice le gocce
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al suo fianco. Muti, con i cappelli bagnati tra
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si attaccò al vetro. Con la punta del naso
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delle loro macchine verdi con la sirena sul tetto
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Erano macchine belle e con l’antenna lunga. Sgommavano
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sportello e ogni tanto con la coda dell’occhio
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e anche il cappello con la visiera lucida. La
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e giù. ¶ Restò fermo, con le dita strette al
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Pietro guardò il cartello con il nome della città
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Accelerò ancora, tenendo ferma con una mano la cartella
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uomo basso, senza barba, con pochi capelli e con
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con pochi capelli e con il viso appuntito. Magro
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aveva visto quasi sempre con un grembiule e con
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con un grembiule e con la testa coperta da
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braccia dentro e rovistò con foga. “Avevo paura che
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schiacciò i capelli arruffati con due dita bagnate di
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dritto in gola. Tossì con forza. ¶ Pietro sentiva le
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mano e si attaccò con la schiena alla parete
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dopo Toni si presentò con una palla sporca di
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che si accompa­gnava con gli stessi gesti di
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Guardava quell’uomo piccolo con i pantaloni da pagliaccio
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era l’automobile verde con la sirena sul tettuccio
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testa. Luigi era già con la schiena al muro
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disse Luigi da dietro, con la palla tra le
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indicò la sedia rossa con i braccioli. Si levò
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al centro tre gnomi con il cappello blu a
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appesa al frigorifero, quella con l’uomo con la
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quella con l’uomo con la barba e con
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con la barba e con gli occhi di fuoco
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iniziò a far strisciare con forza sulle maniche. ¶ Una
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tornò a quelle mattine, con sua madre che guidava
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La Bianca,” rispose Pietro con sicurezza. ¶ “Un’automobile bianca
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esclamò: “Andare al vulcano con Nino sulla Bianca”. ¶ “Chi
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a tenerlo ancora lì con voi. Vabbè che lo
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toccava appena il piede. Con la coda dell’occhio
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nessuno ci piacerebbe uscire con gli accompagnatori. Per questo
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rovistò dentro e strinse con le mani qualcosa che
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piedi, scostando la sedia con una gamba. Il tavolo
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addosso. ¶ Pietro uscì così, con un cannolo stretto in
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mi tagliavi un dito con il coltello!” ¶ “Io lo
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so come si fa con il coltello,” alzò la
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però dici che tremavi con il coltello.” ¶ Pietro restò
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fermo, in piedi e con tutte le braccia cariche
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tagliarli. Devi fare così con le forbici,” rispose Pietro
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piccola casa la coprirono con il barattolo sotto il
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la sedia in equilibrio con la nuca che raschiava
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contro il muro e con le punte dei piedi
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ricominciava. Pietro la scansò con una mano e lei
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Com’era grassa…” disse con una smorfia, strofinando la
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Papà la chiude sempre con la chiave quando va
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colpi in tutto. E con quei rintocchi ancora dentro
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alti e grossi e con le copertine marroni. Nell
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azzurro di tessuto peloso con i piedi a forma
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lampada di pietra bianca con il paralume chiaro era
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Era come una donna con i fianchi larghi che
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ballare e che giocava con la vecchia radio. Lei
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sulla spalla. ¶ Avanzarono insieme, con le orecchie pronte. Pietro
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di Luigi erano ovunque. Con una mano sfiorò il
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cartellina di pelle verde con i disegni dorati agli
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vista. Lo richiuse, provò con il secondo: vuoto. Il
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infilarsi quando era seduto. Con una mano avvicinò la
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E quando si incrociavano con quelle di Aderita era
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lo sforzo. ¶ “Sì, è con Luigi.” ¶ “Ah, c’è
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a mio marito piace.” ¶ “Con un padre come quello
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è una santa, perché con un marito come quello
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mentre i pantaloni scuri con le scarpe lucide avanzavano
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piegarono. ¶ Poi più niente. Con la mano, Luigi coprì
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gliela strinse forte, poi con la mano salì, gli
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aperta e subito richiusa con violenza. ¶ Pietro restò fermo
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lasciandogli libere le gambe. Con un piede spinse avanti
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sedia e Pietro strisciò con le braccia sotto il
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C’erano i grilli con lui. Il loro canto
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appena esce la taglio con il mio coltello così
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la faccia quasi verde. Con mamma fa più forte
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fa più forte che con me. Lei dopo non
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papà è sempre buono con lei come le volte
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lo aveva visto rialzarsi con il viso paonazzo e
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startene lì fermo!” fece con foga. ¶ “È mio il
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tirato fuori dal comodino con la chiave d’oro
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ne riempio un altro con l’alcol.” ¶ Pietro mise
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Tu devi starle vicino. Con te guarisce e ritorna
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che guardo la televisione con lui.” ¶ “Tutte le sere
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attimo. Nino lo raddrizzò con una mano. ¶ Le due
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Niente. Tentò ancora, stavolta con più forza. Smise un
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minuti. Ricordati la cartella con i libri, che leggiamo
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era quella della lampada con il cappello bianco. Si
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tutto il tuo tempo con Nino.” ¶ Pietro sollevò per
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c’è qualche lucertola con la coda o tutte
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Ancora no,” rispose, seguendo con lo sguardo la mano
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a fianco del divano con le gambe da cane
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luce. Diede un morso, con le briciole che cadevano
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poesia che aveva segnato con un cerchio alla pagina
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che si sposavano, lei con un vestito tutto bianco
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suo padre. ¶ Pietro tornò con gli occhi al libro
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Toni scese le scale con loro. Ogni passo tamburellava
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il numero 8 e uscì con la palla rossa tra
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dentifricio. ¶ “L’ho comprata con i soldi che sono
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aperta. ¶ “Colla. La spalmiamo con questo,” disse, mostrandogli uno
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apre si rovina!” ¶ “Facciamolo con il tuo coltello, così
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Tirò verso di sé con tutte le sue forze
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e pulì il ripiano con un fazzoletto che prese
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ancora tempo,” disse Luigi con le dita sul lucchetto
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rigida ma leggera e con la carta ruvida. ¶ Quella
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Faccio io?” disse Luigi. Con la lama in mano
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sudata. Sfiorò la busta con un dito, poi l
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lama camminava indisturbata, scontrandosi con la colla rimasta. ¶ Pietro
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in punta di piedi, con le dita che premevano
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centro un vecchio signore con la barba. ¶ Luigi si
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Io non conosco nessuno con quel nome.” ¶ “Sono sicuro
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ripiegandoli. ¶ “Che ci compri con quattrocentomila lire?” domandò Pietro
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è macchiata!” fece Pietro con le mani sulla bocca
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Luigi asciugò la carta con un angolo della sua
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quel tempo restò seduto con la cartella che pesava
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cosa poteva essersi comprato con tutti quei soldi. ¶ E
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poteva andare velocissima, solo con quelle ruote accese poteva
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secchio. Lo aveva strizzato con una sola mano e
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della stanza. Era tornato con un panno piccolo e
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di pelle lucida. ¶ “Tieni, con questo le asciughi,” aveva
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poi. ¶ Pietro era rimasto con il nuovo straccio nelle
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mamma, bella come lei. Con i capelli profumati e
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padre aveva riso, e con il secchio si era
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ce la porti mamma con la Bianca?” ¶ “Una volta
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era messo a strofinare con forza. “Tu vai veloce
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momento dopo, un uomo con in mano dei biscotti
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sorrise. Pietro la fissò, con la schiena che scivolava
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bucata. E un uomo, con la testa appoggiata sul
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neanche il latte freddo con il miele. Se n
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buio. “Nino!” Si piegò, con il respiro che gli
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casa è tutta chiusa con la chiave e non
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In vacanza ci andiamo con la Bianca io e
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canzone di quella signora con la gonna corta e
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uomini restarono in silenzio, con i cappelli tra le
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movi­menti poco eleganti, con il mento a punta
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vecchia donna che faticava con due borse della spesa
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un cenno di saluto con la testa. Lei non
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cantine rigidi e silenziosi con Toni che controllava, ispezionava
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cassapanca bucata. Lo faceva con le mani, con un
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faceva con le mani, con un lembo della sua
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lembo della sua maglia, con il braccio. ¶ Poi Luigi
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preso io, dalla cucina. Con quelli della cucina è
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non rompiamo la busta!” ¶ “Con il mio non si
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le quattro banconote verdi con il vecchio signore con
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con il vecchio signore con la barba. ¶ “I soldi
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ritardo,” fece Luigi indicando con un dito l’orologio
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davanti a Pietro e con una mano gli accarezzò
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io di lucertola, perché con te non si riempie
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sulla strada. Lo vide, con le sue mani bianche
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io e lui parlavamo con Nino. Dice che ci
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dietro la macchina parcheggiata, con gli occhi puntati verso
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fatto sedere sul divano con le zampe da cane
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di uscire dallo studio, con il cioccolatino alla menta
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volevo che mamma era con me davanti alla signorina
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era sotto il lenzuolo con il sangue che colava
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non c’è più, ¶ con il nero e con
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con il nero e con la luna vola via
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oggetti lo stavano fissando con i loro occhi invisibili
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il mobile. Si voltò, con il viso di Luigi
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quattro. Verdi, marroni e con sopra lo stesso signore
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sopra lo stesso signore con la barba. ¶ Luigi schiacciò
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che si confondevano impazzite. ¶ Con un filo di voce
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dare da Carmine,” fece con la voce che quasi
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raccolse e si appoggiò con la schiena al muro
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al muro. ¶ Luigi ripiegò con foga le quattro banconote
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di sempre. Questa volta, con meno precisione. Lo stecco
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pavimento sgretolato. ¶ Lo stecco con la colla venne lanciato
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un orecchio e sollevarlo con così tanta forza che
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di proteggersi il viso con le mani, ma la
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lo aveva mai visto con le lacrime. E non
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Anche se la stringeva con tutta la forza che
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carta stava tornando indietro con loro. Lontano da quella
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tuo padre…” disse. E con tono severo aggiunse: “Chiusa
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2005
severo aggiunse: “Chiusa”. ¶ Fu con quella che tornò a
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gli era accanto e con le dita raccoglieva le
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2005
canzone e la seguì con le labbra, ma senza
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Pieno a tre quarti, con il coltello appoggiato sopra
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Le avvolse la testa con le mani. ¶ La schiena
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piedi. “Tra poco torno con Luigi.” Si asciugò il
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fiato. ¶ Lei lo guardò con gli occhi ancora bagnati
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2005
lo vedesse, suo padre: con la sigaretta tra le
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sigaretta tra le dita, con l’orologio che ruotava
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lucide. Se ne andarono, con l’orologio e tutto
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uomo alto e magro, con pochi capelli bianchi. Non
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la tuta verde. Vestiva con una camicia marrone e
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2005
una camicia marrone e con dei pantaloni corti e
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casa, per poi ritornare con lo sguardo alla macchina
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Luigi era nello studio con suo padre, era corso
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Aspettò lì, in piedi, con l’orecchio al corridoio
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il tetto del nascondiglio con una parola magica: bastava
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signorina sorrideva e parlava con voce gentile. Aveva un
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Aveva un vestito chiaro con sopra una spilla a
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2005
la palla in rovesciata, con la testa che gli
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2005
si voltò. Restò seduto, con gli occhi contro il
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2005
il muro bianco mentre con due dita continuava a
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2005
Gli camminò a fianco, con le tenaglie in mano
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2005
Pietro, dentro, non pregò. Con le mani giunte, si
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2005
madre era sul letto, con gli occhi aperti. C
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nient’altro. Rimase sempre con gli occhi alla margherita
281
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suo collo sottile. Poi con le mani stringeva i
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a sussurrare la canzone, con la voce roca che
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2005
sua madre respiravano insieme. Con il suo respiro lei
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veste di lei. Rimase con gli occhi semiaperti, verso
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2005
il comodino in legno con sopra l’orologio, gli
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2005
di suo padre confusa con il cuscino, con l
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2005
confusa con il cuscino, con l’odore di fumo
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scatto e la vide. Con i suoi grandi occhi
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suoi grandi occhi verdi, con il suo profumo. ¶ Lo
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a guardare il barattolo con le code sul comodino
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nel rosso dell’alcol, con il dito che scorreva
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Ti vedo, sei cattiva. Con il buio ti vedo
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frustato le sue dita con la coda e si
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Si legavano tra loro con le code, volavano da
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quadro del­l’uomo con i baffi, camminava tutt
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gli occhi rosso fuoco. Con un solo gesto la
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raccolto che si muoveva con il respiro. ¶ Fece pochi
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c’era il comodino con l’orologio e le
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Nino Marrazzo, ritornò ancora con la stessa forza che
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la prima volta. E con lui tornarono gli uomini
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avanti, strinse il muro con le mani, tastò il
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po’ sopra e stava con gli occhi spalancati al
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lasciò la presa e con la bocca che tremava
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Bisogna fare il bagno con le scarpe così non
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abbiamo fatto il bagno con le scarpe trasparenti e
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vuole venire al mare con noi ma ora non
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mentre ero in fila con una bolletta del riscaldamento
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all’università e vivevo con cinque amici in un
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rituale: andavo in posta con la bolletta chiusa, la
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all’ultimo momento, pagavo con il bancomat e solo
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aveva a che fare con un’organizzazione maldestra, e
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un’organizzazione maldestra, e con qualcosa che mi stava
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adesso, mentre la scartavo con frenesia, che per la
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anni), e uno che con le parole non aveva
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Bologna, quasi in segreto, con un sentore di possibilità
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suo ritorno in libreria con questo entusiasmo. ¶ M.M