Giovanni Comisso, Isola di laguna, 1928

che dorme nelle stanze con le finestre aperte. ¶ Gli

Un cancello di tavole con una piccola spia quadrata

di salmastro. ¶ I contadini con immutabile passo, elastico sul

s’alzano gli stocchi con le piume azzurre dei

collo nel duro colletto con un’intenzione di rivincita

ritagli di prato arsi con erba tagliente che non

e un lungo muro con piccole feritoie sul rosso

si dischiude un prato con alberi d’acacia che

ai lati da canali con acqua come pece e

innanzi alle stesse case, con le stesse porte, dove

parlare su di noi con curiosità tanto puntigliosa che

di luce negli occhi con un’espressione di smania

sempre e di amare con la voluttà più accesa

si mettono ad abbaiare con lo sguardo rivolto al

alla facile preda. Stringono con le dita i pezzi

piacere di assaporarli anche con la palma della mano

mano. I grandi mangiano con l’avidità giustificata dal

maturi e i giovanetti con la violenta pretesa di

dita unte, oppure inginocchiati con forza sui paglioli si

animano e aiutandosi freneticamente con le braccia gridano così