Luigi Pulci, Morgante, 1483

testa giugnea rotolando ¶ al conte Orlando, e l'elmetto

che ne di' tu, conte? - ¶ Rispose Orlando: - Un albero

Quando l'abate il conte Orlando intese, ¶ rintenerì nel

Veggendo questa istoria, il conte Orlando ¶ fra suo cor

in sulle porte. - ¶ Il conte Orlando, quando questo intese

si maravigliòe; ¶ e 'l conte Orlando per la briglia

tutti al padiglione. ¶ Il conte Orlando udì che Lïonetto

essaminati ¶ per fare al conte Orlando dispiacere; ¶ e perché

gente fu dintorno al conte Orlando ¶ con lance e

sì fatto travaglio ¶ il conte Orlando, e in là

quando dove è il conte venne, ¶ un istrice coperto

giudica scorto ¶ che 'l conte Orlando dovessi esser morto

e del cugin tuo conte. - ¶ Rinaldo disse: - Per la

convertìe ¶ e con quel conte Orlando se n'andòe

sarà quel dì, famoso conte», ¶ dicea fra sé, «ch

cognato è del nostro conte Orlando; ¶ costui Dodon, figliuol

era Orlando suo, famoso conte. ¶ Come egli ebbe veduta

è Morgante, e 'l conte Orlando è quello ¶ ch

fussi traditor perfetto. - ¶ Il conte Orlando ha seco maraviglia

che fu contento il conte Orlando. ¶ E torna con

ricognobbe quel suggello ¶ del conte Gan, traditor crudo e

campo un messaggiere ¶ al conte Orlando, e in questo

mia stella. ¶ Rinaldo il conte Orlando rimirava; ¶ Orlando non

abbracciare, ¶ e disse al conte: - Per tua gentilezza, ¶ chi

non credevo che 'l conte ¶ fussi né ignun del

che Rinaldo e 'l conte ¶ ed Ulivieri scenderanno il

caldo, ¶ la sera al conte Orlando aveva detto: ¶ - Poi

di gran potere, ¶ il conte Gan mille salute manda

ha sbandito Rinaldo col conte ¶ per fargli sol, se

al mondo o 'l conte Orlando, - ¶ disse il pagano

se ci fussi il conte ed Ulivieri, ¶ io sarei

d'Amone ¶ e 'l conte Orlando, e che bisogna

mill'anni rivedere il conte ¶ e l'ardito Rinaldo

con seco quel famoso conte ¶ Orlando, che tremar fa

non si mosse. ¶ Al conte Gano un colpo della

lecita». ¶ Meredïana disse al conte Orlando: ¶ - Se ti fussi

mio dispetto, ¶ e 'l conte Orlando, che tornati sono

servo molto adatto ¶ del conte Orlando, detto Ruïnatto, ¶ ch

rimandava; ¶ e scrisse al conte Orlando: «Tu m'hai

muor Rinaldo, e 'l conte sia più forte, ¶ non

la vostra dottrina ¶ col conte Orlando e collo 'mperadore

Vegliantino ¶ o come il conte Orlando fe' Rondello: ¶ maravigliossi

freno, ¶ e così il conte, in manco d'un

Vegliantin va inverso il conte, ¶ par che in un

e 'l brando al conte rende; ¶ e ringraziò l

quel che promisse il conte ¶ quando e' partì cogli

questo par ch'al conte molto pesi, ¶ ché in

Terigi presto ritornava al conte ¶ e di Parigi le

Parigi le novelle ha conte. ¶ Disse Rinaldo: - E' fa

caro nipote e degno conte, ¶ per quel ch'io

fatto s'accorse: ¶ al conte tosto ed a Rinaldo

era Rinaldo e 'l conte, ¶ e come Astolfo è

in piazza venuto ¶ col conte Orlando, e sollevato tutto

si vedeva appetto, ¶ al conte Orlando si dètte prigione

dètte prigione. ¶ E 'l conte Orlando rispose: - Io t

n'andorno, ¶ e 'l conte Orlando è in suo

lui, ¶ ed accusava il conte di Maganza, ¶ dicendo: - Consigliato

si fussi partito il conte Orlando, ¶ ché sanza lui

non credessi tanto al conte Gano; ¶ e se mai

preso la briglia al conte Orlando, ¶ come fedele e

un momento fare ¶ al conte Orlando a' suoi occhi

disse: - Piglia, piglia tosto, conte! ¶ Le gentilezze son rimase

mezzo il petto ¶ al conte, bestemiando Macometto. ¶ L'alfana

la pianura. ¶ Ma il conte Orlando seguiva la danza

un gran fendente al conte desse: ¶ Orlando con lo

prima che morisse, ¶ al conte chiese quel gigante ancora

posa. ¶ Chiarïella, veggendo il conte Orlando, ¶ ch'era più

Chiarïella posto amore ¶ al conte Orlando, tanto gli è

donzella brama: ¶ sùbito al conte Orlando se n'andòe

tieni in prigione ¶ il conte Orlando è, figliuol di

infiammati, ¶ Rinaldo e 'l conte Orlando, che l'un

dètte un colpo al conte Orlando ¶ sopra il cimier

rovinato. ¶ Gridò Rinaldo al conte: - Traditore! ¶ Tu l'uccidesti

disserra ¶ per dare al conte Orlando in su la

s'abbassa; ¶ ma 'l conte Orlando gli pose alla

combattuto teco ¶ è 'l conte Orlando, che preso dimora

ed Ulivieri e 'l conte Orlando ¶ e Ricciardetto, sì

richiesto; ¶ e disse al conte: - Sonerai tu il corno

lo scudo del buon conte colse ¶ credendo dargli il

ed Ulivieri e 'l conte Orlando, ¶ e come Ricciardetto

drento era acceso! ¶ Al conte Orlando presto andava al

dicendo: «E' basterebbe al conte Orlando! ¶ Quel colpo arebbe

Macone. ¶ Poi disse al conte Orlando: - Assai mi duole

disse: - Questo è il conte Orlando -, ¶ e dove e

ebbe tutto inteso il conte Orlando, ¶ si volse al

questo porto, ¶ o 'l conte Orlando, ch'è cugino

Il re Costanzo al conte vien parlando: ¶ - E' ci

ciascun si lagna: ¶ - O conte Orlando, o Rinaldo d

e Spinellone e 'l conte sono, ¶ e paion tutti

se ci fussi il conte Orlando appresso, ¶ che di

mi mossi, ¶ ch'al conte Orlando farei troppo torto

salto. ¶ E come al conte Orlando fu più presso

di quel traditor del conte Gano? ¶ Quanto è che

trita; ¶ e grida al conte Orlando: - Andianne drento! ¶ Seguite

gigante; ¶ e tanto al conte Orlando n'è incresciuto

a Rinaldo ed al conte, ¶ che sono il fior

le mani addosso ¶ al conte Orlando; Orlando un poco

ch'io possa al conte Orlando trarre il core

non se' adirato - ¶ al conte Orlando - o far non

si rimarita. ¶ E 'l conte Orlando gli è tanto

ucciderne a migliaia, ¶ al conte Orlando vo' cavare il

è quel famoso Orlando conte ¶ contra al qual sai

dà drento, ¶ e 'l conte Orlando fa incredibil cose

infin quel traditore ¶ del conte Gan, da lui s

piangon tutti quanti il conte Orlando: ¶ e' ne 'ncresceva

questo barone ¶ è il conte Orlando, ch'avete albergato

più pressa facea ¶ al conte Orlando, cogli unghion ghermia

terra. ¶ Astolfo e 'l conte Orlando rispondevano ¶ che non

francesco, ¶ Astolfo e 'l conte risposon moresco. ¶ Rinaldo cominciò

fussi stato il nostro conte, ¶ questi pagan non passavano

e di Lusanna il conte Pulidoro. ¶ Di prender Montalbano

Io son cugin del conte ¶ Orlando, il qual sentito

il sapïente manda. ¶ Al conte Orlando mio mi raccomanda

di Rinaldo mandato ¶ al conte Orlando, e ciò che

mi perdoni e 'l conte! ¶ S'io dovessi cercar

che se' cugin del conte Orlando. ¶ Io son della

il suo nipote e conte ¶ e di tutta Araona

lunghe istorie ne son conte, ¶ ritorneremo alla reina Antea

Ma dopo Astolfo il conte Orlando disse: ¶ - O Gan

sedere, ¶ e dètte al conte Gano una guanciata ¶ che

quando c'è il conte nostro. - ¶ E più fedel

intese ben che il conte Orlando è questo ¶ e

ogni mia ingiuria al conte. - ¶ E non poté più

lui gisse, ¶ e 'l conte Gan, se così gli

sue maliziette avea ben conte, ¶ che consigliava che v

che v'andassi il conte, ¶ dicendo a Carlo: - Il

ricamati, ¶ e misse al conte Gano indosso questa ¶ con

di Gallerana? - ¶ Rispose il conte Gan: - Magna regina, ¶ Gallerana

scandelezzi. ¶ E perché al conte Orlando fue promesso ¶ di

gran popol saracino, ¶ el conte Gan con gran corte

volea pur coronarne il conte; ¶ e ricordava al signor

Francia l'abbracciate ¶ col conte Orlando, e del suo

ritornò dove il malvagio conte ¶ Ganellone aspettava a quella

briglie d'oro, ¶ al conte Orlando, e molte carovane

e che menassi il conte Anselmo seco. ¶ Questo è

seco. ¶ Questo è quel conte Anselmo che si dice

arà seco forse il conte Anselmo, ¶ che miglior cavalier

cavare il core ¶ al conte Orlando, che il suo

del Soldano, ¶ era del conte Orlando innamorato, ¶ che per

di Carlo! ¶ E 'l conte nostro non t'ha

dove lasciato ha il conte. ¶ Aveva Orlando strana fantasia

figliuolo! - ¶ E minacciava il conte Orlando solo. ¶ Io v

e Guottibuoffi e 'l conte Anselmo, quello ¶ che tanto

avea sempre appresso il conte Anselmo ¶ che facea spesso

ora a ritrovare il conte. - ¶ E perché egli era

il dì che il conte Gano ¶ a Siragozza, quel

Or chi vedessi il conte Anselmo il giorno, ¶ cose

la testa. ¶ Aveva il conte Anselmo il giorno seco

Sansonetto ¶ che combatteva al conte Orlando appresso, ¶ e cavògli

questo modo uccise il conte Anselmo. ¶ Rimontò a caval

è Vegliantino e 'l conte. ¶ Ma poi che Orlando

stette, ¶ e innanzi al conte Orlando inginocchiato ¶ disse queste

disse: - O mio famoso conte! ¶ La sua loquela mi

a Marsilio venissi ¶ col conte Anselmo e 'l signor

ti feci cavaliere e conte. - ¶ Come a Dio piacque

Maganza ¶ che, come il conte Orlando fussi spento, ¶ si