Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

Annunzio di sventura al cor d'un padre ¶ È

Vieni, o figlia; fa cor. ¶ (Vermondo parte: le Donzelle

nel fondo ¶ Di questo cor che vai cercando? Ah

voler solo, un solo cor domanda: ¶ Dì, l'abbiam

è in ira, in cor del reo sovente ¶ Mette

voi ¶ Io leggo in cor; ma il mio v

star. - Credete ¶ Che in cor di questi re siavi

cruccio che il mio cor ne prova. ¶ Ma superar

a Carlo ¶ Rimette il cor, non è costui. La

è il femminile ¶ Tuo cor, che far poss'io

guardarle io scelsi, ¶ Il cor di quelli ch'io

Che m'offese nel cor, che per ammenda ¶ Il

mio pensiero. ¶ Il mio cor m'ange, Anfrido: ei

scopo; e il mio cor s'inaridisce, ¶ Come il

Teco sentirla almeno. Al cor d'Adelchi ¶ Dir che

fece, ed un tal cor ti diede. ¶ SCENA SECONDA

e lo ferma) ¶ Senza cor, se il ferro ¶ Fuggir

Re per sempre, fa cor: son molti i fidi

Dell'inimico, il vostro cor, consigli ¶ Inaspettati vi daranno

dolci castelli pensando nel cor: ¶ Per valli petrose, per

ascolta ¶ Della morente, in cor li serba, e puri

di pietade ¶ Assalisse quel cor? Se, per ammenda ¶ Tarda

Lui, ¶ Che tocca i cor, che gode, in sua

al tutto dal tuo cor. Di nuove ¶ Inique nozze

l'ebbrezza del mio cor segreto. ¶ - Scacciala, per pietà

mi credea che in cor mortal giammai ¶ Tanta gioia

parola amica, ¶ E il cor diverte ai placidi ¶ Gaudii

E perché tanto ¶ A cor questo vi sta? Perché

Carlo anch'egli ¶ In cor ti spregerà. - Chi ve

superbo che in mio cor s'eleva, ¶ Ostentarti sul

del velen che il cor m'affoga, ¶ Il tuo

tal che basti ¶ Al cor più fiacco ed iracondo

pugno, ¶ Perch'egli in cor me lo piantasse. E

né tale, ¶ Credilo, in cor cape di Carlo. ¶ ADELCHI