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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «cor»

nautoretestoannoconcordanza
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1538
che si pasce il cor, ch'altro non vole
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Non s'allegra il cor tristo, o punto sgombra
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gradita, ¶ Non manchi al cor fedel la vostra aita
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aurora, ¶ Quante nebbie nel cor son nate, allora ¶ Scaccia
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cagion men cara al cor mi riede. ¶ Visto hai
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Quanto s'interna al cor più d'anno in
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instillan le virtù nei cor più rari. ¶ Più chiaro
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Quanta invidia al mio cor, felici e rare ¶ Anime
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più ben spera il cor, nè più mal teme
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cerchio ornato. ¶ Non veggio cor più di valore armato
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volto, che amor nel cor dipinge, ¶ Ma assai più
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un mi consuma il cor, l'altro il nodrica
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immortale, ¶ Discaccia dal mio cor tutto quel male ¶ Che
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molle cera, ¶ Fu il cor all'opre chiare, e
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l'accese, ¶ E 'l cor l'impresso ben lieto
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riede, ¶ Perchè continuo il cor l'adora e cole
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XLIX. ¶ Nè più costante cor, nè meno ardente, ¶ Più
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aggiorna ¶ Dentro 'l mio cor dalla sua quarta spera
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amata immagin corse ¶ Al cor, come ch'in pace
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foco mio fe 'l cor sì altero, ¶ Ch'ogni
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LVII. ¶ Io nudria il cor d'una speranza viva
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ragionar cortese, ¶ Quando un cor tante in sè virtudi
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faccia fede, ¶ Dispregia il cor quand'alla mente riede
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tanta forza ¶ Il mio cor, quant'ha poi mostro
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acuto dardo ¶ Risana il cor, e con più saldo
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l duol, che 'l cor non sempre intende ¶ Quanto
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voglie ¶ Saran sole nel cor, che furon prime, ¶ Sfogando
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una immagin finta, il cor s'infiamma ¶ All'usato
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falsa speme. ¶ Forse il cor crede, e noi miriamo
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fosser l'interne al cor più care. ¶ Ma quanto
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maggior fiamma acceso ¶ Il cor, veggendo un tal miracol
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La cagion, poscia al cor tanto ne increbbe, ¶ E
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sol d'intorno al cor rinasca e mora. ¶ SONETTO
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Ma per colmarmi il cor d'eterne doglie, ¶ Chiuse
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del suo tormento il cor si duole, ¶ Sì ch
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il dolor che 'l cor mi preme. ¶ SONETTO XCVII
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Legar di nuovo il cor, quando discioglia ¶ Segno maggior
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benigno lume. ¶ Arda il cor pur senza mostrarne un
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Quanto più stringe il cor la fiamma ardente, ¶ Corro
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di sua man nel cor dipinge, ¶ Frena il martír
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l'ho impresse nel cor! chè mille amanti ¶ Accenderei
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Che, mio malgrado, il cor vince il tormento! ¶ SONETTO
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cui rinasce ¶ Virtù nel cor quand'è dal martír
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mortale affanno ¶ Fosse il cor vinto sì che 'l
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la mente e il cor di smalto, ¶ La vostra
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gridando; ¶ Noi, timide nel cor, meste nel ciglio, ¶ Semo
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tempo, e al mio cor fura ¶ Libertà e vita
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rende ¶ Piacer questa del cor soave offesa. ¶ SONETTO III
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Nessun basso pensier nel cor consente. ¶ Vien donno nel
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chiaro, ¶ Che in altro cor mai non fien giunte
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onora, ¶ Quante lagrime il cor gli manda ognora, ¶ Contra
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offende, ¶ Così il mio cor di foco ancor si
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ch'io scriva nel cor quel ch'ei sostenne
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e onesta, ¶ Avendo al cor gli altri desii già
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scopra ¶ Sè stesso al cor, poichè da me sempre
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più vivo interno ¶ Del cor la fede sua fondata
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fredda speme, ¶ Ch'el cor libero e franco or
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è avaro ¶ Ad ogni cor d'altere voglie acceso
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poco; ¶ Ma riscaldasse il cor col santo foco, ¶ Che
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pelo, ¶ Più il mio cor sua mercè l'odia
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in un punto il cor lieto ed ardente; ¶ Tirar
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voglia indegna ¶ Vince quel cor gentil che sproni e
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Con tal dolcezza il cor sovente assale, ¶ Che d
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SONETTO XLII. ¶ Quando nel cor della suprema sede ¶ Giunge
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vento, ¶ Le scintille del cor dureran poco. ¶ Ordinar ne
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mondo c'hanno il cor sì duro. ¶ Spezza dell
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oscuro ¶ Intese mal col cor empio ed immondo! ¶ Onde
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che dà vita al cor fu impresso. ¶ SONETTO LXIV
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Gran nebbia copre un cor, gran sasso il preme
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perchè sempre intero il cor serbato ¶ Esser dovea per
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puoi sovente ¶ Entro 'l cor di Gesù, bacia di
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irato ¶ Vincer solo col cor d'amore acceso. ¶ Pazïenza
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la stampa sua nel cor purgato ¶ Col foco dell
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sepoltura ¶ Sempre ebbe il cor d'ogni conforto privo
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fede ¶ L'indurato suo cor tosto converse. ¶ L'antica
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santo foco suo lo cor t'aperse, ¶ E vi
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Che 'n quel virgineo cor sì ben s'impresse
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giri ¶ Ten porti il cor per erte anguste scale
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sol di Cristo in cor dipinto ¶ Basta a far
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Sul tugurio felice, al cor mandaste ¶ Dei saggi re
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pegno, ¶ L'adoraste col cor di gioia pieno. ¶ SONETTO
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Mi parve aver il cor, quand'ebbi letti ¶ I
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Mandi entro il vostro cor nove dolcezze: ¶ Tal ch
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Rinasca in te, mio cor, questo almo giorno, ¶ Che
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porta. ¶ E perchè il cor l'aspetti a ciascun
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Aprío il ferro tuo cor, e nol piegasti ¶ A
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vive entro 'l tuo cor la tua vittoria. ¶ SONETTO
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l'alto Signore ¶ Nel cor l'istoria di sua
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innamora, ¶ Sua mercè, il cor, bench'ei rinasca e
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velo, ¶ D'intorno al cor gli corse un freddo
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io non prendo il cor pentito a sdegno ¶ Già
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che le dona il cor, discerne, ¶ D'amor ardendo
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lume ¶ Che dentro al cor penètra, ov'egli annida
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cagione ¶ Dirittamente elesse, e cor e mano ¶ Move sovente
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soggiorno ¶ Dentr'al mio cor, ben spesso richiamata, ¶ Mi
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e piace ¶ Un amoroso cor che somma altezza ¶ Trovi
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sacri detti, anzi col cor gli sente ¶ Colui che
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bel fin dentro al cor traluce. ¶ Ond'ei, visto
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E bagnar del mio cor l'arida terra, ¶ Dona
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cade secura, ¶ Chè 'l cor ch'arde d'amor
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intero ¶ D'aver il cor più acceso e più
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si scusa il mio cor quand'ei t'offende
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da far molle ogni cor duro. ¶ Ei dice essere
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Della mente e del cor l'adora e crede
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amare ¶ Manda all'infermo cor vera salute. ¶ SONETTO CLXIX
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c'ha del mio cor la chiave. ¶ SONETTO CLXXII
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mai che 'l miser cor mio stampi ¶ Dell'immagine
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chiaro ¶ Raggio al mio cor di quella ardente fede
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son più dolci al cor c'ha maggior sete
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possiede, ¶ Dona arra al cor della sua eterna pace
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altro è, alzando del cor le luci chiare ¶ Al
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Ch'entro 'l mio cor lo spirto vostro ombreggia
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Dal ciel, e al cor non allo stil riguarda
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dal ciel nel mio cor, del cui conforto ¶ Vivo
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per lung'uso il cor da sè lo chiama
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bel segno, ¶ Che dal cor vostro agli occhi miei
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mano ¶ Entro il purgato cor vostro descrive. ¶ SONETTO CCI
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quest'acqua santa il cor di gioia ¶ Sì, che
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poca terra ho il cor chiuso e sepolto, ¶ Convien
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bene onde 'l mio cor nutrico, ¶ Stanca mi volsi
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l pianto ¶ Ma con cor fermo e con pietosa
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santa che sciolse ¶ Il cor da vari nodi e
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la libertade; e un cor sincero, ¶ Sol con renderla
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mortal le fe il cor scarco! ¶ Piaga che la
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in noi, ma il cor misura! ¶ SONETTO IV. ¶ ARGOMENTO
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i bassi pensieri un cor disgombra. ¶ Gli altri che
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e 'l duol al cor prescriva, ¶ Ch'invida morte
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celeste arte ¶ Ardi del cor la più secreta parte
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aspra indignitade ¶ Sgombraste il cor con note alte e
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Pigro ritoglie, e 'l cor ad atto sforza, ¶ Ch