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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «cor»

nautoretestoannoconcordanza
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per le viscere al cor, che dal'occulta ¶ virtù
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fronte ¶ l'inclemenza del cor dimostra aperta. ¶ Stava l
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dela tua cetra ¶ un cor baccante e folle, ¶ che
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fin dal fondo del cor traendo a forza ¶ da
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saette ¶ in mezo al cor ferita, ¶ né pur lascio
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è quel ch'al cor mi va, ¶ dallo qua
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e torpe, ¶ spenta nel cor di lei l'antica
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ond'acceso avea 'l cor, fiamme amorose. ¶ E come
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come il centro ¶ del cor più volte dal tuo
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l'Erebo impero, il cor di ferro. ¶ Provino omai
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guancia, ¶ e colme il cor di vergognoso scorno, ¶ chinano
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quali ¶ stolte facelle il cor t'accese e punse
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sì bella, ¶ subito il cor di quella si compiacque
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inique, e carche il cor crudele ¶ del veleno e
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gli occhi e 'l cor fan battaglia, ¶ e con
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che m'uccida. ¶ Il cor dagli occhi offeso ¶ versa
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correnti. ¶ Gli occhi dal cor traditi ¶ mandano un fiero
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vale, ¶ s'ho nel cor sì larga piaga? ¶ Ferman
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umil sacrificio ¶ offrirti il cor per vittima. ¶ Deh, non
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mentre d'abbracciarla il cor non sazia, ¶ ode un
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sottil parete, ¶ ma questo cor da quello ¶ divider non
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tenace ¶ colui, che 'l cor mi lega, ¶ or dela
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ch'era sola il cor mio, ¶ morì, come viv
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morte acerba. ¶ Tardanza maledetta, ¶ cor neghittoso e lento, ¶ come
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me stesso, ¶ che di cor mi son privo, ¶ ad
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Dimmi, è morto il cor mio? – ¶ Et allor il
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pur troppo chiaramente ¶ il cor, che n'arde, il
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Fede ne renda il cor ch'ognora essala ¶ dala
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lasciar la vita. ¶ Il cor dunque m'avete ¶ e
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è di Lidio il cor: l'ha certo ucciso
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dala doppia pupilla al cor, ch'è solo. ¶ A
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muta e silenzio loquace, ¶ cor che favella più, quanto
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ma la lingua del cor parla nel volto. ¶ Filaura
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dolenti ¶ son di tacito cor messi eloquenti. ¶ Filaura ¶ Coteste
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l gelo ¶ del tuo cor, del tuo petto, ¶ qual
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il tuo core, io cor non curo. ¶ Non sono
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e m'empie il cor di melodia divina, ¶ ch
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questo invitto guerriero? ¶ Qual cor non vince? o qual
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che del tuo duro cor l'aspro diamante. ¶ Filaura
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trafigi ¶ il mio misero cor, ch'è già trafitto
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cui ¶ del mio perduto cor scherza l'imago. ¶ Selvaggia
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sottilmente passando ¶ sovra il cor mi si assise, ¶ e
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ferisce. ¶ Mansueto sembiante, e cor feroce, ¶ orgoglioso disprezzo ¶ in
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riportato n'avesse il cor dolente. ¶ Non è dunque
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perché non volgi ¶ il cor là dove sia ¶ maggior
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lingua spergiura. ¶ Mentre nel cor gli dura ¶ il desire
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spesso in fronte il cor mi vedi. ¶ Sannol quest
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veggendo qual cura il cor m'occupi, ¶ latrano al
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una piaga. ¶ Eccoti il cor, ch'aperto e senza
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scrissi. ¶ Talor, mostrando il cor nel dono offerto, ¶ nel
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e di doglia il cor percosso: ¶ «Potei, non volli
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mille ¶ piaghe trafitta il cor, mi segue e chiama
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abbassi a gradirlo il cor superbo, ¶ per te si
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le fiamme il tuo cor sia salamandra; ¶ ché, se
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pria ch'infettassi il cor di questo morbo, ¶ la
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col crudo artiglio ¶ il cor ti ferirà fera selvaggia
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i più chiusi del cor secreti à lui ¶ aprir
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Pastor, che d'ogni cor selvaggio ¶ facea gentil, con
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deriva, e 'n gentil cor s'apprende, ¶ e rischiarando
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E i più divisi cor congiunge, e frena; ¶ egli
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e viva ¶ armata il cor, del mio penar non
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e fera, ¶ che 'l cor mi rodi, e la
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e torte. ¶ Rabbia ogni cor sembiante, e sdegno spira
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amante, ¶ volubil più nel cor, che nel sembiante. – ¶ 111 ¶ Già