Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

vi bacia la morte! Corpo di moribonda è il

di moribonda è il corpo mio. Prendilo dunque. Io

che lambivano il mio corpo. ¶ Ho ventisette anni e

braccia, sotto il mio corpo pupazzo, ci sono le

perpetua, con il mio corpo a farmi sentire vecchia

l’anima scivolarmi dal corpo, volare in alto, sopra

che non aveva più corpo ma occhi, guardavo il

occhi, guardavo il mio corpo inseguito dai serpenti, il

dai serpenti, il mio corpo senza anima, la mia

salvarsi aveva lasciato il corpo, la mia anima che

finalmente uscita, il mio corpo infrangibile perché aveva scoperto

da riuscire a dare corpo a tutte quelle paure

abbracciò, poi scivolò col corpo arrivando all’altezza dei

lana aggraziati aderenti al corpo, collane, anelli. ¶ Uscivo con

sufficiente sentire con il corpo, sentire senza capire. Volevo

che ruolo avesse il corpo nella mia vita, nella

che cercavo era nel corpo. Il corpo come rappresentazione

era nel corpo. Il corpo come rappresentazione di un

nella vita cosciente. Il corpo sessuale era la rinuncia

condizione, volto e attitudine, corpo e pensiero, si precipita

scorreva lungo il suo corpo di roccia, alla finestra

altro volto. Il mio corpo non corrisponde più all

d’argento del suo corpo, e anche se noi

estremamente reale al mio corpo e a ciò che

più innaturali sopra quel corpo così umano, quel dolore

a sentirli sul mio corpo, erano da qualche altra

prepotentemente dentro il mio corpo adolescente, mi resi conto

ad abitare il mio corpo. Rimanere esattamente dov’ero

volte che ci rifugiavamo corpo a corpo per piangere

ci rifugiavamo corpo a corpo per piangere e tenerci

come una bambina nel corpo di donna. ¶ “Ti dico

stavo mercificando il mio corpo. Platinette si chiedeva che

la verità del mio corpo, del mio cuore, sapendo

dalle nostre teste. Senza corpo, totalmente aerei e liberi

che una parte del corpo sente, esattamente come se