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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, L'uomo che guarda, 1985

concordanze di «cosa»

nautoretestoannoconcordanza
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1985
di pensiero. A che cosa penso? A dirlo così
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e vedo sempre qualche cosa e fare e vedere
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di che, espiare che cosa? ¶ Torno dal bagno col
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Ma perché? In che cosa avevo sbagliato nei suoi
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che mio padre, qualsiasi cosa faccia, si controlla perfettamente
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caffè, di mangiare qualche cosa; ma pur rimescolando in
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da prestigiatore; per prima cosa si toglie la giacca
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molto vicino al membro, cosa succederebbe se lo sfiorasse
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non è invece una cosa tanto naturale: non ama
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facile rinunciare a qualche cosa che non avevo piuttosto
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domani può avvenire qualche cosa che ti farà cambiare
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ho mai saputo che cosa, secondo mio padre, mi
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propria poteva essere una cosa importante per una coppia
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ragione, dopo tutto: qualche cosa mi stava facendo cambiare
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avevo chiesto da che cosa arguiva che mio padre
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giustificato a rimandare ogni cosa a dopo la guarigione
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controllare se una certa cosa avviene o no. Di
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stato abbandonato. Per prima cosa, vado nella camera da
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bisogna pure “fare qualche cosa”, che non si può
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del capo. Di che cosa parla Silvia? A ben
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coniugi mentre fanno qualche cosa che li accomuna. Qualche
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meno di domandarmi che cosa le ispiri una volontà
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farmi eiaculare. La prima cosa che mi viene in
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ci fa spiare qualche cosa di strettamente privato come
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lesbico ma anche qualche cosa di privato pur entro
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prima e la sola cosa che il ragazzo vede
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rende conto, ha qualche cosa di profanatorio perché ciò
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in prosa di Baudelaire: “Cosa ami dunque, straordinario straniero
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Polonio, potrebbe essere qualsiasi cosa: un cammello, una donnola
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un tratto, faccio una cosa nuova: di solito fiancheggio
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Zaire.” ¶ Adesso non so cosa dire. La guardo e
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può sapere a che cosa stai pensando.” ¶ Esito, quindi
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Stavo guardando.” ¶ “E che cosa guardavi?” ¶ “Al tuo sedere
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in Sicilia.” ¶ “E tu cosa fai qui tutta sola
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avrebbe mai detto una cosa simile di una donna
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sono belli.” ¶ “E poi cosa dice ancora?” ¶ “Dice che
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sono le fattucchiere. E cosa le fa fare lo
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Dodo, lo sai che cosa sei tu?” ¶ Sono al
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non è lusinghiera. Domando: “Cosa sarei, secondo te?” ¶ Come
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era in te qualche cosa di strano, di speciale
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è stata la stessa cosa e tu lo sai
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Va bene, parliamo, che cosa mi vuoi dire?” ¶ “Io
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riflettere.” ¶ “Riflettere su che cosa?” ¶ “Sulla mia vita.” ¶ “Non
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mia riflessione: “Tu sai cosa vuol dire la parola
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e poi dice: “Qualche cosa che avviene da fuori
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nel ’68 ho fatto qualche cosa di cui, quindici anni
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Capisco tutto, salvo una cosa. Visto che tu contestavi
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resta che pensare una cosa.” ¶ “Quale?” ¶ “Che non mi
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fare tutta una sola cosa con il dolore. ¶ Grido
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vedere una curiosità qualsiasi: “Cosa vuol dire: altrochè?” ¶ “Vuol
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ma fingo incomprensione: ¶ “Che cosa avrebbe potuto chiederle?” ¶ Risponde
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non capisco nulla.” ¶ “Che cosa fa un’infermiera durante
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Perché dovrei dirgli qualche cosa?” ¶ “Non per altro, perché
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sento. Lui vuole quella cosa lì e basta.” ¶ “Così
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pare, sta vedendo qualche cosa che l’interessa; a
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ci deve essere qualche cosa che lo disturba, che
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preoccupazione profonda, dico qualche cosa che non ho premeditato
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alla fine di che cosa vorrei parlargli. È chiaro
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Rispondo ambiguamente: “Di una cosa che, almeno per me
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me. Allora di che cosa si tratta?” ¶ Improvvisamente provo
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Allora qual è la cosa importante di cui vorresti
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stesse scoperte. Sai che cosa disse Fermi a proposito
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rappresentante, allora con che cosa hanno a che fare
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parlarti, ma di qualche cosa di personale, di privato
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ostentata cortesia: “E che cosa pensi di fare per
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perché c’è qualche cosa di diabolico nella fissione
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e la tavola: “Che cosa stai guardando?” ¶ “I tuoi
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era altro da fare. Cosa avresti preferito? Che svaligiassi
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improvvisamente disperato: “Sai che cosa penso? Che sia meglio
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sento turbato a morte: “Cosa vuoi dire?” ¶ Risponde in
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Ti decidi a che cosa?” ¶ “A lasciarlo.” ¶ Dico come
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adesso sono io. Che cosa dobbiamo fare?” ¶ “Continuare a
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so.” ¶ “Non sai che cosa?” ¶ “Non so cosa succederà
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che cosa?” ¶ “Non so cosa succederà. Ho preso una
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lo pensavo. Ma sai cosa avviene? Che proprio perché
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tutto. Chi è? Che cosa fa? Com’è? Tutto
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qualcuno mi chiedesse che cosa avviene tra di noi
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noi in certi momenti; cosa credi che questo curioso
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se stessi facendo qualche cosa a cui ero portato
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stava esibendo anche qualche cosa che di solito agli
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qualcosa?” ¶ “Sì, forse qualche cosa provavo. Mi eri piaciuto
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Ma lo sai?” ¶ “Che cosa?” ¶ “Dopo aver chiuso le
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dire o fare qualche cosa. Improvvisamente le propongo: “Facciamo
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sguardi.” ¶ “Con gli sguardi? Cosa vuoi dire?” ¶ “Fatti guardare
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frigio.” ¶ “Di’ un’altra cosa.” ¶ “Al sole che sorge
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fiore terminale di qualche cosa che è cominciato da
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è di qualche altra cosa che appartiene a un
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può sapere a che cosa stai pensando?” ¶ Rispondo in
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a te.” ¶ “E che cosa pensi?” ¶ Prendo il mio
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letto, allora capiresti una cosa: che in uno scrittore
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Pascasie esclama, offesa: “Che cosa vuoi da me, Dodo
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madre che dice qualche cosa di inintellegibile. Gesuina grida
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momento, devo dirti qualche cosa.” ¶ Rimango solo e seggo
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sto aspettando che qualche cosa avvenga, e che non
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e che non so cosa sia. Intanto guardo ai
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mi dico che la cosa che sta per avvenire
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vede in me qualche cosa di simile a un
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piaceva Gesuina.” ¶ “E che cosa avresti fatto, poi, se
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se volesse dirmi qualche cosa nell’orecchio. Così mi
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mi stupisce ma qualche cosa d’altro che, digiuno
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è affrontata come qualche cosa di pensabile: l’Apocalisse
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a questo punto vedere cosa dice l’Apocalisse? Chissà
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pagine potranno rivelare qualche cosa di nuovo e di
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violenza dalla fessura. Che cosa mi impedisce di continuare
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ma questi angeli che cosa sono se non i
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e complice: “E lei cosa pensa?” ¶ Dico seccamente: “Non
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fotografie, è un’altra cosa.” ¶ “E cioè?” ¶ “Beh, le
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cocciuto, ha voluto qualche cosa di più, perché dice
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invece dovevo fare qualche cosa soltanto per lui. Ma
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lo spugnavo, lo sa cosa mi ha detto? Secondo
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io?” ¶ “E tu, che cosa gli hai risposto?” ¶ “Avrei
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sembra riconnettersi a qualche cosa che è già avvenuto
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fatto. Ma a che cosa? ¶ Rifletto senza venire a
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Poi avviene un’altra cosa insolita di questa mattina
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tentativo di capire che cosa si nasconde dietro la
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doveva trattarsi di qualche cosa di già avvenuto, di
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ricordo con precisione che cosa ho fatto e quando
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non poteva essere una cosa che di un minuto
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quella parte per vedere cosa succedeva ai miei francobolli
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a mia madre qualche cosa di simile a una
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quasi fosse stata qualche cosa di prezioso da salvare
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Non so ancora oggi cosa mi è successo in
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è un vuoto. Che cosa ho fatto dei francobolli
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per mia madre? Che cosa è successo tra me
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creduto di vedere qualche cosa di incredibile e non
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c’è ancora qualche cosa che mi fa rinunciare
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la forza sessuale.” ¶ “Che cosa vuoi dire?” ¶ La mia
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e impersonale: “Non so cosa chiami avventure. Diciamo che
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strano coraggio: “Non vedo cosa potrei essere se non
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Ma si può sapere cosa trovate in me?” ¶ Parla
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E allora a che cosa badano?” ¶ Vorrei rispondergli sguaiatamente
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Esaurita la curiosità, che cosa resta?” Io dico: “Una
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questo può succedere.” ¶ Che cosa mi prende? Vorrei adesso
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No, un momento, che cosa vuole fare?” ¶ “Tirarle via
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Lo sa a che cosa mi fa pensare lei
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Davvero?” ¶ “Sì, davvero.” ¶ “Perché? Cosa sono io per lei
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io so già che cosa mi vuoi dire o
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decido che Fausta, qualunque cosa mi faccia sapere, non
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ostinazione: “Sarà. Ma una cosa è sicura: sono stato
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Si può sapere che cosa le ha preso?” ¶ Rispondo
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volevo soltanto vedere una cosa.” ¶ “E per questo mi
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Voleva da me qualche cosa, se vogliamo, di molto
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trasalire: “Che fai qui? Cosa stai guardando? Non c
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Un neo o qualche cosa di simile. Guardavo dunque
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sentimento, come di profanazione.” ¶ “Cosa intendi per profanazione?” ¶ “Mettiamo
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c’era ancora qualche cosa: avevo già colpito sulla
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il padre. Lo sai cosa dice un proverbio del
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rispettare i padri, qualsiasi cosa facciano. E questo perché
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e se fanno una cosa, hanno le loro buone
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perché non dire la cosa più semplice? Che tu
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venivi incontro.” ¶ “E che cosa hai visto?” ¶ “Che hai
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ma lo sai?” ¶ “Che cosa?” ¶ “Che mi fa un
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gesto come per domandare cosa vogliamo; allora mi affaccio
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sempre triste, che una cosa, qualsiasi cosa, finisca, non
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che una cosa, qualsiasi cosa, finisca, non ti pare
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perché è ghiotta della cosa che la parola stessa
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Ma lo sai?” ¶ “Che cosa?” ¶ “Mentre guardavo giù nel
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nell’idea che, qualsiasi cosa succeda, io l’amerò
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violenza: “Daccapo con che cosa?” ¶ E quasi mi aspetto
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sua. Oppure...” ¶ “Oppure che cosa?” ¶ “Non lo so. Penso
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difficile che dia qualche cosa senza chiedere nulla in
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inconvenienti.” ¶ “Ma allora che cosa vuoi fare?” ¶ La sua
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inevitabili e frequenti. Che cosa si nasconde sotto questa