Ignazio Silone, Severina, 1981

i presenti, per prima cosa e inutilmente, il figlio

puoi facilmente immaginare, la cosa mi interessa soltanto nella

potesse mormorare a fatica: ¶ «Cosa proponi tu per salvare

avrebbe potuto resisterle.» ¶ «Che cosa lei trova inaccettabile nel

naturalmente è un’altra cosa.» ¶ «Mi sento distrutto» disse

universali verità umane.» ¶ «Che cosa possiamo dunque fare?» chiese

è la verità. Qualsiasi cosa avvenga, coloro che conserveranno

la mia domanda: che cosa dobbiamo fare?» ¶ «A mie

Posso sapere di che cosa vuol parlarmi la vostra

una nostra allieva che cosa sapesse di Giuseppe Mazzini

di scaldare questo bugigattolo; cosa può fare una stufetta

per domandarvi, scusatemi, una cosa fondamentale: ammettereste la violenza

stanno peggio di prima.» ¶ «Cosa sperano di ottenere con

lavoro.» ¶ «Ho detto una cosa sciocca ieri» disse Severina

sciogliere. Ma come farlo? Cosa poteva fare lei, incapace

ieri sera. Ma che cosa significa? Come sta ora

incidente assurdo, ecco tutto. Cosa vi dicono i medici

si tratta di una cosa troppo pazza.» ¶ «Non e

parleremo più.» ¶ «Di che cosa vuoi parlare?» ¶ «So che

Teresa, c’è una cosa che volevo fare io

che è un’altra cosa, lei è quella che

Non posso immaginare che cosa gli abbia raccontato» disse

mai, non so che cosa ci sto a fare

fiorire il deserto. E cosa potrei fare? Troppo vecchio

Troppo tardi per che cosa?» le chiese Lamberto piuttosto