Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

perché non sapevo che cosa mi riservava. Quel giorno

legno mezzo carbonizzato. Che cosa appendevano qui, chi era

tre del mattino, che cosa sono? Giravano intorno alla

piccola gola. Come ogni cosa, è un infinito per

man mano che scoprivo cosa c’era intorno. Procedevo

bisogno di ripetermi una cosa molto semplice: che il

centimetri. Mi chiedevo che cosa ne fosse dei fiori

campo di fagioli: “Che cosa significasse questa regolare, orgogliosa

producesse invece legumi. Che cosa avrei imparato dai fagioli

questo chi è? Che cosa sta facendo? Libertà, l

non era la stessa cosa. ¶ Riaprii gli occhi dopo

baita a decidere che cosa fare, quando colsi un

compagnia di solito è cosa da poco. Ci incontriamo

ero finito, e chissà cosa avrebbe pensato a sapermi

frase mi spiazzò: che cosa c’entrava quel montanaro

in ogni direzione. A cosa mi serviva una casa

che conoscevo, scoprire che cosa c’era a due

una pistola giocattolo. Che cosa ci faceva lì dentro

buio per fare qualunque cosa. ¶ Allora entrai e accesi

un pendio chiedendomi che cosa ci fosse di là

a un uccello che cosa c’è dall’altra

balzi: e voi che cosa ci fate quassù a

cui era successa una cosa molto strana. Un unico

fulmine era proprio la cosa che stavo aspettando, il

cane beat, dicevo io. ¶ Cosa?, chiedeva lui, poco in

pane. Non sapevo più cosa fare con lui: all

a me sembrava una cosa molto triste dato che

anche da bambino questa cosa, un ultimo giro per