Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

Comunque ritorna. ¶ – E questi cosa fanno, chi li ha

il silenzio. ¶ – Ma lei cosa ne pensa? che l

e ulivi scheletriti. ¶ Che cosa faceva lí Jean-Pierre

io nel quaranta. ¶ – Che cosa avrà mai visto, col

a vedere. ¶ – So già cosa vedrei: cespi di spini

anticamera del cervello. ¶ – Che cosa gli passava per il

peux pas oublier! ¶ Che cosa non poteva dimenticare? ¶ Il

passeggiare da solo. ¶ – Perché? Cosa può essergli capitato a

sua vita, allora. Che cosa sa della sua vita

a vivere, o chissà cosa. «Se lo porti con

era marinaio poteva capire cosa si provava a non

con una domanda, che cosa mi vorrà dire?» L

tanta decisione verso che cosa? ¶ V’erano nell’albanella

puoi pensare, Martine, una cosa simile? ¶ – Eppure a volte

rocce. Non so piú cosa pensare. Fino a ieri

è tutto finito. Sai cosa vorrei fare? Tornarmene nelle

venti monotoni... Posso immaginare cosa diverresti. ¶ – Ma che facciamo

Non sai mica che cosa dipinga? Non ricordi? ¶ – Usciva

chissà chi era e cosa cercava. Tra la gente

se fossero stati una cosa nuova. ¶ Essere stato imbarcato

Poi le chiese che cosa faceva lí al freddo

carraia del ricordo. Che cosa credeva di vedere in

compagno. ¶ – Da noi che cosa potrebbero volere? ¶ – Oh, niente

non averla aiutata! Che cosa ne aveva fatto di

chissà dove vanno, chissà cosa fanno! – Piè parlava e

vede? – Poi chiese che cosa stava succedendo in giro

i peggiori sospetti. ¶ – Che cosa hai sospettato?... Comunque me

Non si capisce mai cosa cerchino. ¶ – Non credere che

E l’altro? ¶ – Chissà cosa sarà avvenuto di lui

dei tuoi. ¶ – E tu cosa rispondevi? ¶ Egli non disse

resto), e gli chiese cosa potevano ancora bere. ¶ Poi

alla vetrata per guardare cosa succedeva laggiú ai bungalow

una nenia. Era una cosa sottovoce e i vetri

Si domandava intanto che cosa erano venuti a fare

lungo corso. ¶ – E che cosa dipingeva? ¶ – Donne al pianoforte

senza avere ancora deciso cosa puntare. Cambiò i gettoni

sensualità. ¶ – Non si sa cosa pensare mentre si aspetta

anche a lui una cosa simile. ¶ Era lampescuro, l

Annunciata non si sentiva, cosa rara, neppure un fruscio

lui sapeva bene da cosa dipendeva. Solo del cammino

uomini fatti. ¶ – E tu cosa ricordi? ¶ – C’è un

mentre stavano tornando. ¶ – Che cosa? ¶ – Che quel ragazzo sia

appena, – egli disse. – Che cosa fa? Tribola sempre? ¶ – Non

era andata formulando. ¶ – Che cosa te lo fa pensare

quel ragazzo! Di una cosa non dubitava piú: del