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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema teologico come filosofia, 1931

concordanze di «cosa»

nautoretestoannoconcordanza
1
1931
quid per cui ciascuna cosa è cosa non è
2
1931
cui ciascuna cosa è cosa non è negazione ed
3
1931
Per ricercare adunque la cosa in sè, non deve
4
1931
voglia ricercare l'assoluta cosa, la cosa cioè che
5
1931
l'assoluta cosa, la cosa cioè che non è
6
1931
è questa o quella cosa, ma che è la
7
1931
ma che è la cosa, unica ed assoluta appunto
8
1931
non sono, e della cosa, che, perchè è, non
9
1931
unificante che è la cosa in sè, deve essere
10
1931
me come in ogni cosa. E che io sotto
11
1931
questo aspetto sia anche cosa, non deve farmi spavento
12
1931
pensiero tra persona e cosa: persona che pensa e
13
1931
persona che pensa e cosa che è. Opposizione che
14
1931
suo stesso essere, la cosa in sè che dà
15
1931
dà oggettività ad ogni cosa, non sarà mai ritrovabile
16
1931
far più reale la cosa la rende contraddittoria dandole
17
1931
e questa penna una cosa, vedremo nel capitolo seguente
18
1931
nel capitolo seguente che cosa significhi. Qui diciamo subito
19
1931
in questa opposizione tra cosa e persona uno e
20
1931
coscienza, e quindi della cosa come esclusa dal campo
21
1931
che appunto perciò è cosa in sè. Ciò che
22
1931
io ma anche la cosa in sè, nello stesso
23
1931
atto concreto di coscienza. Cosa in sè, quindi, che
24
1931
se stesso, scindendosi dalla cosa in sè dopo l
25
1931
io non è più cosa in sè: l'ha
26
1931
attuata nella alterità. La cosa in sè, che è
27
1931
di questa opposizione persona-cosa: la sintesi kantiana è
28
1931
stata ancora eliminata la cosa in sè realistica. ¶ Non
29
1931
Il dogmatico parte dalla cosa in sè, come a
30
1931
io che non esige cosa in sè. ¶ Si è
31
1931
dimostrato: il riconoscimento della cosa in sè nell'oggetto
32
1931
sta nell'ammissione della cosa in sè ma nella
33
1931
falsa concezione di tal cosa, falsa concezione che genera
34
1931
che vi mostrerà che cosa ci sia di vero
35
1931
diventi ontologismo, che la cosa in sè si riconosca
36
1931
il primo togliendo la cosa in sè e ponendo
37
1931
l'io. Intendere la cosa in sè come oggetto
38
1931
non si vede la cosa in sè nell'oggetto
39
1931
con Kant, intendete per cosa in sè, l'essere
40
1931
che non è la cosa, un concetto che non
41
1931
è liberato dalla irraggiungibile cosa in sè, liberandosi però
42
1931
Ha accomunato nella negazione cosa in sè ed oggetto
43
1931
dell'oggetto con la cosa e ci libera da
44
1931
ricerco in me la cosa in sè, è chiaro
45
1931
trovare che quella stessa cosa in sè che voi
46
1931
quid unificante che fa cosa ogni cosa, o, se
47
1931
che fa cosa ogni cosa, o, se si vuole
48
1931
me, come in ogni cosa; essa sarà quel quid
49
1931
e scolastico; ma la cosa in sè, che si
50
1931
concreta, era data dalla cosa nella sua singolarità, dal
51
1931
universale idea la determinata cosa, il secondo col far
52
1931
di inadequazione. ¶ Finchè la cosa in sè non è
53
1931
negando l'oggettività della cosa in sè; ma proprio
54
1931
Così la distinzione tra cosa in sè come oggetto
55
1931
oggetto di coscienza come cosa in noi si chiarisce
56
1931
puro, assoluto, universale, unico, (cosa in sè che è
57
1931
col realismo; e la cosa in sè non è
58
1931
è più quella contraddittoria cosa che, ineliminabile com'è
59
1931
di una distinzione tra cosa dentro e cosa fuori
60
1931
tra cosa dentro e cosa fuori della coscienza. Ma
61
1931
può esser ritenuto nè cosa in sè, perchè sarebbe
62
1931
conosciuto, perchè non sarebbe cosa nella sua realtà; dinanzi
63
1931
unificante, costitutivo di ogni cosa perchè è la cosalità
64
1931
presenta proprio come la cosa in sè. L'unificazione
65
1931
la cosalità di ogni cosa non può essere un
66
1931
kantiana è risultato come cosa in sè. ¶ Così e
67
1931
per la riduzione della cosa in sè alla stessa
68
1931
puro che è la cosa in sè, della assoluta
69
1931
alla coscienza comune la cosa in sè nella sua
70
1931
Kant chiaramente ripresentata tra cosa in sè e oggetto
71
1931
coscienza comune che la cosa in sè, la cosa
72
1931
cosa in sè, la cosa da cui ogni cosa
73
1931
cosa da cui ogni cosa è fatta cosa (cioè
74
1931
ogni cosa è fatta cosa (cioè ogni cosa in
75
1931
fatta cosa (cioè ogni cosa in qualche modo è
76
1931
di essi; ma tal cosa in sè è nè
77
1931
è affatto possedere la cosa, quella cosa, per cui
78
1931
possedere la cosa, quella cosa, per cui ogni cosa
79
1931
cosa, per cui ogni cosa è cosa. La verità
80
1931
cui ogni cosa è cosa. La verità è dunque
81
1931
standomene aspettando che la cosa mi si riveli dal
82
1931
ma rimanere scoprendo quella cosa proprio in me con
83
1931
dice immanenza. Immanenza della cosa in sè come tale
84
1931
A questa scoperta della cosa in sè come lo
85
1931
distinzione di oggetto e cosa che voi condannate, il
86
1931
che io non sono cosa e la cosa non
87
1931
sono cosa e la cosa non è io. Questo
88
1931
io non sono la cosa, la quale pur mi
89
1931
conosciuto che è tal cosa in quanto risultante a
90
1931
sono io e non cosa. Mi si ripresenta quindi
91
1931
si ripresenta quindi la cosa in sè, che non
92
1931
distinzione tra io e cosa nella sua grossolanità realistica
93
1931
la volgare distinzione tra cosa e persona, lungi dall
94
1931
tanto vecchio concetto di cosa in sè come oggetto
95
1931
che a scoprire questa cosa in sè come tale
96
1931
nella mia oggettività. ¶ La cosa in sè importa interiorità
97
1931
a quell'annullamento della cosa, che essa invece esige
98
1931
dipende quell'annullamento della cosa in sè, che l
99
1931
del concetto realistico di cosa in sè, ma non
100
1931
del concetto stesso di cosa in sè a negazione
101
1931
infatti è l'oggetto cosa come fuori della coscienza
102
1931
contraddittorio concetto realistico della cosa in sè che non
103
1931
intorno ad esso. ¶ 33. La cosa in sè come Oggetto
104
1931
Puro. ¶ Può dunque la cosa in sè non essere
105
1931
nella indistinta ed ingenua cosa della coscienza comune, e
106
1931
e quindi abbandonare la cosa in sè. ¶ Conservare la
107
1931
in sè. ¶ Conservare la cosa in sè è conservare
108
1931
coscienza del soggetto e cosa in sè, cioè è
109
1931
il concetto contraddittorio di cosa in sè. ¶ O dunque
110
1931
filosofica del concetto di cosa: essa nacque per qualche
111
1931
essa nacque per qualche cosa e tornerebbe a nascere
112
1931
non sa nulla di cosa in sè, ma sa
113
1931
ma sa soltanto la cosa, non ci è neppure
114
1931
una volta che sulla cosa in sè ci hanno
115
1931
la distinzione filosofica della cosa. Proclamata la falsità del
116
1931
valore: libererà quindi la cosa in sè dalla sua
117
1931
perfezionò contro l'equivoca cosa empiristica e razionalistica, in
118
1931
in quella esplicazione della cosa in sè come non
119
1931
come non riducibile alla cosa della coscienza del soggetto
120
1931
la validità universale della cosa come tale; validità universale
121
1931
entro le quali la cosa in sè, cioè quella
122
1931
la inconcepibilità kantiana della cosa in sè. ¶ Ed è
123
1931
per ogni soggetto) la cosa in sè kantiana. ¶ Se
124
1931
pretenda affermare esservi una cosa in sè sotto ciascuna
125
1931
in sè sotto ciascuna cosa empirica sentita, e par
126
1931
afferma l'inseità. ¶ Che cosa possa esserci di vero
127
1931
nella stessa idea di cosa in sè toglie quel
128
1931
del concetto comune di cosa. Giacchè quel chiarimento non
129
1931
oggetto di coscienza dalla cosa lanciata fuori della coscienza
130
1931
l'inconoscibilità kantiana della cosa in sè; ecco la
131
1931
ecco la distinzione della cosa in sè dall'oggetto
132
1931
al concetto realistico di cosa in sè come lo
133
1931
del concetto kantiano di cosa in sè, senza togliere
134
1931
senza togliere la stessa cosa in sè ed annullare
135
1931
che, del concetto di cosa, la coscienza filosofica ha
136
1931
della scoperta kantiana della cosa in sè in questa
137
1931
che fosse negata la cosa in sè, in quanto
138
1931
invece fosse riconosciuto, come cosa in sè, l'oggetto
139
1931
Negare senz'altro la cosa in sè è accettare
140
1931
realistico della distinzione tra cosa ed oggetto, cadere nel
141
1931
nel concetto contraddittorio di cosa in sè e finire
142
1931
non soltanto quella della cosa fuori di noi. ¶ E
143
1931
sua purezza, diventa cioè cosa in sè, puro oggetto
144
1931
è proprio la stessa cosa in sè senza residui
145
1931
il concetto che della cosa in sè Kant ha
146
1931
L'affermazione noumenica della cosa in sè (pur lasciando
147
1931
concetto razionale di quella cosa. E Kant non si
148
1931
nostra coscienza stessa: la cosa in sè. Con questo
149
1931
Con questo «risultare» della cosa in sè dalla coscienza
150
1931
dunque a salvare la cosa in sè da questa
151
1931
è la sublimazione. ¶ La cosa in sè, adunque, per
152
1931
razionale è irriducibile. La cosa in sè, per essere
153
1931
ogni affermazione che della cosa si faccia, è, per
154
1931
oggetto: ogni affermazione di cosa è oggettiva. ¶ Kant si
155
1931
esplicitamente questa incompatibilità tra cosa ed oggetto soltanto per
156
1931
già per Kant della cosa in sè non si
157
1931
oggetto, non mai una cosa. Non si accorse però
158
1931
quel «più» realistico della cosa in sè, per essere
159
1931
così si fa della cosa in sè: una che
160
1931
infatti di quella contraddittoria cosa in sè, non rimane
161
1931
coscienza che è la cosa in sè, nella coscienza
162
1931
io. Quel «più» della cosa in sè, che in
163
1931
il costitutivo essenziale della cosa in sè. ¶ Fichte quindi
164
1931
una volta riconosciuto alla cosa in sè kantiana il
165
1931
punti di partenza. La cosa in sè, proprio nella
166
1931
La natura contraddittoria della cosa. in sè si impone
167
1931
scoprendo essa, coscienza, la cosa in sè. ¶ È lo
168
1931
è annullata anche la cosa in sè. ¶ Questa, proprio
169
1931
Questa negazione della precritica cosa in sè da parte
170
1931
la fortezza dogmatica della cosa in sè i realisti
171
1931
avvistò con chiarezza tale cosa in sè realistica, e
172
1931
il fantoccio di una cosa fuori della coscienza, che
173
1931
in questa penetrazione della cosa, che è la distinzione
174
1931
e semplice negazione della cosa che non sia coscienza
175
1931
contraddizione, e allora tale cosa in sè, che è
176
1931
crede di pensare la cosa in sè, non pensa
177
1931
dallo stesso principe (detta cosa in sè) al cui
178
1931
per salvare questa contraddittoria cosa in sè, se non
179
1931
egli pur, pensando la cosa in sè, afferma, si
180
1931
sistema spirituale della contraddittoria cosa in sè scoperta da
181
1931
negativa o contraddittoria della cosa in sè conseguenza della
182
1931
concezione filosofica (realismo) della cosa in sè. ¶ Dunque la
183
1931
in sè. ¶ Dunque la cosa in sè, in quanto
184
1931
in sè, in quanto cosa distinta da quella della
185
1931
se ricordiamo (§ 30) che la cosa in sè che la
186
1931
esame del concetto di cosa in sè kantiano. E
187
1931
critica del concetto di cosa in sè, si sviluppò
188
1931
comune ingenua che della cosa come distinta dall'oggetto
189
1931
in quella distinzione di cosa ed oggetto che la
190
1931
coscienza comune faccia della cosa in sè fuori della
191
1931
risultati dell'annullamento della cosa in sè. ¶ La coscienza
192
1931
nome proprio, non difende cosa propria. Chi parla è
193
1931
è da distinguersi la cosa dalle sensazioni che ciascuno
194
1931
differenti per la stessa cosa, ma possono anche mancare
195
1931
mancare pur permanendo la cosa. L'oggetto di coscienza
196
1931
non è dunque la cosa in se stessa. ¶ E
197
1931
si fissò saldamente: la cosa in sè non è
198
1931
sè non è la cosa sentita. ¶ Ma non bastava
199
1931
non bastava: se la cosa in sè non è
200
1931
Non basta distinguere la cosa dalla sensazione, bisogna anche
201
1931
conosciuto, non è la cosa in se stessa. La
202
1931
in se stessa. La cosa in sè, come non
203
1931
che io ho della cosa e che io posso
204
1931
dimenticare, non è la cosa nel suo essere che
205
1931
che non è la cosa. «Vera idea Petri est
206
1931
Spinoza9. C'è una cosa in re, ed una
207
1931
in re, ed una cosa in mente. ¶ Al di
208
1931
puramente e semplicemente la cosa stessa nel suo essere
209
1931
mai, le proprietà della cosa, non mi discopre – e
210
1931
stesso essere concreto della cosa. Questo essere della cosa
211
1931
cosa. Questo essere della cosa in se stessa, di
212
1931
essere in sè della cosa è la vera cosa
213
1931
cosa è la vera cosa, dice il filosofo allo
214
1931
scienziato: non la fuggente cosa mutevole del volgo, ma
215
1931
la pretesa vostra invariante cosa che avete ottenuta elaborando
216
1931
sentire (cioè quella fuggente cosa mutevole) col lambicco dei
217
1931
pensiero associati nella bisogna. Cosa in sè invece è
218
1931
l'essere stesso della cosa: un assoluto «più» non
219
1931
lungi dal raggiungere la cosa in sè. ¶ È la
220
1931
C'è un oggetto-cosa che è la cosa
221
1931
cosa che è la cosa in sè, che il
222
1931
filosofia, che afferma la cosa in sè, e, proprio
223
1931
quel «più» esistenziale della cosa in sè ha solo
224
1931
partenza dato dall'oggetto-cosa a quell'eterno discorrere
225
1931
Ecco qui la cosiddetta cosa fuori di noi: l
226
1931
di noi: l'oggetto-cosa, che, pel suo essere
227
1931
in re, cioè in cosa, in sè, non è
228
1931
di sè: l'oggetto-cosa fuori dell'oggetto-concetto
229
1931
Kant ha additata la cosa che non è oggetto
230
1931
non aveva scoperta la cosa in sè che affermava
231
1931
pensiero speculativo. La kantiana cosa in sè non è
232
1931
soggettivismo sofistico, tra la cosa come oggetto di coscienza
233
1931
soggetto conoscente e la cosa che, nell'esser suo
234
1931
famosa essenza oggettiva della cosa, una volta posta la
235
1931
non può essere la cosa stessa. Questa confusione è
236
1931
di noi» della kantiana cosa in sè non era
237
1931
tal concetto filosofico di cosa in sè. ¶ Però questo
238
1931
questo concetto filosofico della cosa in sè, che pare
239
1931
Che questo concetto della cosa in sè sia contraddittorio
240
1931
è facile riconoscere: la cosa in sè, per noi
241
1931
la comune distinzione tra cosa e sue proprietà. Questa
242
1931
una sola, sempre la cosa in sè, per esser
243
1931
fa sì che ciascuna cosa sia cosa. ¶ La cosa
244
1931
che ciascuna cosa sia cosa. ¶ La cosa non è
245
1931
cosa sia cosa. ¶ La cosa non è dunque, per
246
1931
in ciascuna variamente individuate. ¶ Cosa è, per la coscienza
247
1931
la cosalità di ogni cosa, sia, o no, quel
248
1931
vuol fare intendere come cosa in sè, noi ancora
249
1931
trovata la distinzione tra cosa in sè e qualch
250
1931
la cosalità di qualunque cosa, sta, dogmaticamente, nelle cose
251
1931
la cosalità di qualsiasi cosa è questo quid unificante
252
1931
unificante, sappiamo che la cosa in sè come fuori
253
1931
che non la esige. ¶ 29. Cosa ed elemento: il concetto
254
1931
il concetto scientifico di cosa. ¶ Ma lo scienziato che
255
1931
res costitutive della realtà. Cosa vera e reale, cosa
256
1931
Cosa vera e reale, cosa in sè non è
257
1931
che si profonderà nella cosa. E abbandonerà poi la
258
1931
quella esigenza che la cosa come tale ha nella
259
1931
potrà ridur mai la cosa a ciò che non
260
1931
ciò che non è cosa. L'assoluto elemento, messo
261
1931
per questo sarà la cosa stessa: se mai, la
262
1931
l'esigenza unificatrice della cosa. La scoperta degli elementi
263
1931
scoperta degli elementi della cosa, non scopre la cosa
264
1931
cosa, non scopre la cosa come tale. Ed invano
265
1931
non scoprirà mai la cosa come tale, che richiederà
266
1931
l'esigenza schietta della cosa. Oscurarsi che non è
267
1931
elemento ingrediente di ogni cosa mai, e, dall'altra
268
1931
porre la cosalità della cosa in quel quid unificante
269
1931
quale. ¶ Il concetto di cosa adunque non si muta
270
1931
una distinzione tra la cosa proprio come tale ed
271
1931
ed un qualch'altra cosa che ne ha le
272
1931
ma non è veramente cosa. Ma, come alla coscienza
273
1931
quella scientifica risulta una cosa in sè che sia
274
1931
l'affermazione che la cosa in quanto tale, la
275
1931
in quanto tale, la cosa in sè, sia fuori
276
1931
entrambe invece, occupandosi della cosa, implicitamente mostrano che questa
277
1931
a loro come coscienza. ¶ 30. Cosa e concetto: il concetto
278
1931
il concetto filosofico di cosa. ¶ Se lo scienziato come
279
1931
coscienza comune ha della cosa, questo è invece preso
280
1931
conoscere. ¶ E quella vera cosa che lo scienziato scopre
281
1931
di sotto dell'empirica cosa comune, perchè più persistente
282
1931
quindi più reale, più cosa, vuol farsi cosa ancora
283
1931
più cosa, vuol farsi cosa ancora più vera, ancora
284
1931
più vera, ancora più cosa, quando il filosofo scopre
285
1931
v'è tra la cosa esistente e l'oggetto
286
1931
l'oggetto conosciuto, tra cosa-essere e cosa-coscienza
287
1931
tra cosa-essere e cosa-coscienza. ¶ La filosofia crede
288
1931
di scoprire così la cosa in sè. E questa
289
1931
mentre l'oggettività della cosa in sè è definitivamente
290
1931
soltanto formale: deduceva la cosa in sè, che, anche
291
1931
una volta ridotta la cosa in sè oggettiva a
292
1931
proprio come tale nella cosa in sè, cioè nell
293
1931
il costitutivo della stessa cosa in sè. Se non
294
1931
non fosse costitutivo della cosa in sè, non potrebbe
295
1931
dunque l'inconoscibilità della cosa in sè, ma il
296
1931
ma il riconoscimento della cosa in sè nel noumeno
297
1931
tolto, quando, separata la cosa in sè dal noumeno
298
1931
negazione sarebbero la stessa cosa: saremmo ancora, e sempre
299
1931
vuol appunto sapere che cosa è l'io nella
300
1931
e di affermare quindi, cosa che F. non aveva
301
1931
realistico. ¶ CAPITOLO IV. ¶ LA COSA IN SÈ ¶ 27. La pretesa
302
1931
alcun che. ¶ Ora che cosa è questo Id che
303
1931
il giudizio che la cosa in sè sia fuori
304
1931
come tale ammetta la cosa in sè come fuori
305
1931
mostrare l'inconsistenza come cosa in sè, ma che
306
1931
unico possibile concetto di cosa in sè. ¶ Quando si
307
1931
si veda bene che cosa tutti intendiamo per «cosa
308
1931
cosa tutti intendiamo per «cosa», e che per «noi
309
1931
libera dal pregiudizio della cosa in sè come fuori
310
1931
il concetto di quella cosa in sè che nella
311
1931
Il concetto comune di cosa come quid unificante. ¶ Le
312
1931
pregiudizio l'ammissione della cosa in sè come al
313
1931
noi. ¶ Vediamo, dunque, che cosa in verità ci è
314
1931
quando questa pensa la cosa e se proprio in
315
1931
cominciare dal distinguere la cosa in sè da una
316
1931
da una qualch'altra cosa, giacchè la ingenua coscienza
317
1931
ha quel che dicesi cosa. ¶ E qualunque cosa può
318
1931
dicesi cosa. ¶ E qualunque cosa può servir d'esempio
319
1931
delle cose. ¶ È, dunque, cosa un fiore come un
320
1931
cosiddetta natura, siano una cosa, ciascuna per sè, anche
321
1931
che entrambi sian fatti cosa, che sia, cioè, per
322
1931
perchè è di qualunque cosa costituisce la cosalità stessa
323
1931
reale cioè appartiene a cosa, è di cosa: la
324
1931
a cosa, è di cosa: la realtà è anche
325
1931
ha quel che dicesi cosa? ¶ Se è vero che
326
1931
coscienza comune si ha «cosa» quando si ha «essere
327
1931
una qualsiasi unificazione. Qualunque cosa è fatta cosa dal
328
1931
Qualunque cosa è fatta cosa dal suo essere con
329
1931
loro varietà fanno della cosa una determinata cosa. ¶ Ora
330
1931
della cosa una determinata cosa. ¶ Ora: sia che queste
331
1931
in uno in ciascuna cosa, siano numericamente separate le
332
1931
une (costitutive di una cosa) dalle altre (costitutive dell
333
1931
di una determinata singolare cosa dall'altra, e quindi
334
1931
nella singolarità stessa della cosa e quindi ciascuna cosa
335
1931
cosa e quindi ciascuna cosa sia, in sè stessa
336
1931
la coscienza comune, la cosa importa quell'essere unificante
337
1931
ci risulta la stessa cosa in sè (cap. IV
338
1931
dell'alterità, che diciamo cosa reale (cap. V). Essa
339
1931
pur la più semplice cosa, che sia, sappia. È
340
1931
dogmatismo saranno la stessa cosa: negazione di conoscenza e
341
1931
l'uno parte dalla cosa in sè, che è
342
1931
Per ora guardiamo la cosa dal punto di vista
343
1931
della Critica, affermazione della cosa in sè da una
344
1931
l'inconoscibilità dell'essere (cosa in sè). Ma è
345
1931
cioè la riduzione della cosa in sè ad Idea
346
1931
dire la pensabilità della cosa in sè pur nella
347
1931
di ripetere che quella cosa in sè che noi
348
1931
e non conoscere la cosa in sè. Là pensabilità
349
1931
sè. Là pensabilità della cosa in sè kantiana non
350
1931
essere di Aristotele, la cosa in sè di Kant
351
1931
conoscere, che, in quanto cosa che è, e non
352
1931
suo personalizzarsi (V. Che cosa è la fil.? in
353
1931
negazione dell'oggetto come cosa in sè è ritenuta
354
1931
esclusione dell'oggetto come cosa dal soggetto come coscienza
355
1931
sia nel concreto, è cosa da vedere e che
356
1931
altro, oggetto che come cosa è escluso dal soggetto
357
1931
soggetto ad essere una cosa esclusa dalla coscienza. ¶ L
358
1931
negatività dell'oggetto come cosa in sè dipenda dal
359
1931
nella presupposta negazione della cosa in sè, e quindi
360
1931
negazione dell'oggetto come cosa in sè (l'«in
361
1931
attraverso la negazione della cosa in sè cui sono
362
1931
superfluo. ¶ La distinzione tra cosa in sè e oggetto
363
1931
la distinzione tra la cosa esistente e quell'atto
364
1931
spirito la conosceva, tra cosa e atto rappresentativo di
365
1931
esse in re come cosa in sè, e quindi
366
1931
essere l'essenza della cosa ed invece è in
367
1931
è tale essenza della cosa. È soltanto l'essenza
368
1931
soltanto l'essenza della cosa nel soggetto non è
369
1931
il non noto, la cosa in sè. Nel Gegenstand
370
1931
si duplica nella inconoscibile cosa in sè e nel
371
1931
si triplica in oggetto-cosa in sè della ragione
372
1931
forma, l'oggetto come cosa in sè affermata dalla
373
1931
esatto, quando si scopra – cosa che noi crediamo di
374
1931
oggetto, che è la cosa in sè. Questo a
375
1931
categorie dalla oggettività della cosa in sè. Quella resterebbe
376
1931
si sia ridotta la cosa in sè a un
377
1931
la concezione negativa della cosa in sè. ¶ E questa
378
1931
si è ridotta la cosa in sè a non
379
1931
negazione della oggettività come cosa in sè si può
380
1931
metafisico, (l'oggetto come cosa in sè; noumeno) a
381
1931
cioè: l'oggetto come cosa in sè (valore metafisico
382
1931
Ora, dopo Kant, che cosa avviene del valore dell
383
1931
dà il significato della cosa in sè naturalistica, così
384
1931
Fichte, nel quale la cosa in sè è dichiarata
385
1931
di me con ogni cosa come di ogni cosa
386
1931
cosa come di ogni cosa, sarà quell'essere unico
387
1931
in questa identificazione della cosa in sè con l
388
1931
scoperto da Kant: la cosa in sè come l
389
1931
dell'attivo soggetto, ma cosa in sè. L'assoluto
390
1931
assoluto oggetto è la cosa in sè. La nostra
391
1931
è la riduzione della cosa in sè, cioè della
392
1931
in sè, cioè della cosa proprio in quanto tale
393
1931
non si confonda la cosa in sè con l
394
1931
questa ha bisogno della cosa indipendente dalla coscienza. Senza
395
1931
dalla coscienza. Senza tale cosa infatti è inesplicabile l
396
1931
cui è disseminato; saremo cosa in un mare di
397
1931
detta (§ 30) distinzione filosofica tra cosa in sè e cosa
398
1931
cosa in sè e cosa conosciuta, oggetto-cosa e
399
1931
e cosa conosciuta, oggetto-cosa e oggetto-idea. ¶ Si
400
1931
provenienza da una esterna cosa in sè, provenienza, mediante
401
1931
empirismo, lasciato l'oggetto-cosa solo nel modo in
402
1931
porre neppure. Con la cosa in sè come oggettività
403
1931
provenienza da una inattinta cosa in sè. L'empirismo
404
1931
l'esigenza di una cosa estranea alla coscienza. ¶ Concludendo
405
1931
empiristica che sia, della cosa reale esterna ed in
406
1931
ci imporranno la loro cosa in sè. ¶ Essi, sì
407
1931
esperienza; il sentire. ¶ Che cosa dunque richiede il concetto
408
1931
Leibniz); dall'altra la cosa (Tatsache) che si fa
409
1931
si fa, essa, conoscere, cosa, che, nel suo esser
410
1931
dalla mente ma dalla cosa stessa che si fa
411
1931
nel suo contrapporsi alla cosa che si fa conoscere
412
1931
anch'essa un qualche cosa che avrà ben diritto
413
1931
interna, suppone sempre la cosa di cui si ha
414
1931
esterna, la realtà della cosa sperimentata, sia pur questa
415
1931
è l'una (la cosa esterna) e realtà è
416
1931
quella estraneità (spirito come cosa reale) e quella capacità
417
1931
esperienza come rapporto mente-cosa non può venir meno
418
1931
in essa anche la cosa che è la realtà
419
1931
rapporto della mente alla cosa nella sua estraneità al
420
1931
giustificazione è data dalla cosa reale, in quanto di
421
1931
come rapporto tra una cosa reale che determina, essa
422
1931
mediatore sempre tra la cosa reale e la mente
423
1931
nel suo sapere, la cosa nella sua realtà, facoltà
424
1931
conoscente che esperimenti la cosa reale causante la sua
425
1931
di fronte a tal cosa, implica un soggetta singolare
426
1931
soggetto sperimentante una tal cosa, dalla quale è impressionato
427
1931
nient'altro che una cosa; una cosa-fenomeno, proprio
428
1931
che una cosa; una cosa-fenomeno, proprio come quella
429
1931
proprio come quella tale cosa, alla quale egli, falsamente
430
1931
ma proprio in quanto cosa-fenomeno anche lui, ed
431
1931
uguale quindi a quella cosa-fenomeno impressionante, la quale
432
1931
libertà, c'è spirito. Cosa impressionante e soggetto impressionato
433
1931
col concetto realistico di cosa. Il primo dovevasi mantenere
434
1931
il secondo. Infatti la cosa realistica è l'assoluto
435
1931
di conoscenza procurata da cosa che non è nella
436
1931
coscienza. Insieme con questa cosa rimane soppressa quella conoscenza
437
1931
i concetti sopraesposti di «cosa in sè» e di
438
1931
di coscienza impressionato e cosa impressionante? ¶ Che all'esperienza
439
1931
Eliminabile soltanto è quella cosa con la quale la
440
1931
soggetto da parte della cosa, ma determinazione della coscienza
441
1931
Io ed una qualche cosa posta al di fuori
442
1931
essere con «una qualche cosa posta al di fuori
443
1931
pone quindi quella «qualche cosa» non come «altro» necessariamente
444
1931
del realismo e della cosa da esso affermata (Trattato
445
1931
in quella contraddittorietà della cosa. L'indagine mancata a
446
1931
la stessa contraddittorietà della cosa realistica, condotto e aiutato
447
1931
non salva nè la cosa in sè, nè lo
448
1931
insieme. ¶ 42. La generalità della cosa reale: la natura. ¶ L
449
1931
è quella che diciamo cosa dell'esperienza, cosa reale
450
1931
diciamo cosa dell'esperienza, cosa reale. ¶ La cosa reale
451
1931
esperienza, cosa reale. ¶ La cosa reale, adunque, è l
452
1931
sia adusato, come la cosa empirica, appunto perchè tale
453
1931
aspetto positivo è la cosa reale. ¶ Lo sperimentante non
454
1931
egli con la sua cosa. Se egli solo fosse
455
1931
ci sarebbe. Perciò la cosa della esperienza non è
456
1931
che essa sia soltanto cosa per me e non
457
1931
kantiana della appartenenza della cosa di esperienza come tale
458
1931
kantiana: questo rivivere della cosa in sè nella solitudine
459
1931
del soggetto singolare e cosa in sè singolare anch
460
1931
essere insieme è la cosa sperimentata. Anche lo scienziato
461
1931
tutti loro, costituisce la cosa della esperienza. ¶ Queste cose
462
1931
è, dell'esperienza, una cosa che sperimentiamo fondamentale e
463
1931
tutte le altre; una cosa unica in cui essa
464
1931
legge, quell'una immensa cosa in cui tutta la
465
1931
scientifica; necessità. ¶ Se la cosa reale è dunque questa
466
1931
reciproca, per essere nella cosa reale bisogna che ciascun
467
1931
comunanza dei singolari nella cosa sperimentata. ¶ L'astrazione è
468
1931
astrazione non v'è cosa reale. ¶ Giacchè questa cosa
469
1931
cosa reale. ¶ Giacchè questa cosa reale, quando veramente vogliamo
470
1931
pregiudizio della singolarità della cosa sperimentata suggeriva poi a
471
1931
insegna, non è la cosa singolare (Hume ha ragione
472
1931
stesso di riconoscere una cosa dell'esperienza come tale
473
1931
risulta la generalità della cosa empirica. ¶ Perciò la necessità
474
1931
spiritualità, è propria della cosa in sè come tale
475
1931
Senza la positività della cosa in sè come oggetto
476
1931
la sua distinzione dalla cosa reale come astratto prodotto
477
1931
avere per oggetto la cosa in sè. E si
478
1931
della cosidetta inconoscibilità della cosa in sè. Dissi già
479
1931
fissazione di leggi alla cosa reale della esperienza, egli
480
1931
la proclamata inconoscibilità della cosa in sè, nonostante la
481
1931
dire la irriducibilità della cosa in sè entro gli
482
1931
può essere la stessa cosa in sè, che è
483
1931
ridotta a maschera. ¶ La cosa in sè di Kant
484
1931
pura, buttar via la cosa in sè con la
485
1931
dell'oggetto, che, perchè cosa reale in sè, non
486
1931
origine nella presenza della cosa reale nella esperienza. L
487
1931
uno è fattore della cosa reale, appunto per questo
488
1931
della esperienza è la cosa reale. ¶ Ma la riflessione
489
1931
una parte pose questa cosa reale proprio come l
490
1931
sua necessità di costituita cosa, con la sua necessitante
491
1931
Quindi la concezione della cosa reale come un dato
492
1931
visto invece che la cosa, che è presente nella
493
1931
appunto il risultare della cosa reale alla esperienza esclude
494
1931
indipendentemente da ogni esperienza (cosa realistica). ¶ Cosa reale è
495
1931
ogni esperienza (cosa realistica). ¶ Cosa reale è dunque quella
496
1931
ha come risultato la cosa sperimentata. ¶ Quando noi dunque
497
1931
metafisica, dovrebbe comprendere che cosa ciò importi – raggiunto dunque
498
1931
interpretata come rapporto della cosa data con la mente
499
1931
spogli questo stesso rapporto cosa-mente del pregiudizio realistico
500
1931
informata, determinata da questa cosa, che è invece il