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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Arturo Farinelli, Franche parole alla mia Nazione, 1919

concordanze di «coscienza»

nautoretestoannoconcordanza
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soffocano il soliloquio della coscienza; ma profondamente sento il
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che dev'essere nella coscienza; parlo perchè mi occorre
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al dover mio, con coscienza e scrupolo, senza profanare
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ufficio, che grava sulla coscienza e l'opprime quando
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che mi alleviano la coscienza di libero cittadino, non
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unico ed assoluto della coscienza, soffriamo di un eterno
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che possiamo chiamare carattere, coscienza. ¶ Tante riforme si sono
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avremo tutti irrobustita la coscienza, e avremo raggiunta intera
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nella divinità, attiva nella coscienza d'ognuno, questo spettacolo
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dei gruppi; desta la coscienza, attenta ad un Tutto
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muove l'imperativo della coscienza. ¶ Pensano però alcuni che
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vita; dall'io, dalla coscienza nostra, dalla personalità nostra
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con poco scrupolo e coscienza; lo sfacelo che possiamo
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almeno, nè Dio, nè coscienza; ma, infine, compie un
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spontanee, portate da una coscienza alta e illibata, e
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ubbidienza all'imperativo della coscienza? E la coscienza non
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della coscienza? E la coscienza non imporrà mai di
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stessa, non può dirsi coscienza. ¶ Vedete – quando la patria
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natura che nessuno in coscienza può far tacere. Certo
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devi”, a cui la coscienza non si può ribellare
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lottare, non può, in coscienza, chi non ha tutte
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del dubbio; occorre una coscienza vigile, per destare in
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via via dipende la coscienza nostra, il carattere, il
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è attiva nella nostra coscienza, di questa divinità medesima
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per una aberrazione della coscienza, priva della sua vera
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quell'esattezza che chiamiamo coscienza, le cose fatte, le
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spirito, un imperativo della coscienza, a cui si sottrae
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insediati appena, hanno la coscienza della loro supremazia; reggono
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se non si ha coscienza e sapere vero, il
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essere mai orgoglio questa coscienza che s'acquista dell
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gioverà, adunque, più una coscienza retta, che la vantatissima
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la vantatissima cultura. La coscienza è il sapere vero
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sopprimono i soliloqui della coscienza; come immiserisce ancora la
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a procedere con invitta coscienza, guidati da una stella
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l'ingegno, violando la coscienza, uccidendo in sè l
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la volontà, cioè la coscienza, lo spirito langue e
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istrioni. Nel vacuo della coscienza il giudizio scompare; e
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dev'essere, nella nostra coscienza; e ci diamo alla
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profonda e duratura, la coscienza individuale; il tempio più
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quelle attive nella nostra coscienza, che ha Dio in
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Intendiamo adunque religione come coscienza della vita, intensità, idealismo
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non è irrobustire la coscienza del divino in noi
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che rampolla dalla propria coscienza od autoconoscenza. L'abitudine
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fecero, non dovremo, in coscienza e risolutamente, ritenere ancora
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per l'acquisto della coscienza nuova, importi più la
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la vita, non ha coscienza, e non sa di