Bernardino Martirano, Aretusa, 1618

suole al tronco intorno ¶ così cinto lo tien la

da l'udita, ¶ e così stando tra mesto e

non l'acquieta: ¶ e così tutto uman corre a

il mio partir? perché così ti lagni? ¶ perché de

Se del mio ben così dogliosa stai, ¶ cor mio

al bel suo amante così parla e dice: ¶ 24 ¶ - Dunque

almeno impara, ¶ né creder così ardito a la Fortuna

sorte o caso, ¶ ché così cieco corre, saglie e

tutto ivi ciascuno attende: ¶ così i soldati come i

te sol diede ¶ tratti così, che più al nemico

segue e chiede ¶ fuggi così, qual altra seguirai? ¶ Se

e mille furie infeste -. ¶ 65 ¶ Così disse la misera e

e angelica beltade, ¶ or così piaccion le chiare e

nascosto in un pozzo così vile, ¶ ma falle, come

di Aretusa e Leucopetra. ¶ 77 ¶ Così onorò di sepoltura degna

dirò di costei, che così il core ¶ ha mostro

le furon tornate. ¶ 86 ¶ E così, come prima era scortese

le ginocchia in terra così priega: ¶ - O santissima Diva

e preda -. ¶ 113 ¶ E mentre così priega il giovenetto ¶ di

forami e cento porte ¶ così vaticinò gridando forte: ¶ 114 ¶ - Godi

e con consigli. ¶ E così al mondo a riverirlo

valor la fama vola, ¶ così di tua pietade or

il tuo velenato dardo -? ¶ Così con gli occhi torvi

E mentre il poverel così si lagna, ¶ vedesi in

luce splende e vive, ¶ così il meschin ne la

piange e tace. ¶ E così steso in terra, afflitto

e odora come nardo. ¶ 162 ¶ Così il fanciul fuor de