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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

concordanze di «così»

nautoretestoannoconcordanza
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di quel ragazzo selvatico, così nacque in me il
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e accendere il fuoco, così spinsi la porta ed
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le mani in cucina. Così quell’acqua fatta di
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all’inizio di luglio, così alta, ghiacciata e dura
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stanze alloggiava la servitù, così mi chiedevo se Angela
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per farne un condominio. Così di quel luogo, come
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a ogni rumore nuovo. Così con gli occhi spalancati
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intero gruppo di montagne; così in mezzo al mare
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neve fino all’anca, così mi tirai fuori da
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e mi tenevo compagnia così. ¶ Avevo pensato che il
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albero da quelle parti, così come un animale selvatico
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dalle terre alte, e così il bosco aveva riconquistato
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erano stati spianati, e così il luogo aveva assunto
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a me, dall’aspetto così autentico e selvaggio, fatto
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liberava finalmente dell’uomo. ¶ Così le mie esplorazioni assunsero
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tutti gli edifici, e così anche i ruderi sparsi
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scemo del villaggio: avevo così tanti me tra i
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fitto dei suoi aghi. Così un albero sopravvissuto a
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dieta di un uccellino così piccolo? Per la neve
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attaccavano alla terra, e così ne ricevevo forza. Ma
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sentivo un po’ depresso, così misi via zappa e
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di raggiungerlo, ma vederlo così, dall’alto, nel gelo
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po’ di quota e così mi accorsi che non
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assoluto, e il silenzio così profondo da provocarmi dolore
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intontito a metà mattina. ¶ Così una sera mi infilai
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era fradicio di rugiada. Così mi alzai, andai a
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origini del proprio mestiere. ¶ Così ora avevo qualcosa da
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e abbaiargli addosso e così quello scappò di nuovo
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a rendere ogni incontro così desiderato e prezioso. Dopo
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Pastore dove vai ¶ E così sei un sovversivo, mi
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di niente. Un uomo così, che si era costruito
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difficili smetteva di ascoltarmi. Così lo accontentai. Forse hai
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dell’alpeggio. Gabriele sfruttava così le sue uniche proprietà
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di posto tra loro, così bisognava spingerle a spallate
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mungere un paio, e così ritrovava la calma. Era
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certe volte ci organizzavamo così: io salivo a casa
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parabrezza del trattore, che così era diventato un coupé
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sa che adesso vado; così mi alzai per aprirgli
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le mani in mano, così mi misi ad aiutare
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un po’ di rispetto così, sudando e coprendomi di
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parete (fischiettare). Avevo imparato così bene che una volta
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muri per dormire tranquilli. Così l’aveva messa in
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la volpe, i caprioli. Così una mattina mi alzai
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limpido, di un azzurro così pieno che sembrava avere
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loro, e un caprone così vecchio e stanco da
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del cemento in cortile, così mi chiesi che ne
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i libri. Una stanzetta così piena di me, mentre
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che l’abbia guardato così anch’io. ¶ Mi scusi
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nuvole verso di noi, così puntai un gruppo di
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l’unico passatempo e così provai a prolungarla il
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di luce per leggere, così passai la serata in
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la neve disegnare linee così nette. Avrei scoperto più
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ghiaccio tra le dita. Così chinai la testa come
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il vento la consumava, così la lunghezza di quella
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il gasolio andava centellinato. Così se arrivavano ospiti accendevamo
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una canna da pesca, così domandai a Davide e
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dissero. ¶ Perché si chiama così? ¶ Perché a volte lo
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far andare le gambe, così infilai la canna da
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perché l’avessero chiamato così: infossato tra massi levigati
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volta che le vedevo così chiaramente in un altro
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piedi delle piste, e così si guadagnava da vivere
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vicino, che gli apparteneva così tanto da portare il
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ne avevo già scavalcati così? Cinque o sei muraglioni
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contento di andare via, così per il ritorno avevo
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quello di cercare scorciatoie. Così avevo cominciato ad attraversare
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i camosci si disperdevano. Così mi sfiancavo su per
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nascondeva tra gli alberi, così mi spuntò davanti come
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proprio perché mi conosceva così bene, e aveva visto
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come a santi protettori. Così decisi di inaugurare il
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profumano la macchia mediterranea. Così il pino silvestre è
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era diventato un lettore così vorace. Cercava le parole
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erano caduti nell’oblio. Così Remigio, che da ragazzo
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una parete di roccia, così bastavano tre muri anziché
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sugli occhi, ed è così che l’ho trovato
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diceva con gli occhi, così avrei potuto rispondere senti
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il lenzuolo e trovarlo così, barba e capelli nero
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quasi un secondo tronco. Così adesso di quel vecchio
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suoni arrivavano più lontano: così mi capitava di sentire
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di esser chiamato padrone? Così quando varcai con Lucky
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interessava solo l’azione. Così finalmente aprii la porta
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cane mollò la presa, così Lucky scappò zoppicando verso
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e io pensai: meglio così. Si sa che ai
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fare più strada di così. Un giorno sentii due
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quell’incontro era stato così prezioso; la stessa lepre
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intorno perfino mentre cucinavo. Così non si può andare
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quella vera questa volta. Così uno aveva trovato una
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che volevo a entrambi così bene. Un giorno di
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una crosta di ghiaccio. Così approfittai di quel pomeriggio
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nelle fessure delle cortecce, così le mie parole sarebbero