Enrico Panzacchi, Teste quadre, 1881

che per tale io credo doversi solo intendere quell

desiderio. Quanto all'opera, credo senza alcun dubbio sarebbe

schietto di novità. Nè credo d'essere troppo reciso

e quale? ¶ Impossibile, io credo, almeno per ora, rispondere

franchezza che non lo credo, quantunque essa porti i

più ardenti ammiratori non credo ve n'abbia uno

traslati, una cosa io credo certa; ed è che

significato. ¶ Or bene, io credo di non esagerare l

fatali; ma confesso che credo anche molto alla potenza

tutto il mio pensiero, credo che mentre oggi è

serii. Ed io gli credo. Ma in un più

consentito esperimento poetico io credo anche che il preconcetto

volo più sopra. Ora credo bene spendervi qualche parola

il mio parere. Non credo che Carducci abbia voluto

questo criterio, ch'io credo esattissimo, si può fin

confortarsi d'autorevoli esempi. Credo inoltre che non vi

Una serva. ¶ Io la credo, a costo di parere

componimento che Victor Hugo, credo, non isdegnerebbe. ¶ IV. ¶ Da

di lodi? ¶ Francamente non credo. Anzi qua e là

a vedere. — Io intanto credo che qualunque altra faccia

romanzi, chè anzi lo credo uno dei pochi in

bello e del brutto, credo all'impero della scelta

posto dell'estro, e credo che con poche varianti

non da altro io credo bene attingere. Non sembra