Leon Battista Alberti, I libri della famiglia, 1440

questa opinione, nella quale credo siate ancora voi, e

e stabilita cosa, costui credo stimerà questo medesimo come

e conoscendogli seguitarli. E credo io, poiché voi arete

a Dio. ¶ ADOVARDO ¶ Così credo, a soperchiare ogni paura

ombre della morte, pur credo questo nuoce alla quiete

pendervi coll’animo, e credo forse non gioverebbe a

costume, poi riusciti infami, credo per negligenza di chi

della vecchiezza, el qual credo sia non altro che

ingegno avete da natura, credo non piccolo, né debole

Ma per certo non credo amore alcuno sia più

ben forte. Ma non credo però ivi sia maggiore

ci sono gratissimi, ma credo quel fervore del paterno

ragionamento mi tira là, credo, dove sta l'animo

non dubito io, ma credo però essa sia non

questa sollicitudine e cura, credo sieno pochi e' quali

quello ti paresse rispondermi credo sarebbe lungo ragionamento. ¶ E

a' suoi vecchi. Né credo si truovi sì obligato

dubitare e ritrarti. Ché credo assai da presso ti

e ardente animo, e credo non fastidia te che

nutrimento al fanciullo. E credo il vero che, oltre

e simili mali. E credo se la balia o

sia non stolto avolgono, credo sarebbono e' padri più

costumata e virtudiosa. Né credo sarà chi nieghi questo

simulazioni alcune. E ancora credo così che uno gran

sa con senno correggere, credo merita essere né maestro

e brutto vezzo. Né credo io a' padri diligenti

infiniti, sono instabilissimi, e credo io sia quasi impossibile

latroni e sceleratissimi uomini? Credo certo ogni ora che

liberi uomini sapere. E credo questo, in casa nostra

seguire non possa. Apresso credo sia più da lodare

la casa, certo costui credo non arà ne' figliuoli

di ragione e consiglio, credo l'abbia stolto da

giudicasse dell'amicizia? ¶ BATTISTA ¶ Credo che Adovardo in questo

errore. La qual cosa credo sarebbe a me licito

de' naturali appetiti. Non credo a noi giovani sia

forte, ma forse la credo meno veemente che l

e pruove. E così credo niuno non in tutto

padre si riposa. Tu, credo, per ora non sei

nella famiglia sua, non credo sia da schifare una

atte e da preferire. Credo io nel parentado in

brevità addurne essempli, ché credo niuno si truovi sì

fisici pruovano, come io credo sia il vero, se

uomo in lunga vita? Credo sarà utile fare come

quando ben durassi assai, credo io più si debba

spenderemo in virtù. Ora credo non ci sia che

far nulla; ma io credo ogni altra cosa potere

precipizii, fatiche e pericoli? Credo io che pur no

o maligno. Più tosto credo ciascuno ama essere tenuto

non ridere? Quanto io, credo tra la brigata sarebbe

egli veramente pazzo? Sì, credo. E quell'altro il

tu ben vi penserai, credo non dubiterai che così

In le opere militari, credo si può dire che

non gli mancavano. Così credo intervenga quasi in tutte

imperio sopra d'alcuno credo sia non altro che

fronte, temerélla e amerélla. Credo per ora qui bastino

se consuefaceano alla nostra, credo con molti barbarismi e

di famiglia, el quale credo ti sarà non fastidioso

LIONARDO ¶ Sarebbevi l'animo, credo, tutto intenerito. Stavasi Lorenzo

venia per vederlo. ¶ LIONARDO ¶ Credo io lui testé si

superflue spese. ¶ LIONARDO ¶ Non credo però, Giannozzo, in questo

sarà fuori di sé, credo fuggirà la seconda. Vieni

sta", io non gli credo però se io già

voi che basti? ¶ GIANNOZZO ¶ Credo certo sì che basti

e' perderanno tempo? ¶ LIONARDO ¶ Credo se faranno nulla. ¶ GIANNOZZO

l'altre viziosa; certo credo sarebbe difficile trovarla. ¶ GIANNOZZO

Per più vostra consolazione, credo; per non vi trovare

come accade, perdere, non credo questo sia da lodare

a pane e vino, credo io se ne troverebbe

colla sola possessione satisfarvi, credo io, non li basterebbe

molto minori esperienze? Così credo io, Lionardo mio, molto

e in tutte insieme credo io, perché sono difficili

luogo in camera vostra, credo perché ivi stavano più

essere più bella?". "Non credo", disse ella. "Anzi", dissi

tutta onesta. ¶ LIONARDO ¶ Pur credo vi dovesti turbare se

bene". ¶ LIONARDO ¶ E voi credo, come l'altre cose

non faccendo saresti biasimata. Credo io sino a qui

LIONARDO ¶ E' parenti assai credo essa potea conoscere quali

della famiglia tua, tu credo non troppo ti cureresti

disonesto. ¶ ADOVARDO ¶ Ne' bisogni, credo, non sarebbe disonesto domandare

Voglio dire pertanto, così credo si conviene fare degli

disturbava. ¶ Qui disse Lionardo: - Credo, Piero, le ricchezze assai

d'amici, a' suoi credo porti e doane e

E questa fie sua, credo, sentenza: cosa niuna trovarsi

di que' principi; ché credo, se la fortuna mia

Giovanni summo pontefice. E credo vi diletterà udire mie

lo sperasti amico, sarestivi credo con simile ragione e

erano curiosi. Ma pur credo per questo tenea qualche

proposito. ¶ LIONARDO ¶ Anzi, assai credo caderebbe in proposito, ché

fraude. Cominciommi ad amare, credo per tanta ricchezza quanta

conservare a noi, dotti credo dalla natura, sappiamo e

in camera con Lorenzo, credo a determinare e constituire

ama essere comuni? che credo quelli me ameranno con

tuo apresso e dotti credo, Adovardo, non poco sarebbe

te più dilettasse, troverai credo apresso e' scrittori antiqui

molto in questa parte credo altri che io gli

dico, e tu non credo neghi, essere necessaria. Né

si sia amicizia, quali credo non posponi ad alcuno

volgo e moltitudine. Né credo truovi posta apresso della

precetti forse, qual non credo, vorrai darti a noi

affezione in me tu, credo, chiami non amicizia, ma

detti. Né truovasi vincoli, credo, quali tengano gli animi

essere amato, tu prudente credo più tosto vorrai discindere

tu degli altri? ¶ LIONARDO ¶ Credo quasi si troverà niuno

fusse conosciuto. ¶ ADOVARDO ¶ Non credo uomo alcuno integro di

chi sarà virtuoso dubiterà, credo, nulla che le sue

più saremmo stati intemperanti". Credo rise. Filippo, padre d

perché poco gli stimorono, credo io sarà da non

licito perseguir vendetta, conoscerebbono, credo, la inimicizia in prima

umano e teco benificientissimo? Credo prudente niuno giudicherà non

sanità, così in amicizia credo non errarebbe chi per

lodati e vili. Qui credo sarà prudente niuno quale

ami. E piatoso sarà, credo, niuno, quale non goda

pericolo. E cose brutte, credo non dubitate essere nostro

chi si sia attribuisce, credo sarà poco licito, sendo