Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

sorge dal caro ¶ Letto cui la fedel moglie e

Pluto col carro a cui splendeano innanzi ¶ Le tede

te porgea la mensa ¶ Cui ricoprien prurigginosi cibi ¶ E

l'Ungarese ¶ Bottiglia a cui di verdi ellere Bromio

De' penduli metalli a cui da lunge ¶ Moto improvviso

ravvolto il garrulo forense ¶ Cui de' paterni tuoi campi

tu gran prole in cui si fèo scendendo ¶ E

Il vulgo intanto a cui non lice il velo

Sai che compagna ¶ Con cui partir de la giornata

parlando ad un mortal cui degni ¶ Tu de gli

o l'altro ¶ Per cui va sì famoso il

sì preziosi istanti ¶ In cui del pari e a

fregi e lavori a cui la moda ¶ Di viver

altrui fida sposa a cui se' caro. ¶ Ed ecco

cara a' tuoi pari ¶ Cui non gustate ancora eran

cara tua patria a cui dell'avo ¶ Il forte

qui cucille ¶ Opulento sartor cui su lo scudo ¶ Serpe

Di satrapi concilio a cui nell'ampia ¶ Calvizie de

veste. ¶ Fortunato garzone a cui la moda ¶ In fioriti

Lasci 'l coltello a cui l'oro e l

gemina lama, e a cui la madre ¶ De la

Ecco nobil testuggine su cui ¶ Voluttuose imagini lo sguardo

altrui fida sposa a cui se' caro. ¶ Vengane alfin

in maniche anguste a cui vermiglio ¶ O cilestro ermesino

Strigne le membra, e cui sì grande ingombra ¶ Traforato

Vedi quel magro a cui canuto e raro ¶ Pende

e l'altro a cui ¶ Su la guancia pienotta

Ecco quel grande ¶ A cui sì fosco parruccon s

Magnanimo garzon! Folle! A cui parlo? ¶ Ei già più

mensa rallegrar de' proci, ¶ Cui dell'errante Ulisse i

fianco si assida, il cui marito ¶ Pranzi altrove lontan

susurra ignoti detti, a cui ¶ Concordin vicendevoli sorrisi ¶ E

femminili voti, a la cui chioma ¶ Col lauro trionfal

Di ricchi popolari, a cui sovente ¶ Scender per calle

stanchi; e non avran cui piaccia ¶ Più popolar de

al cielo ¶ Viventi a cui con miglior man Titàno

i mortali distinto, a cui nel seno ¶ Giacquero ancor

la fida sposa a cui se' caro ¶ Il tranquillo

al cucinier perdona, a cui non calse ¶ Tanta salute

Il comodo ministri, a cui le miglia ¶ Pregio acquistino

de gli orti, a cui la greca ¶ Làmsaco d

o per arte, a cui Ciprigna ¶ Rose le nari

Colmo bicchiere, a lo cui orlo intorno ¶ Serpe striscia

altrui fida sposa a cui se' caro, ¶ E a

i gran principj abbatte ¶ Cui creò la natura, e

Oltre natura: e quei cui dona il vulgo ¶ Titol

forma ¶ I latti tuoi cui di serbato verno ¶ Assodarono

fuma ¶ In tavola minor, cui vela ed orna ¶ Indica

Vi porterà; se quel cui l'oro copre ¶ Fulgido

insoffribile ardor misero amante, ¶ Cui null'altra eloquenza usar

altra giugne improvviso a cui rivolti ¶ Pendean di già

le adulte matrone, a cui segreto ¶ Dispetto fanno i

Spargean lungo acutissimo lamento, ¶ Cui di lontano per lo

la coppia beata, a cui tu vegli. ¶ E tu

de' tuoi pari, a cui la vita ¶ Fora senza

le ricche viventi, a cui per anco, ¶ Misere! sopra

De' semidei, ne lo cui sangue in vano ¶ Gocciola

Fastidiosi e tristi, a cui dier vita ¶ L'Ozio

l'inclite mogli, a cui beata ¶ Rendon la vita

più celebre alunno, al cui consiglio ¶ Nel gran dubbio

vedi l'altro, ¶ Di cui più diligente o più

queste ¶ Prezioso tapeto, in cui distinti ¶ D'oro e

Indi gl'imberbi eroi, cui diede il padre ¶ La

gli adulti, ¶ A la cui fronte il primo ciuffo

le pingui matrone, a cui la voce ¶ Di vernacolo

a lato; e a cui gran copia ¶ D'erudita

nobili assunta: e il cui marito ¶ Gli atti e

de' prischi gloriosi nomi ¶ Cui mancò la fortuna. Anco

tavola è questa, a cui s'aduna ¶ Quanto mai

comparte ¶ Fra i giocator, cui numerata è innanzi ¶ D