Gian Giorgio Trissino, Sofonisba, 1524

regno, ¶ con Massinissa, il cui paterno impero ¶ era già

esser di color, a cui non lice ¶ far, se

sono al fin, per cui la vita fugge. ¶ ERMINIA

alcuni dei Romani; ¶ da cui scacciati, or l'una

ne la battaglia. ¶ Nel cui principio i nostri eran

dimandar questa cittade; ¶ a cui risposto fu che a

mantener la terra; ¶ a cui? Per cui volete esser

terra; ¶ a cui? Per cui volete esser disfatti? ¶ Per

re de' Massuli, ¶ di cui credo sarà questo paese

fe' menare; ¶ a la cui vista lacrimò ciascuno; ¶ e

voi, dolce signore, a cui ricorro, ¶ sì come al

e graziosi prieghi ¶ (a cui se fosse il mio

Sì, quella gente, a cui non è ancor nota

celeste raggio, ¶ de la cui santa luce ¶ s'adorna

ristora il mondo, ¶ il cui certo viaggio ¶ sì belle

avete, nominata Cirta; ¶ la cui novella e sùbita presura

tempo veggio Lelio, a cui n'andava. ¶ Signor, io

non fosse noia. ¶ A cui la donna diè tale

moglie di quello, a cui la diè suo padre

che di Siface, a cui la diè il Senato

Spagna. ¶ Allor Siface, a cui piaceva molto ¶ questa mia

apparecchiarsi una contesa, ¶ da cui nascer porìa molta ruina

sì dura impresa, ¶ contra cui sarà nulla ogni altra

il misero Siface, ¶ di cui molta pietà mi giunge

Ben venga Massinissa, il cui valore ¶ è degno veramente

quelle alme virtù, per cui vi piacqui, ¶ tanto m

mi congiunsi ultimamente; ¶ con cui sapete ben quel ch

reggi quella parte, ¶ da cui non ti diparte ¶ rugosa

Né forse quella, a cui più ch'altra accade

di tuo padre; a cui se poi somigli ¶ nel

che le governi, ¶ il cui valor può fare ¶ ogni

dolce mia terra, ¶ di cui voluto ho contentar la

divina ¶ è posto, il cui non cognito costume ¶ fa