Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

amoroso di una, di cui egli deve certo conoscere

debitrici della Gloria a cui hanno potuto far risalire

risorgere dall'oblio, in cui fino allora era vilmente

gusto dei tempi, in cui scriveva. Il trasporto per

aria di pedanteria, con cui mi presento si può

nell'età precisamente, in cui il Voltaire compose il

effetto del ribrezzo, con cui io m'induco a

che la Tragedia, di cui egli dava l'edizione

si attribuì, e di cui ella è sicuramente sprovvista

Achille, il solo, ¶ Per cui tutta avvampò Troja superba

questa la notte, in cui rompendo ¶ Quell'eterno confin

nella terribil notte, ¶ In cui piacque agli Dei veder

il torrente fuocoso, a cui far sponda ¶ Procuro ognor

fatale! - Eterni Dei, ¶ Di cui tremando l'assistenza imploro

sei Diva, o mortale, ¶ Cui di catene ingiustamente oppressa

tu il primo sei, cui sparger vedo ¶ Lacrime di

cuor tanta bontade, ¶ Di cui m'opprime il generoso

quel giogo fatal, da cui mi sciogli. ¶ PIRRO ¶ con

Fitto nel cuor, da cui straziar mi sento ¶ Contro

Quel tempo rimembrar, in cui mi fece ¶ D'ogni

Saran l'insidie, a cui tu porti il piede

fece. ¶ Misero amante, a cui la guida serve ¶ Un

indegna ¶ Della vita, di cui ti feci un dono

Fortunato il momento, in cui potesti ¶ Prodigare in favor

Torbidi oggetti, al di cui solo aspetto ¶ S'agghiaccia

Questa face lugubre, il cui sanguigno ¶ Bieco splendor l

Giorni infelici, il di cui fragil corso ¶ Avvelenò la

Giovin feroce, il di cui ferro ¶ Bieco ovunque traea

D'un innocente vittima, cui nulla ¶ Fuor che il