Giovanni Verga, Nedda, 1874

più rapido il mio cuore; e incaricando le faville

e d'amaro in cuore, ha attrattive indefinibili. Col

compagne che aveva miglior cuore; ma se domani continuasse

doloroso le stringeva il cuore come una fitta improvvisa

e sentì gonfiarlesi il cuore. ¶ - E del lavoro ne

disse sottovoce, mentre il cuore le balzava nel petto

al viso, e il cuore che le faceva un

perdite più dolorose pel cuore! ¶ Nedda sentiva dietro di

e sentiva stringersi il cuore vedendolo così pallido e

partire per sempre; il cuore ebbe un'altra strizzatina

a quel modo. - Il cuore te lo diceva! mormorò